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S. Giuda Taddeo

S. Giuda Taddeo

Omelia sulle letture di martedì 28 ottobre 2015

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulla figura di S. Giuda Taddeo, nel giorno della memoria dei santi Simone e Giuda.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Approfondimenti

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Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

S. Giuda Taddeo

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Questa sera celebriamo la festa dei Santi Simone e Giuda Apostoli e vorrei concentrare questa omelia sulla figura di San Giuda Taddeo, questo Apostolo, come altri, forse meno famoso, perché magari non lo conosciamo tanto come Simone, Andrea, Pietro, Giacomo, Bartolomeo, Matteo…

È un Apostolo un po’ defilato, però è stato un grande Apostolo.

C’è anche una grandissima devozione nei confronti di San Giuda Taddeo; se non la conoscete, vi consiglio di andare su internet e sui libri di preghiera, dove viene spiegata molto bene la potenza di questo Santo, la pressione benefica, possiamo dire così, che ha sul Cuore di Cristo.

La raffigurazione di questo Santo Apostolo è molto bella; viene raffigurato infatti con il bastone in mano, perché anche lui, come gli altri Apostoli, andava ad annunciare e predicare il Vangelo, quindi era pellegrino nel mondo, ma ha un dettaglio particolare che gli altri non hanno, cioè lui porta sul petto una medaglia, un ciondolo, sul quale è raffigurato il Volto di Cristo e lui col dito indica questo Volto, il Volto di Gesù.

Lui è proprio colui che porta il Volto di Cristo.

Questa è una interpretazione che faccio io, non è scritta da nessuna parte, è frutto un po’ della mia fantasia e cioè io ho pensato che San Giuda Taddeo porta sul suo petto questa immagine del Volto di Gesù a riparazione del tremendo, infelice, terribile, diabolico bacio di Giuda Iscariota.

Hanno lo stesso nome… pensate cosa vuol dire chiamarsi Giuda! Nessuno di noi oggi si chiama Giuda, a nessun papà e a nessuna mamma viene in mente di chiamare il proprio bambino Giuda. Chi battezzerebbe mai un bambino col nome di Giuda?

Perché a tutti viene subito in mente Giuda Iscariota, infatti, delle volte noi diciamo di qualcuno: «Quello lì è un Giuda! Quello lì è peggio di Giuda, è più falso di Giuda, è un traditore più traditore di Giuda», perché Giuda richiama l’immagine del tradimento sommo, non c’è virtù in Giuda.

Se noi pensiamo a Giuda Iscariota, pensiamo immediatamente alla persona peggiore della terra, perché fu colui che tradì il Figlio di Dio.

Se uno dovesse dire: «Tu sei Giuda!», a nessuno verrebbe in mente Giuda Taddeo.

I Giuda però erano due, non uno solo, ma siccome il traditore fece una roba tremenda, quell’altro, che portava lo stesso nome, è rimasto macchiato nel suo nome da questo tradimento terribile, che ha attraversato i secoli e la storia.

Allora io, meditando su questa cosa, mi sono detto: «Mah… io, fossi stato in San Giuda, avrei detto: “Io non sono quello lì, non voglio che mi confondano con un traditore”».

Mi è piaciuto, quindi, pensare che San Giuda Taddeo porta sul suo petto l’immagine del Volto di Cristo, e la porta al mondo, per riparare il gesto sacrilego di Giuda Iscariota, del suo compagno Apostolo, come a dire: «Lui ha baciato il Volto di Cristo per tradirLo, io lo porto sul petto per amarLo, per annunciarLo, per diffonderLo e per difenderLo».

San Giuda Taddeo viene invocato come il Santo delle cause disperate, quello al quale rivolgersi quando proprio non si sa più da che parte girarsi.

Ci sono delle preghiere bellissime, una novena bellissima, delle orazioni bellissime a San Giuda Taddeo, veramente molto belle e molto significative.

Va riscoperta la devozione a questo Santo Apostolo e va veramente festeggiato, va insegnato ai ragazzi a riferirsi a questo Santo.

