Scroll Top

“Andate al popolo” – L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati, S. Manuel González pt.15

L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati - San Manuel Gonzales Garcia

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Andate al popolo” – L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati, S. Manuel González pt.15
Giovedì 4 aprile 2024

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Lc 24, 35-48)

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a giovedì 4 aprile 2024. Oggi ricordiamo Sant’ Isidoro, vescovo e dottore della Chiesa.

Oggi è il primo giovedì del mese di aprile, quindi ricordo la bellissima pratica dei Primi Sei giovedì del mese chiesta da Gesù alla beata Alexandrina Maria da Costa. Chi lo desidera può trovare sul sito veritatemincaritate.com il PDF verde con i Sacri Cuori di Gesù e Maria, che non costa nulla, nel quale io ho raccolto tutte le informazioni più autorevoli per vivere bene la pratica dei Primi Sei giovedì, Primi Nove venerdì e Primi Cinque sabati del mese; ogni mese io ve lo ricordo, perché così, poi, se ci fosse qualcuno di nuovo, almeno sa dove andare a prendere le cose.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo ventiquattresimo del Vangelo di san Luca, versetti 35-48.

Vorrei sottolineare solo questo, velocemente:

Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro…

Ci vuole l’apertura della mente da parte di Gesù, sennò non si capiscono, queste cose. Questo che adesso lui dice non si capisce, se non apre la mente il Signore:

Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno…

quindi c’è tutto il mistero del dolore e della morte; “patirà” non è solamente sofferenza, ma è anche morte. Gesù muore, Gesù soffre terribilmente e risorge:

e nel suo nome…

ecco ora che cosa siamo chiamati a fare da Gesù stesso in persona:

saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati

Capite? Questo chiede Gesù. Certo, lo può capire chi ha la mente aperta da Gesù stesso per comprendere le Scritture, perché sennò le Scritture non si capiscono. “Predicare a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati”, questo è quello che ci chiede il Signore. Mi fermo qui, perché sennò dovrei parlare solo di questo.

Continuiamo con la nostra meditazione del libro di san Manuel González, siamo arrivati adesso ad affrontare il viaggio di andata. Scrive:

Viaggio di andata.

Io non devo spiegare la necessità del viaggio di andata verso il popolo. Parlo a gente convinta, a uomini che hanno come motto delle loro imprese, dei loro lavori nella stampa, nei tribunali, sui pulpiti, nei circoli e in tutte le loro attività, quell’“andate al popolo” di Leone XIII. Io perderei il mio tempo se lo impiegassi a convincervi che è necessario andare verso il popolo. Qui ciò che viene chiesto, ciò che ciascuno chiede per poterlo mettere in pratica quando serve, è come si deve fare questo viaggio, ossia:

Le provviste 

di cui c’è bisogno per arrivare al termine del viaggio. E a ciò rispondo, da subito, che essendo il viaggio lungo devono essere abbondanti anche le provviste.

Quindi, c’è questo motto di papa Leone XIII: “andate al popolo”. E lui dice: io non perdo tempo a convincervi che è necessario andare verso il popolo.

Guardate, questa è un’altra ragione, che si aggiunge a quelle già dette, del perché ci troveremo domenica a Rosa Mistica, del perché — per esempio — io verrò. È un andare verso il popolo di Dio. Voi siete “popolo di Dio”, voi che avete fatto un certo cammino, che seguite un certo percorso, che avete fatto tutti questi cicli di meditazione, che avete sviluppato una certa sensibilità, che vivete in grazia di Dio, eccetera eccetera. Il motto di papa Leone XIII: “andate al popolo” sta proprio alla base di questo mio venire, di questo mio andare come sacerdote, e credo anche degli altri sacerdoti che saranno presenti. Andare verso il popolo; per fare che cosa? Per portare Gesù, per fare quello che Gesù ha detto nel Vangelo che vi ho detto poc’anzi: predicare la conversione e il perdono dei peccati, nel nome di questo Gesù che ha patito, che è morto e che risorto. “Andate al popolo”, di Leone XIII.

San Manuel dice: non spendo tempo sulla necessità di andare verso il popolo — per portare le cose che ha detto Gesù poc’anzi in questo Vangelo di oggi — perché è un dovere, è chiaro, ma piuttosto sul “come” si deve fare questo viaggio, ossia le provviste.

Le provviste di cui c’è bisogno per arrivare al termine del viaggio. E a ciò rispondo, da subito, che essendo il viaggio lungo devono essere abbondanti anche le provviste. Sentiamo ora i medici sociali, i quali dicono che la prima cosa di cui è necessario provvedersi sono i soldi. Il popolo — proseguono — non ci darà il cuore finché noi non gli daremo il borsellino. Il denaro serve per essere dato, per comprare, sostenere, stimolare, per tutto. Coloro che predicano la necessità della scienza sociologica ragionano in questo modo (a nostro riguardo): come possiamo, noi che appena ci ricordiamo qualcosa di ciò che abbiamo studiato in seminario o all’università, noi che non sappiamo leggere altro che il nostro messale, intrometterci nella difficile scienza sociologica con le sue molteplici ramificazioni delle quali non conosciamo nemmeno i nomi degli specialisti, alcuni dei quali certamente molto esperti? Questi annunciano la necessità della influenza o dell’ascendente per fare qualcosa. Quelli dell’ingegno o dell’abilità per intromettersi, attirare, organizzare e trattenere la gente. Infine altri, la necessità di ausiliari o coadiutori, che facciamo — dicono infatti — soli e senza sostegno?

