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Fedeltà al Vangelo di Gesù

Vangelo

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di lunedì 5 ottobre 2020

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione 

FEDELTÀ AL VANGELO

Eccoci giunti a lunedì 5 ottobre 2020. La Prima Lettura della Santa Messa di oggi, tratta dal cap. I della Lettera ai Galati di San Paolo Apostolo è un testo che ci aiuta, o dovrebbe aiutarci, a vivere ogni giorno in modo preciso, corretto, sereno, in pace la nostra vita umana e spirituale.

Questo testo della Lettera ai Galati è un testo che va bene in ogni epoca nella storia dell’uomo, va bene sempre. E’ un testo che fa una fotografia che può essere scattata in ogni momento, è una fotografia attualissima.

San Paolo dice:

“Fratelli, mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo voi passiate a un altro vangelo.”

E’ uno stupore per l’Apostolo che dice:

Ma come è possibile? Vi siete appena convertiti al Signore, avete appena iniziato a seguire il Signore e voi già passate ad un Vangelo diverso da quello che vi ho annunciato.”

San Paolo rimane stupito.

“Perchè non rimanete fedeli a quello che avete imparato?”

  • Perché non rimaniamo fedeli a ciò che abbiamo imparato?

Non passano da una religione ad un’altra religione, o smettono di credere, no, ma da un Vangelo passano ad un altro Vangelo. Il Vangelo è uno, e solo a quello bisogna rimanere fedeli.

“Però non ce n’è un altro”

Il Vangelo è uno, è quello che abbiamo ricevuto.

“Se non che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo.”

Tutti noi dobbiamo stare molto attenti sempre a coloro che vogliono cambiare il Vangelo di Gesù. Il problema è che chi vuole cambiare il Vangelo di Gesù, non è che ne scrive un altro, vuole sovvertire il Vangelo di Cristo, vuole entrare nel Vangelo di Gesù e cambiarlo. E’ questa l’opera drammatica che viene compiuta, non dicono apertamente:

“Questo è il mio Vangelo”

No, dicono che quello che hanno nella testa loro è il vero Vangelo di Gesù. E’ molto importante questa cosa, perché in questa maniera uno può rimanere confuso, come dice San Paolo, appunto turbato.

Il Vangelo è già scritto per grazia di Dio, e noi dobbiamo stare a quel Vangelo lì. Purtroppo in ogni tempo della storia c’è sempre stato qualcuno, pensate al tempo di San Francesco, l’eresia dei catari e non solo loro, ognuno diceva a modo suo, interpretando e scrivendo un altro Vangelo. Quando noi tocchiamo il Vangelo di Gesù e annunciamo, non il pensiero di Gesù, ma il nostro pensiero, noi turbiamo gli animi delle persone, di coloro per i quali Gesù è morto, per i quali Gesù ha versato il suo sangue, è una cosa gravissima. Ad alcuni fa paura la radicalità del Vangelo, ma non è che se io non riesco a spiegare o a capire il Teorema di Euclide allora io cambio il Teorema di Euclide. Non si può. La fatica, la difficoltà, l’insuccesso, la caduta non può mai autorizzare nessuno a cambiare la realtà dei fatti, se no abbiamo un’altra realtà.

Se noi cambiamo il Vangelo, noi turbiamo le coscienze, perché le nostre coscienze sanno che quello lì non è il Vangelo di Gesù, è un altro Vangelo, e allora San Paolo scrive questo bellissimo testo:

“Ma se anche noi stessi – e noi possiamo aggiungere “impazzendo” – oppure un angelo dal cielo – e aggiungiamo “tradendo” – vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema!”

Che vuol dire: “sia scomunicato”, “consideratelo fuori dalla Chiesa”.

“L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!”

In due righe lo ripete due volte. Il Vangelo è solo questo!

“Se qualcuno vi annuncia qualcosa diverso da questo, venisse anche dall’alto dei Cieli, voi non lo dovete seguire, non lo dovete ascoltare, non dovete dargli credito”

Ora possiamo capire da dove vengono tanti nostri turbamenti. I nostri turbamenti non vengono dal fatto che ci sono coloro che tradiscono o impazziscono, o decidono di seguire se stessi al posto di Gesù, il turbamento interiore viene sempre da noi, non dall’esterno, l’esterno non può fare nulla, se non siamo noi a dare il consenso.

  • Perché noi ci turbiamo quando sentiamo un Vangelo diverso, quando qualcuno ci annuncia un Vangelo diverso?

“Se anche un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso sia anàtema!”

“Anatema sit!”

“Tu non appartieni al corpo della Chiesa perché stai tradendo il Vangelo di Gesù.”

E quindi San Paolo dice:

“Lasciatelo perdere! Non dategli retta”

Come si fa con il computer, tasto destro, clicco: cestina, e poi svuota cestino, fine.

Ma perché tanto turbamento?

“E’ forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini?”

Il nostro turbamento, cioè l’adesione o il lasciarci raggiungere anche solo lontanamente da quella falsità che ci viene detta è legata al consenso degli uomini, noi abbiamo paura di andare contro gli uomini, del dissenso della persona che ho davanti.

“Ma io lo faccio per obbedienza”

Non si può obbedire a ciò che non è nel Vangelo. Io obbedisco a Dio non a quello che non è Dio, anche se veste i panni di qualunque persona, anche se veste i panni di un Angelo, ma se non è un annunciatore del Vangelo di Cristo non si deve ascoltare e non si deve obbedire. E’ un’obbedienza insensata, assurda e fuori luogo.

Io obbedisco al Vangelo di Cristo e a tutti coloro che lo mediano in modo onesto. Noi dobbiamo piacere a Dio.

“Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo!”

Il vero servitore di Cristo non piace agli uomini, come Gesù che piace ad un piccolo gregge.

“Il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.”

Il Vangelo non è modellato sull’uomo, ma è l’uomo che deve essere modellato sul Vangelo. E’ l’uomo che deve essere evangelizzato, non il Vangelo umanizzato. Chiediamo al Signore questa Grazia grande quest’oggi, di vivere bene questa pagine di San Paolo ai Galati, e di cuore vi benedico tutti, nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo.

Lunedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

PRIMA LETTURA (Gal 1,6-12)
Il Vangelo io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.

Fratelli, mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo voi passiate a un altro vangelo. Però non ce n’è un altro, se non che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo.
Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema! L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!
Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo!
Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.

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