Meditazione
Pubblichiamo l’audio del ciclo di meditazioni dal titolo: “Le Passiflore Eucaristiche: Beata Alexandrina Maria da Costa, Serva di Dio Teresa Neumann, Beata Anna Caterina Emmerick, Venerabile Marta Robin” di mercoledì 9 novembre 2022
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
Ascolta la registrazione:
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VANGELO (Gv 4, 19-24)
In quel tempo, la donna Samaritana disse a Gesù: «Signore, vedo che tu sei un profeta. I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità».
Testo della meditazione
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Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!
Eccoci giunti a mercoledì 9 novembre 2022.
Oggi festeggiamo la Dedicazione della Basilica Lateranense, Cattedrale della città di Roma.
Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo quarto del Vangelo di san Giovanni, versetti 19-24.
Continuiamo la nostra meditazione sull’esperienza della beata Katharina Emmerick.
Chi ha bisogno di sapere di quale libro sappiamo parlando deve ritornare alla prima meditazione sulla beata Katharina perché io non posso ripetere i riferimenti ogni volta. È opportuno partire sempre dalla prima meditazione di ogni ciclo per avere tutti i necessari riferimenti.
Vol. 2 p. 424:
“Ho veduto tutto ciò in occasione di una processione del SS. Sacramento. Era questa una festa spirituale della Chiesa trionfante, nella quale i beati festeggiavano quei tesori della divina grazia, che in quest’anno han guadagnati coll’adorazione del SS. Sacramento. Queste grazie erano rappresentate sotto la forma dei più preziosi vasi ecclesiastici, di gemme, di perle, di fiori, di grappoli, di frutti. La processione era iniziata da bambini in candido ammanto, indi seguivano le monache di tutti quegli ordini religiosi che hanno mostrato speciale venerazione al SS. Sacramento. Tutti aveano un’insegna consimile alla figura del SS. Sacramento ricamata sul loro abito. Giuliana di Liegi le conduceva. Vidi anche S. Norberto coi religiosi dell’ordine suo, Congregazione dei Canonici Regolari Premostratensi, a cui si erano aggiunti innumerevoli altri appartenenti ad altri ordini regolari ed al sacerdozio. Spirava un’indescrivibile gioia, dolcezza e concordia da tutto ciò che dinanzi agli occhi miei succedeva…”
Santa Giuliana di Liegi è una Santa reclusa belga, che diffuse moltissimo la devozione eucaristica e fu una delle protagoniste dell’istituzione della solennità del Corpus Domini: la conosceremo più avanti. Quest’anno abbiamo dedicato tutto il mese di giugno al tema del sacerdozio e, di solito, non interrompo un ciclo iniziato, ma parleremo di questa Santa dentro il nostro percorso di studio e rivalutazione della Santa Eucarestia.
La beata ha una bellissima visione della Chiesa Trionfante nella quale santi e beati festeggiano: se da qualche parte si è conservata ancora la bella usanza di tenere processioni eucaristiche, sarebbe bello che assomigliassero a questa.
“…Vidi ancora S. Antonio che era andato in riva al mare. Egli si genuflesse e si rivolse verso una lontana chiesa coll’anima diretta al SS. Sacramento.”
Nel prossimo passo la beata anticipa un po’ quello di cui vi parlerò più avanti su Santa Giuliana di Liegi.
Vol. 2 pag. 429
“Mi rivolsi colla mia orazione al santissimo Sacramento, e fui in ispirito rapita in quella chiesa, ove la festa del Corpus Domini fu per la prima volta celebrata sulla terra. Cotesta chiesa era costruita nell’antico genere e con antichi quadri, ma non aveva l’aria di essere tanto vecchia e disusata, e vi regnava una bella luce. Mi genuflessi dinanzi all’altare maggiore. Il Sacramento non era collocato nell’ ostensorio, ma posava nel tabernacolo entro un’alta pisside, su cui stava una croce. Da cotesta rotonda pisside potevasi estrarre un piedistallo formato in tre divisioni. La più alta e la prima di coteste tre parti conteneva molti piccoli vasi ripieni di olio santo; la parte media era un recipiente che conteneva molte ostie consacrate, e la più bassa conteneva una caraffa luminosa come madreperla, e sembrava che dentro vi fosse riposto del vino. Da cotesta chiesa dipendeva un chiostro abitato da molte pie vergini. Dall’altro lato poi opposto a quel chiostro sorgeva una piccola casetta annessa alla chiesa, in cui viveva una piissima vergine di nome Eva.
Che bello avere una piccola casetta vicina a una chiesa!
