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Il manoscritto del Purgatorio, parte 2

Il manoscritto del Purgatorio

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Il manoscritto del Purgatorio” di lunedì 28 novembre 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Mt 8, 5-11)

In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: “Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente”. Gli disse: “Verrò e lo guarirò”.
Ma il centurione rispose: “Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa”.
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: “In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli”.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a lunedì 28 novembre 2022.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo ottavo del Vangelo di san Matteo , versetti 5-11.

Continuiamo la nostra lettura del Manoscritto del Purgatorio.

Non posso dare alcun segno esterno. Il buon Dio non lo permetterà; sono stata troppo colpevole. Perché vi ho recato dispiacere ed il buon Dio vuole che siate voi a pregare per me!

Potete dirlo anche a Suor … alla quale del pari ho recato dispiacere ed alla Madre Superiora che ho fatto tanto soffrire … Se ella potesse far celebrare delle Messe in mio suffragio.

Qualche Rosario per me! Le vostre meditazioni ben fatte, perché io non ne facevo affatto! L’ufficio ben recitato, perché io non lo recitavo bene! Una grande modestia da per tutto, perché io tenevo sempre gli occhi alzati per vedere quanto non bisognava che vedessi! … Alcune elevazioni, e una grande sottomissione alla Madre Superiora che ho fatto tanto soffrire! Povera Madre Superiora! 

Ci sono delle colpe ed è probabile che molte di queste colpe lei non le abbia neanche riconosciute come tali e che non le abbia neppure confessate. Probabilmente le giustificava dicendo che non erano cose gravi, che aveva anche lei le sue ragioni, che gli altri si comportavano male… tutti discorsi che facciamo anche noi, perché, se fossimo veramente pentiti dei nostri peccati, ovviamente il perdono di Dio ci raggiungerebbe più profondamente e ci porterebbe a cambiare radicalmente la nostra vita che, invece, non cambia perché non siamo veramente pentiti dei nostri peccati e perché veramente non amiamo fino in fondo.

Poi c’è il rimorso per essere causa di sofferenza per qualcuno: pensiamoci bene in questo tempo di Avvento! Io chi faccio soffrire? Per chi io sono causa di sofferenza? A chi reco sofferenza? Se noi sappiamo che c’è qualcuno che soffre a causa nostra; che qualcuno è trattato male; che qualcuno porta nel cuore un dispiacere a causa nostra; che ha una attesa, un desiderio che noi continuamente deludiamo, stiamo attenti!

E poi l’importanza di pregare bene la Via Crucis, il Rosario; le meditazioni fatte bene. Se vogliamo fare bene la meditazione, non dobbiamo essere disturbati da nessuno, né dal cellulare che squilla, né da chi si muove in casa… Stessa cosa vale per l’Ufficio: o lo preghiamo bene o non lo preghiamo e pregare bene significa sapere che cosa stai dicendo e a chi lo stia dicendo, sottolineava Santa Teresa.

La modestia, il conservare il pudore in ogni cosa… nella parola, nello sguardo, nel portamento, nel vestire; il non voler mai provocare e neppure ceder alle provocazioni degli altri; non perdere i nostri occhi dietro a qualunque cosa.

Ah, se sapeste quel che soffro! Deh, pregate per me. È perché soffro estremamente da per tutto! Oh, mio Dio! … Quanto siete misericordioso! Ohimè! Non ci si figura cosa sia il Purgatorio!

Dovete essere buona ed aver pietà delle anime! Qualche buon consiglio! … La Via Crucis.

Ritornano il tema della sofferenza in Purgatorio e il tema della Via Crucis.

Sulla terra soffrirete sempre quanto al corpo e quanto allo spirito, e sovente quanto all’uno e quanto all’altro insieme! Quanta felicità in Cielo! Vi è una distanza sì grande tra il Purgatorio ed il Cielo! Talvolta abbiamo come un’eco delle gioie che gustano i Beati in Paradiso; ma è quasi una punizione, poiché ciò desta in noi un sì grande desiderio di vedere il buon Dio! In Cielo, pura luce; nel Purgatorio, profonde tenebre.

