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D. Bonhoeffer, Sequela. Parte 79

Falò sulla spiaggia

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: D. Bonhoeffer, Sequela. Parte 79
Giovedì 26 ottobre 2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Lc 12, 49-53)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a giovedì 26 ottobre 2023. 

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal dodicesimo capitolo del Vangelo di san Luca, versetti 49-53.

Mi permetto di dire, prima di passare a leggere il libro Sequela di Bonhoeffer, di non dimenticare mai questo brano del Vangelo. Con facilità lo scordiamo, anche se è molto famoso, anche se molto scomodo, o forse proprio perché è molto scomodo. Lo dimentichiamo, non ne parliamo, lo mettiamo da parte e invece in questo Vangelo c’è dentro tutto il mistero che accompagna la vita cristiana.

Proseguiamo con questa lettura di Bonhoeffer che sta parlando proprio della via stretta, ne abbiamo parlato ieri. Scrive:

La via del Figlio di Dio in terra, la via che dobbiamo percorrere come cittadini di due mondi, al limite fra il mondo e il regno dei cieli, come potrebbe essere una via larga? La via giusta non può non essere la via stretta… Tra i discepoli di Gesù deve continuamente riprodursi la separazione.

Ecco, vedete? Neanche a farlo apposta, ecco che riaccade una volta nella quale il Vangelo è perfettamente assonante con la meditazione che stiamo facendo.

I discepoli non devono pensare di poter semplicemente sottrarsi al mondo e di restare ormai senza pericoli nella piccola schiera che avanza per la via stretta. Verranno fra loro falsi profeti, e con lo scompiglio aumenta anche l’isolamento. Ecco uno accanto a me, apparentemente un membro della comunità, un profeta, un predicatore, in apparenza, in parole e in opere, un cristiano, ma interiormente spinto verso di noi da oscuri motivi, interiormente un lupo rapace, la cui parola è menzogna e l’opera inganno. Egli sa mantenere bene il segreto, ma svolge in segreto la sua opera tenebrosa. È fra noi, non perché spinto dalla fede in Gesù Cristo, ma perché spinto dal demonio nella comunità. Forse cerca il potere o l’influenza, il denaro, la gloria che viene dal suo pensiero e dalle sue profezie. Cerca il mondo, ma non Cristo Signore. Nasconde il suo oscuro proposito in apparenze cristiane e sa che i cristiani sono un popolo credulo. Nelle sue vesti innocenti conta sul fatto di non essere smascherato. Egli sa anche che ai cristiani è vietato giudicare e lo ricorderà loro al momento giusto! Forse non sa nemmeno lui tutto questo, forse il demonio che lo spinge ad agire gli obnubila la chiara visione di sé stesso.

Ecco, questa è una fotografia terribile! Veramente molto amara, assolutamente vera. Quindi Bonhoeffer dice che la questione non è semplicemente sottrarsi al mondo, il problema non è solamente il rapporto col mondo, come se sottrarsi al mondo volesse dire rimanere senza pericoli nella piccola schiera di coloro che avanzano per la via stretta, perché ci saranno questi falsi profeti. Questi falsi profeti cosa faranno? Getteranno scompiglio e quindi aumenterà il senso di isolamento. Quando si è agitati, scompigliati, quando si è turbati, sconvolti da questi falsi profeti, si sente in modo particolare l’isolamento, ci si sente soli. Non c’è più solamente una sorta di solitudine rispetto al mondo e di percezione anche di pochezza da parte di coloro che stanno percorrendo la via giusta, ma quando il problema viene dall’interno – ecco i falsi profeti, quindi questo scompiglio che generano – crea un isolamento terribile, uno proprio si sente solo, dice: “Ma allora sono proprio solo”, è come se perdesse i suoi punti di riferimento. È un’esperienza terribile, che molti cristiani hanno fatto e fanno; moltissimi. 