Io ho in mente un piccolo Santuario dedicato alla Vergine Maria proprio davanti a un altrettanto piccolo cimitero: annessa alla parte posteriore del piccolo Santuario c’è una casa con un giardinetto che sarebbe perfetta per un sacerdote e quando passo mi dico: “Che bello sarebbe avere la propria casetta come parte quasi integrante della chiesa! Gesù e il sacerdote abitano in quella realtà!” Io ci andrei subito; qualcuno mi ha detto che sarei vicino al cimitero… è vero… sicuro è che non sarei disturbato dal rumore e questo sarebbe già tanto, poi non dovrei temere calunnie, mormorazioni, diffamazioni, brontolamenti, andremmo d’amore e d’accordo e io sarei felicissimo.
“Essa aveva nella sua camera una finestrella chiusa da un chiavistello, per la quale così di notte come di giorno, quando l’apriva, poteva vedere precisamente in modo diretto il santissimo Sacramento sull’altare maggiore.”
Un sogno…
“ Aveva una gran divozione per il Santissimo, e me ne son fatta accorta da tutto il suo modo di essere. Era avvenente e non precisamente vestita come una monaca, ma piuttosto come una pellegrina. Non era di quel luogo, ma bensì di onorevole condizione, e là venuta dal suo paese soltanto per vivere una vita devota presso quella chiesa. Vidi quindi anche un monastero sopra di un monte nella vicinanza di quella città. Non era già edificato come lo è ordinariamente un monastero, ma consisteva in molte casupole fabbricate l’una accanto all’altra. Vidi anche là come monaca la beata Giuliana, che fu causa della fondazione della festa del Corpus Domini. La vidi rivestita del grigio abito dell’ordine, nella più grande innocenza e stare qua e là nel giardino ed in contemplazione dinanzi ai fiori. La vidi genuflessa presso un giglio e immersa in spirituale contemplazione della purità. La vidi pure in attività per la missione a lei imposta (da Gesù tramite visioni) di promuovere e introdurre la solennità del Corpus Domini. La vidi immersa in gravi cure, e vidi come le venisse indicato un altro ecclesiastico, cui doveva far note le sue rivelazioni, dacché un altro antecedentemente non aveva bene accolta cotesta sua partecipazione. Quindi tosto vidi, mentre ella orava, in lontananza il quadro di un Papa orante, — Papa Urbano IV — presso cui stava la cifra IV, e vidi che egli commosso da una visione e da una grazia che un altro aveva ricevuta dal SS. Sacramento, — si riferisce al miracolo eucaristico di Bolsena — si propose di introdurre e stabilire nella Chiesa cotesta solennità.”
Sarà proprio l’unione di papa Urbano IV, Santa Eva e Santa Giuliana a favorire l’istituzione della Festività del Corpus Domini e la beata Katharina Emmerick la potè conoscere in modo mistico.
Vol. 2 p. 611:
“Durante l’ottava del Corpus Domini 1821 ella vide quadri dello stato dell’adorazione del SS. Sacramento in tutte le contrade germaniche. Si lamentò fra i dolori del come vedesse quello stato misero e negletto, e manifestò che là soltanto dove hanno luogo processioni e frequenti esposizioni del SS. Sacramento le cose andavano alquanto meglio.”
Più noi esponiamo Gesù Eucarestia, più promuoviamo Adorazioni Eucaristiche e più tutto va meglio, tutto…
“Se ciò peraltro non avesse luogo, e così qua e là in alcuni tiepidi e pigri spiriti non si ravvivasse la fede e gittasse più forti radici, l’adorazione del SS. Sacramento andrebbe affatto in decadenza ed il Sacramento medesimo in dimenticanza. Ella ciò disse con precisa relazione a quella parte della Chiesa, in cui aveva veduto tutto disseccato e mortalmente languido a cagione della luce dell’illuminismo, e sotto il regime della libertà del pensiero, dell’amore, e della tolleranza,
Siamo nel 1800 e a voi che cosa viene in mente? Solo nel 1800?
e sopportò, per ottenere il futuro rinnovamento della fede e della pietà, gravi pene sotto le forme di faticosi lavori nelle vigne, e dello sradicare ortiche ed altre putride erbacce”.
Non conta se in chiesa non c’è nessuno… ci siamo noi a adorare Gesù nel Tabernacolo e così si tengono vive la bella abitudine e la bella devozione della Adorazione Eucaristica. Ne basta uno in ogni città, ma ce ne sarà sicuramente più di uno, perché sono tante le anime che amano Gesù Eucarestia!
E ci avviamo alla conclusione. Vol. 2 p. 580:
“Vidi la sua presenza nell’Eucarestia al momento della cena ancor più presente che nella sua stessa vita.”
Stante la testimonianza della beata Katharina, Gesù è più presente nella Eucarestia che nella sua stessa vita che tutta la gente e tutti gli Apostoli vedevano.
Abbiamo terminato di vedere l’esperienza della beata Katharina Emmerick; domani vedremo un’altra grande mistica, una Serva di Dio che ha avuto un legame fortissimo con la realtà carmelitana, la Serva di Dio Teresa Neumann, laica stigmatizzata che visse gli ultimi trentasei anni della sua vita nutrendosi solo della Santissima Eucarestia.
Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen.
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.