Credo che tutti noi abbiamo fatto l’esperienza del buio, forse non quella delle tenebre perché c’è sempre una luce da qualche parte… Le tenebre sono il buio del buio; sono l’assenza totale di ogni bagliore di luce! Se voi provate a chiudere gli occhi in una camera dove tutto è sbarrato e si crea un buio pesto, e provate a pensare di rimanere in quello stato per… tre giorni! Io non so quanto dureremmo… manca il fiato, c’è da morire! Niente vive nel buio delle tenebre! Ecco: se a questo aggiungete poi la sofferenza del Purgatorio, immaginatevi!

Il buon Dio vi ama più di molte altre… Non ve ne ha Egli dato delle prove? Madre E. è in Cielo. Era ella un’anima nascosta ed estremamente interiore!

Ma no! Non sono il diavolo! Sono Suor Maria Gabriella. Non vi lascerò tranquilla fin tanto che non sarò in Cielo. Dipoi, a mia volta, pregherò per voi.

Vedete che bello questo vivere nascosti, vivere una vita interiore, coltivare la nostra intimità con Gesù! 

A Milano dall’ 8 di dicembre tutti inizieranno a fare il Presepe secondo la nostra tradizione. Magari da altre parti si fa prima o dopo, ma a Milano si fa l’8. Ricordo che, essendo a casa dal lavoro mamma e papà in quel giorno, si andava a prendere il muschio, si preparavano l’albero e le palline, la Stella Cometa… una giornata tutta dedicata alla preparazione del Presepe. 

Anche il poterci mettere davanti al Presepe fa parte di questa interiorità, di questo gustare il silenzio… anche quando nel Presepe ci sono l’acqua del mulino e quella della fontana – io avevo quella con le paperelle che nuotavano nell’acqua! Bello era mettersi davanti al presepe e immaginarmi l’evento successo nella capanna vuota: mettere Gesù, Maria e Giuseppe già l’8 di dicembre era un po’ presto, anche tutto il Presepe era vuoto a parte le casette e lo sfondo. Poi ogni giorno aggiungevo qualcosa nel mio presepe ‘realistico’ fino ad arrivare all’anti-Vigilia e alla Vigilia quando ormai tutto era pronto. Questo mi dava un senso di silenzio, interiorità, dolcezza, delicatezza: le lucine che si alternano e risplendono nel buio… che bello! Allarga il cuore. 

Certo è che, ve lo ripeto da anni, se una persona è sola, il giorno di Natale può diventare molto pesante e quindi cerchiamo di far un po’ partecipi di questa gioia, di questa felicità, di questa interiorità anche le persone che sono sole e hanno questo desiderio.

 Dopo aver meditato sul Manoscritto del Purgatorio, noi dovremmo arrivare a Natale e dire a Gesù Bambino:” Anche io sono qui ad adorarti, a ringraziarti e inizio a farti vedere i miei ‘regalini’ i miei propositi, le ‘cosine’ che inizio a metterti qui per dirti che cambierò, che sto già cambiando”.

 Sì, già fin d’ora ben posso pregare e lo farò tutti i giorni. Vedrete se le anime del Purgatorio sono ingrate!

È importante pregare per le anime del Purgatorio anche perché, quando saranno in Cielo, pregheranno per noi.

I grandi colpevoli non vedono la Santa Vergine. Quando vien liberata un’anima del Purgatorio, è questa una grande gioia per lo stesso Iddio. Quanto avete letto al riguardo nei libri è proprio vero.

Il giorno di Pasqua avrò un po’ di sollievo nelle pene. Se userete molta vigilanza su voi stessa, il buon Dio ha grazie da concedervi che ancora non ha mai concesso ad alcuno.

Potete recitare il Salterio per molte ad un tempo, badando, prima di recitarlo, di indirizzare l’intenzione come se poteste dirlo per ognuna di esse, ed esse vi avran parte come se lo diceste per ciascuna di loro.

