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La Divina Misericordia

S. Tommaso

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di domenica 11 aprile 2021 – Domenica in Albis – Domenica della Divina Misericordia

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione 

LA DIVINA MISERICORDIA

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

Eccoci giunti a Domenica 11 aprile 2021, festa della Divina Misericordia, Domenica della Divina Misericordia. Oggi ricordiamo anche Santa Gemma Galgani, è anche la sua festa, è bello che si mettano insieme queste memorie. Santa Gemma era tanto amante di Gesù, del Suo Cuore trafitto, della Sua Passione, del Suo Amore.

Abbiamo letto il Vangelo tratto dal cap. XX, vv. 19-31 di San Giovanni.

Gesù si scontra con la paura, i Discepoli sono dentro in questo luogo, è domenica sera, 1° giorno della settimana. Sono chiusi dentro in questo luogo perché hanno paura dei Giudei, hanno paura di essere uccisi come è accaduto a Gesù. Gesù arriva, augura loro la pace, la pace della loro anima — hanno tanto bisogno di pace — mostra i segni della Passione, e li invia a perdonare i peccati, dando loro lo Spirito Santo. Tommaso è assente, e ovviamente non crede ai suoi fratelli, lui vuole vedere. Otto giorni dopo arriva Gesù e gli dice:

«Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!»

“Fai quello per cui tu dubiti”. Io non ve lo auguro nel modo più assoluto, una delle esperienze più brutte che si possano fare nella vita è vedere nelle persone che ami — per Gesù nelle persone per cui è morto e ha versato il Suo Sangue — vedere negli occhi, nella mente, nel cuore, nella vita di queste persone, il dubbio. Non c’è esperienza più brutta e trafiggente, che maggiormente ti possa ferire e svuotare, è come se ti togliessero il sangue, la vita dall’interno. Tutto è possibile ma questo no. Come può costui, costei, come possono costoro con tutti i segni avuti, con tutte le grazie ricevute, con tutte le dimostrazioni che hanno avuto, come è possibile che abiti il dubbio dentro lì?

«Mio Signore e mio Dio!»

Dopo averlo visto lo dici, adesso che Gesù ha sfatato il dubbio, ma tu non sei cresciuto. Infatti Gesù non ti chiama “Beato”, perché tu non hai saputo rispondere al dubbio con la certezza dell’amore ricevuto, non sei stato capace. Tommaso verrà ricordato per sempre, Santo, sì, ma come colui che ha dubitato, il suo nome diventerà addirittura un significato, basterà dire: “Se proprio come San Tommaso” che subito viene la filastrocca successiva: “Che non ci crede finché non ci mette il naso”. Te lo porti per tutto il tempo della storia. Verrai ricordato come colui che ha dubitato dell’Amore. Non è una bella cosa, questa.

“Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!”

“Perché mi hai veduto, tu hai creduto”

Ci sono persone che pretendono di vedere ciò che non devono vedere nella vita degli altri. Sconsiglio sempre caldamente di esaudire queste richieste. Non tutto deve essere visto e saputo nella vita di chi ci sta intorno, c’è una sacralità che è inviolabile e deve restare inviolabile.

Quest’oggi vorrei leggervi alcuni passi di Gesù a Santa Faustina Kowalska, chiamati “I tormenti di Gesù”, un piccolo libro che ho da quando sono ragazzo, mi ha sempre accompagnato, si intitola “I passi più importanti del Diario della Beata Suor Faustina – Messaggio di Gesù Cristo al mondo contemporaneo”, è una sintesi di tutto il libro, ed è sintetizzato sotto capitoli.

“Le fiamme della Misericordia Mi divorano; voglio riversarle sulle anime degli uomini. Poi Gesù si lamentò con me dicendomi: «La sfiducia delle anime mi strazia le viscere. Ancora di più mi addolora la sfiducia delle anime elette. Nonostante il Mio amore inesauribile non hanno fiducia in Me. Nemmeno la Mia morte è stata sufficiente per loro. Guai alle anime che ne abusano! Tale anima riconosce che sono santo e giusto, e non crede che Io sono misericordioso, non ha fiducia nella Mia bontà. Anche i demoni ammirano la mia giustizia ma non credono nella mia bontà».

