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Stare con Gesù Eucarestia – Il cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.113

Gesù tende la mano ad un bambino

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: Stare con Gesù Eucarestia – Il cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.113
Mercoledì 21 febbraio 2024

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Lc 11, 29-32)

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a mercoledì 21 febbraio 2024. Quest’oggi ricordiamo San Pietro Damiani, vescovo e dottore della Chiesa.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dall’undicesimo capitolo del Vangelo di san Luca, versetti 29-32.

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di Santa Teresa di Gesù, Cammino di perfezione. Siamo arrivati al capitolo trentacinquesimo, adesso iniziamo il paragrafo secondo.

2 — Può darsi che da principio non vi troviate tanto bene, perché il demonio, conoscendo il gran vantaggio che l’anima ne ricava, vi causerà turbamenti ed affanni di cuore, dandovi perfino a credere che proviate più devozione in altre pratiche che non in questa. Ma non fatene caso, e dimostrerete al Signore che lo amate. Se poche son le anime che lo seguono e stanno con Lui nei travagli, seguiamolo almeno noi, soffrendo qualche cosa per Lui, ed Egli ce ne ricompenserà. E se molti per non voler stare con Lui lo cacciano via villanamente, stiamogli vicino noi, esprimendogli il nostro desiderio di vederlo. Egli, pur di trovare un’anima che lo riceva e lo tratti con amore, soffre ed è disposto a soffrire ogni cosa. Quest’anima sia la vostra! Se non ve ne fosse alcuna, l’Eterno Padre potrebbe anche ricusare di lasciarlo ancora in mezzo a noi. Ma buon per noi che Egli ama tanto i suoi amici, ed è un Padrone così buono con i suoi servi, che non impedirà mai a suo Figlio di continuare la grande opera che gli sta tanto a cuore, nella quale risplende di così viva luce l’amore che Egli ha per Lui.

Ieri, al paragrafo primo, abbiamo letto quello che Santa Teresa scrive sull’importanza della Comunione spirituale, definendola “una pratica assai vantaggiosa che accende di grande amore per Dio”; sull’importanza di prepararci al meglio per poter ricevere il Signore, e che:

Se l’anima si accosta alla comunione ben disposta, e desiderando di cacciarsi di dosso ogni freddezza si ferma alquanto con Dio, ne rimane calda per molte ore.

In questo secondo paragrafo, lei ci dice che può darsi che sul principio non ci troveremo tanto bene, perché il demonio, «conoscendo il gran vantaggio che l’anima ne ricava»  (perché il tema era: “quando ascoltate la Santa Messa senza accostarvi alla comunione… e quindi diceva l’importanza della Comunione spirituale) causerà turbamenti e affanni, e ci farà addirittura pensare che noi abbiamo più devozione in altre pratiche di pietà che non in questa.

In effetti, se ci pensate bene, la Comunione spirituale non è molto diffusa oggigiorno, non è molto conosciuta, non se ne parla tanto come di altre pratiche. E invece stiamo attenti, perché questa può essere un’azione del demonio in quanto “questa pratica è assai vantaggiosa e accende di grande amore per Dio”, ce l’ha detto ieri Santa Teresa. Quindi il demonio, sapendo tutto questo, fa di tutto per insinuare il pensiero: “Vabbè, se proprio devi pregare, non fare la Comunione spirituale, fai altro, qualunque altra cosa, non questa”. Lui lo dice perché sa che facendola diventi santo! Ma Santa Teresa dice: non fate caso a queste tentazioni, in questo modo dimostreremo al Signore che lo amiamo. 

S. Teresa continua dicendo: impariamo a soffrire qualche cosa per lui. Anche questo è un altro tema che non si sente più tanto: “Imparare a soffrire qualcosa per amore del Signore”; quanto è importante!

Poi ci dice: imparate a stare con lui, e se altri lo cacciano via villanamente — come abbiamo visto nei giorni scorsi, concentrandosi sulle cose del mondo — stiamogli vicino noi. Ma non così, a caso, bensì «esprimendogli il nostro desiderio di vederlo». Questa è una cosa che possiamo fare, anzi dobbiamo fare: “esprimere il nostro desiderio di vederlo”. Non è una cosa superba, illecita, che non va desiderata. Santa Teresa ci dice: “stai con lui, stagli vicino e digli che lo vuoi vedere”. E, come abbiamo visto nei giorni scorsi, guarda che poi succede: puoi desiderare talmente tanto di vederlo, che lui si mostra veramente.

Poi aggiunge che, pur di trovare un’anima che lo riceva e lo tratti con amore, lui è disposto a soffrire qualunque cosa; allora lei dice: quest’anima sia la tua! La tua anima lo riceva e lo tratti con amore. Perché, lei dice: se l’Eterno Padre non dovesse trovare più nessuna anima così, potrebbe ricusare di lasciarlo ancora in mezzo a noi.

Fa pensare, questa riflessione di Santa Teresa: “potrebbe ricusare di lasciarlo ancora in mezzo a noi” se non c’è più nessuno che lo riceve e che lo tratta con amore. Poi aggiunge: Dio Padre è così buono che non impedirà a suo figlio di continuare la sua opera. Però, intanto, questa cosa ce l’ha detta e ci ha fatto riflettere.

Ho proprio intenzione di affrontare questi paragrafi piano piano, non ho fretta, perché ci preparano il terreno per quando affronteremo San Manuel. Dobbiamo proprio meditarli bene e farli diventare la nostra vita. Se faremo così, allora diventeremo uomini e donne eucaristici, diventeremo bambini eucaristici, sacerdoti eucaristici, suore eucaristiche, giovani eucaristici, adulti eucaristici, anziani eucaristici. Ho nominato tutte queste persone perché so che sono le persone che ascoltano queste meditazioni, perché mi scrivono, mi chiamano e mi dicono: padre, la seguo, padre l’ascolto… Non è bello perché mi dite che ascoltate me, ma è bello perché vuol dire che siete interessati, siamo interessati tutti, a questi temi così importanti che Santa Teresa, in questi trentacinque capitoli, per ora, ci ha fatto meditare, ha richiamato alla nostra mente. Vedete, ci sta conducendo proprio a diventare eucaristici in tutto, a fare dell’Eucaristia il centro proprio della nostra vita umana e cristiana, del nostro essere persone religiose, quindi la nostra fede, la nostra devozione, deve essere totalmente eucaristica.

Domani vedremo questo paragrafo terzo, che non ha nulla da invidiare al primo e al secondo. È un paragrafo veramente molto, molto, molto forte, molto bello.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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