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Il primato dell’Eucarestia – S.Francesco d’Assisi

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia di giovedì 4 ottobre 2018 festa di S. Francesco d’Assisi.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Approfondimenti

Dalla “Lettera a tutto l’ordine” di S.Francesco d’Assisi

I DELLA RIVERENZA VERSO IL CORPO DEL SIGNORE

[217] 12 Pertanto, scongiuro tutti voi, fratelli, baciandovi i piedi e con tutto l’amore di cui sono capace, che prestiate, per quanto potete, tutta la riverenza e tutto l’onore al santissimo corpo e sangue del Signore nostro Gesù Cristo, 13 nel quale tutte le cose che sono in cielo e in terra sono state pacificate e riconciliate a Dio onnipotente (Cfr. Col 1,20).

II DELLA SANTA MESSA

[218] 14 Prego poi nel Signore tutti i miei frati sacerdoti, che sono e saranno e desiderano essere sacerdoti dell’Altissimo, che quando vorranno celebrare la Messa puri, in purità offrano con riverenza il vero sacrificio del santissimo corpo e sangue del Signore nostro Gesù Cristo, con intenzione santa e monda, non per motivi terreni, né per timore o amore di alcun uomo, come se dovessero piacere agli uomini (Cfr. Ef 6,6; Col 3,22). 15 Ma ogni volontà, per quanto l’aiuta la grazia divina, si orienti a Dio, desiderando con la Messa di piacere soltanto allo stesso sommo Signore, poiché in essa egli solo opera come a lui piace. 16 Poiché è lui stesso che dice: “Fate questo in memoria di me” (Lc 22,19; 1Cor 11,24), se uno farà diversamente, diventa un Giuda traditore e si fa reo del corpo e del sangue del Signore (Cfr. 1Cor 11,27).

[219] 17 Ricordatevi, fratelli miei sacerdoti, ciò che è scritto riguardo alla legge di Mosè: colui che la trasgrediva, anche solo nelle prescrizioni materiali, per sentenza del Signore, era punito con la morte senza nessuna misericordia (Cfr. Eb 10,28). 18 Quanto maggiori e più gravi pene meriterebbe di patire colui che avrà calpestato il Figlio di Dio e contaminato il sangue dell’alleanza, nel quale è santificato, e recato oltraggio allo Spirito della grazia (Eb 10,29). 19 L’uomo, infatti, disprezza, contamina e calpesta l’Agnello di Dio quando, come dice l’Apostolo, non distinguendo nel suo giudizio (1Cor 11,29), né discernendo il santo pane di Cristo dagli altri cibi o azioni, lo mangia indegnamente o, pur essendone degno, lo mangia con leggerezza e senza le dovute disposizioni, sebbene il Signore dica per bocca del profeta: “Maledetto l’uomo, che compie con frode l’opera di Dio” (Cfr. Ger 48,10). 20 E il Signore condanna i sacerdoti che non vogliono prendere a cuore con sincerità queste cose, dicendo: “Maledirò le vostre benedizioni” (Ml 2,2).

[220] 21 Ascoltate, fratelli miei. Se la beata Vergine è così onorata, come è giusto, perché lo portò nel suo santissimo seno; se il beato Battista tremò di gioia e non osò toccare il capo santo del Signore; se è venerato il sepolcro, nel quale egli giacque per qualche tempo; 22 quanto deve essere santo, giusto e degno colui che stringe nelle sue mani, riceve nel cuore e con la bocca ed offre agli altri perché ne mangino, Lui non già morituro, ma eternamente vincitore e glorificato, sul quale gli angeli desiderano volgere lo sguardo (1Pt 1,12)!
23 Badate alla vostra dignità, fratelli sacerdoti, e siate santi perché egli è santo (Cfr. Lv 19,2). 24 E come il Signore Iddio vi ha onorato sopra tutti gli uomini, con l’affidarvi questo ministero, così voi amatelo, riveritelo e onoratelo più di ogni altro uomo.
25 Grande miseria sarebbe, e miseranda meschinità se, avendo lui cosi presente, vi curaste di qualunque altra cosa che esista in tutto il mondo.

Dal Catechismo Maggiore (1905)

Parte quarta

Dell’Eucarestia

Delle disposizioni necessarie per ben comunicarsi.

627. Il sacramento dell’Eucaristia produce sempre in noi i suoi meravigliosi effetti?

Il sacramento dell’Eucaristia produce in noi i suoi meravigliosi effetti, quando si riceve con le dovute disposizioni.

628. Quante cose sono necessarie per fare una buona Comunione? 1

Per fare una buona Comunione sono necessarie tre cose;

  1. essere in grazia di Dio;
  2. essere digiuno dalla mezzanotte fino all’atto della Comunione;
  3. sapere che cosa si va a ricevere e accostarsi alla santa Comunione con divozione.

629. Che cosa vuoi dire essere in grazia di Dio?

Essere in grazia di Dio vuol dire: avere la coscienza pura e monda da ogni peccato mortale.

