Omelia
Pubblichiamo l’audio di un’omelia della S. Messa di Pentecoste (S. Messa prefestiva di sabato 14 maggio 2016).
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
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Testo della meditazione
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«Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva» (Gv 7, 37)
Sia lodato Gesù Cristo!
Sempre sia lodato!
Questa sera ci troviamo qui riuniti a celebrare la Solennità di Pentecoste, che conclude questo grande tempo, che è iniziato con la Quaresima, poi è arrivato alla Pasqua, e dalla Pasqua, con la Pentecoste, abbiamo la conclusione di questo tempo pasquale e di questo tempo di attesa, dove, dalla Risurrezione di Gesù, arriviamo oggi alla discesa dello Spirito Santo.
Allora, vorrei che tutti cercassimo di immaginarci quanto è scritto nella prima lettura, tratta dal Libro dell’Esodo, al capitolo 19.
Quando noi veniamo alla Santa Messa, noi andiamo sulla cima del Monte Sinai; questo, l’altare, è la cima del Monte Sinai, dove avviene la più grande teofania; solo che, mentre sul Monte Sinai vedevamo Dio nel fuoco, nel terremoto, nel vento, nella nuvola, nella nube, qui, sull’altare, abbiamo il Monte Sinai che si trasfigura e trova la sua pienezza col Monte Calvario.
Quindi, quando noi andiamo alla Messa, noi andiamo ad assistere alla più grande e unica teofania, che vuol dire la più grande manifestazione di Dio.
Allora, anche noi dobbiamo sentire questo tremore, questo Santo Timor di Dio, che è proprio l’ultimo dei sette Doni dello Spirito Santo, che però è quello che regge tutta l’impalcatura degli altri sei, perché, se non ho il Santo Timor di Dio, non ho nessun dono.
Anche noi dobbiamo sentire questa voce di Dio!
È bello questo suono fortissimo del corno, questo corno che, quando suonava, echeggiava un po’ in tutto il deserto.
Bello questo fumo, questo fuoco, questo terremoto, questo parlare di Dio…e cosa dice Dio?
Dice: «Voi stessi avete visto ciò che Io ho fatto all’Egitto», che tradotto per noi oggi vuol dire: «Tu, nella tua vita, hai visto tanti miracoli che io ho fatto per te».
Ciascuno di noi, qui presenti stasera, ha una storia di miracoli da raccontare, una storia di eventi prodigiosi dove può dire, e deve dire: «Dio, qui, e qui, nella mia vita, è intervenuto e, se non fosse stato per Lui, io oggi non sarei qui…quante grazie mi ha fatto Dio! La prima fra tutte è liberarmi dal peccato, col Battesimo».
Dice Dio: «Voi stessi avete visto ciò che Io ho fatto all’Egitto (cioè, ciò che Io ho fatto al demonio, per salvarti, come Io ti ho strappato attraverso il Sangue di Mio Figlio, che è morto per te) e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatto venire fino a Me».
Che bella questa espressione!
Pensate di volare sulle ali di un’aquila…che volo maestoso, che volo elegante, che volo solenne, che senso di protezione!
Nessun uccello si avvicinerebbe ad un’aquila, neanche l’uccello più rapace attacca un’aquila, perché sanno bene che artigli e che becco ha l’aquila!
Poi, l’aquila vola talmente alta che nessuno raggiunge le sue altezze, l’aquila vola altissimo…e noi siamo stati portati da Dio sulle ali della grande Aquila, che è Dio Stesso.
“…e vi ho fatti venire fino a Me”.
Lui ci ha presi e ci ha condotti a Sé.
A noi, poveri vermiciattoli di terra, impastati dentro alle beghe inutili e banali di questo mondo materiale e volgare, il Signore propone di volare in Cielo, di volare nelle altezze infinte dello Spirito, per arrivare fino a Lui.
“Ora, se darete ascolto alla Mia voce e custodirete la Mia alleanza, voi sarete per Me una proprietà particolare tra tutti i popoli…voi sarete per Me un regno di sacerdoti e una nazione santa”.
Saremo Suoi, Suoi, totalmente Suoi, come Sua è la pupilla dell’occhio…se daremo ascolto alla Sua voce e custodiremo la Sua alleanza: i Dieci Comandamenti, le Tavole della Legge, scritte col dito di Dio sul Monte Sinai.
Il Signore cosa chiede a noi?
