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Il Preziosissimo Sangue di Gesù

Preziosissimo Sangue

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di venerdì 1 luglio 2016.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Testo della meditazione

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Il Preziosissimo Sangue di Gesù

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Proprio oggi, che in questo Vangelo, al capitolo 9 di San Matteo, leggiamo questa frase di Gesù che dice che Lui non è venuto per i giusti ma per i peccatori, è venuto per la Misericordia, è venuto per dare il Suo Sangue, per dare il Suo Cuore spezzato, ecco che, proprio oggi, inizia il mese di luglio, che è il mese dedicato al Preziosissimo Sangue di Gesù, come quello di giugno è il mese dedicato al Sacratissimo Cuore; oggi, giorno che Papa Pio IX consacrò proprio alla venerazione del Preziosissimo Sangue di Gesù, è anche il primo venerdì del mese. Vedete quante Dio-incidenze ci sono. Abbiamo l’abitudine di parlare delle coincidenze, ma il caos non esiste, non c’è la coincidenza. Cosa vuol dire coincidenza?

Ci sarà la coincidenza del tram, del treno forse, ma nelle cose della vita, nelle cose di Dio, non ci sono le coincidenze, ci sono (potremmo definirle appunto così) le Dio-incidenze, cioè quelle belle somme, quelle belle unioni, che ci fanno riflettere e ci richiamano alle verità della fede.

Allora, in questo giorno dedicato al Preziosissimo Sangue, che apre proprio questo mese, vi citerò tre frasi che vengono da tre Santi autorevoli, due Dottori della Chiesa e un Santo non Dottore, che ci richiamano sull’importanza del Preziosissimo Sangue: San Tommaso d’Aquino, Dottore della Chiesa, Dottore Angelico, scrive: “Il Sangue di Cristo è la chiave del Paradiso”;

Santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa, scrive: “Chi con la mano del libero arbitrio prende il Sangue di Cristo e Lo applica al Suo cuore, anche se è duro come diamante, lo vedrà aprirsi al pentimento e all’amore”.

La domanda è: «Come si fa? Come si fa a fare queste cose? Come si fa a “usare” (è un termine un po’ brutto, ma dice bene il concetto), come si fa a mettere a frutto, a far fruttificare il Sangue di Cristo?»

Gesù Lo ha sparso per questo, per i peccatori, questa è la Misericordia di cui abbiamo parlato nel Vangelo!

Lui è venuto a chiamare i peccatori, a stare con i peccatori, non per stare lì con loro a mangiare pizza e fichi, ma li ha chiamati per convertirli, per farli ritornare alla verità, per farli ritornare a Dio, al Padre.

Come si fa?

Ci sono due Sacramenti che sono l’esaltazione del Sangue di Cristo, che sono il Sacramento della Confessione e dell’Eucarestia.

Non c’è modo migliore oggi per rendere culto al Sangue di Cristo che confessarsi, ma non fare una confessione così, tanto perché devo farla, ma proprio la confessione profonda, pentita, per riconciliarsi con Dio, per rompere col peccato, per fare dei santi propositi di vita santa, di vita convertita, di rottura con il male.

Poi, la Santa Messa, dove c’è proprio il Sangue di Cristo, che si rende presente veramente, realmente, sostanzialmente nell’Eucarestia.

Andare a Messa tutti i giorni, confessarsi di frequente, questi sono i modi migliori per prendere il Sangue di Cristo e versarLo sulla nostra anima.

San Gaspare del Bufalo, che è il fondatore della Congregazione del Preziosissimo Sangue, scrive: “Eccoci alla festa del Divin Sangue…che festa di amore…è mai questa! Oh! Giorno beato in cui i cieli stillano dolcezza!”

Allora, facciamo tesoro di questo giorno, usiamo questo giorno per meditare sul Sangue di Gesù!

