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Essere agnelli

Agnelli

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di domenica 3 luglio 2016 (S. Messa prefestiva).

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Testo della meditazione

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Essere agnelli

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Ecco vi mando come agnelli in mezzo ai lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada”.

San Giovanni Crisostomo scrive che noi abbiamo la certezza di avere la protezione del Signore, la difesa del Signore, solo se restiamo agnelli; se diventiamo lupi anche noi, perdiamo la protezione di Dio. Il Signore ci chiede di non portare niente, cioè di non avere nessun appoggio umano, di non avere nessuna sicurezza e certezza, se non Dio. Il Signore ci dice di mantenerci agnelli, che seguono il loro pastore, e di essere sicuri che in mezzo ai branchi di lupi, nei quali Lui ci menderà, restando agnelli, sarà Lui col Suo bastone a difenderci da quelle bestiacce feroci.

I lupi sono assetati di sangue, i lupi cercano di divorare, i lupi fanno male, sono pericolosi, i lupi rapinano, depredano, portano via, distruggono senza pietà, mentre gli agnelli non fanno male a nessuno.

Non pensiamo che i lupi siano solamente quelli che non credono, non pensiamo di dire che i lupi sono quelli che non vengono mai in chiesa, no, no …

Prima di pensare a quelli di fuori pensiamo a quelli di dentro, perché ci sono lupi feroci anche tra di noi, non c’è bisogno di andare a prendere i lupi chissà dove.

Dobbiamo fare la verifica e la pulizia dentro il nostro essere Chiesa, dobbiamo verificare che non ci sia in noi l’atteggiamento del lupo, cioè la cattiveria, questa spietatezza, questo seminare cattiveria da tutte le parti, questo essere assetati di sangue.

Ovviamente, ciascuno di noi qui presente dirà: «Io?! Ma no, io sono un tenero agnellino appena svezzato!»

Sì, con le unghie da pantera e i denti da leone!

Ci sono in giro di quegli agnelli, che basta che gli schiacci il codino e vedi come si smaschera subito il loro essere agnelli e viene fuori un lupo con delle zanne lunghe quanto non so cosa!

Essere agnelli è difficile; essere agnelli vuol dire essere umili, vuol dire essere i timorati di Dio, quelli che si fidano solo del Signore, quelli che hanno fatto del Signore il loro rifugio e la loro difesa, e il Signore li difende…il Signore li difende!

Voi pensate al caso di Padre Pio da Pietralcina…cosa non ha fatto Gesù?

E i lupi peggiori lui li ha avuti dentro la Chiesa, non fuori!

Dentro sono stati i lupi peggiori che gli hanno fatto più male, questo dicono gli atti, questo dice ciò che c’è scritto sul processo di beatificazione e di canonizzazione, questo scrivono, questa è la storia!

Il Signore, uno ad uno, li ha sbugiardati tutti e Padre Pio è diventato Santo, di loro non si sa più neppure come si chiamavano. Hanno recitato la loro parte, quali strumenti del demonio, ma non hanno fatto proprio niente, non hanno potuto nulla contro la grandezza e lo splendore di questo Santo.

Questo è per fare un esempio, se ne potrebbero fare mille altri!

Quindi dobbiamo chiedere alla Beata Vergine Maria la grazia di rimanere questi agnelli, di rimanere immacolati, che vuol dire “senza macchia”, innocenti, che vuol dire “che non nuocciono a nessuno”, “che non fanno male a nessuno”, ma che semplicemente vogliono vivere la loro fede in Gesù.

Oggi, le persone che sono più perseguitate, sono quelle che vogliono vivere la loro fede in Gesù, la fede in Gesù, che vogliono mettere Gesù al primo posto, perché danno fastidio, e allora vengono fuori lupi da tutte le parti.

Cosa dobbiamo fare?

Cosa bisogna dire a questi agnelli?

Andate avanti!

