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La Comunione spirituale – Il cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.112

Gesù tende la mano ad un bambino

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: La Comunione spirituale – Il cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.112
Martedì 20 febbraio 2024

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Mt 6, 7-15)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a martedì 20 febbraio 2024. 

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal sesto capitolo del Vangelo di san Matteo, versetti 7-15.

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di Santa Teresa di Gesù, Cammino di perfezione. Siamo arrivati al capitolo trentacinquesimo.

CAPITOLO 35

Pone termine all’argomento con un’esclamazione all’Eterno Padre.

1 — Sopra questo argomento mi sono alquanto diffusa, nonostante ne avessi parlato trattando dell’orazione di raccoglimento, dove ho detto quanto importi ritirarci in noi stessi per dimorarvi soli con Dio. Figliuole mie, quando ascoltate la S. Messa senza accostarvi alla Comunione, procurate di comunicarvi spiritualmente, e raccoglietevi in voi stesse. Questa pratica è assai vantaggiosa, e per essa vi accenderete di grande amore di Dio. Se da parte nostra si farà il possibile per meglio prepararci a riceverlo, Egli che nel far grazie ha un’infinità di mezzi a noi ignoti, non lascerà mai di compartircene qualcuna. Ecco un gran fuoco. Per ardente che sia, se voi ve ne state lontano e nascondete le mani, non vi scalderete che ben poco: tuttavia avreste sempre più caldo che non in un luogo ove il fuoco non fosse. Così qui. Se l’anima si accosta alla Comunione ben disposta, e desiderando di cacciarsi di dosso ogni freddezza si ferma alquanto con Dio, ne rimane calda per molte ore.

Per il nostro discorso eucaristico, il capitolo trentaquattresimo, come avete visto, e, adesso, il trentacinquesimo, sono molto importanti.

In questo capitolo trentacinquesimo, Santa Teresa parla della Comunione spirituale, tema che io ho già trattato qualche anno fa — un paio di anni fa, se non ricordo male, comunque su YouTube lo trovate, c’è proprio una playlist dalla quale è possibile ascoltare tutte le mie meditazioni eucaristiche; tutte le meditazioni che ho fatto sull’Eucaristia sono state prese e messe in questa playlist. Ricordo molto bene di avervi parlato della Comunione spirituale più di una volta, anche facendo riferimento alla beata Maria Candida dell’Eucaristia. Eravamo in un contesto storico ben preciso — basta che voi andate a guardare le date di queste meditazioni e capite subito a cosa mi riferisco — e c’erano diverse ragioni per le quali io ho trattato il tema della Comunione spirituale; poi l’ho anche ripreso in altre occasioni.

Santa Teresa di Gesù lo tratta anche lei, con tutta l’autorevolezza che la caratterizza; ed è un tema tutt’altro che secondario, e che non può essere liquidato così, in quattro e quattr’otto, come se fosse una stupidaggine, come se uno dicesse: “Sì, no, vabbè, ma tanto non ci dobbiamo neanche pensare alla Comunione spirituale, perché noi dobbiamo puntare sulla Comunione sacramentale”. Chi opera questa separazione, sta operando una spaccatura, non sulla modalità — non sta distinguendo la modalità: spirituale e sacramentale — sta operando una spaccatura sul termine “Comunione”. Perché che la Comunione spirituale e la Comunione sacramentale siano due realtà distinte, questo è chiaro a chiunque; ma devono sempre essere una in rimando all’altra. Quindi, devono sempre essere unite, almeno a livello intenzionale, appunto. Cioè, la mia coscienza deve avere chiaro che ogni Comunione sacramentale deve condurre, deve avere come scopo, la Comunione spirituale perché, se non c’è la Comunione spirituale, la Comunione sacramentale a cosa è servita? A niente. E la Comunione spirituale — qualora non sia possibile per determinate ragioni accedere alla Comunione sacramentale — fa sempre riferimento alla Comunione sacramentale, cioè fa sempre riferimento all’Eucarestia che è posta nel tabernacolo e che noi desideriamo, bramiamo, vogliamo e facciamo di tutto per poterla avere, nei limiti del possibile. Se io mi trovo sul cucuzzolo di una montagna, non posso, lì, fare la Comunione sacramentale, però posso fare la Comunione spirituale, certo, anche se sono sul cucuzzolo di una montagna, perché vado spiritualmente al tabernacolo. In questo è maestra la beata Alexandrina Maria da Costa, che ha scritto un volumone enorme su questo tema dell’Eucarestia, ma soprattutto dei tabernacoli, e che poi noi riprenderemo prossimamente con Monsignor Manuel, quando faremo il libro di cui vi ho già parlato, La beata Alexandrina Maria da Costa ci insegna che lei, nel suo lettino, nel suo letto da malata, dove non poteva muoversi, faceva tante comunioni spirituali, potremmo dire che viveva in uno stato di perenne Comunione spirituale. Che poi questa Comunione spirituale veniva ad essere coronata nel momento in cui lei poteva ricevere sacramentalmente l’Eucarestia.