Vorrei quindi leggervi alcune frasi, che Gesù disse a Suor Maria Antonietta Prevedello, che è dell’Istituto di Maria Bambina, una suora morta in concetto di santità (e credo proprio che ci sia la causa di beatificazione), che raccolse l’eredità di San Gaspare del Bufalo e che ebbe delle esperienze mistiche molto belle, che offrì tutta la sua vita in unione al Sangue Preziosissimo di Gesù.

Pensate che, quando morì, la Madre Provinciale le disse: «Aspetta che sta arrivando il Sacerdote per darti la benedizione, per far scendere gli Angeli dal Cielo e per mandare via il diavolo» (perché sapete che molto Santi hanno testimoniato che il momento della morte è il momento più terribile, dove il demonio si rende presente accanto all’anima del morente, per terrorizzarlo e per portarlo alla disperazione). Ebbene, questa suora, Suor Maria Antonietta Prevedello, che vi invito ad andare a cercare su internet, disse: «No! Qui diavoli non ce ne sono, perché c’è il Sangue di Gesù!»

Quindi, anche noi abbiamo bisogno di far riferimento al Sangue di Cristo.

Perché il Sangue di Cristo?

Perché è l’effusione dell’amore!

Oggi, è come se fosse la Festa del Perdono di Gesù, non perché noi siamo sanguinari, assetati di sangue. Non siamo dei vampiri sacralizzati, capite?

Non è questo!

Perché è importante il Sangue di Cristo?

Perché è il luogo nel quale avviene la manifestazione somma del Suo amore, Lui ci dice: «Io ti ho amato fino al Mio Sangue! Mi sono svenato per te!»

Ecco perché veneriamo il Sangue di Cristo!

Gesù disse a questa suora: «Se al Mio Sangue chiedi la purezza, ti purificherà l’anima, il cuore, l’occhio, lo spirito, trasfondendo in te la Mia stessa purezza».

Chi di noi oggi non ha bisogno di purezza?

Chi di noi non fa fatica a vivere la purezza, sotto tutti gli aspetti che essa comprende?

Non è solamente la purezza sessuale, è anche la purezza d’intenzione, l’avere un cuore puro, cioè retto, onesto, coerente, amante, trasparente, non doppio, non meschino, non bugiardo…un cuore vero.

Quanta bugia, quanta bugiarderia, quanta ipocrisia viviamo nella nostra vita!

Abbiamo bisogno del Sangue di Gesù!

«L’anima che stabilisce la sua dimora nelle Mie Piaghe, e specialmente in quella del costato, è difesa da ogni tentazione. A poco a poco si attutiscono in essa le esigenze della vita naturale, perde la conoscenza delle cose caduche, per ricordare soltanto quelle eterne».

Quando è stata l’ultima volta che abbiamo pensato alla ferita del costato di Cristo?

Quando è stata l’ultima volta che l’abbiamo pregata?

Quando è stata l’ultima volta che abbiamo detto: «Gesù, rendimi una colomba che si nasconde nella fenditura della roccia, che è la tua ferita»?

«Ogni volta che l’anima bacia le ferite del Crocefisso, merita che Io baci le piaghe della sua miseria e dei suoi peccati».

Incredibile…incredibile…

A leggere queste cose c’è da svenire, perché sono delle cose incredibili!

Veramente ci insegnano cosa vuol dire la Misericordia di Gesù…non è: «Ma sì, tutto va bene! Ma sì, fai tutto quello che vuoi, il peccato non esiste».

Macché “il peccato non esiste”! Macché “fai tutto quello che vuoi”!

Il Signore ci dice: «Il Tuo peccato è costato le Mie Piaghe, i Miei chiodi, i Miei flagelli, le Mie spine, è una cosa gravissima! E quindi, ogni volta che tu bacerai le ferite del Crocefisso, Io bacerò le piaghe della tua miseria e dei tuoi peccati».

Che differenza!