Andate avanti, continuate, abbiate fede in Dio, perché poi, a tempo debito, il Suo bastone si fracassa contro i denti terribili di quei lupi, glieli spacca tutti, e rimangono lì scornati. Pensano di vincere, ma poi alla fine rimangono scornati e senza denti!

Noi dobbiamo credere in questa cosa che dice Gesù di questo affidamento grande!

Poi, c’è questa frase, che vi lascio, perché è scritta nel Vangelo (Luca, capitolo 10): “Se quella città non vi accoglierà, scuotete la polvere dai vostri calzari… In quel giorno Sodoma sarà trattata meno duramente di quella città”.

Quindi, vuol dire che quel giorno ci sarà un trattamento duro; duro già per Sodoma e Gomorra, che sono state precipitate nel fuoco, e già questo non è proprio una passeggiata; duro, durissimo, per coloro che non accolgono gli inviati di Dio, questa è la Misericordia!

In carcere, l’insulto peggiore che si potevano fare tra di loro i carcerati era questo: si faceva questo gesto…e gli si diceva: «Tu sei un quaquaraquà», cioè uno parla tanto, ma combina un bel niente.

È inutile che facciamo i quaquaraquà della Misericordia, capito?

È inutile che ci inventiamo la Misericordia che non esiste nel Vangelo!

Non facciamo i quaquaraquà, stiamo attaccati al Vangelo!

Questa è la Misericordia, qui c’è scritto: “Io (Gesù Cristo, e nessuno può smentire questa Parola) vi dico che, in quel giorno, Sodoma sarà trattata meno duramente di quella città”.

Stiamo attenti a come accogliamo o non accogliamo gli inviati di Dio, coloro che Dio ci manda per annunciare a noi il Suo Vangelo, la Sua Volontà…stiamo attenti!

Non è necessario fare del male, sapete?

È sufficiente non accogliere, è sufficiente non rendersi disponibili.

Dobbiamo chiedere al Signore che questa disgrazia non capiti nella nostra vita, perché poi capite che tanti rosari, tanti versi, tante preghiere, tante appartenenze…

Uno dice: «Io faccio parte di questo gruppo…, di questa sigla…, di questa associazione, che fa tanto bene…»

Sì, sì… tante parole!

Tu devi chiederti se stai accogliendo ciò che Dio ti ha mandato, se stai vivendo il Vangelo così come il Signore te lo ha dato, se stai veramente uniformando la tua vita su Gesù, se Gesù veramente è il centro della tua vita e se tutti gli inviti, che Dio ti menda attraverso mille strade e mille maniere, tu li accogli, oppure li rifiuti.

Il Cuore Immacolato di Maria ci conceda questa grazia, di potere avere anche noi i nostri nomi scritti nei Cieli!

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

 

 

Letture del giorno

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Prima lettura

Is 66,10-14
Io farò scorrere verso di essa, come un fiume, la pace.

Rallegratevi con Gerusalemme,
esultate per essa tutti voi che l’amate.
Sfavillate con essa di gioia
tutti voi che per essa eravate in lutto.
Così sarete allattati e vi sazierete
al seno delle sue consolazioni;
succhierete e vi delizierete
al petto della sua gloria.
Perché così dice il Signore:
«Ecco, io farò scorrere verso di essa,
come un fiume, la pace;
come un torrente in piena, la gloria delle genti.
Voi sarete allattati e portati in braccio,
e sulle ginocchia sarete accarezzati.
Come una madre consola un figlio,
così io vi consolerò;
a Gerusalemme sarete consolati.
Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore,
le vostre ossa saranno rigogliose come l’erba.
La mano del Signore si farà conoscere ai suoi servi».

Salmo responsoriale

Sal 65

Acclamate Dio, voi tutti della terra.

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!».

«A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.

Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.

Seconda lettura

Gal 6,14-18
Porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.

Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.
D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.

Canto al Vangelo (Col 3,15.16)

Alleluia, alleluia.
La pace di Cristo regni nei vostri cuori;
la parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza.
Alleluia.

Vangelo

Lc 10,1-12.17-20
La vostra pace scenderà su di lui.

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

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