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La paura – Il cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.129

Gesù tende la mano ad un bambino

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: La paura – Il cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.129
Venerdì 8 marzo 2024

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Mc 12, 28-34)

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Eccoci giunti a venerdì 8 marzo 2024. Oggi ricordiamo San Giovanni di Dio, religioso.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal dodicesimo capitolo del Vangelo di san Marco, versetti 28-34.

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di Santa Teresa di Gesù, Cammino di perfezione. Siamo arrivati al capitolo quarantesimo, paragrafo quarto.

4 — Siccome ora parliamo semplicemente dei contemplativi, delle insidie e delle illusioni che tende loro il demonio, dico che in essi l’amore non dev’essere piccolo; anzi, o è ardentissimo o essi non sono veri contemplativi. Se lo sono il loro amore si manifesta apertamente ed in diverse maniere, come un fuoco immenso che non può fare a meno di dar grandi splendori. Se questo manca, l’anima deve diffidare e persuadersi che ha tutti i motivi di temere. Cerchi di vedere in che stato si trovi, preghi, si tenga in umiltà e scongiuri il Signore a liberarla dalla tentazione, giacché in tentazione io credo appunto che sia quando difetta di questo segno. Ma se si mantiene in umiltà e procura di conoscere la verità, sottomettendosi al confessore e aprendogli il cuore con candore e sincerità, come altrove ho raccomandato, troverà la vita dove il demonio le preparava la morte, a scorno delle sue insidie e di ogni sua illusione.

5 — Ma se voi vi sentite ardere di quell’amore di cui ho parlato e avete il timore di cui ora vi parlerò, rassicuratevi e mettetevi in pace. Per inquietarvi e impedire all’anima il godimento dei favori divini, il demonio vi ispirerà mille false paure, sia per sé che per gli altri, e non potendovi far cadere, cercherà almeno di togliervi qualche cosa onde diminuire gli immensi vantaggi che altri potrebbero ricavare col credere che le grazie di cui siete favorita provengano da Dio, e che Dio possa di fatto compartircele, nonostante la nostra miseria. — Dico questo perché alle volte vi uscirà di mente anche il ricordo delle sue antiche misericordie.

L’amore, nei contemplativi — in coloro che pregano, che hanno un bel rapporto con Dio — deve essere ardentissimo, altrimenti non sono veri contemplativi. Se lo sono, il loro amore si manifesterà apertamente e in diverse maniere, «come un fuoco immenso che non può fare a meno di dar grandi splendori». Se non abbiamo questo amore così ardentissimo, allora dobbiamo cercare di capire in che stato ci troviamo. 

Dobbiamo pregare e chiedere al Signore di liberarci della tentazione.

Ecco, sicuramente, un’ottima via di soluzione è mantenersi in umiltà, procurare di conoscere la verità, sottomettersi al confessore, aprendogli il cuore, con candore e sincerità; e così, dove il demonio ha preparato la morte, si troverà la vita. 

Inoltre, il demonio ispirerà mille false paure, per sé e per gli altri. Purtroppo, è vero, il demonio lavora molto sulla paura. Noi abbiamo mille paure, partendo dalla paura di morire, che tutti abbiamo. L’abbiamo visto molto bene qualche anno fa: quanti hanno un po’ perso la testa per la paura di morire! La paura di morire… ma ci sono mille paure, e noi dobbiamo reagire. Io, personalmente, vi dico, a parte le preghiere del Rosario… insomma, tutte le nostre pratiche, però a me sembra che quella preghiera di don Dolindo “Gesù, Pensaci tu” — che poi io la chiamo preghiera, ma in realtà mi sembra più un messaggio di Gesù a ciascuno di noi — ecco, questo messaggio è veramente tanto importante, dobbiamo veramente salvarlo. Perché queste paure, di fatto, ci tolgono di mente il ricordo della sua misericordia.

Quindi, ricordiamoci che “le mille false paure” sono sempre opera del diavolo, la paura viene sempre dal diavolo; perché Dio non ispira paura, né per sé, né per gli altri, Dio ispira fiducia, Dio chiama all’abbandono, non chiama assolutamente alla paura.

Ecco, fermiamoci qui, domani andiamo avanti con quanto segue, che è molto importante. 

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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