E allora Bonhoeffer dà un po’ l’identikit di questo falso profeta, di questi falsi profeti, perché non è che ce n’è uno, ce ne sono vari. Dice: «Uno accanto a me, un membro della comunità, un profeta, un predicatore, in apparenza, in parole e in opere, un cristiano, ma interiormente spinto verso di noi da oscuri motivi, interiormente un lupo rapace, la cui parola è menzogna». 

Guardate, c’è da tremare, c’è veramente da tremare, ha fatto una lettura… «La parola è menzogna, l’opera è inganno».

C’è questo rapporto tra apparenza e interiorità, quindi: vive accanto a me, è un membro, un apparente membro della comunità, è un profeta, un predicatore, in apparenza e opera è un cristiano, ma interiormente è mosso da motivi oscuri. Dentro è un lupo rapace, che sbrana, che ghermisce, che attacca, che cerca prede, che è feroce, che è spietato.

Questi falsi profeti, la cui parola è menzogna sono falsi, sono bugiardi, non sono capaci di verità, odiano la verità. Odiano ciò che è vero, odiano tutti coloro che seguono la verità, odiano tutti coloro che seguono la via stretta.

Questi sono i falsi profeti di cui parla Bonhoeffer, che gettano scompiglio, che fanno percepire questo isolamento, che non costruiscono niente. E sono distruttori, dissacratori, profanatori. Sembra che il loro operato sia solo quello di portare morte. Portare morte, portare distruzione, distruzione morale, distruzione della bellezza, dell’ordine, distruggono tutto. È come prendere due, tre, quattro porci e liberarli dentro a un campo di gigli: un macello. Se voi tornate lì dopo una giornata, non troverete più neanche le radici di quei gigli, han distrutto tutto.

I falsi profeti sono dissacratori, profanatori, portatori di morte, distruttori della speranza, distruttori dell’umanità. Succhiano ogni energia vitale, ogni mozione dello spirito. Sono capaci solo d’inganno e di bugie, di menzogne e di falsità, appunto perché sono mossi da questi oscuri motivi — e perché – tutto questo lo dice dopo ma noi lo anticipiamo già, lo riprendiamo già adesso – perché sono mossi dal diavolo. È il diavolo colui che sta dietro di loro, colui che li manovra, colui che li conduce e li dirige. 

I falsi profeti sanno mantenere bene il loro segreto, e qual è il loro segreto? Il loro segreto è apparire come profeti, predicatori cristiani; starti accanto anche, ti vivono accanto, non c’è problema per loro. I lupi non hanno problema a vivere accanto agli agnelli, i porci non hanno problema a vivere accanto ai gigli, nessun problema. 

Ma voi avete mai visto cosa è capace di fare un maiale? A parte la puzza… è insopportabile avvicinarsi a una porcilaia, proprio una roba terrificante, un odore, ma un odore che è una roba incredibile; un allevamento di mucche non riesce a fare tanta puzza quanto quattro maiali messi insieme, una cosa impossibile. Se voi li fate uscire dalla porcilaia… E notate che nella porcilaia non c’è niente: sì, c’è il trogolo dove queste bestie vanno a “sgrufolare”… “mangiare” mi viene un po’ difficile da dire perché… Pensate, la mucca va nella mangiatoia: bellissima questa immagine. Gesù nasce in una mangiatoia, no? Perché è il pane eucaristico che verrà mangiato, quindi è molto bello, no? E accanto a Gesù – tutti l’abbiamo in mente — abbiamo il bue e l’asinello. Ecco: nessuno si è mai sognato di mettere accanto a Gesù un maiale; proprio non ti viene. E quindi, appunto, la mucca ha la sua mangiatoia dove va a mangiare, ma se voi andate a vedere un allevamento di mucche, o anche un tempo quando c’erano le stalle con dentro le mucche, tutto è molto bello, molto pulito; certo, va bene, c’è un po’ di odore della mucca, però una volta sapete che nelle stalle dicevano il Rosario… È impossibile dire il Rosario in una porcilaia, nessuno sarebbe capace di poter pregare, sedersi con i bambini in una porcilaia, è impossibile. Mentre in una stalla… si stava nella stalla, faceva caldo, si stava bene. Poi c’era il latte appena munto e poi c’è la mangiatoia. Il trogolo, invece, non ha niente a che vedere con la mangiatoia, proprio “degno di un maiale”. Mi verrebbe da dire: un nutrirsi senza dignità. Poi, va bene, sono bestie, però, proprio per dare una lettura che vada anche un po’oltre; una lettura un po’ simbolica, che vada un po’ oltre e ci faccia un po’ capire le cose.