I demoni non sanno credere alla bontà di Dio. È ovvio, e Giuda per primo non ha creduto alla bontà di Gesù. Non credere alla bontà di Gesù vuol dire non credere a Gesù. Attenzione, non vuol dire: “Allora la Giustizia di Dio non esiste, è una Misericordia ad oltranza, è buonismo”. Bontà non è buonismo, pietà non è pietismo. La bontà tiene insieme la Giustizia, perché non ci può essere una bontà che non è giusta e una Giustizia che non è buona, impossibile. Esiste questa bontà e anche quando si manifesta come Giustizia è sempre una Giustizia buona, perché viene da Colui che mi ha amato fino al sangue. Eppure, Gesù registra questa diffidenza, questa sfiducia.

Come si fa ad avere sfiducia nella bontà di Gesù? In quale modo si manifesta questa sfiducia? Possibile che non vi venga in mente nulla? Io spero proprio di sì. Uno e non così infrequente modo di manifestare la propria indifferenza e soprattutto la propria sfiducia verso la Misericordia di Gesù è: “Andare a confessarsi e nascondere i peccati”.

“No, ma io ho nascosto solo qualche peccato veniale, perché mi dava un po’ fastidio dirlo, poi sai, quel Sacerdote lì se gli vado a dire quella cosa lì poi magari se la prende oppure mi sgrida. Sono peccati veniali, io non sono tenuto a dirli tutti, quindi scelgo io quali dire”.

Ma ti stai avvicinando al Tribunale della Misericordia di Dio, questo Luogo bellissimo dove vieni lavato dal Sangue di Cristo, e tu dici: “Si, ma questo pezzo no.”.

– Ma cosa sei venuto qui a fare? Perché sei venuto qui se non vuoi essere lavato totalmente dal Mio Sangue?

– Sono venuto a chiederTi perdono, però non di tutto

– Allora cosa vieni a fare?”

Se sei venuto a chiedere perdono è ovvio che chiedi perdono di tutto ciò di cui tu sei cosciente, di tutto. Invece alcuni hanno nella testa questa cosa: “Siccome non è grave quindi lo posso anche non dire perché mi dà un po’ fastidio dirlo”

Questa è la sfiducia verso la Misericordia di Dio.

Mi tengo sulla coscienza, e se muoio dopodomani muoio con quel peccato veniale, mi tengo sulla coscienza quel peccato, non lo sottopongo alla Misericordia di Dio per vergogna. Ma cosa cambia che sia un peccato veniale o un peccato mortale? Non vedete che l’atteggiamento è lo stesso? È l’atteggiamento di uno che si nasconde. Ma che vita cristiana è questa qui? Che onestà è questa qui? Che serietà è questa qui? Che poi che cosa mi smuove? la paura dell’inferno, l’amore imperfetto, l’attrizione, non la contrizione. Non ti ha mosso il fatto di aver offeso il Signore.

I Santi dicevano: “Piuttosto che fare il più piccolo peccato è meglio morire”

Santa Teresa dice: “Piuttosto che un peccato veniale è meglio la morte”

E noi li facciamo e non li confessiamo per vergogna, scegliamo noi quali dire. Quando andate a confessarvi, quando andiamo a confessarci, o diciamo tutto ciò che è davanti alla nostra mente o stiamo zitti e non ci andiamo, non prendiamo in giro il Signore, non prendiamo in giro il Sacramento, e non abusiamo del Sacramento della Confessione. O si dice tutto o non si dice niente, perché non si chiede il perdono a metà, non si chiede il perdono a pezzi, ma non per una questione legale, ma per una questione d’amore.

Non puoi andare da una persona a dire:

“Ti ho fatto 5 offese, ti chiedo il perdono di 3”.

“Scusa e le altre 2?”