Senza negare il valore di ciascuno di questi elementi, e riconoscendo che qualcosa di tutto questo manca per il viaggio, credo che difendersi così corrisponde a non mettere a fuoco bene la questione. Credo che tutto questo si possa ritenere e non risultare Azione Sociale Cattolica. Perché?

Quando studiavamo logica in seminario, ci insegnarono che tra potenza e atto, i mezzi e il fine, ci doveva essere proporzione. E io dico: se la Azione Sociale Cattolica è una azione puramente naturale, è giusto, è molto giusto che si procurino mezzi naturali dal tetto in giù. Però se la Azione Sociale Cattolica, è oltre ciò, una opera o una serie di opere soprannaturali per ragione del suo principio e del suo fine, se non è solo una Azione ispirata alla simpatia, alla comprensione, allo scambio, alla ripugnanza puramente naturale verso la ingiustizia, allora c’è da guardare più in alto, c’è da cercare anche mezzi dal tetto in su; in una parola, c’è da contare su Dio più di quanto non si conti. E da qui viene la mia teoria, che non è la mia, ma è quella del Vangelo, dal quale l’ho imparata. 

Attenti molto bene, adesso. Quindi lui dice: se il livello sul quale noi parliamo, è un livello puramente naturale, allora dobbiamo guardare dal tetto in giù; dobbiamo guardare le nostre forze, dobbiamo guardare le nostre capacità, dobbiamo guardare le nostre competenze, dobbiamo guardare l’impegno che bisogna metterci, dobbiamo guardare quanto questo ci costa. Se invece questa azione sociale cattolica non è semplicemente ispirata a principi naturali — quindi alla simpatia, alla comprensione, allo scambio, alla ripugnanza verso l’ingiustizia e tutte queste cose qui — allora bisogna guardare più in alto, bisogna contare su Dio di più di quanto non si è fatto fin qui. Allora lui dice: «La mia teoria, che non è la mia, ma è quella del Vangelo…» sentiamola:

Un parroco va in un paese perso — sta parlando di sé — La chiesa vuota, il Tabernacolo solo, le ragnatele e gli animaletti sono i suoi compagni. Cristo odiato o sconosciuto. Il popolo, i poveri, i disgraziati, gli anziani, che seguono sempre la stessa sorte di Cristo, sfruttati o abbandonati. Il pudore delle fanciulle in pericolo imminente e costante. La innocenza dei bambini, calpestata nelle cunette. Il matrimonio, sostituito dal concubinato. Il vizio regnante e la virtù schernita. Predica e non lo si ascolta. Celebra funzioni e non si partecipa. Fa processioni e lo si lascia solo con quelli che nessuno considera. Va a casa dei malati ed è buttato fuori per strada. Va a prendere i morti e persino i morti gli sono sottratti! Aspetta che almeno si avvicinino i poveri, ma persino i poveri si vergognano di chiedere una elemosina al parroco! …. Ecco qui, signori, un popolo “andato via” e “molto andato via”! Io non fantastico! Ecco qui un magnifico campo di sperimentazione per la Azione Sociale Cattolica. Che farà il Parroco? Non può contare nemmeno su una moneta di cinque centesimi! Lui è povero e non c’è chi gli dia denaro! Scienza? Il poco che ricorda di quello che imparò in seminario: influenza sull’ambiente circostante? Zero o quantità minime. Che farà?

Io credo che se questo Parroco ha sangue cristiano nelle sue vene, non ha altra soluzione che andare al Tabernacolo saziarsi di pianto, raccontando le sue desolazioni al suo Compagno di abbandono: al Gesù Cristo solo e disprezzato, e ripetere questa faccenda una e molte volte, e io vi assicuro, signori, che è una minaccia terribile per un popolo empio, un Parroco che piange davanti a un Tabernacolo solitario.

Avete capito? Questa è la sua teoria, questo è quello che lui ha fatto. Noi dobbiamo chiederci: ma noi abbiamo sangue cristiano nelle vene? Che non è semplicemente l’essere battezzati! Noi siamo di Cristo? Noi ci nutriamo di Cristo? Noi viviamo di Gesù? Quindi questo parroco, se ha sangue cristiano nelle vene, non è che si dispera, non è che si annichilisce, si avvilisce, scappa via, fugge, va in depressione, escogita mezzi umani per prendere le persone… 

non ha altra soluzione che andare al Tabernacolo saziarsi di pianto raccontando le sue desolazioni al suo Compagno di abbandono…

Guardate, l’Eucaristia quanto è stata “centro” della vita di questo sacerdote.

…al Gesù Cristo solo e disprezzato, e ripetere questa faccenda una e molte volte… è una minaccia terribile per un popolo empio, un Parroco che piange davanti a un Tabernacolo solitario.

Questa è la fonte della sua azione pastorale, che trasformerà Huelva, in cinque anni, in una parrocchia super fiorente. Lui qui sta parlando di sé, queste cinque righe che vi ho letto sono esattamente la radiografia, l’istantanea, della vita pastorale e sacerdotale di questo sacerdote, di questo parroco. Lui è stato un parroco che ha pianto davanti a un Tabernacolo solitario, e che cosa è successo? Il miracolo! La gente è arrivata, quella chiesa non è più stata vuota, quel Tabernacolo non è più stato abbandonato. 

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

Post Correlati