E i falsi profeti son proprio maiali, è come avere davanti dei porci. Hanno proprio questo stile. Quindi, ti mangiano accanto, ti stanno accanto, sì: ma come il maiale col trogolo. E lo si percepisce che c’è qualcosa che non va lì dentro; che non è come essere accanto alla mucca, alla mangiatoia. Si sente che è diverso, si vede dai modi. Colui che è condotto dal diavolo non vive nell’ordine, non porta ordine, non porta bellezza, no! Perché chi gli abita dentro è antiumano, non c’è nessuna umanità in satana e quindi lui distrugge tutto ciò che sa di umanità. Quindi: il decoro, l’ordine, la pulizia, la bellezza, la speranza, lo stupore, anche una sana ingenuità, una bella innocenza. No! Il falso profeta dissacra tutto, distrugge tutto, azzera tutto, brucia tutto, rade al suolo tutto. Terribile.

E quindi vive in questo segreto. E molte volte – speriamo che siano sempre di meno, ma comunque… – noi stupidi – perché siamo instupiditi da questo brutto vizio di guardare all’apparenza delle cose e non andare oltre l’apparenza, di accontentarci di quanto siamo accarezzati nei nostri gusti, nei nostri piaceri, di quanto siamo proprio stupidi – dimostriamo una grandissima stupidità, una grandissima stoltezza, perché non siamo capaci di andare oltre l’apparenza, viviamo di apparenza e siamo condannati da questa apparenza. 

Noi, instupiditi dall’apparenza, cosa facciamo? Ci lasciamo ingannare dal loro segreto, dal segreto dei falsi profeti, i quali che cosa fanno? Sanno tenere insieme l’apparenza con l’interiorità. Cioè, loro conducono interiormente una vita da lupi rapaci, mossi da oscuri motivi dietro ai quali c’è il diavolo e la cui parola è menzogna e inganno; esteriormente, “apparentemente” invece, appaiono dei cristiani modello. Ma è tutta una recita, è tutta menzogna: sono falsi profeti; membri della comunità sì, ma membri per distruggerla! Membri per sbranare gli altri membri; membri per dissacrare lo statuto della comunità, per strappare dal cuore dell’uomo Dio. Questo è lo scopo! Radere al suolo ogni intimità divina in chi gli sta accanto; distruggere il rapporto col Signore, portare via Dio, nascondere Dio, obnubilare Dio.

E quindi questi falsi profeti che cosa fanno? Svolgono in segreto la loro opera tenebrosa; cioè, in apparenza fanno vedere che sono bravi, sono cristiani, sono qui, sono là, in realtà la loro opera, che è un’opera tenebrosa, viene svolta nel segreto. C’è tutta una macchinazione dietro, che noi – scioccamente, stoltamente – siccome ci nutriamo di apparenza, siccome ci piace l’apparenza e non andiamo mai a grattare bene la crosta per vedere cosa sta dietro, li lasciamo fare, così alla fine ci troviamo serviti “barba e capelli” senza neanche saperlo.

Scrive Bonhoeffer che il falso profeta è fra noi; i falsi profeti sono fra noi, non perché spinti dalla fede in Gesù Cristo, ma perché spinti dal demonio nella comunità. Cioè, il demonio spinge nella comunità questi falsi profeti, li fa entrare nelle comunità. Questi non sono spinti dalla fede in Gesù, ma dal demonio: sono nella comunità spinti dal demonio, mossi da lui. 

