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SS. Angeli custodi

SS. Angeli custodi

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di venerdì 2 ottobre 2020 – SS. Angeli custodi

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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SS. ANGELI CUSTODI

Eccoci giunti giunti al 1° venerdì del mese di ottobre, oggi è il 2 ottobre 2020, memoria dei Santi Angeli Custodi, una bellissima memoria, una memoria che ci riporta a riflettere sulla figura del nostro Angelo Custode, a ringraziare tanto il nostro Angelo Custode per quello che fa che noi sappiamo e per tutto quello che fa e che noi non sappiamo e che sapremo.

Il Vangelo della Messa di oggi, tratto dal cap. XVIII di San Matteo, non lo dobbiamo intendere solo rivolto ai bambini anagraficamente intesi, in questo caso Gesù chiama a sé un bambino, ma mi sembra di poter dire che questo bambino è l’immagine di tutti coloro che anche se hanno 90 anni, esprimono una fanciullezza interiore di mente, di sguardo, di parola, di azione, di affetto, un modo di pensare, di amare, di comportarsi che rispecchi questa semplicità, questa trasparenza, questa purezza, questa immediatezza, questa schiettezza tipica di coloro che sono fanciulli.

Gesù dice:

“Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.”

Questo lo dice ai discepoli, quindi questo bambino diventa un modello per la sua età, per tutte le caratteristiche che questa età comporta.

Se pensiamo a Santa Teresina della quale abbiamo celebrato la festa ieri:

“Chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli.”

La prima caratteristica è la piccolezza, come la piccola via di Santa Teresina, questa infanzia spirituale, questo essere semplici.

  • I piccoli cosa fanno?

I piccoli si affidano, si lasciano guidare, cercano una mano da prendere, cercano il loro papà e la loro mamma, si fidano di loro, sono obbediente, sono mansueti, colui che è piccolo non mette e non vede il male dove non c’è, colui che è piccolo è semplice, cioè immediato, non costruisce montagne di carta nella testa, il pane lo chiama pane, la mela la chiama mela e il vino lo chiama vino. Non fa questioni, polemiche su ciò che è ovvio. Colui che è piccolo è alla ricerca, colui che è piccolo è in crescita, scopre, desidera imparare, tutto il contrario di chi si sente grande, arrivato, di chi non ama essere edotto, doversi mettere a scuola.

“Chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.”

Quante belle persone piccole ci sono a questo mondo, tantissime persone che vivono, che vogliono vivere e che si sforzano di vivere questa piccolezza spirituale, questa piccolezza di mente. Hanno uno sguardo bellissimo, quando gli guardi gli occhi sembra di vedere in un vaso di cristallo, sono lì totalmente, c’è lì tutto, ti guardano col cuore in mano, con la vita in mano, con tutta la bellezza della fragilità dell’uomo, della fragilità della piccolezza. Noi citiamo sempre la fragilità come qualcosa di negativo, molto spesso si sente citare la fragilità con una accezione negativa, è all’opposto della fortezza, noi facciamo di tutto per apparire forti, con corpi aitanti, menti meravigliosamente intelligenti, persone capaci. La fragilità di un bambino, di un bambino di età ma anche che ha 90 anni, che vive l’infanzia spirituale, rivela tutto il suo essere indifeso.

La difesa dei piccoli di Gesù, è Gesù.

Il piccolo secondo il Vangelo, a me sembra che sia proprio l’agnello, gli agnelli che seguono il Signore ovunque va, e la loro difesa è il Pastore, un agnello non ha difese, non ha nessuna difesa, è totalmente consegnato, o lo difende il Pastore o non ha nessuna difesa.

Dobbiamo fare tanta strada per arrivare fino a lì, infatti Gesù dice:

“se non vi convertirete e non diventerete come i bambini”

E’ un percorso, bisogna prima convertirsi per poi diventare piccolo come questo bambino. Noi siamo alla ricerca dell’autostima, del non essere fragili, ma prendete un bel vaso di cristallo di Boemia, e prendete un bel bicchiere di plasticona, il bicchiere di plasticona è fortissimo, lo puoi buttare giù dal quarto piano, non si spacca, rimbalza, voi prendete un vaso di cristallo, fa paura solo a guardarlo, perché hai paura che solo al prenderlo in mano vada in frantumi, o prendete un calice da champagne in cristallo di Boemia, è delicatissimo. Ebbene il giorno delle nozze, il giorno della prima Messa, il giorno del compleanno di vostro figlio che fa 18 anni, il giorno della laurea, nei giorni importanti della vita, nessuno si sognerebbe mai di mettere sul tavolo, su una bellissima tovaglia in pizzo e lino, bicchieri di plastica, piatti di plastica, posate di plastica, tutti metterebbero posate d’argento, piatti in ceramica dipinti a mano, bicchieri di cristallo, tutte cose delicatissime e fragilissime, perché sono belle.

