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Il manoscritto del Purgatorio, parte 1

Il manoscritto del Purgatorio

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Il manoscritto del Purgatorio” di domenica 27 novembre 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Mt 24, 37-44)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a domenica 27 novembre 2022. Oggi inizia la prima settimana di Avvento: da questa domenica ci introduciamo nel tempo importante e anche solenne dell’Avvento, quindi è proprio giunto il momento di prepararci al Natale. Questo deve essere davvero un tempo di grande, grande preparazione durante il quale ci concentreremo affinché il giorno di Natale arrivi nel modo più bello e nel modo più utile possibile. 

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo ventiquattresimo del Vangelo di Matteo, versetti 37-44. Potremmo dire che questo Vangelo ci apre al tema grande della attesa della nascita di Gesù attraverso l’esortazione a vegliare.

E allora che cosa significa per noi ‘vegliare’ oltre a prepararci con la preghiera, ma soprattutto con una vita sacramentale intensa – la Confessione frequente, la Santa Comunione? 

Oltre a questo, che cosa significa concretamente l’invito di Gesù?

Credo che significhi riflettere sulla vita eterna, perché se questa vita non serve, non è l’occasione per prepararci nel modo migliore alla Vita Eterna, quindi all’incontro con la Santissima Trinità e con tutta la Chiesa Trionfante nella Gerusalemme Celeste, a che cosa è servito vivere?

Ho pensato così di sospendere il ciclo di catechesi sulle Passiflore Eucaristiche: non ci manca molto per arrivare alla fine della sezione dedicata a Marthe Robin, ma ho pensato di sospenderne la lettura per riprenderla dopo Natale, per leggere con voi un altro testo veramente molto significativo e molto utile in questo tempo di Avvento.

 Il suo titolo è Il manoscritto del Purgatorio di suor Maria della Croce.

Che cosa c’entra parlare del Purgatorio nel tempo dell’Avvento in preparazione al Natale? Forse meglio in Quaresima o in un altro tempo liturgico! In Avvento forse sarebbe meglio parlare del Natale, dell’Incarnazione del Verbo, della Vergine Maria, della Sacra Famiglia…

È vero: potrei farlo, ma ho pensato che, in questo tempo di Avvento, abbiamo forse bisogno di riflettere sulla nostra vita, basandoci su qualcuno che, per grazia di Dio, è potuto venire a dirci qualcosa sulla Vita Eterna. Ho pensato che il Natale, con tutto quello che vuol dire (e poi, durante tutto il periodo dell’Avvento, io vi farò vedere come il Manoscritto sul Purgatorio ci possa aiutare a preparare il nostro Natale) rischia di non essere compreso bene, se non abbiamo ben chiaro che cosa sia la Gerusalemme Celeste, che cosa Dio si aspetti da noi. Perché il Verbo si incarna, si fa uomo, perché il Padre ci dona suo Figlio Unigenito che poi morirà in croce? Per salvarci dal peccato! E che cosa si attende Dio Padre da ciascuno di noi?

Credo che il Manoscritto del Purgatorio ci permetta di arrivare al Natale diversi. 

Vi ho proposto di vivere insieme i 31 giorni del mese di ottobre con il Salterio di Gesù e di Maria dicendo che la vostra vita sarebbe cambiata, e sono sicuro che sia cambiata: chi ha vissuto bene i trentun giorni con il Salterio di Gesù e di Maria, in compagnia del beato Alano e di san Domenico avrà avuto la vita cambiata (sono tanti quelli che mi hanno scritto per confermarlo). La vostra e la mia vita sono cambiate.

Io credo che qui avremo un altro cambio: seguitemi e seguiamo insieme suor Maria della Croce nel percorso di lettura del suo libro che assolutamente vi consiglio di comprare, di tenere a casa e di leggere, e arriveremo a Natale con la vita di nuovo cambiata se seguiremo ogni giorno la meditazione. Voglio, e sottolineo ‘voglio’, regalarvi un Santo Natale. 

Mi sono detto: magari questo sarà il mio ultimo Natale, se ci arrivo, potrebbe essere il mio ultimo Natale. Se io sapessi che questo sarà il mio ultimo Natale, che cosa farei per voi? Che cosa vorrei dirvi come ‘canto del cigno’ in questo ultimo Natale? Se avessi questi come ultimo mio Avvento e mio ultimo Natale, che cosa vorrei dirvi? Vorrei parlarvi del Purgatorio!

Già lo scorso anno, credo nel tempo di Avvento, affrontammo il tema dell’Inferno, Purgatorio e Paradiso; il tema della morte, del giudizio, ma quest’anno vorrei concentrarmi solo sul Purgatorio. Perché non sul Paradiso? Perché credo che l’esperienza che vedremo si collochi proprio sul crinale tra le due realtà di Inferno e Paradiso; e credo anche che la testimonianza di qualcuno che è stato lì ci possa fare solo un grande bene.