Ci sono dei santi che hanno fatto delle riflessioni molto belle su questa questione — adesso non mi ricordo i nomi – dove dicevano di stare attenti, perché lo scopo del demonio è proprio quello di infiltrare, di far entrare persone sbagliate nelle comunità: nelle comunità religiose, nelle comunità cristiane, nelle parrocchie; ovunque c’è un insieme di cristiani. Perché così possono portare avanti il loro scompiglio. È da lì che li riconosci, perché non è l’inquietudine suscitata dal santo, non è l’inquietudine di chi, stando accanto a Padre Pio, dice: “Mamma mia, sono fuoristrada”, mi inquieto perché sono fuori strada, ma poi cambio, poi mi trovo bene. Loro invece creano scompiglio perché confondono le carte, gettano sabbia negli occhi, creano nebbia, non capisci più niente, parlano un parlare che non capisci niente. Alla fine, uno dice: “Ma questo cosa ha detto? Dove vuole andare?” È terribile!

E Bonhoeffer dice: «Forse cerca il potere o l’influenza, il denaro, la gloria…», eh, certo, certo che cerca il potere, l’influenza, il denaro e la gloria: il demonio cosa vuoi che cerchi, se non quello? E poi dice «cerca il mondo», capite? Cerca il mondo, non cerca Gesù, il falso profeta cerca il mondo, non cerca il Signore, verissimo! 

È da lì che si può capire; quando uno guarda una persona, deve dire: ma questa persona cosa sta cercando? E voi direte: “Ma io come faccio a capire uno che cosa cerca?” Guardate, quando uno cerca qualcuno o qualcosa, non ha in mente e in bocca altro che quel nome: non riesce a pensare ad altro. Proprio poc’anzi, prima di fare questa meditazione, stavo cercando una cosa, e non riuscivo a pensare ad altro che a quella cosa che stavo cercando, non avevo in bocca e in testa altro nome che quella cosa che stavo cercando. 

Se noi stiamo cercando Gesù Cristo, chi ci sta accanto lo capisce perché nella nostra bocca, nella nostra mente, nel nostro fare, c’è solo Gesù, siamo interessati a Gesù. 

Se io cerco il mondo, lo si capisce, perché di Gesù non parlo mai. Non mi interessa parlare di Gesù, perché non mi interessa Gesù, mi interessa il mondo, mi interessano le logiche del mondo, mi interessa cosa fa il mondo, come si muove il mondo, mi interessa seguire i protocolli del mondo, non quelli del Vangelo. Non mi interessa il Vangelo, non mi interessa la volontà di Dio, non mi metto a interrogarmi e dire: “Guardate, mettiamoci insieme, cerchiamo di capire, ma che cosa vuole la volontà di Dio per noi, su di noi? Cosa ci chiede oggi? Noi dobbiamo fare la volontà di Dio, non la nostra volontà, ma allora la volontà di Dio che cosa ci domanda?” 

Nooo, assolutamente! Il falso profeta non cerca la volontà di Dio, il falso profeta cerca sé stesso, cerca la volontà del demonio, cerca di distruggere, cerca di profanare e dissacrare, è diverso. 

Ecco, vedete:

Nasconde il suo oscuro proposito in apparenze cristiane e sa che i cristiani sono un popolo credulo.

Ecco, questa è una sentenza vera, terribile: ma come un popolo credulone?! Ma noi non dobbiamo essere creduloni, noi dobbiamo essere persone assolutamente vere, persone che ragionano, persone che pensano, persone che scavano, persone che non si accontentano mai, perché sennò questi falsi profeti che “nascondono l’oscuro proposito in apparenze cristiane”, porteranno a termine la loro missione di morte.

Nelle sue vesti innocenti, conta sul fatto di non essere smascherato.

Sì certo, perché se io sono un credulone, come faccio a smascherarlo? Non smaschero nessuno. I creduloni credono a tutto, sono lì con la bocca aperta… eh, certo! E quindi i falsi profeti sono tranquilli, perché tanto nessuno li smaschera. Che problema hanno? Fanno quello che vogliono, quando vogliono, come vogliono, dove vogliono, con chi vogliono, perché tanto i creduloni diranno sempre: “Si, si, si, si si”. Mai che si fermano e pongono la domanda e dicono: “Scusa un momento, ma questo è giusto? Ma questa cosa va bene? Ma questa cosa è corretta? Ma dove stiamo andando? Ma cosa sta succedendo?” 

