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La timidezza e l’umiltà – Cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.85

Gesù tende la mano ad un bambino

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: La timidezza e l’umiltà – Cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.85
Mercoledì 24 gennaio 2024 – San Francesco de Sales, Vescovo e Dottore della Chiesa

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Mc 4, 1-20)

In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.
Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».
E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a mercoledì 24 gennaio 2024. Oggi festeggiamo San Francesco di Sales, vescovo e dottore della Chiesa.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal quarto capitolo del Vangelo di san Marco, versetti 1-20. 

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di Santa Teresa di Gesù, Cammino di perfezione. Siamo arrivati al capitolo ventottesimo, oggi dobbiamo fare il paragrafo terzo.

3 — Lungi da voi quella timidezza eccessiva in cui cadono certe persone che giungono perfino a ritenerla umiltà. Se il re vi elargisce una grazia, l’umiltà non consiste certo nel rifiutarla, ma nell’accettarla e mostrarvene contente, pur riconoscendovene indegne. Se il Re del cielo e della terra venisse nella mia casa per inondarmi dei suoi favori e compiacersi con me, sarebbe una bella umiltà quella di non volergli rispondere, rifiutare i suoi doni, fuggire da Lui, lasciandolo solo? E che dire poi se Egli insistesse, mi pregasse di chiedergli favori, e io per umiltà volessi rimaner povera, obbligandolo quindi ad andarsene, per non saper io rispondere alle sue profferte? Lungi, sorelle, da queste strane umiltà! Trattate con Lui come con un padre, come un fratello, come con un maestro, come uno sposo: ora sotto un aspetto ed ora sotto un altro, ed Egli v’insegnerà come contentarlo. Non siate così semplici da non domandargli nulla! Giacché Egli è vostro sposo e come tale vi tratta, prendetelo in parola.2

Beh, dobbiamo riconoscere che, nella nostra vita spirituale, ci sono tante “strane umiltà”, come le chiama Santa Teresa; tante strane umiltà, che non hanno niente a che vedere con la vera umiltà. 

Non confondiamo l’umiltà con la timidezza, un conto è essere umili, un conto è essere timidi, son due cose diverse. 

Un conto è essere umili, e un conto è essere avviliti, depressi, senza alcuna stima di sé stessi; tutte queste cose non hanno niente a che vedere con l’umiltà. 

Quindi, essere umili vuol dire: accettare le grazie che Dio ci fa, essere contenti per queste grazie, riconoscercene indegni — sono grazie, non le meritiamo — compiacersi con Gesù, rispondere a Gesù, accettare i suoi doni, stare con lui, fargli compagnia, domandargli favori/grazie, rispondere alle sue offerte, trattarlo come un padre, come un fratello, come un maestro, come uno sposo —  Santa Teresa dice: ora in un modo ora in un altro — e, se si fa così, lui ci insegnerà anche come contentarlo. 

Al Signore dobbiamo domandare, non dobbiamo aver paura di domandare, di chiedere. Tutto quello che riguarda la nostra vita, va posto davanti al Signore, e gli va chiesto con molta semplicità: “Mi puoi aiutare?” oppure “Questa cosa non riesco a farla, è difficile, pensaci tu. Aiutami tu a capire come uscirne”. Poi Lui ci aiuta, Lui è nostro sposo e come tale ci tratta; va preso in parola, dice Santa Teresa. Nella nota numero due, scrive:

2 Assai importante dunque è comprendere che il Signore sta in noi, e che in noi dobbiamo tenergli compagnia. (Manoscr. Escor.).

Ecco, io ho messo in positivo quello che Santa Teresa scriveva in negativo. Quindi, tutto quello che vi ho letto quando lei scrive: «non volergli rispondere, rifiutare i suoi doni, fuggire da lui…», ecco, invece di dire così, l’ho messo nella versione positiva, perché così avete la visione “in negativo” (non fuggire, non rifiutare…) e avete anche la versione positiva, in modo tale che uno, anche positivamente, capisce meglio in che cosa consiste.

Ecco, dobbiamo proprio imparare a stare con Gesù, a superare questa eccessiva timidezza; proprio dobbiamo fare questo grande sforzo, questo grande cammino; ed essere tanto grati. È molto bello poi quando lei dice: trattatelo ora come padre, ora come fratello, ora come maestro, ora come sposo… perché, nella nostra vita, possiamo aver bisogno — in un dato momento — di rivolgerci a Dio come padre, di rivolgerci a Dio come fratello, come maestro, come sposo; nella ricerca di come renderlo felice. Ecco, mi sembra veramente molto importante.

Il prossimo paragrafo parla dell’orazione di raccoglimento.

4 — Questo modo di pregare, sia pure vocalmente, raccoglie lo spirito in brevissimo tempo, ed è fonte di beni preziosi. Si chiama “Orazione di raccoglimento”3

Nella nota dice:

3 Non è già orazione soprannaturale, ma un modo della semplice orazione mentale, e via ai vari gradi della soprannaturale.

…perché l’anima raccoglie le sue potenze e si ritira in sé stessa con il suo Dio. Lì il suo Maestro divino si fa sentire più presto, e la prepara più prontamente ad entrare nell’orazione di quiete. Raccolta allora in sé stessa, può meditare la passione, rappresentarsi Gesù Cristo e offrirlo al Padre, senza stancarsi nell’andarlo a cercare sul Calvario, nel Getsemani o alla colonna.

Ecco, quindi dovremmo puntare su queste orazioni di raccoglimento, anche usando le preghiere vocali, facendo quello che lei ci ha detto precedentemente, nei paragrafi che abbiamo visto appena prima di questo. Dovremmo proprio fare questa esperienza del raccogliere le potenze, del ritirarci in noi stessi alla presenza di Dio e così ascoltare che cosa ci dice il maestro. Una volta che siamo raccolti, potremmo meditare un momento, una scena, una vicenda di Gesù: la passione; pensare a Gesù e offrirlo al Padre; cercarlo sul calvario, nel Getsemani, alla colonna.

Ecco, adesso voi vedete che si entra sempre di più nel vivo della questione, per cui è importante che ogni giorno seguiamo bene Santa Teresa e facciamo le cose che ci vengono dette, altrimenti, è semplicemente un percorso di erudizione religiosa, che poi nella vita non ha nessuna incidenza, non cambia niente. E invece la nostra vita deve cambiare. Per questo mi fermo qui, e domani andremo avanti con i prossimi paragrafi; intanto, cominciamo a fare un po’ di queste sane esperienze. 

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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