Omelia
Pubblichiamo l’audio di un’omelia della S. Messa del 13 maggio 2016, memoria della Madonna di Fatima.
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
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Approfondimenti
Testo della meditazione
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Memoria della Madonna di Fatima
Sia lodato Gesù Cristo!
Sempre sia lodato!
Come abbiamo detto all’inizio, ci troviamo qui riuniti, affettuosamente e devotamente riuniti, all’altare della Beata Vergine Maria, e su questo piccolo presbiterio possiamo vedere tutta la storia di Fatima. La Madonna, la prima volta, il 13 maggio, novantanove anni fa come oggi, appariva in questa veste; il 13 ottobre del 1917 la Madonna appare in quest’altra veste, quella della Madonna del Carmelo; infatti, nell’ultima apparizione, la Madonna apparve come Madre e Regina del Carmelo, con lo Scapolare e il Bambino Gesù.
Quindi, abbiamo qui raggruppato l’inizio e la fine di Fatima.
Ora cerchiamo di imparare qualcosa di queste sei apparizioni della Madonna, le cose almeno più importanti.
Innanzitutto (vi faccio un po’ la sintesi di questi sei messaggi), impariamo che il 13 di ogni mese è un giorno particolarmente caro alla Vergine Maria, un giorno sacro per la Madonna. La Madonna appare sempre, ogni mese (tranne una volta perché i pastorelli vengono arrestati ad agosto), al giorno 13, e ogni volta dice: «Vi chiedo la cortesia, la gentilezza di essere qui il 13 del mese prossimo».
Il 13 è un giorno molto mariano, è un giorno che dobbiamo vivere in modo molto cristiano, molto devoto, quindi con la preghiera, con la Santa Messa, con il Rosario, con un’ora di adorazione davanti al tabernacolo, cioè stringendoci profondamente a Dio, con la recita del Rosario, perché è un giorno che la Madonna tiene per sé. Inoltre, la Madonna afferma l’esistenza del Purgatorio (questo avverrà il 13 di maggio, nella prima apparizione) quando Lei, rispondendo ad una domanda di Lucia in merito ad un’anima, parla proprio del Purgatorio dicendo che quell’anima dovrà rimanere lì, fino alla fine del mondo.
La Madonna poi richiama sull’importanza della recita del Rosario quotidiano, in onore di Nostra Signora del Rosario, per avere in dono la pace.
Mai come oggi abbiamo bisogno di questa grazia!
Dobbiamo imparare a pregare il Rosario ogni giorno, come chiede la Madonna a Fatima, a Lourdes, a Caravaggio, ovunque, perché la Madonna chiede ovunque la recita del Rosario.
La Madonna chiede anche di accettare le sofferenze, le croci che noi riceviamo, e di offrirle, per riparare i peccati fatti a Dio e per la conversione dei peccatori.
Dobbiamo imparare ad accettare il dolore, imparare ad accettare la croce che abbiamo, imparare ad offrire le nostre sofferenze, imparare a pregare per la conversione dei peccatori, e i primi, che si devono convertire, siamo noi.
Il 13 di giugno, la Madonna chiede ancora la conversione dei peccatori e per la prima volta parla della devozione al Cuore Immacolato di Maria; dice che coloro che faranno questa devozione saranno anime predilette da Dio, promette loro la salvezza e loro saranno come fiori posti dalla Vergine ad onorare il trono di Dio.
Sapete che sarà qui che la Madonna chiederà la pratica dei primi cinque sabati del mese, da vivere con questo atteggiamento di riparazione, di onore, di unità con la Vergine Maria, quindi con la Comunione e la confessione con l’intenzione di riparare le offese contro il Cuore Immacolato di Maria, e poi la Madonna chiede di stare con Lei quindici minuti per tenerLe compagnia, meditando i Misteri del Rosario.
Impariamo ogni giorno a consacrarci al Cuore Immacolato di Maria!