No! Come il Titanic che affonda sono là, nella sala da ballo, che ballano, che uno dice: “Ma dove ce l’hai la testa?” — “Eh no, ma adesso è l’ora delle danze” — “Ma come l’ora delle danze? Ma la nave sta affondando, morirete tutti tra un’ora, ghiacciati dentro le acque, con gli iceberg, ma cosa state dicendo? — “No, no, adesso è tempo di ballare, non fare il profeta di sventure, non venire qui a inquietarci! Ma non vedi che bello? Ma guarda, ma mettiti al bar, bevi, mangia anche tu!” Intanto la nave va giù, va giù, va giù. Poi, quando quelli si svegliano perché vedono entrare l’acqua del mare… “Ah, stiamo affondando!!”. Eh sì, ormai è finita, basta, non c’è più tempo, fai la fine del topo. Dopo… “Eh, ma io avrei voluto, ma io avessi saputo, eh, ma perché nessuno me l’ha detto?” Ma come “Nessuno me l’ha detto”?

Guardate, dobbiamo cercare di svegliarci, dobbiamo cercare di svegliarci, i mezzi li abbiamo. Ci sono persone, ci sono sacerdoti, ci sono intellettuali, ci sono filosofi, ci sono tanti professionisti che hanno fatto della verità la ragione della loro vita e che dicono delle cose bellissime, fanno dei ragionamenti verissimi, e che non si stancano mai – anzi, proprio si svenano – per cercare di dare tutte le indicazioni del caso, per farci ragionare, per farci capire… e noi dove siamo? 

Noi che guardiamo la televisione dalla mattina alla sera, non sappiamo le cose importanti, fondamentali; certo, perché? Perché ci accontentiamo dell’apparenza che ci danno, non andiamo a cercare ciò che sta sotto, ciò che sta dietro, ciò che veramente si muove. Non può esserci restituita la realtà nella quale viviamo da una scatola, che è la televisione, in mezz’ora di telegiornale, no: la realtà che noi viviamo non viene restituita così, lì viene data una parte, una parte di una parte. Dobbiamo imparare veramente a essere molto più vigilanti, molto più attenti, molto più riflessivi. Non so, ecco, secondo me dobbiamo stare attenti, Bonhoeffer ha ragione.

Egli sa anche che ai cristiani è vietato giudicare e lo ricorderà loro al momento giusto.

Certo! “Ah, tu non mi devi giudicare. Tu mi stai giudicando?” — “Sì, certo! Perché Dio mi ha dato l’intelligenza” — “Eh no, Gesù ha detto: non giudicate e non sarete giudicati”. Calma, calma, calma. È vero che Gesù ha detto “non giudicate e non sarete giudicati”, certo, ma le intenzioni del cuore, la tua anima! Eh certo, io questa non la posso vedere. Certo che non devo giudicare le tue intenzioni, la tua anima; ma i fatti, quelli eccome se li devo giudicare, perché Dio mi ha dato un’intelligenza e questa intelligenza mi serve proprio per giudicare, per dire: no, questa mela è rossa, non è verde. Sì, sì, no, no, non il bianco che diventa nero, il nero che diventa bianco e poi mille sfumature di grigio.

Noi dobbiamo giudicare, abbiamo il dovere morale di giudicare oggettivamente i fatti, certo! Nessuno potrà dire quella persona che cosa ha nel cuore, ma ci mancherebbe! Ma i fatti, quelli li dobbiamo giudicare. 

Certo, del resto Gesù che cosa dice? “Dai frutti riconoscerete la bontà dell’albero” e questo non è un giudizio? Certo che è un giudizio! Giudicando che da quel fico vengono fuori fichi marci, o da quel pruno – apparente pruno – vengono fuori, non lo so, le spine, io sto giudicando, sto dicendo: no, quest’albero è marcio, questo è un albero cattivo. Queste sembrano more, ma non lo sono; questi sembrano funghi buoni, porcini, invece sono amanita falloide, questa mi fa morire, devo giudicare!

