Scroll Top

Non importa che il giglio sia bianco o giallo, ciò che importa è che sia semprevivo – Primo giorno del Triduo in preparazione alla solennità di S.Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia di mercoledì 26 settembre 2018 – Primo giorno del Triduo di preparazione alla solennità di S.Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

Approfondimenti

Dalle “Lettere a Celina” di S.Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo

 

Le parla della comune vocazione alla purezza assoluta e alla passione di Gesù.

 J. M. J. T.

Carmelo, lunedì 23 luglio 1888 

Gesù solo
Cara sorella,
La tua Teresa ha compreso tutta la tua anima. Vi ha letto più a fondo ancora di quello che non dicessero le tue parole. Ho compreso la tua tristezza di domenica, ho sentito tutto nel cuore… Mi pareva, leggendo, che fossimo animate dalla stessa anima. Nelle nostre anime c’è qualcosa di così sensibile che si rassomiglia tanto! Siamo sempre state insieme, le nostre gioie, le nostre pene, tutto è stato in comune. Sì, io sento che continua ad essere così anche al Carmelo. Mai saremo separate, mai. Lo sai bene, non c’è che il giglio giallo 3 che avrebbe potuto allontanarci un po’. Te lo dico perché sono sicura che la tua sorte sarà sempre un Giglio bianco, poiché tu )’hai scelto ed egli per primo ha scelto te. Comprendi i gigli? …
Mi sono chiesta qualche volta perché Gesù mi avesse presa per prima. Ora ho capito: sai, la tua anima è un giglio-semprevivo,4 Gesù può farne tutto ciò che vuole. Importa poco che sia in un luogo o in un altro. Esso sarà: semprevivo. La tempesta non può far cadere il giallo degli stami sul suo bianco calice profumato. È Gesù che l’ ha fatto così. Egli è libero e nessuno ha il diritto di domandargli perché dà le sue grazie ad un’anima invece che ad un’altra.
    Accanto a questo giglio, Gesù ne ha collocato un altro, il suo compagno fedele. Sono cresciuti insieme, ma uno era semprevivo, l’altro no ed è stato necessario che Gesù prendesse il suo giglio prima che il fiore sbocciasse, perché i due gigli fossero per lui… Uno era debole e l’altro era forte. Gesù ha preso quello debole. L ‘altro lo ha lasciato perché s’accrescesse la sua bellezza e il suo splendore… Gesù chiede tutto ai suoi due gigli. Non vuole lasciar loro altro che la loro veste candida… Tutto; hai capito, giglio-semprevivo, la tua sorellina? …
La vita spesso è pesante. Quanta amarezza e insieme quanta dolcezza! Si, la vita costa. È penoso cominciare una giornata di fatica. Lo sa il povero boccio, lo sa il giglio splendido… Si, sarebbe facile fare tutto per Gesù, se almeno facesse sentire la sua presenza… ma egli sembra lontano, lontano le mille miglia, e noi siamo sole con noi stesse. O noiosa compagnia, quando non c’è più Gesù!
Ma che fa dunque questo dolce amico? Non vede la nostra angoscia, il peso che ci opprime? Dov’è? Perché non viene a consolarci, dal momento che non abbiamo altro amico che lui?
Egli non è lontano, è li accanto che ci guarda, che va mendicando la nostra tristezza, la nostra agonia.5 Ne ha bisogno per le anime, per la nostra anima. VuoI darci una ricompensa tanto bella! Le sue ambizioni per noi sono cosi grandi!
Ma come potrà dire: « È la mia volta! » 6se la nostra non c’è stata, se non gli abbiamo dato nulla? Ahimè! Gli costa farci bere fino in fondo il calice della tristezza, ma sa che è l’unito modo per prepararci a « conoscerlo come egli si conosce, diventare noi stesse degli dei ».7 Che mirabile destino! Quant’è grande la nostra anima! Eleviamoci al di sopra di ciò che passa, teniamoci a distanza dalla terra. Più in alto l’aria è pura! Gesù si nasconde, ma si sa che non è lontano.. Versando le nostre lacrime si asciugano le sue e la santa Vergine sorride. Povera Madre! Ha patito tante pene per causa nostra! È giusto che la consoliamo un po’ piangendo e soffrendo con lei…
Ho letto stamattina un passo del Vangelo dov’è detto: « Non sotto venuto a portare la pace, ma la spada ».8 Non ci resta dunque che combattere. Quando non ne abbiamo più la forza, allora è Gesù che combatte per noi. Mettiamo insieme la scure alla radice dell’ albero…9
Che guazzabuglio ho scritto, povera me! Che lettera! Che confusione! Ma se Teresa avesse potuto dire tutto ciò che pensa, povera Celina! Non avresti mai finito di leggere..,
Gesù è buono: ci ha fatto incontrare una madre come quella che abbiamo!10 Che tesoro! Tu l’avessi vista stamattina alle sei, con che premura mi ha portato la tua lettera… Son rimasta commossa.
Gesù ti domanda tutto, tutto, tutto, come ai più grandi santi…
La tua povera sorellina
Teresa del Bambino Gesù
p. c. ind.

Note

3 Simbolo con cui indicava il matrimonio.
4 Qui, al simbolo del giglio -purezza verginale -Teresa unisce quello del semprevivo, il fiore che non appassisce.
5 Allusione alla grande prova di famiglia. Il signor Martin, dopo essere stato colpito dal 10 maggio 1887 da diversi attacchi di paralisi, aveva avuto nel giugno precedente una crisi più grave (dr. Storia di una famiglia, c. 14, p. 298 sg.).
6 C. ARMINJON, Fin du monde present et mystères de la vie future , p. 290. Cfr. MA l38.
7 Cor. 13, 12; Sal. 81, 6; cfr. ARMINJON, Lc.
8 Mt. 10, 34.
9Mt. 3, 10; Lc. 3, 9.
10 La madre Maria di Gonzaga.

Letture del giorno

Mercoledì della XXV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

PRIMA LETTURA (Pr 30,5-9)
Non darmi né povertà né ricchezza, ma fammi avere il mio pezzo di pane.

Ogni parola di Dio è purificata nel fuoco;
egli è scudo per chi in lui si rifugia.
Non aggiungere nulla alle sue parole,
perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo.
Io ti domando due cose,
non negarmele prima che io muoia:
tieni lontano da me falsità e menzogna,
non darmi né povertà né ricchezza,
ma fammi avere il mio pezzo di pane,
perché, una volta sazio, io non ti rinneghi
e dica: «Chi è il Signore?»,
oppure, ridotto all’indigenza, non rubi
e abusi del nome del mio Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 118)
Rit. Lampada per i miei passi, Signore, è la tua parola.

Tieni lontana da me la via della menzogna,
donami la grazia della tua legge.
Bene per me è la legge della tua bocca,
più di mille pezzi d’oro e d’argento.

Per sempre, o Signore,
la tua parola è stabile nei cieli.
Tengo lontani i miei piedi da ogni cattivo sentiero,
per osservare la tua parola.

I tuoi precetti mi danno intelligenza,
perciò odio ogni falso sentiero.
Odio la menzogna e la detesto,
amo la tua legge.

Canto al Vangelo (Mc 1,15)
Alleluia, alleluia.
Il regno di Dio è vicino;
convertitevi e credete nel Vangelo.
Alleluia.

VANGELO (Lc 9,1-6)
Li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.

In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro».
Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.

Post Correlati