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Vivere rettamente secondo la Verità del Vangelo

S. Paolo rimprovera S. Pietro

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di mercoledì 7 ottobre 2020 – Beata Maria Vergine del Rosario

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione 

VIVERE RETTAMENTE SECONDO LA VERITÀ  DEL VANGELO

Eccoci giunti a mercoledì 7 ottobre 2020. Abbiamo appena ascoltato questo bellissimo testo tratto dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Galati.

Non è la prima volta che ascoltiamo un testo tratto dalla Lettera ai Galati, proprio oggi che ricorre la memoria della Beata Vergine Maria del Rosario. Vi invito ad andare a leggere la storia di questa memoria che abbiamo tante volte già ampiamente commentato, in questa festa della Vergine Maria a noi tanto cara, dove la potenza del Rosario ci mostra, nella storia, che può tutto, può addirittura far vincere una battaglia, sconfiggere chi sembrava essere più forte, può tutto. Abbiamo bisogno della Beata Vergine Maria del Rosario per chiederle la grazia, attraverso il Rosario, di essere anche noi capaci di questa radicale rettitudine, di questa coerenza oltre ogni ragionevole dubbio, la coerenza di San Paolo, che a differenza di San Pietro, non si lascia attrarre in questa simulazione per paura, San Pietro cede alla paura per timore dei circoncisi, e quindi non prende più cibo insieme ai pagani. Questa ipocrisia viene poi imitata da altri Giudei e anche Barnaba resta contaminato da questa ipocrisia. San Paolo si ritrova solo.

  • Quello che interessa a San Paolo che cos’è?

La rettitudine in relazione alla Verità del Vangelo, quindi davanti a tutti San Paolo riprende San Pietro:

“Mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto”

Prende una posizione audace. Qualcuno dice che in questo atteggiamento San Paolo è stato superbo. Nessuno di noi vede nel cuore dell’uomo, vede solo Dio. A me non sembra che sia stato superbo San Paolo, mi sembra che sia stato onesto. Noi abbiamo bisogno di imparare che cosa vuol dire:

Opporci a viso aperto a qualcuno.

Dire: “Questo no, questo non va bene. Questo non è giusto. Questo non si può fare”

Oggi non va più di moda, oggi opporsi a viso aperto a qualcuno non è ben visto. Ma cosa c’è di più bello, di più vero, di sapere quello che pensa chi abbiamo davanti, che non vuol dire mancare di carità, ma vuol dire fare la carità nella Verità. Non c’è carità più grande di quella della Verità, di servire l’altro nella Verità. Questa è la Carità più grande, condurre l’uomo alla Verità.

«Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?».

Chi vive secondo Verità, rettitudine, chi non si fa prendere dalla paura, dallo spavento, dal timore falso, chi vive così fa ragionamenti logici. E la domanda che pone San Paolo è di una logicità assolutamente stringente. San Pietro in quel momento non ha avuto il coraggio di portare fino in fondo la logica di quello che già sapeva.

  • Che cosa impariamo da questo testo di San Paolo ai Galati?

Impariamo innanzitutto ad apprezzare le persone che sono vere, che sanno anche opporsi, per amore della Verità e non della polemica a tutti, che sanno chiamare le cose col loro nome. Questo sicuramente è un dono, avere accanto qualcuno che si sa opporre a quello che noi diciamo se è falso, se è sbagliato, se non è coerente, e che ce lo dice in faccia, con molta schiettezza ma per amore della Verità nella Carità. E’ un dono.

Chiediamo alla Vergine Maria la grazia di avere accanto persone come San Paolo e di essere capaci noi di vivere così, di non cedere neanche di un passo nel cammino della Verità e quindi di non cedere verso la menzogna, simulando atteggiamenti che sono falsi, per timore di qualcuno o di qualcosa. La paura di qualcuno o di qualcosa ci può portare a deragliare completamente dalla strada intrapresa che è quella della Verità. Il rischio è molto alto. Non pensiamo agli altri come se noi avessimo un San Pietro da correggere, ma pensiamo a noi come a San Pietro.

Quanto siamo disponibili ad essere corretti? Quanto siamo umili e quindi capaci di accogliere una correzione? Quanto bramiamo di essere corretti? Quanto desideriamo incontrare qualcuno che veramente ci corregga nella Verità e ci dica anche quello che noi non vogliamo sentire? Quanto noi siamo divorati dal desiderio di essere veri?

La persona vera, ama, brama, desidera, chiede di essere costantemente corretta, costantemente richiamata alla Verità. Ciascuno di noi tende a lasciare la via della Verità e a infangarsi con la menzogna, o con la simulazione, non va bene, è brutto vivere una vita simulata, falsa, ipocrita, doppia. Ed è altrettanto brutto sapere che la Verità ti porta a sinistra e tu vai a destra. Rinnegare ciò che è vero per paura, per timore.

Se avessero fatto questo ragionamento al tempo della Beata Vergine Maria del Rosario, quando la invocarono, e fossero fuggiti, oggi nessuno di noi sarebbe quello che è. Impariamo a vivere rettamente secondo la Verità del Vangelo. E’ importante sapere, ascoltare, vedere la Verità del Vangelo e poi vivere secondo questo.

Di cuore auguro a tutti voi una giornata bellissima, tutta dedicata, incentrata alla Beata Vergine Maria, chiedo proprio a Lei, per sua intercessione di benedire tutti voi:

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo.

Beata Maria Vergine del Rosario

PRIMA LETTURA (Gal 2,1-2.7-14)
Riconobbero la grazia a me data.

Fratelli, quattordici anni dopo [la mia prima visita], andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Bàrnaba, portando con me anche Tito: vi andai però in seguito a una rivelazione. Esposi loro il Vangelo che io annuncio tra le genti, ma lo esposi privatamente alle persone più autorevoli, per non correre o aver corso invano.
Visto che a me era stato affidato il Vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi – poiché colui che aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per le genti –, e riconoscendo la grazia a me data, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Bàrnaba la destra in segno di comunione, perché noi andassimo tra le genti e loro tra i circoncisi. Ci pregarono soltanto di ricordarci dei poveri, ed è quello che mi sono preoccupato di fare.
Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto. Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma, dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, tanto che pure Bàrnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia.
Ma quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del Vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?».

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