Forse non sa nemmeno lui tutto questo, forse il demonio che lo spinge ad agire gli obnubila la chiara visione di sé stesso.

Si, questo è molto possibile, però — aggiungiamo – come hai fatto ad arrivare fin lì? Eh, c’è un percorso, non succede dall’oggi al domani. Capite? Magari abbandonando Gesù Cristo, magari affogandosi nel peccato – per esempio – magari abbandonando l’esame di coscienza.

Certo che, voi capite, se dico che vado a pregare ma se quando inizia la mia preghiera io dormo, questa non è la preghiera. “No, ma il Signore guarda le buone intenzioni”; sì, va bene, ma tu non cresci di una virgola. Se andiamo a pregare, dobbiamo pregare. Poi, va bene, capita la volta in cui mi scappa il sonno, ci sta, va bene, ma la preghiera è la preghiera.

Se un neurochirurgo va in sala operatoria e, quando ha aperto il cranio di una persona, si addormenta col bisturi in mano… Dico: “Scusi un momento, ma scusi, questa persona ha la testa aperta!” — “Ah no, ma io mi sono addormentato, vabbè, ma va bene lo stesso, io sono qui a fare il neurochirurgo” — “Ho capito, ma se non lo operi cosa facciamo? O dormi o lo operi”. 

Non è che un professore può andare a scuola e dire: “Buongiorno”, e poi giù la testa e dorme per un’ora, lo licenziano! “No, ma quello che conta è che io sono qui!”. No, quello che conta è che tu fai il professore, non che tu sei qui. Devi essere qui e adesso devi anche fare il professore, quindi devi insegnare.

Non si capisce perché, quando andiamo dal Signore, invece, tranquillamente ci autogiustifichiamo dormendo. Ma neanche ci facciamo il problema! Uno dovrebbe dire: “Okay, di dieci minuti, un quarto d’ora, un’ora, quello che è, davanti al Signore, quanto tempo ho passato pregando? Zero, perché ho dormito e russato”. Non ho pregato, lo dice il linguaggio: io ho dormito. 

Quando dormo, dormo; non è che quando dormo, studio; quando dormo, mangio; quando dormo…; no: quando dormo, dormo; se devo mangiare, mangio; se devo camminare, cammino; ma devo essere sveglio: o dormo, o sono sveglio, se dormo, dormo, se dormo non prego, non sto pregando. 

Dopo uno dice: “Eh, sono passati dieci anni, non so come ho fatto ad arrivare a questo punto, non me ne sono anche accorto”, Ma se tu in tutto questo tempo hai completamente tagliato fuori dalla tua vita Dio, lo Spirito Santo, la meditazione, l’introspezione, l’entrare in te stesso – come dice Santa Teresa – ma quale vita divina stai vivendo? Come può Dio parlarti, se nel momento in cui tu ti metti davanti a lui dormi? Ma che dialogo c’è? Voi immaginatevi…

Abbiamo perso la capacità logica, ci manca il logos nel cervello, com’è possibile che io vado davanti ad una persona, la saluto: “Ciao, ciao”, metto giù la testa e dormo. Poi dopo un’ora mi sveglio e dico: “Ah, che bello essere stato qua con te, abbiamo parlato insieme!” — “No, veramente tu hai dormito, non abbiamo parlato insieme”. Che comunicazione c’è stata tra me e uno che dorme? Io posso dire tutto quello che voglio, tanto quello dorme. Che cosa ha imparato da me, quella persona? Se dormiva, non ha imparato niente. Che cosa ha ascoltato? Niente.

Vedete come è facile cadere in questo inganno? Dormire, distrarsi davanti al Signore. E posso stare lì, nella casa di Dio, tre giorni e tre notti, ma se non ci sto nel modo giusto, non serve a niente.

Quindi stiamo attenti, perché poi il demonio obnubila la mente, e noi non siamo più neanche in grado di capire che siamo diventati falsi profeti. Però… lì… non ci si arriva per caso.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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