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Il dominio della Grazia

Alba

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di giovedì 8 ottobre 2020

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione 

IL DOMINIO DELLA GRAZIA

Eccoci giunti a giovedì 8 ottobre 2020. Abbiamo appena ascoltato la Prima Lettura della Santa Messa di oggi, tratta dal cap. III della Lettera ai Galati di San Paolo Apostolo.

Continua questa lettura della Lettera di San Paolo ai Galati, che vi consiglio poi di leggere integralmente quando avrete un po’ di tempo, e quest’oggi le parole di San Paolo diventano ancora più intense:

“O stolti Gàlati, chi vi ha incantati?”

Probabilmente anche noi alle volte rischiamo di essere incantati, qualcosa, o qualcuno ci può incantare, ci può distrarre.

  • Da chi ci può distrarre?

Da Gesù Cristo Crocifisso, perché anche ai nostri occhi viene rappresentato al vivo, pensiamo all’Eucarestia.

Noi dobbiamo evitare la stoltezza, evitare ciò che ci incanta, che vuol dire ciò che ci distrae da Gesù Cristo Crocifisso, dobbiamo evitare il più possibile questi turbamenti, queste ansietà, queste angosce interiori legate non tanto a una vita dedita al male, ma legate ad una corretta o non corretta interpretazione, meditazione, assimilazione del messaggio, del Vangelo di Gesù.

Era il caso di quei tempi sul quale San Paolo è dovuto intervenire:

“E’ per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver ascoltato la parola della fede?”

Siamo sempre dentro al tema della circoncisione, ecco perché lui dice:

“Siete così privi d’intelligenza che, dopo aver cominciato nel segno dello Spirito, ora volete finire nel segno della carne?”

“Voi avete cominciato credendo che è la parola della fede, che è lo Spirito che dà la vita, e non la circoncisione, non quel segno nella carne, e adesso vi siete lasciati incantare e avete cominciato a dubitare, e a pensare che probabilmente dovete farvi circoncidere.”

Ricordate quando San Paolo fa il discorso forte e duro a San Pietro proprio su questo tema. San Paolo lo richiama.

“Il vostro essere venuti alla fede, alla vita, a cosa è legato, a chi è legato? A un segno nella carne oppure è legato ad altro?”

Quest’oggi vorrei leggervi un piccolo testo, tratto dall’epistolario di Barsanufio e Giovanni di Gaza, interessante, poco conosciuto e poco famoso. Dice così:

“Domanda dello stesso al medesimo grande anziano: ti prego grande maestro di non adirarti con me per i miei errori e di darmi una regola di comportamento per il digiuno, la salmodia e la preghiera e dirmi se bisogna variare secondo i giorni.”

Sembrano le domande che noi Sacerdoti riceviamo:

“Vorrei una regola di comportamento, circa il digiuno, la preghiera..”

Noi pensiamo che l’essere cristiani sia una somma di regole che dobbiamo seguire, in realtà è un Volto, quello di Gesù, da conoscere, da amare e da servire. Tutto questo non sta semplicemente con delle regole da rispettare, sembra che alle volte siamo molto più preoccupati di aver fatto la spunta delle cose da fare per Dio, che non del rapporto con Dio.

Sentite la risposta:

“Fratello, se tu avessi prestato attenzione alle parole delle tue domande, avresti dovuto capire la loro contraddizione..”

Quante volte cadiamo in queste cose noi.

“Se mi consideri padre e maestro, perché pensi che io sia anche irascibile? Giacché il padre è misericordioso e non conosce affatto l’ira. E il maestro è paziente ed è estraneo alla collera. Quanto alla regola che chiedi, con molti giri, ritardi l’ingresso per la porta stretta nella vita eterna. Ecco Cristo ti dice in breve come si deve entrare. Lascia andare le regole degli uomini e ascolta Gesù che dice:

Colui che avrà perseverato fino alla fine, questi sarà salvato.

Se l’uomo non ha perseveranza non entrerà nella vita eterna, quindi non volere regole, poiché io non voglio che tu sia sotto la legge ma sotto la Grazia, infatti è detto:

Non c’è legge per il giusto.

E io voglio che tu sia coi giusti. Usa il discernimento come un timoniere che governa la nave contro i venti. Riguardo a ciò che tu mi chiedi, quando sei malato comportati in rapporto alla condizione in cui ti trovi, e così quando stai bene. Poiché quando il corpo è malato non lo si nutre con il solito cibo. Dunque anche in ciò è inutile la regola. Quanto ai giorni, considerali tutti uguali, santi e buoni. Fa tutto assennatamente e giungerai alla vita in Gesù Cristo Signore nostro. A Lui la gloria per i secoli. Amen”

Quanta sapienza c’è in queste righe e quanta santa e sana libertà!

Chiedere regole e tutti questi piccoli dettagli, rischia di farci perdere l’ingresso per la porta stretta nella vita eterna.

“Lascia andare le regole degli uomini, ascolta Gesù, innanzitutto chiedi la perseveranza e ogni giorno persevera nella tua vocazione, matrimoniale, sacerdotale, filiale, nella tua vocazione alla santità col Battesimo ricevuta, persevera nel tuo essere figlio di Dio, nel tuo amore per il Padre, per la carità, persevera nella fede, nella speranza .”

Se non hai perseveranza, puoi fare tutte le preghiere che vuoi, non entrerai nella Vita.

“Se l’uomo non ha perseveranza non entrerà nella vita eterna, quindi non volere regole, poiché io non voglio che tu sia sotto la legge ma sotto la Grazia”

E’ bellissima questa espressione.