Vi ho già detto più volte dell’importanza di intenzionare quello che facciamo; ad esempio, in particolare quando devo mettermi a studiare qualcosa che assolutamente non mi piace, prima di iniziare mi metto davanti a Gesù dicendogli: “Guarda Gesù, ho davanti tre ore di studio di una cosa che proprio non mi va: ecco, intenziono questo studio per…” ed è bello fare questa cosa per le anime del Purgatorio, soprattutto per le più abbandonate e dimenticate.

V’è una pena a parte nel Purgatorio per le Religiose che han recato dispiacere alla loro Superiora: per costoro il Purgatorio è terribile. Esse verranno con me e vedranno la pena che parimenti avran da subire!

Recare dispiacere a qualcuno, ma soprattutto a chi ha responsabilità nei nostri riguardi è brutto e non dobbiamo farlo con leggerezza. Penso a un figlio che dà dispiacere al suo papà e alla sua mamma; a un figlio che non sa rallegrare la vecchiaia dei suoi genitori; che, magari, li abbandona, li tratta male; che abusa della loro vecchiaia perché, si sa, quando si diventa anziani per certi versi si diventa anche meno combattivi, più permissivi e si lascia fare anche di più. 

Non bisogna mai abusare di questa cosa, mai! I nostri genitori sono sempre i nostri genitori e chi ha una responsabilità ha sempre una responsabilità e noi dobbiamo avere sempre una grande onestà e un gran rispetto. Pensate anche a un sacerdote anziano… mai abusare della sua anzianità. “Io vado a confessarmi da quello lì che è vecchio ed è sordo così non sente niente!”. Ma vi rendete conto che questa è una cosa gravissima? Gravissima! Prendere in giro le persone che sono anziane, non averne cura, non avere attenzioni! Se ne vedono e se ne sentono di queste cose!

Anno 1874

4 marzo 1874 

Domani andate più spesso che potete dinanzi al Santissimo Sacramento. Dato che io vi ci accompagno, avrò la felicità di stare vicino al buon Dio. Sì, questo mi è di sollievo. 

Al presente sono nel secondo Purgatorio. Dal giorno della mia morte ero nel primo, ove si soffrono dolori sì grandi. Anche nel secondo si soffre molto, ma assai meno che nel primo.

Siate sempre un sostegno per la vostra Superiora. Non parlate spesso; attendete che vi si interroghi per rispondere. 

Questa è una regola d’oro! A me l’hanno insegnata quando ero in Postulandato: parla poco e parla solo se sei interrogato… come è difficile! 

Quando mi capita di essere a tavola con i miei confratelli al ritorno dall’Università, capite, siamo tutti un po’ stanchi e allora si parla un po’ di tante cose: c’è il canonista che si mette a fare le sue riflessioni sul Canone; poi c’è il moralista che propone le sue riflessioni sulla morale; poi ci sono il teologo sistematico, il biblista con la sua esegesi… parliamo di tutti i nostri studi… tutto molto interessante e, magari, ci viene di correggere quando qualcuno parla di argomenti che appartengono al nostro campo di studi e ci viene da dire che la tal cosa non è corretta. 

A me viene sempre in mente la regola che mi suggerirono quando ero in Postulandato: “parla se sei interrogato, se no stai zitto”. E in quei frangenti mi immagino di vedere lì il mio maestro che mi domanda: “Te l’hanno chiesto? Qualcuno ti ha chiesto il tuo parere? Qualcuno ha posto la domanda su quello che diceva chiedendoti una conferma, un giudizio, una valutazione? No? Allora stai zitto!” — “Ma io so che è sbagliato!” — “ Stai zitto! Impara a tacere! Lo sanno chi sei e quello che fai: se vogliono il tuo parere, te lo chiedono; se non te lo chiedono, è perché non lo vogliono”.

