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S. Atanasio

SAtanasio

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di lunedì 2 maggio 2016.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Testo della meditazione

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S. Atanasio

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Oggi la Chiesa celebra, come abbiamo detto, la memoria di Sant’Atanasio, Vescovo e Dottore della Chiesa, e il Vangelo, che abbiamo quest’oggi ascoltato, si applica perfettamente alla vita di questo grandissimo Santo, che forse noi non conosciamo perché non è famoso, non l’abbiamo nell’orecchio, ma vale veramente la pena di conoscere un po’ la sua storia, perché veramente quest’uomo ha reso un culto e una testimonianza a Dio incredibile, subendo quello che si chiama il “martirio bianco”.

Voi sapete che il martirio, di norma, è rosso, quello del sangue, quando uno viene ucciso per la difesa della fede; lui non venne ucciso fisicamente, ma subì il martirio bianco, che è lo stesso martirio, sono persecuzioni e quant’altro, senza lo spargimento del sangue. Un martirio che durò quarantasei anni, come adesso vediamo.

Innanzitutto, dobbiamo dire che siamo intorno al 360, un’epoca di grande, anzi di grandissima crisi dell’ortodossia, cioè della Dottrina autentica della Chiesa; fu un tempo di crisi gravissima per la fede, un tempo terribile, dove la verità cattolica rischiava di scomparire.

San Gerolamo descrive questo periodo con questa espressione: “Il mondo, sgomento, si svegliò ariano”.

L’arianesimo è un’eresia gravissima, che ha colpito la Chiesa, che l’ha flagellata portando dei danni terribili, e dentro in questo periodo ampio, dove questa eresia si sparse ovunque (insieme al semi-arianesimo, perché poi ci furono varie correnti), Sant’Atanasio fu una roccia incredibile per la Chiesa.

In questo contesto, Sant’Atanasio non si piegò mai al compromesso e all’eresia.

Lui era un giovane Vescovo di Alessandria d’Egitto e rimase talmente solo a difendere la purezza della Dottrina della Fede, che per quasi cinquant’anni la sopravvivenza delle fede autentica in Gesù Cristo si trasformò in una diatriba tra chi era per chi non era per Atanasio.

Noi diremmo “Chi è per Gesù e chi non è per Gesù”, invece in quel periodo tutto si giocava con “Chi era per Atanasio e chi era contro Atanasio”, perché voleva dire “Chi era per Gesù e chi era contro Gesù”. Quindi immaginatevi come questo Vescovo si strinse, si identificò con la sua vita in Gesù.

Tutto il tema ruota attorno ad una parola e a una lettera addirittura (si diventa martiri anche per una lettera).

Un termine, che forse non avete mai sentito ma che è molto importante, è ὁμοούσιος (della stessa sostanza), un termine greco, col quale nel Concilio di Nicea del 325, fu definita, fu proclamata la fede nella divinità di Cristo, in quanto consustanziale al Padre, che è quello che noi diciamo nel Credo niceno costantinopolitano, perché iniziò a Nicea e si concluse a Costantinopoli.

Quindi, quel Credo, che noi recitiamo, è costato sangue; noi diciamo: “Credo in un solo Dio…”, ci addormentiamo e ci distraiamo, ma ci sono persone che sono morte per questa cosa e hanno versato, se non quello fisico, il sangue spirituale sicuramente.

Questo Vescovo si oppose per quarantasei anni contro questa eresia ariana, che non accettò l’idea che Gesù fosse della stessa sostanza del Padre, fu uno strenuo difensore dell’Incarnazione del Verbo.

Lui era uno, insieme a pochi monaci d’Egitto, che difendevano la fede cattolica, tutto il resto era andato al macello.

Cosa fecero gli ariani?

Sant’Ilario di Poitiers, che visse tra il 315 e il 367, un altro grande Santo, racconta che gli ariani rifiutarono sempre ogni scontro dogmatico e teologico con Sant’Atanasio, non vollero mai parlare con lui, non vollero mai discutere di queste cose teologiche con lui, non accettarono mai nessun incontro, nessun confronto, nessun dialogo, niente; loro con Atanasio non volevano parlare di teologia e di dogmatica, non ne volevano sapere.

Allora, si limitarono a fare ciò che solitamente fa chi non sa controbattere in una discussione, i cosiddetti “vigliacchi”. Loro, invece di rispondere sugli argomenti teologici e dogmatici, lo calunniarono.

La storia si ripete sempre…

La discussione dottrinale veniva spesso trasformata in un conflitto di questioni personali inerenti ad Atanasio.

Sentite un po’…ve lo dissi pochi giorni fa in riferimento a Padre Pio, adesso sentite questo Martire della fede…

Il povero Sant’Atanasio fu accusato di avere imbrogliato, aver violentato una donna, aver ucciso e di minare alla unicità della Chiesa. Pazzesco, veramente pazzesco!