Di essere delle novelle arche dell’alleanza, che custodiscono dentro di sé le Tavole della Legge di Dio.
Il Signore ci chiede di essere tabernacoli viventi, che camminano per le strade del mondo portando Gesù Cristo agli uomini, il vero Gesù, non il Gesù edulcorato, che vogliamo snaturare per farLo andare bene a tutto il mondo e per non creare problemi a nessuno; no, no, il vero Volto di Cristo, quello che crea problemi, quello che dice che è venuto a portare la spada e non la pace, quello che dice che è venuto a portare il fuoco, questo Volto di Gesù, il Suo Volto, il Volto con cui Lui vuole essere annunciato.
Allora, come non tirarci in piedi anche noi?
Avete sentito il Vangelo, no?
Mamma mia…è una delle poche volte, forse l’unica, nelle quali si descrive un comportamento di Gesù così forte! Noi oggi diremmo: «Esagerato! Che comportamento esagerato, troppo forte, inquieta».
“Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa (oggi, Pentecoste, ultimo giorno di Pasqua),Gesù, ritto in piedi (pensate che solennità: il Figlio di Dio in tutta la Sua maestà, ritto in piedi, dritto, come se stesse per annunciare una cosa solennissima), gridò (una espressione rarissima nel Vangelo, perché Gesù non grida mai)”.
Ci sono delle occasioni nelle quali grida oppure esultando nello Spirito grida: «Beato Signore, Dio del Cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli! Sì, o Padre, perché così è piaciuto a Te!»
Bello questo testo della Scrittura, che tanto ha commosso e colpito Teresina!
Qui, invece, grida un’altra cosa: «Se qualcuno ha sete, venga a Me!»
Ecco il Monte Sinai! Ecco il Nuovo Monte! Gesù è il nostro Monte Sinai!
«Se qualcuno ha sete, venga a Me e beva chi crede in Me!»
Gesù toglie la nostra sete, è l’unico che può farlo.
Sete di che cosa?
Di tutto, di tutto…
Si può rinunciare a mangiare ma non si può rinunciare a bere.
La sete di che cosa?
La sete di pace, la pace del cuore, quella che è tanto difficile da avere, quella che, per cercare di averla, quando andiamo a letto la notte, dobbiamo bere litri di Valium e di Tavor per dormire, perché non dormiamo neanche a morire, e il nostro cervello sembra la ruota del criceto che gira in continuazione e pensa questo e quello. Passano le ore e siamo ancora lì a rimuginare; c’è la rotellina del criceto che gira e, se uno si avvicina un po’ con l’orecchio, sente proprio lo stesso rumore di quando il criceto inizia a far girare la ruota.
Invece Gesù ci dice: «Vieni a Me! Ma cosa continui a stare lì a pensare? Cosa continui a star lì a ragionare, ad angosciarti, a tormentarti? Ma vieni a Me, così finalmente troverai riposo, ristoro e pace, la pace del cuore che viene solo quando il cuore è in grazia di Dio, quando, il cuore è in pace con Dio, quando il cuore è riconciliato con Dio. Vieni a Me! Vieni a Me, quando hai dei problemi! Vieni a Me, quando sei triste! Vieni a Me, quando le cose non girano, quando la sofferenza fisica e spirituale ti bussa. Scegli Me, scegliMi per primo e come unico! Io sono l’unico che può toglierti la sete! Tutte le altre rocce sono rocce false, rocce dalle quali esce acqua avvelenata, inquinata, e più ne bevi e più stai male!»
Pensate, non se ne parla, eppure quanto è diffuso l’alcolismo oggi!
Quanti genitori che bevono, e bevono, e bevono, e bevono…
Quella roba lì non ti toglie la sete!
Perché bevono?
Perché sono cattivi?
No, perché hanno sete…
Hanno sete e credono che quella roba gli tolga la sete, ma quella roba non toglie la sete.
E altri che mangiano, e mangiano, e mangiano…oppure non mangiano più, perché hanno sete…
E quelli che si affogano nella pornografia?
È l’unica industria che ha fatturato sessanta miliardi di dollari in un anno!
Ma dove li prende tutti quei soldi?
Sessanta miliardi di dollari in un anno…non c’è un’industria a questo mondo che abbia un fatturato del genere!
E tutti diciamo: «Oh…che robe orrende! Io quelle cose lì non le guardo».
E dove li hanno presi i soldi?
