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Il Preziosissimo Sangue di Gesù: la storia

Preziosissimo_Sangue_Angeli

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia di sabato 27 giugno 2020.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

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IL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESÙ:
LA STORIA

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Mercoledì prossimo sarà il primo di luglio e celebreremo la Festa bella, grande, importante, del Preziosissimo Sangue di Gesù.

Vedete è tutto un filo rosso che ci sta accompagnando dal Corpus Domini, al Sacratissimo Cuore, al Cuore Eucaristico di Gesù. Prima il mese di giugno, tutto dedicato e consacrato al Cuore di Gesù, e poi questo mese di luglio, tutto dedicato e consacrato al Preziosissimo Sangue di Gesù.

Giovanni Paolo II, nel suo Angelus del primo luglio del 2001, dice così:

“Carissimi, inizia oggi il mese di luglio, che la tradizione popolare dedica alla contemplazione del Preziosissimo Sangue di Gesù, mistero insondabile di amore e di misericordia.

Il Sangue di Cristo è la prova inconfutabile dell’amore del Padre per ogni uomo, nessuno escluso.

Tutto questo è stato ben sottolineato da Papa Giovanni XXIII, devoto al Sangue del Signore fin dall’infanzia, quando in famiglia ne sentiva recitare le speciali Litanie.”

Chissà se sapevamo questo particolare…

“Eletto Papa, scrisse una Lettera Apostolica per promuovere il culto, Inde a primis, del 30 giugno 1960, invitando i fedeli a meditare sul valore infinito di quel Sangue, del quale una sola goccia può salvare tutto il mondo da ogni colpa, come cantiamo nell’Adoro Te devote.

Fu proprio nel 1960 che volle che, alle invocazioni in riparazione alle bestemmie, che si recitano alla conclusione dell’Esposizione Eucaristica (Dio sia benedetto…), fosse aggiunto, per tutta la Chiesa, Benedetto il Suo Preziosissimo Sangue (fu Giovanni XXIII quindi a volere questo), ed inoltre rivelando che egli stesso recitava nel mese di luglio, tutti i giorni, le Litanie del Preziosissimo Sangue, come aveva imparato da bambino nella sua casa paterna.”

Vedete… uno poi diventa Papa e quello che ha assimilato da bambino, diventa per tutta la Chiesa.

Quanto è importante l’educazione cristiana cattolica all’interno di una famiglia!

Quale segno può lasciare e quale frutto può dare!

Anche Papa Benedetto XVI il 5 luglio del 2009 scrive, durante questo Angelus, che, in passato, la prima domenica di luglio si caratterizzava per la devozione al Preziosissimo Sangue e allora cita appunto Giovanni XXIII, come vi ho appena detto.

“Il tema del Sangue è legato (scrive il Papa) a quello dell’Agnello pasquale ed è di primaria importanza nella Sacra Scrittura.

Cristo non ha risposto al male con il male, ma con il bene, con l’amore, con il Suo Sangue.

Il Sangue di Gesù è il pegno dell’amore infinito e fedelissimo di Dio per l’umanità. Fissando le piaghe del Crocifisso ogni uomo, anche in condizioni di estrema miseria morale, può dire: Dio non mi ha abbandonato.

La Vergine Maria raccolse il testamento di sangue di Gesù.”

Scritto con il Suo Sangue, non come noi, che lo scriviamo con la penna!

Ma vediamo un po’ di capire la storia, perché, capite, di ogni realtà noi dobbiamo capire da dove viene, quando e perché.

Così alla domanda: “Ma tu perché sei devoto del Preziosissimo Sangue?” rispondiamo con cognizione di causa, sapendo dove si radica questa devozione importantissima.

Questa Festa potremo dire è il memoriale di una fra le più splendide vittorie della Chiesa. Celebrare la Festa del Preziosissimo Sangue di Gesù vuol dire celebrare una delle più grandi vittorie della Chiesa.

Papa Pio IX nel 1848 fu scacciato da Roma dalla rivoluzione trionfante in quel tempo e in quegli stessi giorni.

L’anno seguente, egli vedeva ristabilito il suo potere: il 28, 29, 30 giugno, sotto l’egida degli Apostoli, i Santi Pietro e Paolo, vede la vittoria e poi il suo ritorno a Roma. Il 2 luglio, Festa della Visitazione di Maria, secondo il calendario antico, terminava la conquista. Finalmente il Papa poteva ritornare nella sua sede.

L’istituzione della Festa liturgica del Preziosissimo Sangue si deve al Venerabile Don Giovanni Merlini — nome a noi assolutamente sconosciuto — missionario del Preziosissimo Sangue, discepolo di San Gaspare.

La saggezza di questo sacerdote, Don Giovanni Merlini, la sua prudenza, erano tanto note, che perfino Papa Pio IX lo interpellava per avere consigli e fu proprio durante l’esilio di Papa Pio IX a Gaeta che il Venerabile Don Merlini gli predisse la fine dell’esilio, se il Papa avesse esteso la Festa del Preziosissimo Sangue a tutta la Chiesa.