Oggi, questa Messa, dovrebbe segnare l’inizio di una vera e fervente devozione al Cuore Immacolato di Maria.
Ogni giorno dobbiamo consacrarci al Cuore Immacolato di Maria!
Il 13 di luglio, la Madonna chiede di sacrificarsi per i peccatori, chiede di fare dei sacrifici per la conversione dei peccatori, e dice di imparare a recitare questa preghiera bellissima: “O Gesù, è per amor vostro e per la conversione dei peccatori ed è in riparazione per i peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria”.
Vedete, le penitenze non sono mai fini a sé stesse, sono sempre per uno scopo: riparare le offese, convertire i peccatori, per l’affermazione della devozione al Cuore Immacolato di Maria e per i peccati commessi contro questo Cuore.
In questa apparizione, quindi, fa vedere l’Inferno, che non è vuoto, anzi è molto pieno.
Fa vedere l’Inferno e i bambini si spaventano tantissimo, perché vedono queste anime dannate dentro ad un tormento terribile, e allora la Madonna dice: «Io sono venuta per questo a chiedere la devozione al Mio Cuore Immacolato, la Consacrazione della Russia e la pratica dei primi cinque sabati del mese». Tutto questo, proprio per evitare l’Inferno, per strappare anime all’Inferno, un Novissimo nel quale noi non crediamo, di cui non parliamo, eppure fa parte dei Novissimi: Morte, Giudizio, Inferno e Paradiso.
È una verità di fede, non si può dubitare dell’esistenza dell’Inferno!
La Madonna, inoltre, insegna quello che avete detto anche voi oggi, sappiate quindi da dove arriva questa preghiera: “Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’Inferno (se lo chiediamo, vuol dire che c’è), porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della Tua Misericordia”.
Questa preghiera è stata insegnata dalla Vergine Maria ed è stata insegnata proprio il 13 di luglio del 1917; poi, come vi ho detto, ad agosto, i bambini vengono rapiti da un massone, un amministratore comunale, che li porta via, li incarcera, quasi li tortura per farli confessare che era tutta una allucinazione, ma loro, ovviamente, rimangono fedeli.
Il 19 agosto del 1917, la Madonna appare a questi bambini nuovamente e chiede ancora tante preghiere e tanti sacrifici. Qui vorrei dirvi quello che credo essere un po’ la linea guida per imparare a fare sacrifici, perché uno dice: «Ma come si fa a fare penitenza? Quali sono i sacrifici più graditi a Dio?»
Il Santo Curato d’Ars ce lo dice; il 14 ottobre del 1839, ad un giovane sacerdote di Montpellier, lui dice così: «Amico mio, il demonio fa poco conto della disciplina (la frusta) e degli altri strumenti di penitenza (interessano poco al diavolo); ciò che lo sbaraglia è: la privazione nel bere, nel mangiare e nel dormire».
Sacrificium, vien dal latino “sacrum facere”, che vuol dire “un fare sacro”; questi sono i tre modi di “fare sacro”, i tre sacrifici che sbaragliano il demonio.
Il Santo Curato d’Ars dice: «Quando ero solo, e lo sono stato per otto, nove anni, potendo fare un poco a mio piacimento, mi è capitato di non mangiare per diversi giorni, allora ottenevo da Dio tutto ciò che volevo per me e per gli altri. Passavo buona parte della notte in chiesa, non avevo tanta gente da confessare come ora, e il Buon Dio mi faceva grazie straordinarie».
Vedete, il Santo Curato d’Ars pregava tanto, pregava anche di notte, e digiunava tanto; questo è ciò che attira maggiormente le grazie ed è ciò che maggiormente allontana e fa paura al diavolo.
Il 13 di settembre del 1917, la Madonna ricorda ancora l’importanza della recita del Rosario, nega alcune guarigioni, perché dice che Nostro Signore non si fida di quelle persone.