Se voi andate su internet, vedete proprio che ha una fiammella sulla testa, che indica lo Spirito Santo, l’ardore, il fuoco, lo zelo per il Signore, poi il bastone e questo bel medaglione proprio sul suo petto, col dito sopra che indica il Volto di Cristo.

Questo perché il vero Apostolo, il vero Giuda, è colui che annuncia Cristo; la nostra vita si gioca tra questi due Giuda: tra Giuda, icona di Cristo, e Giuda, traditore di Cristo.

La nostra vita, la nostra eternità, si gioca lì.

Poi sapete che ci sono quelli che dicono: «No, ma non c’è nessuno all’Inferno, Giuda si è salvato anche lui, perché il Signore è misericordioso…»

Quello si è anche impiccato, tra parentesi, ma è anche lui in Paradiso a fare festa con la Madonna, dicendo: «Ti ricordi che bello quando ho fatto crepare Tuo Figlio? Che meraviglia, quando L’ho consegnato con un bacio agli empi? Adesso facciamo festa insieme! Gioiamo insieme del mio tradimento, del quale non mi sono minimamente pentito, infatti mi sono impiccato».

Perché i Giuda preferiscono impiccarsi da soli, perché sono orgogliosi e superbi, piuttosto che andare davanti agli occhi di Cristo e dire: «Io sono quel peccatore che ha fatto questa cosa!»

Piuttosto che sostenete lo sguardo della verità, preferiscono morire da soli, come vigliacchi.

Giuda è stato un vigliacco! È stato un codardo, non solo un traditore, proprio l’infimo degli infimi, perché ha visto Gesù per tutto il tempo che è stato con Lui, per più di tre anni l’ha visto fare miracoli, profezie, subire persecuzioni, di tutto di più…

Ricordate, ce lo dice il Vangelo, che Giuda decise, decretò il tradimento dopo un atto ben preciso, cioè quando Maria spacca il vaso di nardo prezioso, lo versa sul capo di Cristo, Lo unge, e lui dice: «Oh… che spreco! Potevamo darlo ai poveri!»

Gesù difende Maria, e “Giuda”, dice il Vangelo, “uscì e andò a tradire Gesù”, perché di fronte all’atto di carità enorme di questa donna, lui, che nel cuore aveva il diavolo, in quel momento, decide il tradimento del Signore.

Piuttosto che andare davanti a Gesù e dire: «Io sono quest’uomo che ha fatto questa cosa», lui prende e va ad impiccarsi da solo, questo fanno i Giuda.

Per la cronaca tutti sappiamo che Giuda è all’Inferno, tutti, anche quelli a cui non piace!

E voi direte: «Come facciamo a saperlo?» Semplice!

Sapete, basta leggere i libri, non è che deve apparirmi la visione, basta leggere i libri.

Ad esempio, basta leggere Santa Veronica Giuliani, grande Santa, grande Mistica… è lei che ci dice che Giuda è all’Inferno, perché lei, nella visione che ebbe dell’Inferno, vide chiaramente Giuda all’Inferno e lo vide posto sotto i piedi del demonio.

“È il posto peggiore”, dice Santa Veronica, e lo descrive così; dice che lui è colui che all’Inferno soffre di più perché è il più vicino al demonio, è sotto lo sgabello dei suoi piedi, quello è il suo posto.

È il posto che si merita, ma non tanto per il tradimento, quanto per la vigliaccheria, quanto per il fatto che ha preferito sé stesso al perdono e noi non dobbiamo imitare Giuda Iscariota facendo le stesse scelte.

San Giuda Taddeo, invece, cosa ci dice?

Ci dice: «Tu hai peccato? Tu hai fatto il male?»

«Sì, ho fatto dei peccati terribili, ho tradito Cristo».

«Ma il tuo tradimento, i tuoi peccati non saranno mai paragonabili al tradimento di Giuda, il mio omonimo, perché non prendi e non vai da Gesù a chiedere perdono? Invece di andare ad impiccarti all’albero, vai a convertirti all’albero della croce, vai lì, vai dal crocefisso, vai da Gesù a dire: “Io ho peccato, ti chiedo perdono, ti chiedo di essere convertito”».