Questo è il mio regalo di Natale!

Non si tratta di un testo molto lungo, nel mio pdf sono 52 pagine, ma non so se riusciremo a leggerlo tutto perché mi fermerò spesso, ma potrete finirlo da soli e sono sicuro che quello che faremo ci sarà utilissimo.

Introduzione

Vien data alle stampe, per la seconda volta nel nostro Paese, la traduzione di un pio manoscritto che la Direzione del “Bollettino di Nostra Signora della Buona Morte” (Tinchebray – Orne – Francia) pubblicò anni or sono quale documento puramente storico e con tutte le riserve volute dalla S. Chiesa, secondo il decreto di Urbano VIII.

Il manoscritto, rimesso alla suddetta Direzione da un Sacerdote, missionario di grande dedizione, concerne le relazioni d’una Religiosa con un’anima del Purgatorio.

Ci sia consentito innanzi tutto notare che la possibilità e l’esistenza delle apparizioni di anime del Purgatorio ai viventi sulla terra non la si può negare: ne fanno fede le narrazioni che di esse troviamo nelle vite dei santi e le testimonianze dei teologi, documentate da fatti storici.

Una raccolta di molte apparizioni pubblicate da Mons. Palafox y Mendoza, Vescovo di Osma (Spagna) reca questo titolo suggestivo: “Luce ai vivi dall’esperienza dei morti“. Esso esprime perfettamente la ragione provvidenziale delle manifestazioni con le quali le anime purganti si rivolgono ai vivi per implorare pietà e sollecitare suffragi.

Notiamo peraltro che i fatti e le relazioni concernenti coteste manifestazioni hanno soltanto un’autorità umana, finché la Chiesa non si sia pronunciata in merito, un’autorità proporzionata al valore ed al numero dei documenti storici su cui gli uni e le altre si fondano e di cui sono corredati.

Il Manoscritto

Autenticità 

Il presente Manoscritto contiene notizie molto interessanti sulla vita d’oltretomba, specialmente nel Purgatorio, tramezzate da moltissimi consigli di direzione spirituale.

La sua autenticità è inoppugnabile. Confidente del medesimo è Suor Maria della Croce, al secolo Elisa Sofia Clementina Hébert, nata a Néhou-St-Georges (diocesi di Coutances) l’11 dicembre 1840.

Rimase orfana di padre all’età di 6 anni. Ad 11 anni ricevette la Prima Comunione e la Cresima nel Convento delle Agostiniane di Valognes, ove si trovava religiosa una sua zia materna, Sr. Angela Quettier, che doveva in seguito divenire Superiora del Convento ed esserne fino alla morte esempio di edificazione.

All’età di 18 anni Elisa ritornò al Convento di Valognes, come novizia. Il 15 maggio 1861 fece la professione religiosa. Nel 1884 quasi all’ unanimità fu eletta Assistente e l’anno seguente divenne Madre Prefetta.

Nel 1904, a causa dei decreti di espulsione dei religiosi dalla Francia, scacciata dal suo Convento, trovò rifugio presso alcune cugine nel piccolo villaggio di Vauvicard, comune di Quettehou. Aveva 63 anni. Alcuni anni dopo dovette raggiungere Cherbourg, ove visse assieme ad un’altra cugina. Qui S. Pio X, di sua spontanea volontà, le concesse il privilegio di un oratorio privato, con la facoltà di conservarvi il Santissimo.

Morì a Cherbourg il maggio del 1917. Le sue spoglie riposano nella tomba di famiglia a Quettehou.

Nel 1871 infierì sulla Comunità di Valognes una gravissima epidemia che mieté varie vittime tra cui una giovane Suora di 36 anni Suor Maria Gabriella. “Nel curarmi, ci rivelò una Suora anziana di Valognes di nome Geltrude, in poche ore Suor Maria Gabriella fu tolta di vita. Tale atto di abnegazione, soggiunse la stessa Suora, forse le ha meritato, ella lo ha reso noto in appresso, la salvezza eterna” .

La giovane Suora, infatti, soprannaturalmente non era molto perfetta… il che le valeva da parte di Suor Maria della Croce rimproveri abbastanza frequenti… Ai quali lei di rimando: “Ebbene, se andrò in Purgatorio, me ne trarrete voi fuori “. Non pensava che realmente sarebbe stato così.

Noi con troppa facilità diciamo: “Eh, farò un po’ di anni di Purgatorio!”… adesso vedremo che cosa vuol dire!

Novembre 1873. 