“No, le altre 2 no”

Che richiesta di perdono è questa?

“Oh, quanto è grande l’indifferenza delle anime per tanta bontà e tante prove d’amore! Il Mio Cuore è ripagato solo con ingratitudine e trascuratezza da parte delle anime che vivono nel mondo. Hanno tempo per ogni cosa; per venire da Me a prendere le grazie non hanno tempo.”

Io devo andare a buttare due ore della mia giornata per andare dalla parrucchiera e dopo non ho tempo, per pregare, per studiare, per scrivere, per stare con le persone. E quelle due ore?

“No, ma io lo faccio 2 volte all’anno”

“E allora? Sono sempre 2 ore. Tu cosa ne sai che domani sei ancora vivo?”

“Ma sai, vedermi i capelli con le punte grigie…”

“Ma tanto lo sei! Stiamo invecchiando tutti!”

Anche a me piacerebbe avere la criniera di un leone, ma è colpa mia se ho sulla testa le risaie della Cina? Fa parte della vita, ci stiamo preparando ad un altro passaggio. È la nostra età, fa parte della nostra vita.

“Mi devo tirare le rughe”

Ma tu vuoi paragonare la faccia di quelli tutti tirati e botulinati con il bellissimo volto iper-rugoso di Madre Teresa di Calcutta?

La bellezza non è in queste cose, la bellezza è nella vita di grazia, è in un cuore che ama, la bellezza è in un cuore abitato da Dio.

Mia nonna che non è mai andata a fare né tinte, né altre cose, che non ha mai passato 2 ore della sua vita dal parrucchiere, che non si è mai fatta punture di ogni genere e specie e tipo nella faccia o nelle labbra, insieme alla mia mamma è la donna più bella della mia vita che io abbia mai conosciuto, mai visto una donna così bella, bellissima, semplicissima, acqua e sapone e un po’ di borotalco, e basta. Mai vista perdere del tempo dietro a queste stupidaggini, che non è mancanza di cura, ma è oggettivamente essenzialità nella cura, quel tanto che basta, quel tanto che serve.

Che cosa è bello? Ciò che appare, ma non è, o ciò che è? È una scelta, a me piace ciò che è, non ciò che appare. Lo capisco quando vengo ingannato, capisco quando dietro un cerone ci sono rughe profonde 12 cm, lo si capisce, anche se tu le mascheri.

“Hanno tempo per ogni cosa; per venire da Me a prendere le grazie non hanno tempo.”

Poi arrivano di corsa e in ritardo a Messa, uomini e donne uguali, poi sono sempre super indaffarati, super di corsa, tutto per sentirsi dire che sei bello o bella, che sei giovane? Quello che è scritto sulla carta di identità non cambia, quello è e quello rimane, sotto il trucco ci sei tu.

Questa è una frase di Gesù che mi scava dentro:

“Hanno tempo per ogni cosa ma non per Me”

“Il Mio Cuore è ripagato solo con ingratitudine e trascuratezza”

Le avrete provate, perché le abbiamo provate tutti, quanto si sta male ad essere trascurati, cioè non curati, quanto si sta male a vedere gli altri che sono ingrati, a vedere gli altri che sono indifferenti a gesti di amore che noi facciamo, a frasi che diciamo, noi ci aspettiamo che qualcuno si accorga ma non si accorge di niente nessuno. Gente che non sa dire neanche grazie.

“E perciò mi rivolgo a voi, a voi, anime elette! Anche voi non comprendete l’amore del Mio Cuore? E anche qui è rimasto deluso il Mio Cuore. Non trovo il completo abbandono al Mio amore. Tante riserve! Tanta diffidenza! Tanta cautela!”

Chissà perché con Gesù ci vuole somma prudenza e cautela.