630. Chi sa di essere in peccato mortale, che cosa deve fare prima di comunicarsi?

Chi sa di essere in peccato mortale, deve prima di comunicarsi fare una buona confessione; non bastando l’atto di contrizione perfetta, senza la confessione, a chi è in peccato mortale per Comunicarsi come conviene.

631. Perché non basta neppure l’atto di contrizione perfetta a chi sa di essere in peccato mortale, per potersi comunicare?

Perché la Chiesa ha stabilito, per rispetto a questo sacramento, che chi é colpevole di peccato mortale non ardisca di fare la Comunione se prima non si è confessato.

632. Chi si comunicasse in peccato mortale riceverebbe Gesù Cristo?

Chi si comunicasse in peccato mortale, riceverebbe Gesù Cristo, ma non la sua grazia, anzi commetterebbe sacrilegio e si farebbe meritevole della sentenza di dannazione.

633. Qual’è il digiuno che si richiede prima della Comunione?

Prima della Comunione si richiede il digiuno naturale, il quale si rompe per ogni piccola cosa che si prenda per modo di cibo o di bevanda.

634. Se uno inghiottisce qualche cosa rimasta fra i denti o qualche goccia d’acqua entratagli in bocca, si può ancora comunicare?

Chi inghiottisse qualche cosa rimasta fra i denti, o qualche goccia d’acqua nel lavarsi, si può ancora comunicare; perché allora queste cose o non si prendono per modo di cibo o di bevanda, o ne hanno già perduta la natura.

635. E mai permesso fare la Comunione senza essere digiuno?

Il fare la Comunione senza essere digiuno è permesso agli infermi che sono in pericolo di morte e a chi ne ha ottenuta speciale facoltà dal Papa a cagione di prolungata infermità. La Comunione poi fatta dagli infermi in pericolo di morte, si chiama Viatico perché li sostenta nel viaggio che fanno da questa vita all’eternità.

636. Che cosa vuoi dire: sapere ciò che si va a ricevere?

Sapere ciò che si va a ricevere, vuoi dire: conoscere quelle cose che s’insegnano intorno a questo sacramento nella Dottrina cristiana, e crederle fermamente.

637. Che cosa vuoi dire: comunicarsi con divozione?

Comunicarsi con divozione, vuol dire accostarsi alla santa Comunione con umiltà e modestia, si nella persona, come nel vestito; e fare la preparazione prima e il ringraziamento dopo la santa Comunione.

638. In che consiste la preparazione prima della Comunione?

La preparazione prima della Comunione consiste in trattenersi per qualche tempo a considerare chi andiamo a ricevere e chi siamo noi; e in fare atti di fede, di speranza, di carità, di contrizione, di adorazione, di umiltà e di desiderio di ricevere Gesù Cristo.

639. In che consiste il ringraziamento dopo la Comunione?

Il ringraziamento dopo la Comunione consiste nel trattenerci raccolti ad onorare dentro di noi stessi il Signore; rinnovando gli atti di fede, di speranza, di carità, di adorazione, di ringraziamento, di offerta e di domanda, soprattutto di quelle grazie che maggiormente sono necessarie per noi e per coloro pei quali siamo obbligati a pregare.

640. Che cosa si deve fare nel giorno della Comunione?

Nel giorno della Comunione si deve stare raccolti per quanto è possibile, occuparsi in opere di pietà e adempiere con maggiore diligenza i doveri del proprio stato.

641. Dopo la santa Comunione quanto tempo resta in noi Gesù Cristo?

Dopo la santa Comunione Gesù Cristo resta in noi con la sua grazia finché non si pecca mortalmente; e con la sua reale presenza resta in noi finché non si sono consumate le specie sacramentali.

 

Note

  1. La disciplina attuale mitiga notevolmente l’antico rigore del digiuno eucaristico. Le disposizioni della Sacra Congregazione per il Culto divino del 21 giugno 1973 stabiliscono quanto segue:
    1. Per ricevere il Sacramento i comunicandi devono essere da un’ora digiuni di cibi solidi e di bevande, fatta eccezione per l’acqua.
    2. Il tempo del digiuno eucaristico o dell’astinenza dal cibo e dalle bevande viene ridotto a un quarto d’ora circa:
      • per i malati degenti all’ospedale o a domicilio, anche se non costretti a letto;
      • per i fedeli avanzati in età, sia nella loro abitazione che in casa di riposo;
      • per i sacerdoti malati, anche se non costretti a degenza, o per quelli anziani, sia che celebrino la Messa o che ricevano la santa Comunione:
      • per le persone addette alla cura dei malati o degli anziani e per i congiunti degli assistiti, che desiderano fare con essi la santa Comunione, quando non possono, senza disagio, osservare il digiuno di un ora.

Letture del giorno

SAN FRANCESCO D`ASSISI

PRIMA LETTURA (Gal 6,14-18)
Il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.

Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.
D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 15)
Rit: Tu sei, Signore, mia parte di eredità.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

Canto al Vangelo (Mt 11,25)
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.

VANGELO (Mt 11,25-30)
Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

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