Però, disprezzare una delle due o relativizzarla, dire: “No, vabbè, ma è una Comunione spirituale, non conta niente, quello che conta è fare la Comunione sacramentale”, vuol dire non aver capito nulla. San Tommaso d’Aquino lo dice chiaramente: ogni Comunione sacramentale deve condurre alla Comunione spirituale. Tutte cose che ho già detto e ridetto, ridetto e stradetto.

«Quando ascoltate la S. Messa senza accostarvi alla Comunione — lo scrive Santa Teresa, capito? — lei non sta dicendo i motivi, sta dicendo solo: «quando ascoltate la S. Messa senza accostarvi alla Comunione (sacramentale, ovviamente), procurate di comunicarvi spiritualmente, e raccoglietevi in voi stesse»; vedete? Quindi la Comunione spirituale la possiamo e la dobbiamo sempre fare; mentre non sempre possiamo fare la Comunione sacramentale. Quella spirituale la possiamo fare sempre, l’importante è essere in grazia di Dio, ovviamente.

Santa Teresa scrive:

Questa pratica…

quella della Comunione spirituale; attenti bene:

…è assai vantaggiosa, e per essa vi accenderete di grande amore di Dio.

Avete capito? Tutto quello che vi ho spiegato fino ad oggi sul tema dell’Eucaristia, della Comunione, che trovate in quella playlist, non è aria fritta. Qui abbiamo le prove di fonti autorevoli, più che autorevoli! Questa è la fonte di una Santa, mistica, Dottore della Chiesa; basta, c’è tutto, c’è proprio tutto. Più fonte di questa! Le fonti non sono le chiacchiere; le fonti non sono le mie idee; le fonti non sono i miei ragionamenti pseudo teologici; le fonti non sono quello che io penso; le fonti non sono le mie elucubrazioni, le fonti non sono “io penso che”, no! Queste sono le fonti: Santa Teresa di Gesù, dottore della Chiesa, è una fonte, unita a tutte le altre fonti che vi ho portato. La beata Maria Candida dell’Eucaristia, carmelitana anche lei. Io vi ho portato precedentemente quella fonte là. Andate a vedere il miracolo che è stato compiuto per opera della beata Maria Candida dell’Eucaristia — e fa riferimento esattamente all’Eucarestia — andate a leggere.

Se da parte nostra si farà il possibile per meglio prepararci a riceverlo, Egli…

Vedete: “il possibile per meglio prepararci a riceverlo”, quindi la preparazione pre-Messa è fondamentale. Vedete come è fondamentale prepararci bene alla Santa Messa? Quindi, se, per esempio, la Santa Messa è alle diciotto, alle cinque e mezza inizia il silenzio: spengo il telefono, spengo tutto. Il silenzio, la mia preghiera, magari dico un po’ di Rosario, magari faccio un po’ di meditazione. Dopo vado alla Santa Messa. Finisce la Santa Messa, altra mezz’ora di silenzio; che non vuol dire che sto in ginocchio impalato davanti al tabernacolo, perché magari non posso, perché devo andare a casa, devo andare a lavorare, devo andare a pulire, devo andare a preparare da mangiare, devo andare a fare la spesa, devo correre di qui… no, non è questo che si intende. Mezz’ora di silenzio vuol dire: io farò di tutto per restare interiormente raccolto, qualunque cosa dovessi fare, fosse anche essere in piazza del Duomo a Milano a camminare, non conta! In mezzo alla gente? Non conta! Raccolto interiormente, infatti Santa Teresa lo dice prima:

procurate di comunicarvi spiritualmente, e raccoglietevi in voi stesse…

l’abbiamo visto anche ieri e il giorno precedente; quanto è fondamentale questo raccogliersi in sé stessi. Quindi: se faremo bene la Comunione spirituale, raccogliendoci in noi stessi, Santa Teresa ci dice che:

Questa pratica è assai vantaggiosa, e per essa vi accenderete di grande amore di Dio.

Quindi, se ci prepareremo bene — poi abbiamo visto anche ieri il momento post Comunione: occhi chiusi, vi ricordate? — la nostra giornata potremmo vederla come una preparazione alla Santa Messa e un ringraziamento della Santa Messa, così dovrebbe essere la nostra giornata. Da una Comunione all’altra, ci prepariamo, celebriamo, viviamo la Santa Messa, riceviamo l’Eucarestia e poi ringraziamo.

Egli che nel far grazie ha un’infinità di mezzi a noi ignoti, non lascerà mai di compartircene qualcuna.

“Far grazie”: riceveremo grazie attraverso i mezzi più incredibili da parte di Dio. 

Attenti bene:

Se l’anima si accosta alla Comunione ben disposta, e desiderando di cacciarsi di dosso ogni freddezza si ferma alquanto con Dio, ne rimane calda per molte ore.

Attenti: qui lei non ha detto “Comunione sacramentale”, ha detto “Comunione”; «Se l’anima si accosta alla Comunione», quindi a me vien da dire: sacramentale? Certo! Spirituale? Uguale! Ne abbiamo appena parlato, della Comunione spirituale: «Se l’anima si accosta…» provate a mettere il termine voi: “Se l’anima si accosta alla Comunione spirituale ben disposta, e desiderando di cacciarsi di dosso ogni freddezza si ferma alquanto con Dio…” non è la stessa cosa che se parlassimo della Comunione sacramentale? Sempre di Comunione si tratta! Sempre di desiderio di unione con Dio si tratta!

Certo — ripeto e ribadisco — in una forma completamente diversa, perché un conto è la Comunione sacramentale, e un conto è la Comunione spirituale, ma le due forme van tenute sempre unite. Perché ci potrà essere il caso della Comunione sacramentale che deve essere sempre unita alla Comunione spirituale, sempre; ci potrà essere il caso della Comunione spirituale che non potrà essere unita alla Comunione sacramentale, va bene, ma sempre di Comunione stiamo parlando. E, quando la Comunione spirituale non potrà essere unita alla Comunione sacramentale, comunque, è sempre in funzione della Comunione sacramentale, comunque rimanda sempre lì, perché è il desiderio ardente di poter ricevere l’Eucarestia sacramentalmente, capito? Spero di sì. Quindi: «Se l’anima si accosta alla Comunione ben disposta, e desiderando di cacciarsi di dosso ogni freddezza si ferma alquanto con Dio, ne rimane calda (che bella questa espressione) per molte ore».

Ecco, mi fermo qui perché questo capitolo trentacinquesimo è molto importante. Sembra quasi un capitolo di passaggio, ma in realtà è un capitolo molto, molto importante.

Quindi qui abbiamo tutta una riflessione — non lunghissima, ma densissima — sulla Comunione spirituale, e quindi io, da carmelitano, non posso non far riferimento a Santa Teresa di Gesù, dico: viviamola bene!

Abbiamo un altro esercizio da fare: impariamo a vivere bene la Comunione spirituale, sempre, sempre. Sempre dovremmo sempre essere in uno stato di Comunione spirituale! Dovremmo proprio allenarci a vivere dentro a questa Comunione spirituale, perché “è una pratica assai vantaggiosa, che accende di grande amore di Dio”. 

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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