“Ricordatevi della Mia Passione, e se non credete alle mie parole, credete almeno alle mie piaghe. Mi feriscono di più le piccole imperfezioni delle anime elette che i peccati delle anime che vivono nel mondo. Però per tua consolazione ti dirò che ci sono anime che vivono nel mondo e che mi amano sinceramente, dimoro nei loro cuori con delizia ma non sono molte. Anche nei conventi ci sono tali anime che riempiono di gioia il Mio Cuore; in esse sono impressi i Miei lineamenti e per questo il Padre Celeste guarda a loro con un compiacimento particolare. Esse saranno la meraviglia degli angeli e degli uomini. Il loro numero è molto piccolo. Esse costituiscono una difesa di fronte alla giustizia del Padre Celeste ed impetrano la Misericordia per il mondo. L’amore di queste anime ed il loro sacrificio mantengono l’esistenza del mondo. Quello che ferisce più dolorosamente il Mio Cuore è l’infedeltà di un’anima che Io ho scelto in modo particolare. Quelle infedeltà sono come lame taglienti che trafiggono il Mio Cuore”

Sentite questa pagina, quanti anni che non la leggevo più, è il libro 6°:

“Mentre stavo per terminare la Via Crucis il Signore cominciò a lamentarsi delle anime dei religiosi e dei Sacerdoti, perché queste anime elette mancano di amore.

“Permetterò che vengano distrutti i conventi e le chiese”.

Risposi: “Ma, Gesù, tante anime nei conventi Ti lodano”.

Il Signore rispose: “Questa lode ferisce il Mio Cuore, poiché l’amore è stato bandito dai conventi. Anime senza amore e senza spirito di sacrificio, anime piene di egoismo e d’amor proprio, anime superbe e presuntuose, anime piene di perfidia e d’ipocrisia, anime tiepide che hanno appena quel tanto di calore per mantenersi in vita esse stesse. Il Mio Cuore questo non lo può sopportare. Tutte le grazie che riverso su di loro ogni giorno, scivolano via come sopra una roccia. Non li posso sopportare, poiché non sono né buoni né cattivi. Per questo ho fatto sorgere i conventi, perché venisse santificato il mondo per mezzo loro; da essi deve scaturire una potente fiamma d’amore e di sacrificio. E se non si convertiranno e non si infiammeranno del primitivo amore, li consegnerò allo sterminio di questo mondo…Come potranno sedere sul trono promesso, a giudicare il mondo, se le loro colpe sono più gravi di quelle del mondo, e senza penitenza, senza riparazione? O cuore, che Mi hai ricevuto la mattina e a mezzogiorno avvampi di odio contro di Me sotto le forme più svariate! O cuore, ti ho forse scelto in modo particolare perché tu Mi procurassi maggiori sofferenze? I grandi peccati del mondo feriscono il Mio Cuore quasi in superficie, ma i peccati di un’anima eletta Mi trafiggono il Cuore da una parte all’altra…”.

Quando cercai d’intervenire a loro favore, non mi riuscì di trovare nulla per giustificarli e, non potendo in quel momento nemmeno escogitare qualcosa a loro difesa, il dolore mi strinse il cuore e piansi amaramente. Allora il Signore mi guardò benevolmente e mi consolò con queste parole: «Non piangere, c’è anche un gran numero di anime che Mi amano molto, ma il Mio Cuore desidera essere amato da tutti e poiché il Mio amore è grande, per questo li minaccio e li punisco…».”

Queste parole non mi hanno mai fatto paura perché le vedo così piene d’amore e di bontà… Non mi ha fatto mai paura il Signore, perché non si può avere paura di uno che è morto per te fino a dare il Suo Sangue. E se anche parla di minacce, castighi e punizioni,… ma se li fa uno che ti ama, ma che mi faccia tutto quello che vuole! Sono sicuro che è solo per il mio bene. Ma paura di me sì. Come si può fare tanto male a chi ti ha fatto tanto bene?

