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Il palazzo d’oro – Cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.87

Gesù tende la mano ad un bambino

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: Il palazzo d’oro – Cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.87
Venerdì 26 gennaio 2024

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Lc 10,1-9)

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a venerdì 26 gennaio 2024. 

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal decimo capitolo del Vangelo di san Luca, versetti 1-9. 

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di Santa Teresa di Gesù, Cammino di perfezione. Siamo arrivati al capitolo ventottesimo, paragrafo settimo.

7 — Il raccoglimento ha vari gradi, Tuttavia, in principio, non essendo ancora tanto perfetto, i suoi effetti non saranno sensibili. L’anima però cerchi d’abituarvisi, non curi la fatica che deve fare per raccogliersi e vinca il corpo che reclamerà i suoi diritti, non comprendendo, il misero, che la sua maggior disgrazia è appunto nel non volerli cedere. Se continua così per alcuni giorni sforzandosi seriamente, ne avvertirà subito vantaggio, perché appena si porrà a pregare, sentirà i suoi sensi raccogliersi spontaneamente senza alcuna fatica, simili ad api che si rinchiudono nell’alveare per comporre il miele. In premio della violenza che si è fatta, il Signore le concede un tal impero sulla volontà, che appena questa fa capire di volersi raccogliere, i sensi le obbediscono e si raccolgono. Si distrarranno ancora, ma l’averli una volta assoggettai è sempre una gran cosa: saranno come sudditi e schiavi, e non faranno più il male di prima. Se la volontà li richiama, ritornano immediatamente e con prontezza maggiore. E dopo vari di questi ritorni, piacerà a Dio di sospenderli anch’essi in contemplazione perfetta.

Il raccoglimento di cui abbiamo parlato — ieri soprattutto — ha vari gradi. In principio, innanzitutto — dice Santa Teresa — non si avranno effetti molto sensibili, però bisogna cercare di abituarsi, non bisogna curare la fatica che si fa per raccogliere i sensi, le distrazioni, tutte queste cose — e quindi tutta la rivolta che anche il corpo farà, reclamando tutti i suoi diritti — e lei dice: bisogna sforzarsi, per alcuni giorni bisogna andare avanti in modo molto serio, poi se ne avvertirà subito vantaggio, perché, appena ci si metterà a pregare, subito i sensi si raccoglieranno spontaneamente. 

Dopo alcuni giorni che vi sarete/che ci saremo impegnati in questo — bisognerà sforzarsi eh, perché non è una cosa così semplice — ne avvertiremo il vantaggio, perché, appena ci metteremo a pregare, subito i sensi si raccoglieranno, come le api che si rinchiudono nell’alveare. 

Il Signore concede questo premio per la violenza che uno si è fatto; e qual è, questo premio? È l’impero della volontà. Quindi, appena la volontà decide che bisogna pregare, subito i sensi si raccolgono; è molto importante. Ci saranno ancora delle distrazioni, non ci dobbiamo spaventare di questo, però non faranno più il male di prima. Queste distrazioni ci saranno, però non saranno più dannose come prima, perché, a motivo di questo dono che ha fatto Dio, del dominio della volontà, i sensi subito ritornano immediatamente e con prontezza maggiore. E, di ritorno in ritorno, lei dice: piacerà a Dio concedervi la contemplazione perfetta.

Quindi: non si arriva al raccoglimento perfetto da un giorno con l’altro; non bisogna preoccuparsi e spaventarsi, se ci saranno ancora delle distrazioni; non si fa tutto subito. L’importante è continuare per diversi giorni, sforzandosi seriamente a raccogliersi. Per esempio, facendo quello che dicevamo ieri sul chiudere gli occhi quando si prega. È un esempio, questo.

E quindi, ecco, concentrarsi, creare questa intimità, questa comunione. E quindi, a mano a mano, cosa succederà? Succederà che saremo condotti ad avere i sensi che spontaneamente cominceranno a raccogliersi da soli. Cioè, appena la volontà dice: “Bene, è il tempo di pregare”, tac, i sensi cominciano a raccogliersi; non saremo più portati così facilmente a distrarci e a divagare. E, comunque, se anche ci saranno queste distrazioni — e ci saranno — non faranno più il male di prima, cioè non saranno più così forti, così potenti, e poi, soprattutto, avremo la grazia, dopo, di poter arrivare alla contemplazione perfetta.

8 — Badate di ben comprendere quel che dico. Vi sembrerà oscuro, ma se lo mettete in pratica lo capirete facilmente.

È quello che vi sto dicendo: la lettura di questo testo, di Santa Teresa, non ci serve per fare una erudizione spirituale sulla preghiera, sulla vita interiore, ma ci serve per essere messo in pratica. Queste cose si capiscono se si praticano.

Le anime che seguono questa via camminano per mare con vento in poppa. Ed essendo di loro sommo interesse evitare qualsiasi lentezza, diciamo una parola sul modo di abituarsi a questa maniera di procedere, che è sommamente vantaggiosa. Tali anime sono libere da un maggior numero di pericoli, e l’amore di Dio si accende in esse molto più facilmente. Essendo vicinissime al focolare, basta un minimo soffio dell’intelletto perché s’infiammino alla più piccola scintilla, già disposte come sono a prender fuoco per trovarsi sole con Dio, lontane da ogni oggetto esteriore.

Quindi: praticare — importantissimo — mettere in pratica. Queste sono anime che vogliono evitare qualunque lentezza, non interessa loro fare le cose piano piano; ma, come una barchetta che, in mezzo al mare, ha tutte le vele spiegate nel vento: vola sulle acque. E quindi queste anime sono libere dal maggior numero di pericoli, e l’amore di Dio si accende in loro molto più facilmente, si incendiano, si infiammano alla più piccola scintilla, e prendono fuoco per il fatto di trovarsi da sole con Dio. Stanno proprio lontane da qualunque oggetto esteriore.

9 — Immaginate dunque che dentro di voi vi sia un palazzo immensamente ricco, fatto di oro e di pietre preziose, degno del gran monarca a cui appartiene. E pensate, inoltre, come infatti è verissimo, che voi concorrete a dargli la magnificenza che ha. Orbene, questo palazzo è l’anima vostra: quando essa è pura e adorna di virtù, non v’è palazzo così bello che possa competere con lei. Più le sue virtù sono elevate, più le pietre preziose risplendono. Immaginate ora che in questo palazzo abiti il gran Re che nella sua misericordia si è degnato di farsi vostro Padre, assiso sopra un trono di altissimo pregio: il vostro cuore.

Beh: bello, no?! Quindi, dentro di noi, c’è un palazzo immensamente ricco, fatto d’oro e di pietre preziose. E pensate, inoltre — lei dice — che voi concorrete a dargli magnificenza. Questo palazzo, che cos’è? “È l’anima vostra”; questo palazzo è la nostra anima. E quando è pura, e quando è adorna di virtù, è un palazzo bellissimo.

Ieri abbiamo visto la nostra anima come il piccolo cielo, oggi vediamo che quest’anima è anche il palazzo; il palazzo immensamente ricco d’oro e di pietre preziose. In questo palazzo, abita il gran Re, il quale sta assiso su un trono di altissimo pregio, che è il vostro cuore.

Ecco, il nostro cuore deve sempre essere il trono abitato, occupato, solo da Dio.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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