Suor Maria della Croce è in cella. Improvvisamente sente dei gemiti prolungati… “Oh!, esclama in preda allo spavento, chi siete? …Voi m’incutete paura!Soprattutto non apparite, ma ditemi chi siete!“. Nessuna risposta… Impressionata più che mai, parla alla Superiora, sua zia, la quale non si mostra punto sorpresa e le dice semplicemente: “È un’anima del Purgatorio, pregheremo per essa“.

Ciò fu fatto, ma senza risultato. I gemiti continuarono, avvicinandosi sempre più. Sr. Maria della Croce ne era sgomenta. Temeva di essere zimbello del diavolo: lei non amava le vie straordinarie… Voleva seguire la via comune.

Nel Manoscritto troveremo accenni a questi timori, a questa sua volontà. Ancora nel 1880 esprimeva questi suoi dubbi.

Il 15 febbraio 1874 dovette subire il primo colloquio… E fu così che fino al novembre del 1890 fra l’anima di Suor Maria Gabriella e Suor Maria della Croce si ebbero le misteriose relazioni che quest’ultima affidò al prezioso Manoscritto, di cui intraprendiamo la pubblicazione.

Valore del Manoscritto

Esso deriva:

1 – Dalla persona stessa di Suor Maria della Croce.

Tutti coloro che l’hanno conosciuta son concordi nell’affermare che non ha mai cessato di praticare, e fino all’eroismo, tutte le virtù cristiane e religiose.

Direttrice di Educandato, godeva sulle allieve di un tale ascendente che tutte le superstiti (e sono ancora molte) son concordi nel dire che le sue parole e i suoi atti avevano su loro un profondo influsso. Esse la qualificano di “Santa”.

Tutti i testimoni oculari unanimemente affermano che Suor Maria della Croce era dotata di intelligenza pronta, ottima cultura, perfetto equilibrio e assoluto buonsenso.

Preziosa la sua riluttanza a battere una via che non fosse quella comune e l’ostinazione nel pensare che si trattasse di un tranello del diavolo. Tuttavia, nonostante questa riluttanza, ella approfittò largamente per il suo progresso spirituale delle visite che riceveva: ne fanno fede le sue Consorelle e le note prese in occasione degli Esercizi Spirituali.

2 – Dall’autorità delle attestazioni ricevute.

Il suo direttore spirituale il R.P. Prével, dei Padri di Pontigny, poi Superiore Generale della sua Congregazione, in una lettera alla sua diretta in data 4 novembre 1912 da Hitchin (Inghilterra) ci conferma che egli era esattamente informato delle comunicazioni di Suor Maria della Croce con la sua antica compagna: “Parlatemi, le dice, della vostra cara afflitta, che da lungo tempo dev’essere inabissata nella gloria del suo Diletto!… Vi ha di poi abbandonata?… Ovvero vi consola ancora negli abbattimenti? Avete continuato a scrivere le sue comunicazioni? Dal canto mio, ho preziosamente conservato quelle passate e le ho rilette non poche volte“.

È chiaro dunque che stimava serie le comunicazioni ricevute ed è presumibile che non le giudicasse tali senza ottime prove. Ed ecco altre preziose testimonianze:

Il canonico Dubosq, ex-superiore del Seminario Maggiore di Bayeux e promotore della fede nei processi canonici per la Beatificazione e la Canonizzazione di S. Teresa del Bambin Gesù;

il canonico Gontier, censore ufficiale dei libri nella diocesi di Bayeux ed autore di opere molto apprezzate;

un eminente Maestro di Teologia Mistica molto benemerito, di cui dobbiamo rispettare l’anonimato per ragioni del tutto indipendenti dal soggetto che trattiamo, ma del quale possiamo ben dire che i suoi bei libri hanno meritato il seguente elogio di S. Pio X: “Gli uomini colti rendono un giusto omaggio alla vostra scienza e alla vostra esperienza” (Lettera del 13 dic. 1908).

Dopo maturo esame del Manoscritto detti Reverendi non hanno esitato di affermare che esso non conteneva nulla di contrario agl’insegnamenti della fede, nulla che non fosse in perfetta armonia coi principi della vita spirituale e di edificazione per le anime.

Con piena soddisfazione hanno notato che Sr. Maria della Croce, dotata del più retto giudizio e del più grande buonsenso, era per ciò stesso al riparo dalle deviazioni di una immaginazione troppo viva e pericolosa.

Inoltre hanno rilevato con compiacenza che Sr. Maria della Croce aveva fatto di tutto per sottrarsi alle visite importune; che aveva protestato, domandandosi se ciò non fosse una punizione inflittale dal Cielo; che ella trovava quegli eventi così straordinari da non saper cosa pensare; in ultimo, che aveva fatto tante obiezioni all’apparizione da non potersi in alcun modo attribuire a lei l’intenzione d’aver immaginato od inventato le manifestazioni, di cui era l’oggetto.