“L’ingratitudine per tante grazie è il nutrimento continuo per il mio Cuore da parte delle anime elette, il loro amore è tiepido, il mio Cuore non può sopportarlo, queste anime Mi costringono a respingerle da Me. Altre non hanno fiducia nella Mia bontà e non vogliono mai gustare la dolce intimità nel proprio cuore, ma Mi cercano chissà dove, lontano, e non Mi trovano. Questa mancanza di fiducia nella Mia bontà è quella che Mi ferisce maggiormente. Se la Mia morte non vi ha convinti del Mio amore, che cosa vi convincerà? Spesso un’anima Mi ferisce mortalmente e in tal caso nessuno Mi consola. Fanno uso delle Mie grazie per offenderMi. Ci sono delle anime che disprezzano le Mie grazie e tutte le dimostrazioni del Mio amore; non vogliono ascoltare i Miei richiami ma vanno nell’abisso infernale.”

“Questa gente quanto poco parla di Te, parlano di tutto ma non di Te o Gesù, e se parlano poco certamente non ti pensano affatto, Si occupano del mondo intero, ma su di Te, o Creatore, il silenzio. È triste per me, o Gesù, vedere questa grande indifferenza e ingratitudine da parte delle Tue creature. O mio Gesù, desidero amarTi per loro e ricompensarTi col mio amore.”

“Figlia mia scrivi che sono molto addolorato quando delle anime consacrate si accostano al Sacramento dell’amore soltanto per abitudine, come se non distinguessero la differenza di questo cibo. Nei loro cuori non trovo né fede né amore. In tali anime vado con grande riluttanza; sarebbe meglio che non Mi ricevessero”.

Mi è successa un’esperienza non molto tempo fa: dovevo prendere l’ascensore e fare tre piani. Sono entrato, non mi sono accorto subito perché avevo su la mascherina, poi si sono chiuse le porte e ho sentito una puzza di sudore e di fumo da soffocare. Uscire non potevo più, sono arrivato su che rantolavo, non ce la facevo più. Quando sono uscito ho detto: “Pensa Giorgio cosa prova Gesù quando entra in un’anima che presenta queste caratteristiche.”

Veramente, cento volte meglio non accostarsi all’Eucarestia piuttosto che fare una cosa così. Oggi è la Domenica della Divina Misericordia, sarebbe veramente bello che noi ci accostassimo alla Confessione con disponibilità interiore enorme.

“Non posso amare un’anima macchiata dal peccato, ma quando si pente la mia generosità non ha limiti verso di lei. Dì ai peccatori che nessuno sfuggirà alle mie mani. Se fuggono davanti al Mio Cuore misericordioso, cadranno nelle mani della Mia giustizia. Dì ai peccatori che li attendo sempre, sto in ascolto del battito del loro cuore per sapere quando batterà per Me. Scrivi che parlo loro con i rimorsi di coscienza, con gli insuccessi e le sofferenze, con le tempeste ed i fulmini; parlo con la voce della Chiesa, e, se rendono vane tutte le Mie grazie, comincio ad adirarMi contro di essi, abbandonandoli a sé stessi e dò loro quello che desiderano».”

Dio ci parla in ogni modo, ogni giorno, il problema è se noi siamo in grado di ascoltarlo, se sappiamo vederlo in ogni cosa che accade. “Dio che cosa mi vuole dire in quell’insuccesso, in quel successo, in quella cosa accaduta? Perché Dio ha una parola per me in ogni cosa che succede.” Non è frutto del caso. Dio è qui. E Dio ha cura della mia vita giorno per giorno, minuto per minuto. Quel fatto accaduto che per me è assolutamente ingiusto, assurdo, un controsenso incredibile, se io mi metto davanti al Signore e lo guardo bene, quell’evento in realtà ha un grande valore, basta guardarlo non con gli occhi del mondo. Vi auguro una Santa Domenica della Divina Misericordia, che sia veramente una Domenica meravigliosa, piena della Misericordia di Dio. Esultate della sua Misericordia, e ringraziamoLo tanto per tutte le volte che ci ha sempre perdonati.

E la Benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen. Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.

II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia – ANNO B

VANGELO (Gv 20,19-31)
Otto giorni dopo venne Gesù.

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.

Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

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