Da qualche parte li avranno comprati! Qualcuno li avrà presi!
Qualcuno di noi cattolici li guarderà, perché, se no, se tutti i cattolici del mondo non dovessero usare quelle robe lì, andrebbero in fallimento.
Ricordatevelo: sessanta miliardi di dollari in un anno! Non c’è crisi, non ha conosciuto crisi questa industria…e questa disseta?
Questa uccide, distrugge le persone e le famiglie, distrugge le relazioni, fa diventare noi dei diavoli, ci trasforma in nemici di Cristo, caccia dal nostro cuore lo Spirito Santo e la Vergine Maria.
Infatti, quelle cose, noi non avremmo il coraggio di farle vedere ai nostri bambini, e neanche alla persona che abbiamo accanto, le guardiamo di nascosto, nel buio della notte, quando nessuno vede…tranne Dio! Lui vede sempre ed è testimone costante di ogni mio pensiero e di ogni mio affetto.
Dice Gesù: «Hai sete? Vieni a Me, non andare lì! Non bere il veleno, vieni a bere l’acqua!»
Andate in chiesa e mettetevi in ginocchio davanti al tabernacolo e cominciate a stare per ore lì, fatelo per tre mesi, e tra tre mesi la vostra vita sarà cambiata da così a così.
Non ci credete?
Fatelo! Fatelo! Facciamo un patto: voi ogni giorno passate un’ora davanti al tabernacolo e io sono pronto a firmarvi qualsiasi cosa che, tra tre mesi, voi siete cambiati da così a così…è garantito, è proprio garanzia al mille per cento, ma noi non lo facciamo, perché non ci crediamo, così agonizziamo, stiamo male e accumuliamo fallimenti dietro fallimenti, sofferenze dietro a sofferenze, angosce dietro ad angosce.
Se noi, invece, lo facessimo, si realizzerebbe anche per noi questo: dal nostro cuore, dalla nostra vita, sgorgherebbero fiumi di acqua viva, che vuol dire che saremmo anche per gli altri fonti di acqua cristallina, porteremmo acqua agli assetati di questo mondo, daremmo lo Spirito Santo a chi ci sta intorno.
La Madonna, che è il Tempio dello Spirito Santo, la Madonna che è quest’Arca novella ricolma di Spirito Santo, la Mediatrice di tutte le grazie, Lei che è chiamata l’Onnipotente circa l’ordine della grazia, visto che Lei tutto può sul Cuore della Trinità, ci conceda la grazia di una rinnovata Effusione dello Spirito Santo, che cambi veramente la nostra vita!
Sia lodato Gesù Cristo!
Sempre sia Lodato!
Letture del giorno
DOMENICA DI PENTECOSTE – S. Messa della Vigilia (ANNO C)
PRIMA LETTURA (Gen 11,1-9)
La si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra.
Tutta la terra aveva un’unica lingua e uniche parole. Emigrando dall’oriente, gli uomini capitarono in una pianura nella regione di Sinar e vi si stabilirono.
Si dissero l’un l’altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da malta. Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo, e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra».
Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che i figli degli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: «Ecco, essi sono un unico popolo e hanno tutti un’unica lingua; questo è l’inizio della loro opera, e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro».
Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.
SALMO RESPONSORIALE (Sal 32)
Rit: Su tutti i popoli regna il Signore.
Il Signore annulla i disegni delle nazioni,
rende vani i progetti dei popoli.
Ma il disegno del Signore sussiste per sempre,
i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.
Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Il Signore guarda dal cielo:
egli vede tutti gli uomini.
Dal trono dove siede
scruta tutti gli abitanti della terra,
lui, che di ognuno ha plasmato il cuore
e ne comprende tutte le opere.
SECONDA LETTURA (Rm 8,22-27)
Lo Spirito intercede con gemiti inesprimibili.
Fratelli, sappiamo che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Nella speranza infatti siamo stati salvati.
Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe sperarlo? Ma, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza.
Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio.
Canto al Vangelo ()
Alleluia, alleluia.
Vieni, Spirito Santo,
riempi i cuori dei tuoi fedeli,
e accendi in essi il fuoco del tuo amore.
Alleluia.
VANGELO (Gv 7,37-39)
Sgorgheranno fiumi di acqua viva.
Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù, ritto in piedi, gridò: «Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura: dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva».
Questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non vi era ancora lo Spirito, perché Gesù non era ancora stato glorificato.