Allora, quando mi viene in mente questo consiglio importantissimo – attendete che vi si interroghi per rispondere – guardo la mia insalata e mi dico: “Giorgio, metti in bocca il tuo boccone e lascia perdere; non ti perdere in chiacchiere e mantieni il silenzio”. È importantissimo mantenere il silenzio, parlare se è necessario e se è richiesto: se non è richiesto, zitti!

Sono nel secondo Purgatorio dal giorno dell’Annunziazione della Santa Vergine. Quel giorno ho anche visto per la prima volta la Santa Vergine, poiché nel primo non La si vede. La visione di Lei c’infonde coraggio; inoltre codesta buona Mamma ci parla del Cielo. Durante il tempo che La vediamo le nostre sofferenze sembra si attenuino.

Ah! se ho desiderio di andare in Cielo! Ah! che martirio soffriamo dacché conosciamo il buon Dio!

Quel che penso! … Il buon Dio lo permette per vostro bene e per mio sollievo! … Ascoltate bene quanto sto per dirvi: “Il buon Dio ha grandi grazie da concedervi. Egli vuole che coi vostri buoni consigli ed i vostri esempi salviate un gran numero di anime. Se con la vostra condotta vi frapponeste ostacoli, un giorno rispondereste di tutte quelle anime che avreste potuto salvare!”

 Il nostro compito è proprio questo: salvare le anime, questo è quello che ci chiede il Signore. E allora, attraverso il buon esempio, i consigli; attraverso la parola che scriviamo e diciamo, impariamo a salvare le anime. Impariamo a dare quei consigli e ad essere quegli esempi che spingono le persone a essere migliori. Madre Teresa di Calcutta diceva: “Chi incontriamo, deve andare via da noi migliore di quando lo abbiamo incontrato”. Che bello se qualcuno di noi può dire alla persona con cui ha parlato: “Dopo che ti ho parlato, dopo che ti ho ascoltato, dopo che siamo stati insieme io sono migliore, io mi sento migliore; ho voglia di Cielo, di vita, di Gesù!”.

È vero che non ne siete degna; ma dal momento che il buon Dio permette tutto questo… Egli è ben Padrone di concedere le sue grazie a chi Gli aggrada.

Fate bene a pregare e a far pregare San Michele. Nell’ora della morte si è felici d’aver avuto fiducia in alcuni Santi, affinché siano nostri protettori presso il buon Dio in quel terribile momento.

Siamo devoti a san Michele! Padre Pio era devotissimo a san Michele. Impariamo a invocarlo ogni giorno recitando il bellissimo Atto di Consacrazione a san Michele Arcangelo, a chiedere la sua protezione, ad avere la sua bella statua.

Non abbiate timore di ricordare a tutte le vostre giovanette le grandi verità della salvezza. Le anime sovente han bisogno d’essere scosse, al presente più che mai!

Il buon Dio vuole che vi doniate a Lui interamente. Egli vi ama più di tante altre. Per conseguenza vi concederà anche un maggior numero di grazie. A voi, dunque, sarà più facile l’amarLo anche maggiormente. Non trascurate nessuna delle grazie che Egli vi largisce.

Mai trascurare le grazie che ci fa il Signore e ce ne fa tante! Facciamone tesoro! 

Talvolta mi fermo, guardo dalla finestra gli alberi bellissimi di Villa Pamphilj e dico:” Se io non avessi avuto questo e quest’altro; se io non avessi ricevuto questo, questo e questo, oggi dove sarei? E come sarei? Se il Signore non mi avesse fatto capire la tal cosa attraverso quella persona; se attraverso quella persona non mi avesse dato quell’aiuto?” 

Allora guardo la mia vita e vedo quante persone Dio mi ha messo accanto, ognuna con una particolarità, ognuna con una specificità: chi aiuta tanto, chi aiuta poco, ma tutti possono aiutare e tutti aiutano.

Guardiamo la nostra vita e vediamo come e quanto è puntellata dalla Provvidenza di Dio che ci ha messo attorno tante belle persone; sembra che in ogni occasione di fatica… tac! Arrivano queste persone e ci aiutano.

Ci fermiamo qui e proseguiremo domani

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

 

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