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Scendere e salire dal Monte

Gesù prega

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di venerdì 16 aprile 2021

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione 

SCENDERE E SALIRE DAL MONTE

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

Eccoci giunti a venerdì 16 aprile 2021, abbiamo appena letto il Vangelo della Santa Messa di oggi tratto dal cap. VI, vv. 1-15 di San Giovanni. Questo Vangelo di oggi ci richiama a concentrare la nostra attenzione su un aspetto che probabilmente per voi da questa lettura è un po’ marginale, e cioè il monte. Inizia con il monte, e finisce con il monte.

“Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.”

“Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.”

Il monte, luogo di incontro con i Discepoli. Dal monte Gesù vede la grande folla che viene a Lui, lì avviene il miracolo dei pani e dei pesci, e di nuovo torna al monte. Dal monte scende per accogliere, per rispondere ai bisogni dell’uomo, ma sul monte ritorna velocemente quando l’uomo non capisce. Gesù non vuole essere il Re delle pance, degli stomaci, dei bisogni, Gesù non vuole essere il Re dei pani e dei pesci. Quante volte noi usiamo il Signore per renderlo il Re dei nostri pani e dei nostri pesci! Mangiare gratis, è sogno di tutti, ma a Gesù non interessa questo, non gli preme. Gesù è Re ma non dei bisogni, non delle pance vuote, non delle cose, Gesù vuole essere il Re dei cuori. Non dobbiamo dimenticare che se per Gesù è importante andare incontro agli uomini, compiere atti di bontà verso gli uomini, per Gesù è altrettanto importante questo ritirarsi da solo sul monte quando tutti lo vanno a cercare. Mi sembra che qui stia tutto il programma di santità che dovremmo seguire. Saper scendere dal monte e saper risalire dal monte, usando la stessa libertà interiore. Saper stare con le persone e saperci sottrarre dalle persone soprattutto quando manifestano fraintendimento e la ricerca dell’assolvimento dei propri bisogni. Noi tendiamo molto ad essere egoisti e a orientare la realtà, Dio compreso, verso di noi.

Quest’oggi vi lascio questa meditazione breve. È anche venerdì.

Per chi ha iniziato la pratica dei 15 venerdì del Sacro Cuore oggi è il quinto venerdì, questa bella pratica suggerita da Don Tomaselli con la quale si riparano i peccati di odio. Cerchiamo di non odiare mai nessuno. È terribile pensare di odiare qualcuno, impariamo a perdonare.

Poi, se posso, vi consiglio anche la pratica dell’Ora Santa al venerdì sera, in onore delle Sante Piaghe di Gesù, secondo quanto Suor Maria Marta Chambon, della quale vi ho già parlato, ci riferisce come richiesta che viene direttamente dal Cielo.

Oggi ricorre anche la memoria di Santa Bernadette Soubirous, questa donna così semplice, così profonda. Che ci possa insegnare questo movimento preciso e rigoroso tra scendere dal monte e salire dal monte, darsi alla gente e ritornare nella solitudine per stare con Dio, concedersi al bisogno e nello stesso tempo ritrarsi dai bisogni, aiutare senza essere monopolizzati e schiavizzati, usati, sudditi del bisogno. Ed ecco le parole di Santa Bernadette:

“Oh Gesù dammi ti prego il pane dell’umiltà, il pane di obbedienza, il pane di forza per rompere la mia volontà e fonderla con la Tua, il pane di pazienza per sopportare le pene che il mio cuore soffre, il pane di non vedere che Te solo, in tutto e sempre”

E la Benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.

Venerdì della II settimana di Pasqua

VANGELO (Gv 6,1-15)
Gesù distribuì i pani a quelli che erano seduti, quanto ne volevano.

In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.

Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».

Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.

Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.

Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

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