Le cose belle, veramente importanti sono estremamente fragili, pensate a quanto è fragile l’amore, è come vedere un Unicorno, quei bellissimi cavalli che si vedono in qualche film, in qualche cartone animato bello, questi Unicorni alati che hanno sulla testa il corno, quanto è fragile quel corno, dice l’unicità, la preziosità persino nel linguaggio fantasioso, ciò che è estremamente raro, ciò che è estremamente bello, è estremamente delicato e fragile. Noi non dobbiamo avere paura della fragilità.

Coloro che sono preziosi, sono fragili.

Pensiamo all’Eucarestia, quanto è fragile, quanto è piccola quella Particola, eppure lì è presente Dio Creatore del Cielo e della terra e di tutte le cose visibili e invisibili, lì è presente Dio, eppure cosa c’è di più fragile dell’Eucarestia, lo diceva già Madre Teresa di Calcutta. Dobbiamo rivisitare la nostra idea di uomo e di Cristiano, è per questo che abbiamo un Angelo Custode, perché deve custodire ciò che è fragile, ciò che è prezioso.

Quanto è delicata l’anima, la vita di queste persone, è una vita delicatissima, ecco perché Gesù dice:

“Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli”

E’ una minaccia, Gesù dice:

“State attenti, perché i loro Angeli sono sempre al cospetto del Padre mio e gli raccontano tutto.”

Non che Dio abbia qualcuno che gli racconti qualcosa, ovviamente, ma è un modo per far capire:

“State attenti che Dio ha gli occhi aperti su questi bambini, su questi piccoli”

Gesù non dice più bambini, ma parla di piccoli, passa dal bambino al piccolo, perché ciò che interessa a Gesù non è tanto il bambino in quanto bambino, ma il bambino in quanto è piccolo, e piccoli siamo chiamati ad esserlo tutti anche se abbiamo 90 anni. E quando siamo piccoli, siamo molto amati e molto custoditi dal nostro Angelo Custode e quindi da Dio.

In questo giorno dedicato agli Angeli Custodi ringraziamo il nostro Angelo Custode per tutto quello che fa per noi, affidiamogli la nostra esistenza, invochiamolo sulle persone a noi care, preghiamo per le persone a noi care.

In questo momento mi viene il racconto di uno di questi piccoli, un ragazzo giovane che un giorno mi disse:

“Sai cosa mi faceva la mia nonna prima di andare a letto?”

Quante nonne sante ci sono a questo mondo, quante brave nonne, nonni, mamme, papà, suore, preti, quante brave persone ci sono che lasciano dei segni meravigliosi nella vita degli altri.

“Veniva e mi faceva un segno di Croce sulla fronte e mi diceva:

“Sì, sempre santo, ricco e benedetto”

E’ una benedizione, si invoca Dio su questo bambino perché sia santo, ricco, e benedetto; ricco di tutto, anche di benessere, perché no, come Giobbe che era straricco. Sono gesti semplici che un tempo si faceva, come segnarsi quando si entrava in casa con l’acqua benedetta, alla sera prima di andare a letto il papà dava la benedizione paterna sui suoi figli. La benedizione paterna e materna hanno un effetto incredibile, hanno un potere fortissimo, imparate a bene-dire, cioè a dire-bene, a invocare la benedizione di Dio suoi vostri figli, sulla vostra moglie, sul vostro marito, sui vostri genitori, che è diversa dalla benedizione sacerdotale, è tutta un’altra cosa, ma è pur sempre una benedizione. Impariamo quindi a benedire le persone a noi care, con parole semplici, piccole che però dicono tanto, insegnano tanto e poi nella vita ritornano, per crescere tutti in questa bellezza.

Col cuore vi do la benedizione quest’oggi, perché siate tutti veramente riempiti della benedizione di Dio:

E la benedizione di Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo.

Santi Angeli Custodi

VANGELO (Mt 18,1-5.10)
I loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.

In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».

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