Poi, Lucia Le offre delle carte da lettera e una boccettina di profumo, ma la Madonna rifiuta questo dono dicendo questa frase: «Questo non è adatto al Cielo».
Usiamo come criterio di discernimento nella nostra vita: “Questo non è adatto al Cielo”.
Tutto ciò, che non è adatto al Cielo, non entri nella nostra vita!
Impariamo a verificare tutto, se sia adatto o non adatto al Cielo; questa dovrebbe essere la nostra cartina tornasole, il nostro esame di coscienza istantaneo.
Chiediamoci sempre: «Questa cosa è adatta o non è adatta?»
Se non è adatta al Cielo, non è adatta neanche a me, perché io, in Cielo, ci voglio entrare.
L’ultima apparizione, il 13 di ottobre, è quella del famoso miracolo del sole, dove la Madonna appare, come abbiamo detto, vestita come la Madonna del Carmelo e chiede per l’ultima volta che non si offenda più Dio.
Troppe bestemmie, troppi peccati gravi vengono fatti!
Ancora la Madonna rifiuta alcune guarigioni, in questa ultima apparizione, dicendo: «Bisogna che queste persone prima si correggano e che domandino perdono dei loro peccati».
Ecco, allora, usiamo questa Santa Messa innanzitutto per ringraziare la Vergine Maria di averci chiamati qui, questa sera, insieme, al Suo altare, è una grazia anche questa, sapete?
Tutto è grazia!
ChiediamoLe, quando faremo la Comunione, di consacrarci al Suo Cuore Immacolato.
Durante la Comunione proprio, consacriamoci a Lei con tutto il cuore, e, se c’è qualcosa che ci allontana dal Signore, diciamoLe che lo vogliamo superare e vogliamo unirci a Lei.
Chiediamo la grazia di un amore tenerissimo verso questa Madre, tanto buona e tanto amorevole!
Sia lodato Gesù Cristo!
Sempre sia Lodato!
Letture del giorno
Venerdì della VII settimana di Pasqua
PRIMA LETTURA (At 25,13-21)
Si trattava di un certo Gesù, morto, che Paolo sosteneva essere vivo.
In quei giorni, arrivarono a Cesarèa il re Agrippa e Berenìce e vennero a salutare Festo. E poiché si trattennero parecchi giorni, Festo espose al re le accuse contro Paolo, dicendo:
«C’è un uomo, lasciato qui prigioniero da Felice, contro il quale, durante la mia visita a Gerusalemme, si presentarono i capi dei sacerdoti e gli anziani dei Giudei per chiederne la condanna. Risposi loro che i Romani non usano consegnare una persona, prima che l’accusato sia messo a confronto con i suoi accusatori e possa aver modo di difendersi dall’accusa.
Allora essi vennero qui e io, senza indugi, il giorno seguente sedetti in tribunale e ordinai che vi fosse condotto quell’uomo. Quelli che lo incolpavano gli si misero attorno, ma non portarono alcuna accusa di quei crimini che io immaginavo; avevano con lui alcune questioni relative alla loro religione e a un certo Gesù, morto, che Paolo sosteneva essere vivo.
Perplesso di fronte a simili controversie, chiesi se volesse andare a Gerusalemme e là essere giudicato di queste cose. Ma Paolo si appellò perché la sua causa fosse riservata al giudizio di Augusto, e così ordinai che fosse tenuto sotto custodia fino a quando potrò inviarlo a Cesare».
SALMO RESPONSORIALE (Sal 102)
Rit: Il Signore ha posto il suo trono nei cieli.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.
Il Signore ha posto il suo trono nei cieli
e il suo regno dòmina l’universo.
Benedite il Signore, angeli suoi,
potenti esecutori dei suoi comandi.
Canto al Vangelo (Gv 14,26)
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa;
vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Alleluia.
VANGELO (Gv 21,15-19)
Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.
In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».