Provate anche voi a fare un gioco di fantasia, provate ad immaginarvi se la storia fosse andata diversamente; la storia non si costruisce con i se, ma la fantasia ci permette di fare anche questo.

Voi immaginatevi Giuda Iscariota che tradisce Gesù… Quando poi capisce quello che ha fatto veramente, quando torna indietro a dare i denari, i maledetti trenta denari, quando si vede buttato fuori anche dagli uomini (perché, chi abbandona Dio, viene abbandonato anche dagli uomini, perde anche gli uomini, va sempre a finire così), invece di andare ad impiccarsi, torna da Gesù e chiede perdono.

Giuda Iscariota sarebbe stato il più grande testimone dell’amore e della misericordia di Dio, noi avremmo avuto davanti a noi l’immagine di colui che ha sperimentato il tradimento sommo e il perdono sommo.

Giuda sarebbe diventato l’icona del perdono di Dio, come dire: «Se ha perdonato me, può perdonare tutti»… e invece non è andata così.

Pecchiamo?

Non facciamo lo stesso errore, seguiamo San Giuda Taddeo, mettiamo il Volto di Cristo sul nostro petto, indichiamo sempre il Volto di Cristo a tutti, non le nostre idee, non i nostri gusti, non le mode del mondo, non le mode della Chiesa!

Cristo, noi dobbiamo indicare Gesù Cristo, e Cristo crocifisso, come dice San Paolo!

Tutte le volte che pecchiamo, tutte le volte, andiamo a chiedere perdono, senza scuse.

«Ma io prendo in giro Dio…»

No, non prendi in giro nessuno.

Il prete sbuffa perché vai a confessarti spesso? Lascialo sbuffare, lascialo sbuffare!

A me una volta uno ha detto: «Ma lei, forse, non è che ha bisogno di andare da uno psichiatra a farsi curare?»

Io ho detto:  «Guardi, padre, può darsi, ma intento mi confessi, poi a questo ci penserò dopo!»

Cosa interessa a me di quello che dicono? Sono pazzo o non sono pazzo, devo andare dallo psichiatra… ma che dicano quel che han voglia! Quello che conta è quando io sarò davanti a Dio e potrò dire: «Signore, io ho fatto tutto il possibile per venire a chiederti perdono!» In fin dei conti, l’essere preso in giro, non potrebbe già essere una piccola penitenza? Non potrebbe essere già un pagare i peccati commessi, uno sconto del Purgatorio? Ma viva il Signore, che ci concede questa grazia! Viva il Signore, se possiamo essere presi in giro! Viva il Signore, se ci trattano anche male!

Bene! Meglio questo del Purgatorio, dicono i Santi!

Allora chiediamo a San Giuda Taddeo questa grande grazia, di essere come i girasoli, che, a differenza di tutti gli altri fiori, loro girano la corolla verso il sole, non aspettano che sia il sole che li va a colpire, sono loro che si girano, che ruotano, è bellissimo vederli che si  orientano verso il sole.

Noi, se sembreremo come Giuda Taddeo, saremo così, altissimi…

Non so se avete mai visto i girasoli… sono piante altissime, arrivano fino due o tre metri, altissime, altissime, con un fiore in alto bello, poi ne fanno anche qualche altro, ma il fiore più bello è quello grosso in alto, un bellissimo fiore colorato che si gira come il sole, bello, e in tutti questi campi di girasoli ci sono tutti questi girasoli, tutti orientati nella stessa posizione.

Amiamo Gesù e seguiamo San Giuda Taddeo, il quale ci indica il Volto di Cristo, noi dobbiamo diventare come i girasoli, che orientano tutta la loro vita a Cristo.

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

 

Letture del giorno

Prima lettura

Ef 2,19-22 – Edificati sopra il fondamento degli apostoli.

Fratelli, voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù.
In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.

Salmo responsoriale

Sal 18

Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.

I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.

Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.

Canto al Vangelo

Alleluia, alleluia.
Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore;
ti acclama il coro degli apostoli.
Alleluia.

Vangelo

Lc 6,12-19 – Ne scelse dodici ai quali diede anche il nome di apostoli.

In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.
Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.

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