Non c’è legge per il giusto.

E’ vero.

“Ma allora dobbiamo vivere sregolati, nel disordine?”

No. La Grazia riassume tutte le leggi. Chi vive sotto la Grazia, vive sotto la legge suprema, che è la legge della Carità nella Verità. Questa è la legge degli uomini spirituali. Quindi capisce da solo se deve mettere gli occhiali a destra o a sinistra, se quel giorno lì deve fare digiuno oppure no.

Siamo sotto la legge o sotto la Grazia? Ciò che ci salva è lo Spirito o è la carne?

Se non stai bene ti devi comportare come uno che non sta bene. Se stai bene comportarti come uno che sta bene. Quando fate qualcosa per qualcuno, quando la mamma prepara la torta per la sua famiglia, pensate a Gesù che vi guarda e vi sorride, che vi guarda e vi benedice e vi incoraggia.

“Usa il discernimento come un timoniere che governa la nave contro i venti.”

Mantieni l’equilibrio in tutto.

“Quando sei malato comportati in rapporto alla condizione in cui ti trovi, e così quando stai bene. Poiché quando il corpo è malato non lo si nutre con il solito cibo.”

Mi ricordo quando ero novizio, tanti anni fa il nostro Padre Maestro si ammalò, gli venne una febbre potentissima che lo prostrò proprio tanto. E quando eravamo 9 novizi, mentre stavamo lavorando, ci dissero che il Maestro era malato. Mi venne in mente quello che faceva la mia nonna a me, a noi quando eravamo malati, una ricetta squisita, ora vi insegno una ricetta. Sapete quando uno ha la febbre è tutto riarso in gola dalla sete, poi non ha fame, e poi ha fame, ha mal di testa, è tutto un pò sottosopra, mia nonna prendeva la mela, la grattugiava tutta, senza buccia, senza torsolo, senza picciolo, e faceva una bella ciotola di mela grattugiata, poi spremeva il limone, uno o due mandarini belli dolci, e l’arancia, spremeva tutto bene e versava tutto questo sopra la mela, così l’acidità degli agrumi impediva che la mela diventasse nera, rimaneva tutta bella polposa, color crema, poi quando era tutta coperta e mischiata, prendeva un pompelmo rosa, lo spremeva e lo versava su questa polpa senza più mescolare, fatto questo cospargeva tutta la parte in alto di zucchero con il cucchiaio, copriva tutta la superficie, poi prendeva questo nettare degli dei e lo metteva in frigorifero. Cosa succedeva? Che il freddo del frigorifero faceva condensare lo zucchero e quindi faceva come una crosta, quando era bello freddo lo tirava fuori e ce lo portava.

Che buono! Leggerissimo, digerivi subito e ti rinfrescava la gola. E io lo feci per il mio Maestro. Non vi dico che successo che ebbe questa ricetta buonissima. Quando non si sta bene cambia tutto, ma non è che la mia nonna mi faceva questa mela tutti i giorni.

L’intelligenza spirituale spinge a saper cogliere i mezzi giusti, al momento giusto, e le condizioni giuste e per il tempo giusto.

“Dunque anche in ciò è inutile la regola. Quanto ai giorni, considerali tutti uguali, santi e buoni.”

Ogni giorno è un’aurora, è una scoperta, è una grazia, un dono, una Provvidenza.

“Fa tutto assennatamente e giungerai alla vita in Gesù Cristo Signore nostro.”

Vi lascio con questo bel testo, un giorno vi racconterò anche delle chiacchiere con la grappa. Non le ho più trovate. Buonissime. Lasciamo un segno in coloro che abbiamo accanto, facendo ogni cosa, ogni giorno con questa unicità, preziosità, bellezza, per cui dopo anche una mela grattugiata con un pò di agrumi diventa motivo di omelia, anche le chiacchiere con la grappa possono entrare anche loro in un’omelia, perché quando noi santifichiamo tutto quello che facciamo, quando lo facciamo a lode e gloria di Dio, quando lo facciamo pensando al Volto di Dio, quando lo facciamo per rendere gloria al Signore, sotto l’impero della Grazia e non della legge, tutto diventa utile per la Salvezza.

Vi auguro di cuore una bellissima giornata, una Santa giornata, preghiamo in modo particolare per coloro che soffrono nel corpo ma anche nello spirito, per tutti coloro che in questo momento vedono buio, per tutti coloro che in questo momento non vedono nulla neanche il buio, per coloro che sono perseguitati, osteggiati, che hanno difficoltà in famiglia, che non riescono a parlare con il coniuge, con i figli, ci sono tante sofferenze a questo mondo, lo sapete meglio di me, preghiamo per tutte queste persone, affidiamole al Signore, oggi è giovedì, giorno dell’Eucarestia, nell’Ora Santa chiediamo la Grazia grandissima di consolare un pò questi cuori.

E la benedizione di Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo.

Giovedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

PRIMA LETTURA (Gal 3,1-5)
È per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver ascoltato la parola della fede?

O stolti Gàlati, chi vi ha incantati? Proprio voi, agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso!
Questo solo vorrei sapere da voi: è per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver ascoltato la parola della fede? Siete così privi d’intelligenza che, dopo aver cominciato nel segno dello Spirito, ora volete finire nel segno della carne? Avete tanto sofferto invano? Se almeno fosse invano!
Colui dunque che vi concede lo Spirito e opera portenti in mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della Legge o perché avete ascoltato la parola della fede?

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