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La pesca miracolosa: “lasciarono tutto e lo seguirono”

Pesca miracolosa

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia di giovedì 3 settembre 2020

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo dell’omelia [udesign_icon_font name=”fa fa-file-text” size=”1em”] 

LA PESCA MIRACOLOSA:

“LASCIARONO TUTTO E LO SEGUIRONO”

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Il Vangelo di quest’oggi, tratto dal capitolo V di San Luca, è un Vangelo che ci riporta ancora al discorso fatto ieri, quando abbiamo affrontato la questione della guarigione da parte di Gesù di tutti gli ammalati e poi Gesù se ne va altrove.

Anche quest’oggi, in questo capitolo V di San Luca, questo Vangelo ci lascia perplessi, forse ancora più di ieri.

Gesù manda a fare questa pesca miracolosa, questa pesca stranissima, questa pesca irrazionale, passatemi il termine, perché non è ragionevole andare a pescare a metà mattina! Capite?

Non è ragionevole uscire dopo che abbiamo parlato, fatto…

Si va a pescare all’alba, o di notte, ma non dopo che uno ha fatto un’omelia, una predicazione. Quindi presumiamo fosse magari in mattinata o, peggio, nel pomeriggio.

Loro vanno, ma è assurdo, lo dice San Pietro: “Questa cosa non ha senso, abbiamo pescato stanotte, tutta notte, è faticosissimo, cosa andiamo a fare adesso? Però io vado, noi andiamo, se ce lo dici tu, noi andiamo.”

Vanno, fanno questa pesca miracolosa, le reti si spaccano, uno stupore incredibile, tutto bellissimo… e il testo finisce così: “Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e Lo seguirono.” Ma tutto, vuol dire tutto, anche i pesci!

Uno dice: “Ma scusami, con tutta la fatica che hai fatto a tirare su tutti sti pesci, adesso li lasci lì?”, è lo stesso discorso di ieri! Pesci, reti, barche, padre, madre (ricordate altri passi del Vangelo?), tutto! Lasciarono tutto e lo seguirono. Fa pensare… Fa pensare che la logica di Dio, il modo di fare di Dio, non è assolutamente la nostra logica.

Ieri sentivamo San Paolo, che ci diceva nella prima lettura: “Uscite da una mentalità carnale!”, che vuol dire da una mentalità orizzontale, da una mentalità che rimane come soffocata, distratta dalle cose della terra, del mondo, della natura, dei sentimenti, di tante cose, “Guardate il cielo!”

A me sembra che il Signore ieri, e soprattutto oggi, ci ha offerto due testi veramente importanti e io vorrei usare questi due testi, soprattutto il secondo, quello di oggi, per salutarvi, nel senso che ieri sera abbiamo ricevuto le nuove conventualità.

Voi qui di Monza sapete che è da un po’ di mesi che si stanno decidendo le nuove conventualità dei Padri.

Ogni tre anni si fanno i Capitoli, ogni tre anni ci sono le nuove conventualità e ieri sera sono arrivate.

Siccome io non ho mai detto niente, non ho mai fatto trapelare niente e vi ho promesso che nel memento in cui l’avessi saputo ve lo avrei detto, questo Vangelo, quando l’ho visto ieri sera, ho detto: “Beh, mi sembra proprio l’occasione ottima per fare il saluto.”

Io sono stato destinato a Roma, andrò a Roma ad insegnare all’Università e quindi a breve io partirò e mi attenderà una nuova vita, un nuovo incarico, una nuova cosa, insomma, tutto diverso da quello che ho fatto fino ad adesso. I miei studi mi permettono di poter insegnare e quindi mi dedicherò a questo compito.

Il salutarvi mi fa un po’ l’impressione di girarmi e di vedere questi grossi pesci, non perché voi siete dei pesci, ovviamente, ma frutti, i pesci sono il frutto di questo lavoro di fede che ha fatto San Pietro.

Io non posso non guardare questi sei anni che ho passato qui con voi e con molti altri di voi, con tantissime persone, con le persone che ci hanno seguito attraverso Radio Mater, non posso non vedere tutto questo!

Certamente mi immagino San Pietro, che si gira, che guarda un secondo questi pesci, queste reti, questo stupore che porta nel cuore.

Anche io porto nel cuore, partendo per Roma, questo stupore enorme, perché ho visto gente che prega, gente che ama il Signore, amici di Dio.

Ho visto papà, mamme, figli, persone anziane, persone giovani, persone malate, persone sane, uomini, donne, di tutto.

