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Obbedienza – Cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.58

Gesù tende la mano ad un bambino

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: Obbedienza – Cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.58
Giovedì 28 dicembre  2023 – Santi Innocenti martiri, I primi martiri di Cristo

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Mt 2, 13-18)

I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi.
Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa:
«Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande:
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata,
perché non sono più».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a giovedì 28 dicembre 2023.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal secondo capitolo del Vangelo di san Matteo, versetti 13-18.

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di Santa Teresa di Gesù, Cammino di perfezione. Siamo arrivati al paragrafo ottavo del diciottesimo capitolo.

8 — Ecco: una persona che manca di obbedienza a cui si è vincolata con voto e non fa di tutto per osservarla con la maggior perfezione, non so perché sia venuta in monastero. Posso per certo assicurarla che fino a quando non osserverà il suo voto, non solo non arriverà ad essere contemplativa, ma neppure una buona attiva, e ne sono persuasa. Chi vuole o pretende di arrivare alla contemplazione, per essere più sicuro bisogna che si rimetta al giudizio di un buon confessore, anche se non ha il voto di obbedienza, sapendosi da tutti che si fa più progressi in questo modo in un anno che non in molti altrimenti. Ma siccome questo avviso non è per voi, non m’indugio di più.

9 — Termino, dicendo che queste sono le virtù che io desidero di vedere in voi e che voi, figliuole, vi dovete procurare e santamente invidiare. Se voi non siete favorite di grazie straordinarie, non affliggetevi. Si tratta di beni che non sono sicuri, perché se in alcuni può essere che vengano di Dio, in voi il Signore può anche permettere che siano dal demonio, che tenti di ingannarvi come ha fatto con molti altri. E perché servire Iddio in cose tanto dubbie, quando se ne hanno molte di più sicure? Perché esporsi a tal pericolo? Mi sono tanto estesa su questo punto, perché conosco la nostra naturale debolezza e so che conviene. Se Dio vorrà elevarci alla contemplazione, ci saprà pure fortificare, ma se non lo vorrà, questi son gli avvisi che mi sono compiaciuta di darvi, innanzi ai quali avranno di che umiliarsi anche i contemplativi. Il Signore, per Quegli che è, ci dia lume per seguire in tutto la sua santa volontà, e non temeremo di nulla.

Ecco, abbiamo così concluso la lettura di questo capitolo e abbiamo visto come Santa Teresa è ritornata (ritorna continuamente) sul tema dell’umiltà e sul tema dell’obbedienza. 

Dice che anche quando non siamo tenuti a motivo del fatto che non c’è il voto — pensiamo alle persone che non sono né sacerdoti, né religiosi, né religiose, quindi ai laici, che non sono tenuti all’obbedienza per motivo legato al voto — è però necessario, è più sicuro, rimettersi al giudizio di un buon confessore, perché si fanno più progressi, in questo modo, in un anno, che non in molti diversamente. 

Sì, dobbiamo imparare l’importanza, tutti dobbiamo imparare l’importanza e anche la bellezza, nel cammino spirituale, di rimetterci al giudizio di chi abbiamo scelto che ci accompagni nel cammino di perfezione. Certamente non possiamo farlo da soli, perché non si può, è troppo complicato, e facilmente ci si inganna, facilmente si confonde il meglio col peggio; è facile prendere strade sbagliate. Ecco, allora è fondamentale questo riferimento a una figura esterna, che è una figura alla quale dobbiamo appunto un po’ affidarci. Va scelto con oculatezza, certamente, bisogna pregarci sopra, ma poi, una volta che l’abbiamo scelto, basta, andiamo avanti su questa strada; e impariamo a fidarci. Non è che poi, quando dice cose che a noi piacciono meno, allora non va bene, o quando magari ci rimprovera, non va bene, no! Se abbiamo pregato, se abbiamo capito che era la persona giusta, se abbiamo fatto la scelta di… eh, allora poi bisogna seguirlo. 

Ecco, bene, dalla prossima volta cominceremo il capitolo diciannovesimo.

Avete notato che, in questi giorni, cerco di non fare delle meditazioni particolarmente lunghe, anzi, come vedete oggi è molto breve. Anche perché sono giorni — siamo nell’ottava di Natale — molto particolari, molto densi, così credo che sia bene, magari, avere pochi spunti di meditazione, però concentrarci molto, davanti al presepe, su questi spunti e credo che il tema dell’obbedienza, il tema dell’affidamento, sia un tema, come dice Santa Teresa, veramente centrale.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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