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Chi non distingue, confonde!

Cielo

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di venerdì 23 ottobre 2020

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione 

CHI NON DISTINGUE, CONFONDE!   

Eccoci giunti a venerdì 23 ottobre 2020, abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi tratto dal cap.XII vv 54-59 di San Luca.

  • Cosa ci dice Gesù in questo Vangelo?

Gesù pone una domanda importante:

“Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?”

  • Per quale motivo non sappiamo esprimere un giudizio il più possibile oggettivo e personale sulla situazione di questo mondo,su quello che stiamo vivendo oggi?

Si sente spesso dire:

“C’è tanta confusione!”

Oppure qualcuno che dice:

“Non so più cosa pensare!”

Ma è vero quello che dice Gesù, è profondamente vero. Vi faccio un esempio:

Questa mattina ho steso i panni fuori sulla terrazza che c’è davanti al nostro corridoio dove tutti stendiamo i panni, ho steso i panni dopo aver fatto la lavatrice perché ho detto:

“C’è un bel sole”

E c’era un bellissimo sole, infatti questo sole mi ha asciugato due macchinate, era un sole caldissimo, molto forte e costante, la seconda macchinata erano cose più pesanti. Ad un certo punto nel pomeriggio mentre studiavo, ho visto fuori dalla finestra delle nuvole, ho visto cominciare ad annuvolarsi, onde evitare di sprecare tutto il lavoro fatto, mi sono detto:

“Giorgio esci e ritira tutto quello che c’è fuori”

Grazie al cielo era tutto asciutto e quindi ho potuto ritirare tutto e salvarmi da un’eventuale pioggia che poi non c’è stata, però non è che ho chiamato il servizio meteo nazionale, la Nasa, la Nato, il centro astronomico di Europa per sapere se pioveva o non pioveva. Non è che ho detto:

“Sono confuso”

E’ vero quello che dice Gesù:

“Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?”

Io vedo le nuvole, appena le vedo scappo fuori e ritiro i panni.

Perché con le cose dello Spirito, con le cose dell’umanità non facciamo lo stesso?

Non paragono i contenuti, paragono il metodo, paragono il soggetto che deve operare questa cosa, il soggetto è sempre lo stesso, è la stessa persona che stende i panni, è quella che deve valutare e pensare a quello che sta succedendo nel mondo e in tutto ciò che abbiamo attorno. Non deve valutare i panni e le nuvole, ma deve pur sempre valutare. Come è capace da un pò di nuvole a dire:

“Temo la pioggia”

Senza andare in confusione, in depressione e senza entrare in spavento. E come stamattina mi sono detto:

“Giorgio falla subito la macchinata, organizzati subito, in modo tale che prendi il sole del mezzogiorno, che è più caldo, quello da mezzogiorno alle tre”

E così ho fatto.

  • Come faccio questi ragionamenti per i panni, non li posso fare anche per la vita di fede?

Gli strumenti li abbiamo, non ci mancano gli strumenti, abbiamo l’intelligenza, abbiamo la grazia di Dio, abbiamo la preghiera, abbiamo il Tabernacolo, abbiamo i Santi, abbiamo il Vangelo.

  • Cos’è che ci manca?

Gesù lo dice:

“Perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?”

Impariamo ad esprimere giudizi che siano sintesi, giudizi equilibrati, oggettivi, precisi, dobbiamo imparare, esattamente come quando al mattino usciamo di casa e diciamo:

“Forse è meglio che prendo l’ombrello, forse è meglio che metto il cappello, forse è meglio che mi metto l’acqua nella borsa”

Questi ragionamenti noi li facciamo. Se lo facciamo per la borraccia, forse è il caso che lo facciamo anche per Dio. A me sembra veramente importante che maturiamo un giudizio critico sulla realtà.

Mi capita non di rado di ricevere mail, telefonate, messaggi dove si chiede:

“Padre cosa ne pensa di questo? Cosa ne pensa di quest’altro? Padre un suo giudizio, una sua valutazione su questo fatto?”

Io qualche volta, guardo il Signore, un po’ sorrido e dico:

“E adesso io a chi è che scrivo: Padre cose ne pensa di questo e quest’altro?”

Deve arrivare un momento nel quale impariamo a formulare delle valutazioni, sbaglieremo, la volta dopo magari non sbagliamo più, però dobbiamo pur arrivare ad una certezza di coscienza, dobbiamo pur uscire da questa ipocrisia. Gesù lo dice:

“Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?”

Sapete valutare panni e nuvole e non sapete valutare questo tempo? E non sapete farvi un giudizio su quello che accade?

Informatevi bene, leggete le notizie, cercate le fonti, ve l’ho sempre detto, valutate le fonti, stimate bene le cose e poi arrivate a un dunque, non c’è bisogno di essere confusi.

Quando qualcuno mi chiede:

“Padre ma lei non è confuso?”

“No. Non sono assolutamente confuso, sono serenissimo e tranquillissimo, riposo su una Roccia comodissima che si chiama Gesù. ”

Ci sono i Santi, ci sono le Scritture, c’è il pensiero bimillenario della Chiesa, ci sono i Padri, c’è Gesù, c’è la grazia. Cosa ci manca? Perché dobbiamo essere confusi?

Il fatto che nel mondo avvengono cose brutte e sbagliate, questo non deve portare me o altri a entrare in confusione. La persona confusa è la persona che ha idee distorte, non chiare, incerte, è la persona pusillanime, insicura, magari scrupolosa, immatura. Da queste cose qui dobbiamo uscire! Dobbiamo liberarci da queste cose, poi certo c’è sempre lo spazio per chiedere una conferma ma è diverso. Ma noi abbiamo sempre costantemente paura di sbagliare, è come se ci fosse qualcosa che dentro ci prende e ci fa come temere che se faccio in un determinato modo posso sbagliare. Dobbiamo imparare a formulare un giudizio nostro, altrimenti la volta che troviamo il consigliere sbagliato è finita. Guardate che capita nella vita. Così come quelli che cercano dappertutto, come le api che vanno su tanti fiori, il consiglio di qui, di là, su e giù, e alla fine sono ancora più confusi di prima.

La confusione non si vince assolutamente chiedendo mille consigli, la confusione si vince stando davanti al Signore studiando, informandosi, leggendo, meditando, avendo una vita di grazia, supplicando lo Spirito Santo, così si esce dal dubbio, poi una conferma si può sempre chiedere, ma intanto ho fatto il mio percorso.

Qualunque male dovesse accadere a questo mondo, niente confusione, non siate mai confusi, aggrappatevi a ciò che di più vero c’è, a ciò che di più vero esiste, che è Dio.

Sentite le campane che suonano: “E’ l’ora che pia”

Vi lascio con queste campane che hanno suonato in mezzo a questo bellissimo parco e vi auguro veramente di cuore di trovare questa pace interiore, questa serenità interiore che viene dalla Roccia, la nostra Roccia è Gesù, e quando c’è Lui di che cosa dobbiamo avere paura? Che cosa potremo mai temere avendo Gesù come Roccia? Niente.

Qualunque cosa succeda nella nostra vita, ovunque, qualunque cosa accada anche la più tremenda, ricordatevi, mai essere confusi, mai rimanere disorientati; amareggiati e sofferenti sì, ma sempre con le idee ben chiare, perché chi non distingue, confonde.

E la benedizione di Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo.

Venerdì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

VANGELO (Lc 12,54-59)
Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?

In quel tempo, Gesù diceva alle folle:
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».

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