Noi baciamo le Piaghe Sante e Lui bacia le piaghe purulente, schifose, immonde, che ci portiamo dentro, le piaghe del nostro orgoglio, della nostra superbia, le piaghe della nostra ribellione al Suo amore, del nostro rifiuto a Lui. Lui bacia queste piaghe, incredibile…

«Io ricompenso con sette Mistici Doni, quelli dello Spirito Santo, atti a distruggere i sette peccati capitali, quelli che baciano per adorazione le Piaghe sanguinanti del Mio Corpo».

Abbiamo bisogno dello Spirito Santo?

Bene, impariamo a baciare il Crocefisso!

Insegniamo ai bambini a baciare il Crocefisso!

Tiriamo giù il Crocefisso dai muri! È inutile tenerlo appeso ai muri!

Cosa serve tenere appesi i Crocifissi ai muri, che poi si riempiono di ragnatele?

Ma tiralo giù quel Crocefisso!

Metti un Crocefisso in casa ad altezza d’uomo, non lassù in alto, piccolino, sopra lo sgabuzzino!

Ma prendi un bel Crocefisso, bello, e tiralo giù e fallo baciare!

Ogni volta che entri ed esci di casa, bacia il Crocefisso!

Fallo baciare ai tuoi bambini e insegna loro a baciare le cinque Piaghe di Cristo!

La nostra vita cambierebbe, se noi imparassimo ad essere veramente devoti, non devozionistici, ma veramente devoti, come diceva San Francesco di Sales, che vuol dire veramente amanti, con equilibrio ma nello stesso tempo con grandissimo zelo, con un amore che brucia, un amore che arde, un amore che si rinnova ogni giorno.

Chiediamo al Preziosissimo Sangue questa grazia immensa di lavarci continuamente nel Suo Sangue, di inebriarci del Suo Sangue, di non avere altra bevanda che il Sangue di Cristo!

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

 

Letture del giorno

Venerdì della XIII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Prima lettura

Am 8,4-6.9-12
Manderò la fame nel paese; non fame di pane ma di ascoltare le parole del Signore.

«Ascoltate questo,
voi che calpestate il povero
e sterminate gli umili del paese,
voi che dite: “Quando sarà passato il novilunio
e si potrà vendere il grano?
E il sabato, perché si possa smerciare il frumento,
diminuendo l’efa e aumentando il siclo
e usando bilance false,
per comprare con denaro gli indigenti
e il povero per un paio di sandali?
Venderemo anche lo scarto del grano”».
«In quel giorno
– oracolo del Signore Dio –
farò tramontare il sole a mezzogiorno
e oscurerò la terra in pieno giorno!
Cambierò le vostre feste in lutto
e tutti i vostri canti in lamento:
farò vestire ad ogni fianco il sacco,
farò radere tutte le teste:
ne farò come un lutto per un figlio unico
e la sua fine sarà come un giorno d’amarezza.
Ecco, verranno giorni
– oracolo del Signore Dio –
in cui manderò la fame nel paese;
non fame di pane né sete di acqua,
ma di ascoltare le parole del Signore».
Allora andranno errando da un mare all’altro
e vagheranno da settentrione a oriente,
per cercare la parola del Signore,
ma non la troveranno.

Salmo responsoriale

Sal 118

Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.

Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore.
Con tutto il mio cuore ti cerco:
non lasciarmi deviare dai tuoi comandi.

Io mi consumo nel desiderio
dei tuoi giudizi in ogni momento.
Ho scelto la via della fedeltà,
mi sono proposto i tuoi giudizi.

Ecco, desidero i tuoi precetti:
fammi vivere nella tua giustizia.
Apro anelante la mia bocca,
perché ho sete dei tuoi comandi.

Canto al Vangelo (Mt 11,28)

Alleluia, alleluia.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro, dice il Signore.
Alleluia.

Vangelo

Mt 9,9-13
Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Misericordia io voglio e non sacrifici.

In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

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