Come vedete, la tecnica del demonio…è tanto stupido, quell’essere immondo, che ripete sempre le stesse cose, capite?

Sempre la stessa minestra che gira, e noi, come dei beoti, che gli andiamo dietro…

Quindi, fatto questo, gli ariani iniziarono ad occupare quante più sedie episcopali possibili, cioè tiravano dalla loro parte i vescovi, in modo tale che, mettendo un vescovo ariano in una diocesi, facevano diventare ariani tutti i parrocchiani.

Siccome poi l’arianesimo venne condannato, non subito in modo chiaro, allora si sviluppò una seconda forma, che è il semi-arianesimo, che, come vi ho detto, cambiò una letterina, uno iota, si perde l’anima per uno iota, si va all’Inferno per una i, per una i!

Loro dissero: «Va bene, dai, mettiamoci d’accordo, facciamo una conciliazione! Cerchiamo di non creare chissà quali problemi, mettiamoci d’accordo! Teniamo il termine ὁμοούσιος, visto che ti sta tanto caro, teniamolo, ma non diciamo “ὁμοούσιος”ma diciamo“ὁμοιούσιος”, con uno iota in più, che tradotto, il primo vuol dire “della stessa sostanza”, il secondo significa “simile, nell’essenza”.

Tutti i beotoni, tutti quei vescovi beotoni, e tantissimo popolo di Dio, dissero: «Oh…finalmente! Abbiamo trovato un punto d’incontro, tanto è la stessa cosa… Ma sì, va bene, accettiamo questa cosa, questo compromesso, per non creare guerra, tensioni e problemi».

Atanasio rifiutò assolutamente questo compromesso terminologico e come esito subì l’esilio cinque volte nella sua vita, per cinque volte venne esiliato e mandato via.

Per diciassette anni dovette vivere nel deserto insieme ai monaci, lo ospitarono loro, per dargli un rifugio dall’ira diabolica di queste bestie degli ariani.

Atanasio non risparmiò mai un linguaggio polemico per mostrare a tutti quanto fossero in errore e quanto fossero pericolosi i semi-ariani, quelli del compromesso (diversamente da noi che abbiamo sempre in bocca la carità, il buonismo, il filantropismo…perché non vogliamo offendere, non vogliamo dire…), che invece agli occhi del mondo e di molti nella Chiesa sembravano innocui, e sentite cosa scrive (sembra che l’abbia scritto ieri sera) e con questa citazione concludo: “Voi volete essere Figli della Luce, ma non rinunciate ad essere figli del mondo, dovreste credere alla penitenza ma voi credete alla felicità dei Tempi Nuovi, dovreste parlare della Grazia di Dio, ma voi preferite parlare del progresso umano, dovreste annunciare Dio, ma preferite predicare l’uomo e l’umanità, portare il Nome di Cristo ma sarebbe più giusto se portaste il nome di Ponzio Pilato. Siete la grande corruzione, perché voi state nel mezzo, nel mezzo del compromesso; volete stare nel mezzo tra la Luce e il mondo, siete maestri del compromesso e marciate con il mondo. Io vi dico: «Fareste meglio ad andarvene col mondo ed abbandonare il Maestro, il cui Regno non è di questo mondo».

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

 

Letture del giorno

Memoria di S. Atanasio

PRIMA LETTURA (At 16,11-15)

Il Signore aprì il cuore a Lidia per aderire alle parole di Paolo.

Salpati da Tròade, facemmo vela direttamente verso Samotràcia e, il giorno dopo, verso Neàpoli e di qui a Filippi, colonia romana e città del primo distretto della Macedònia.

Restammo in questa città alcuni giorni. Il sabato uscimmo fuori della porta lungo il fiume, dove ritenevamo che si facesse la preghiera e, dopo aver preso posto, rivolgevamo la parola alle donne là riunite.

Ad ascoltare c’era anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo.

Dopo essere stata battezzata insieme alla sua famiglia, ci invitò dicendo: «Se mi avete giudicata fedele al Signore, venite e rimanete nella mia casa». E ci costrinse ad accettare.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 149)

Rit: Il Signore ama il suo popolo.

Cantate al Signore un canto nuovo;

la sua lode nell’assemblea dei fedeli.

Gioisca Israele nel suo creatore,

esultino nel loro re i figli di Sion.

Lodino il suo nome con danze,

con tamburelli e cetre gli cantino inni.

Il Signore ama il suo popolo,

incorona i poveri di vittoria.

Esultino i fedeli nella gloria,

facciano festa sui loro giacigli.

Le lodi di Dio sulla loro bocca.

Questo è un onore per tutti i suoi fedeli.

Canto al Vangelo (Gv 15,26.27)

Alleluia, alleluia.

Lo Spirito della verità darà testimonianza di me,

dice il Signore,

e anche voi date testimonianza.

Alleluia.

VANGELO (Gv 15,26-16,4)

Lo Spirito della verità darà testimonianza di me.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:

«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.

Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».

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