Infine i sullodati teologi sono rimasti vivamente colpiti:

a) della grande lezione di carità cristiana che chiaramente proveniva da tutto lo svolgersi dell’apparizione: da una parte infatti, Suor Maria Gabriella, nel Convento di Valognes, con la sua condotta poco religiosa aveva fatto molto soffrire Sr. Maria della Croce, incaricata di richiamarla al dovere, e dall’altra, proprio a Sr. Maria della Croce, per volere di Dio, aveva dovuto rivolgersi dopo morte, per essere liberata dal Purgatorio;

b) del fatto che i lumi concessi a Suor Maria della Croce divenivano tanto più vivi e più precisi, quanto più Suor Maria Gabriella si purificava;

c) dei progressi fatti da Suor Maria della Croce nel lavoro della propria santificazione; progressi considerevoli, che facevano affermare al canonico Dubosq: “Pubblicando il manoscritto di Suor Maria della Croce – e desidero che lo facciate – v’avviate verso una Causa di Beatificazione“.

In breve: gli eminenti Teologi consultati hanno unanimemente concluso che il manoscritto di Sr. Maria della Croce racchiudeva in sé la prova della perfetta autenticità, così che aveva pieno valore e quanto al contenuto e quanto alla provenienza.

Conclusione

Il Manoscritto di Suor Maria della Croce, che chiameremo “Il Manoscritto del Purgatorio”, per testimonianza dei più esigenti ci si presenta – dal solo lato storico ed umano – con tutte le garanzie di credito che si possano desiderare.

La Direzione del Bollettino è lieta di pubblicarne l’edificante ed impressionante contenuto; la voce d’oltretomba che vi si farà udire, rivelandoci le giustizie e le misericordie del Purgatorio, proponendoci i consigli di pietà e di santificazione, di cui il Manoscritto è pieno, sarà per noi una viva luce per l’orientazione della nostra vita sul cammino dell’eternità.

 Prima di concludere questo primo incontro, vediamo che cosa succede.

Anno 1874

La Madre Superiora è in cielo dal giorno della sua morte, perché ha molto sofferto ed è stata molto caritatevole.

Se foste perfetta come vuole il buon Dio, quante grazie Egli avrebbe da concedervi!

Il buon Dio vuole che siate più santa di molte altre.

È già lei che parla; sono già gli appunti che ha preso.

Il Reverendo D.L. si trova in Purgatorio, perché amava troppo dar ritiri e predicar dovunque! …

… Sì, era codesta una cosa buona, però egli trascurava la parrocchia.

Il buon Dio gradirà quanto farete per tutte le anime del Purgatorio come se lo faceste per una sola, applicando Egli la vostra intenzione.

Son io, in questo momento, la più sofferente di qui, perché non ero nella mia vocazione.

Devo fermarmi per cominciare a sottolineare concetti importanti.

  1. La sofferenza, se offerta e usata bene, ci porta dritti in Cielo.
  2. Più noi ci avviciniamo a essere amici di Gesù, più arrivano le grazie. 
  3. Il Signore che cosa si aspetta da noi? Una maggiore santità! Questo sacerdote è in Purgatorio perché trascurava i suoi doveri: il suo dovere non era andare a predicare ovunque e tenere ritiri, che è una cosa bella, buona, ma non era questo il suo dovere che era, invece, quello di occuparsi della parrocchia. Lui avrebbe dunque dovuto occuparsi della parrocchia e poi, negli eventuali avanzi di tempo, tenere dei ritiri. Non dimentichiamo mai i doveri legati al nostro stato e alla obbedienza: se noi abbiamo dei doveri primari, quelli vanno rispettati, anche se gli altri sono bellissimi e ci sembrano utilissimi. Non si va in Purgatorio solo per il male fatto, ma anche per il bene non fatto. 
  4. Il Signore gradisce tutto quello che noi facciamo per le anime del Purgatorio
  5. È importante essere nella propria vocazione: ecco perché è importante discernere quello che Gesù vuole da me.

La Via Crucis è la miglior preghiera dopo la santa Messa. Io sono più sofferente di Suor …, perché lei era nella sua vocazione; solamente il male le aveva inasprito il carattere; inoltre, ella era stata mal consigliata.

Impariamo anche a recitare la Via Crucis: è una abitudine molto bella recitarla, almeno il venerdì. Ci potrebbe essere di grande vantaggio.

Ci fermiamo qui; abbiamo iniziato e già chiunque di noi può dire che è utile ascoltare queste riflessioni che possono sembrare delle frasi un po’ veloci, sbrigative, ma anche solo queste frasi sono motivo di grande meditazione.

Vedremo poi, con il passare del tempo, con la lettura del libro, che le riflessioni diventeranno più ampie su alcuni temi, e questo ci permetterà ancor più di riflettere, ma già questo, credo, ci è stato molto utile.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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