Il Signore in questi sei anni mi ha fatto vedere di tutto, persone che hanno sfidato l’impossibile (molte storie le conosco molte altre no, le immagino), persone che hanno sfidato l’impossibile per seguire il Signore e l’hanno fatto.

Ricordo il tempo del lockdown, ricordo il tempo prima, tutte le celebrazioni che abbiamo fatto della Medaglia Miracolosa, le Consacrazioni dei bambini, il Volto Santo, tutte cose bellissime, dove ho visto una partecipazione enorme.

Ricordo ancora la prima Consacrazione dei bambini al Cuore Immacolato di Maria a gennaio: c’erano 1200 persone in questa chiesa!

Sono venute da tutta Italia e io sono rimasto di stucco… i bambini qui tutti seduti ai piedi dell’altare: ecco i pesci che si vedono, i frutti di questo affidarsi al Signore, ma non miei solo, di tutti noi che ci siamo affidati al Signore!

Io di questo vi ringrazio, perché certamente per un sacerdote vedere una partecipazione così forte, così bella…

L’amore per l’Eucarestia… spero che voi continuiate a coltivare questo amore grande, grandissimo, immenso per l’Eucarestia, questa devozione eucaristica grande.

Poi, certo, si sente il distacco, perché siamo esseri umani, si sente il dispiacere, però io penso che, chi vuole, non perde le relazioni importanti. Se si vuole ci sono tanti mezzi per tenersi in contatto, per scriversi, per telefonarsi, per parlarsi.

Il mio partire non è rinnegare nulla!

Già mi immagino qualcuno che chiederà: “Ma Padre, Lei ha accettato? L’ha proposto Lei?” No! Ve lo dico subito, io non ho proposto nulla, non ho chiesto nulla e non immaginavo assolutamente questa cosa, proprio zero. È arrivata proprio così, caduta dal cielo! “Lei ha accettato?” Sì! “Ha fatto storie?” No!

“Perché?” Perché, se no, capite, io non potrei più salire all’ambone a predicare!

Non posso predicare a voi di fare la Volontà di Dio e io non la faccio, non ha senso.

Avrei potuto nel segreto fare mille storie, ma non l’ho fatto perché ho sempre creduto al fatto che il Signore ci giuda attraverso strumenti e vie, anche le più impensate.

Bisogna ad un certo punto fidarsi, anche quando bisogna fare un salto un po’ lungo, un po’ forte, anche in quel caso.

Allora a voi oggi dico: “Fidatevi sempre della Volontà di Dio! Non abbiate paura!”

Vorrei concludere questa omelia con una frase, che ho preso da un testo del Cardinal Sarah, il Prefetto della Congregazione del Culto Divino e Disciplina del Sacramenti.

Siccome in questi anni, ma non solo in questi ultimi sei, da quando io sono sacerdote alle volte qualcuno (a dire la verità un po’ più di qualche volta, comunque va bene, facciamo questa battuta di “alle volte”), più di una volta qualcuno mi diceva: “Ma Padre, la sua predicazione è un po’ dura, è un po’ severa, è un po’ difficile, insomma è una predicazione che quasi fa venire l’angoscia, l’ansia, ci spaventa un po’!”.

Non tutti per l’amore del cielo, ma qualcuno me lo diceva e io ho sempre tenuto nel cuore, soprattutto in questi ultimi anni, questa frase del Cardinal Sarah.

Io non ve la commento, lascio a voi di capirla, ma per me è esattamente così, l’avrei potuta scrivere stanotte questa frase, ed è la spiegazione del perché c’è questa, come la chiama lui, “parola brusca”, ve la leggo, è bellissima.

Scrive il Cardinal Sarah di sé: “La mia parola è spesso brusca, difficile, radicale, ma tutti coloro che hanno fatto l’esperienza di portare il Vangelo nella sofferenza hanno spesso una parola radicale.”

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

San Gregorio Magno

PRIMA LETTURA (1Cor 3,18-23)
Tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.

Fratelli, nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente, perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: «Egli fa cadere i sapienti per mezzo della loro astuzia». E ancora: «Il Signore sa che i progetti dei sapienti sono vani».
Quindi nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perché tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 23)
Rit. Del Signore è la terra e quanto contiene.

Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.

Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.

Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

Canto al Vangelo (Mt 4,19)
Alleluia, alleluia.
Venite dietro a me, dice il Signore,
vi farò pescatori di uomini.
Alleluia.

VANGELO (Lc 5,1-11)
Lasciarono tutto e lo seguirono.

In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

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