Meditazione
Pubblichiamo l’audio di una meditazione di sabato 24 ottobre 2020
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
Ascolta la registrazione:
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SE NON VI CONVERTITE…
Eccoci giunti a sabato 24 ottobre 2020, abbiamo ascoltato il Vangelo della Messa di oggi, tratto dal cap. XI di San Luca vv 1-9.
C’è sempre questa domanda che ci portiamo dentro:
“Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.”
Noi abbiamo l’abitudine di tagliare gli abiti addosso alle persone chiunque esse siano, di giudicarle, di dire:
“Ecco capito questo per questo, quello per quell’altro”
Noi non sappiamo perché succedono le cose nella vita nostra e degli altri veramente, forse nella nostra possiamo vagamente intuire qualcosa perché abbiamo una coscienza che ci parla e ci dice:
“Magari qui non ci siamo”
La risposta di Gesù è chiara, Lui dice:
“Vi dovete convertire. Voi che state lì con le bilance in mano a pensare che quelli sono più peccatori di voi perché Pilato ha fatto scorrere il loro sangue insieme con il loro sacrifici, perché è caduta la Torre di Siloe e li ha ammazzati, pensate che sono i più colpevoli di Gerusalemme, in realtà non è così.”
Ci sarà sicuramente un legame tra il peccato e anche il male fisico ma è un legame insondabile per noi. Gesù quando guarisce il malato poi gli dice:
“Và e non peccare più, affinché non ti capiti qualcosa di peggio”
Anche la Madonna a Fatima dice:
“Queste persone non le guarisco perché prima devono convertirsi”
C’è un legame, però è insondabile per noi, noi non sappiamo fin dove affonda le sue radici, quanto si intreccia, e grazie al Cielo che non lo sappiamo, perché se no sarebbe finita, diventeremmo degli spietati accusatori di tutto e di tutti. E’ brutto star male, che sia fisicamente, che sia interiormente e vedere negli occhi dell’altro quella sorta di disprezzo, di sorriso ironico, di ironia quasi a dire:
“Te l’avevo detto, lo sapevo, ti è capitato perché…”
Se anche fosse vero, “se” al cubo, a me cosa interessa sapere che quella cosa mi è successa perché il Signore ha voluto tirarmi le orecchie, certamente mi umilia, mi prostra, mi deprime, ho bisogno di avere accanto qualcuno che può anche farmi vedere un legame, ma che innanzitutto mi spinga alla conversione. In teoria non ho bisogno di un male, di una disgrazia, di una sofferenza per capire questo, ho bisogno di un amore.
La conversione nasce dalla percezione di un amore mancato, non corrisposto, di un amore non dato, di un amore assente, il mio. Da qui nasce la conversione, non dal castigo.
Lo viviamo in questi giorni, la paura del contagio ha forse impedito di contagiarci?
No. Oggi una persona al telefono giustamente mi faceva notare una cosa:
“Guardate le regole adesso di questi mini lockdown che ci sono, quali sono queste regole?”
Dalle 23 alle 24 fino alle 5.00 coprifuoco, non è possibile consumare alcolici e superalcolici da una certa ora in avanti, non si può stare fuori dai locali, ma non sono forse le regole di vita di un buon cristiano? Un buon cristiano può ubriacarsi? Fa uso di superalcolici? Certamente non sta in piedi dalle 24 fino alle 5 del mattino, a fare che cosa? La notte il Signore ce l’ha data per dormire, magari si sveglierà presto come fanno i monaci, per lodare il Signore.
La paura del contagio non ha minimamente tolto il contagio e allora devono intervenire con la forza, quindi facciamo i coprifuoco e chiudiamo i locali, le scuole chiuse con didattica a distanza, alternativamente. La paura non ha mai salvato nessuno.
La pena di morte ha diminuito gli omicidi?
No.
La paura di quelli che ti dicono: guarda che vai all’inferno ha convertito qualcuno?
No. Ha convertito quelli che per visione sono stati all’inferno, come Santa Teresa di Gesù, che dice che è la visione che l’ha impressionata di più, ma lei c’è stata in modo spirituale, Santa Faustina Kowalska, quelli che hanno avuto un’apparizione, ma tutti gli altri no. Nessuno si converte se per tre giorni e tre notti vi parlo dell’inferno.
Quello che converte è l’Amore per Dio, per la Verità, per la Giustizia che ci spinge ad essere persone diverse, la paura non converte nessuno.
Se uno conduce una vita normalmente retta e equilibrata, con tutta la prudenza del caso, secondo voi avremmo 5.000 contagi in un giorno?
Forse è veramente un’occasione per convertirci.
Ricordate quando al tempo del lockdown facevo le meditazioni di un’ora, tutte le mattine con quel freddo che faceva, in mezzo alla terra, ai leprotti, ai cani e a tutte le cose che mi sono successe quel tempo, però è stato bello perché non c’era nessuno, tutta questa natura che si stava svegliando, ricordate quando vi parlavo del grano appena seminato, ho visto proprio seminare il grano, arare i campi, il grano venir su, è stata proprio un’esperienza educativa anche per me. Se vi ricordate, quando vi parlavo in quel periodo, quel tempo è stata un’occasione dove poter rivedere la propria vita, questi tempi di grande silenzio, di grande blocco, sono tempi dove siamo chiamati a rivedere radicalmente la nostra esistenza.
Chiediamo al Signore la grazia di convertirci per amore, di non giudicare nessuno, di non metterci a tagliare gli abiti addosso a nessuno, di non guardare con quel sorriso da compiacente isterico le persone che versano in condizioni tristi, di sofferenza, fisica o spirituale che sia, domani potremmo essere peggio di loro, di avere una grande attenzione a noi stessi, cominciamo a giudicare noi stessi. Chiediamo al Signore di continuare a zappare intorno a questo albero perché abbiamo veramente un grande bisogno che Dio continui a zappare intorno a noi, e usiamo queste chiusure, questi piccoli lockdown, questi coprifuoco come esercizi spirituali.
Se vedete in questi mesi, ormai sono tanti, ho sempre cercato di vedere il lato positivo di tutto questo, perché è inutile fare polemica, è inutile gridare, andare contro, usiamo queste occasioni per convertirci. Mi vengono in mente i Santi che anche in galera, nei campi di sterminio usavano quelle realtà per la conversione e per lodare Dio, usiamole anche noi che non siamo in quella realtà ma usiamole anche noi per convertirci, per cambiare.
Vi benedica Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen.
Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.
Sabato della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
VANGELO (Lc 13,1-9)
Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».