“Lei tornerà a Roma solo se estenderà la Festa a tutta la Chiesa!”

Il Papa ottemperò e con il Decreto Redenti sumus, del 10 agosto 1849, estese a tutta la Chiesa la Festa del Preziosissimo Sangue e infatti tornò a Roma.

Pio X la fissò al primo di luglio e Pio XI la innalzò al grado di Solennità nel 1939.

Pensate, era Solennità!

Poi, Papa Paolo VI, con la riforma del calendario nel 1969, l’accorpò al Corpus Domini, però le Congregazioni legate al Preziosissimo Sangue di Gesù celebrano ancora la Solennità del Preziosissimo Sangue e anche il Rito Romano Antico celebra questo.

Capite che essere devoti del Preziosissimo Sangue non è una devozioncella?

Capite quanto la Chiesa è ancorata, è onorata, deve essere riconoscente al Preziosissimo Sangue di Gesù?

Addirittura, il Papa è potuto tornare a Roma dall’esilio, grazie all’estensione a tutta la Chiesa di questa Festa!

E noi queste Feste le passiamo come si passa qualunque altra cosa, ma non si può!

È un giorno, mercoledì, nel quale dovremo rendere grazie a Gesù, non solo per il Suo Sangue dato e sparso, ma perché ci ha fatto capire attraverso la storia, quella vera, non quella che ci vogliono girare e rigirare, attraverso la storia vera, quanto Lui gradisce questo onore che noi Gli diamo nel Suo Preziosissimo Sangue.

Papa Pio XII mette a fuoco la teologia della devozione al Sacro Cuore e, mettendo a fuoco questa, spiega anche l’importanza del Preziosissimo Sangue.

Quando lui dice: “Mediante l’imperscrutabile ricchezza di meriti, che si acquistò Cristo con l’effusione del Suo Sangue Preziosissimo, potè stabilire e perfezionare quel patto di amicizia tra Dio e gli uomini.”

La nostra amicizia con Dio è fatta nel Sangue di Gesù!

È il Sangue di Gesù che ha costruito, ricostruito, sancito, sigillato, consacrato la nostra amicizia con Dio, che “fu invece violata, scrive il Papa, la prima volta nel Paradiso terrestre da Adamo ed Eva.”

Poi da tutti gli innumerevoli peccati…

Per questo noi dovremmo ricorrere al confessionale con una frequenza incredibile!

Perché quello è proprio il luogo nel quale il Preziosissimo Sangue di Gesù ci lava, ci purifica e ci riabilita. È quello il modo migliore di esaltare il Preziosissimo Sangue di Gesù! Perché noi diciamo al Preziosissimo Sangue di Gesù: “Tutto ciò che Tu hai fatto non è vano! Io sono qui a tuffarmi dentro a questa sorgente inesauribile, che è il Tuo Preziosissimo Sangue! Sono qui a mondarmi, a lavarmi, a inebriarmi di questo Preziosissimo Sangue!”

Quando si celebrava la Festa del Preziosissimo Sangue di Gesù, San Gaspare del Bufalo, estasiato, esclamava: “Eccoci alla Festa del Preziosissimo Sangue! Che Festa d’amore è mai questa! Giorno beato in cui i cieli stillano dolcezza!”

Vedete, forse oggi la nostra vita di fede scricchiola tanto e le nostre chiese si svuotano e si svendono, perché tutto questo è stato obliato dall’attenzione dei fedeli. Ma come è possibile che questo sia sparito?

Come è possibile che i nostri giovani qui presenti non abbiano mai sentito queste cose?  Vuol dire che parliamo di altro! E di cosa parliamo? C’è qualcosa di più importante del Preziosissimo Sangue di Gesù?

Parliamo di altro eh… e non c’è bisogno che sia io a dirvi di che cosa parliamo, perché ne parliamo in continuazione… e queste realtà fondamentali vengono sempre più sepolte. Nessuno le rinnega, per l’amor del cielo, non c’è bisogno di rinnegarle. Quasi più nessuno fa la guerra contro queste realtà, ma non c’è bisogno di fare la guerra! Non c’è modo migliore per distruggere qualcosa, che non parlarne più! Non c’è modo migliore per distruggere qualcosa, che consegnarla all’oblio! È il modo migliore! Tu non parlarne più e, col passare del tempo, non ne parlerà mai più nessuno! Mai più nessuno tratterà queste cose e tra un po’ di anni quei nomi non diranno assolutamente più niente a nessuno.

Capite che, con quei nomi, con quelle espressioni e con quelle realtà se ne va anche la nostra fede…. ci sveglieremo un mattino e non sapremo più neanche se siamo credenti.

In cosa crediamo? In chi professiamo la nostra  fede?

Sant’Ignazio di Antiochia diceva: “Voglio per bevanda il Suo Sangue, che è l’amore incorruttibile!”

È difficile, capite, oggi sentire un Cristiano, anche una suora, anche un prete, è difficile sentire qualcuno che dica: “Voglio per bevanda il Suo Sangue, che è l’amore incorruttibile!”

Io penso che se uno dice una roba del genere lo portano via, lo ricoverano, non lo so cosa gli fanno… lo definiscono impazzito!

Ma allora vuol dire che vogliamo qualcos’altro, siamo sempre da capo…

Vuol dire che ci inebriamo di altro!

Certo… certo… della televisione, del pallone, delle sagre, sempre in onore di qualche Santo, ovviamente…

Ma da quando in qua si rende onore ad un Santo o alla Madonna Assunta con la sagra della salamella?

Da quando in qua si rende onore agli Angeli di Dio, al Preziosissimo Sangue di Gesù, al Corpo e al Sangue di Cristo, con la pizza?

“Il mio ventre” è il nuovo altare, sul quale celebriamo le Feste del Cielo?

Perché oggi non si vede momento migliore per “magnà e beve” che non sia qualcosa inerente ai Santi!

Rendere onore ai Santi, bere il vino buono… ma cosa c’entra? Ma cosa c’entra?

Poi l’altare di Dio… boh… ma oramai Dio l’hai perso per strada cento chilometri fa!

“Voglio per bevanda il Suo Sangue, che è l’amore incorruttibile!”

È un esame di coscienza, sapete!

Perché se non siamo in grazia di Dio, se non siamo in amicizia con Dio, questa frase non ci esce dal cuore! Non riusciamo a dirla!

Chi non è in pace col Signore, chi non è in preda a questo zelo non riesce a dire:

“Voglio per bevanda il Suo Sangue, che è l’amore incorruttibile!”

Non riesce a dirla come prima cosa appena apre gli occhi!

Non ce la fa! Non gli viene!

Gli reagisce dentro! È un esame di coscienza!

È un piccolo esorcismo, ma ci fa capire noi dove siamo!

 

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

LETTURE

Sabato della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

PRIMA LETTURA (Lam 2,2.10-14.18-19)
Grida dal tuo cuore al Signore, gemi, figlia di Sion.

Il Signore ha distrutto senza pietà
tutti i pascoli di Giacobbe;
ha abbattuto nella sua ira
le fortezze della figlia di Giuda,
ha prostrato a terra, ha profanato
il suo regno e i suoi capi.
Siedono a terra in silenzio
gli anziani della figlia di Sion,
hanno cosparso di cenere il capo,
si sono cinti di sacco;
curvano a terra il capo
le vergini di Gerusalemme.
Si sono consunti per le lacrime i miei occhi,
le mie viscere sono sconvolte;
si riversa per terra la mia bile
per la rovina della figlia del mio popolo,
mentre viene meno il bambino e il lattante
nelle piazze della città.
Alle loro madri dicevano:
«Dove sono il grano e il vino?».
Intanto venivano meno come feriti
nelle piazze della città;
esalavano il loro respiro
in grembo alle loro madri.
A che cosa ti assimilerò?
A che cosa ti paragonerò, figlia di Gerusalemme?
A che cosa ti eguaglierò per consolarti,
vergine figlia di Sion?
Poiché è grande come il mare la tua rovina:
chi potrà guarirti?
I tuoi profeti hanno avuto per te visioni
di cose vane e insulse,
non hanno svelato la tua colpa
per cambiare la tua sorte;
ma ti hanno vaticinato lusinghe,
vanità e illusioni.
Grida dal tuo cuore al Signore,
gemi, figlia di Sion;
fa’ scorrere come torrente le tue lacrime,
giorno e notte!
Non darti pace,
non abbia tregua la pupilla del tuo occhio!
Àlzati, grida nella notte,
quando cominciano i turni di sentinella,
effondi come acqua il tuo cuore,
davanti al volto del Signore;
alza verso di lui le mani
per la vita dei tuoi bambini,
che muoiono di fame
all’angolo di ogni strada.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 73)
Rit. Non dimenticare, Signore, la vita dei tuoi poveri.

O Dio, perché ci respingi per sempre,
fumante di collera contro il gregge del tuo pascolo?
Ricòrdati della comunità
che ti sei acquistata nei tempi antichi.
Hai riscattato la tribù che è tua proprietà,
il monte Sion, dove hai preso dimora.

Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne:
il nemico ha devastato tutto nel santuario.
Ruggirono i tuoi avversari nella tua assemblea,
issarono le loro bandiere come insegna.

Come gente che s’apre un varco verso l’alto
con la scure nel folto della selva,
con l’ascia e con le mazze frantumavano le sue porte.
Hanno dato alle fiamme il tuo santuario,
hanno profanato e demolito la dimora del tuo nome.

Volgi lo sguardo alla tua alleanza;
gli angoli della terra sono covi di violenza.
L’oppresso non ritorni confuso,
il povero e il misero lodino il tuo nome.

Canto al Vangelo (Mt 8,17)
Alleluia, alleluia.
Cristo ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle nostre malattie.
Alleluia.

VANGELO (Mt 8,5-17)
Molti verranno dall’oriente e dall’occidente e sederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe.

In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito.
Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva.
Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
“Egli ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle malattie”.

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