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Difesa dell’Eucarestia – Il cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.114

Gesù tende la mano ad un bambino

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: Difesa dell’Eucarestia – Il cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.114
Giovedì 22 febbraio 2024 – Cattedra di San Pietro Apostolo

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Mt 16, 13-19)

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Testo della meditazione

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Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a giovedì 22 febbraio 2024. Oggi celebriamo la festa della Cattedra di San Pietro Apostolo.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal sedicesimo capitolo del Vangelo di san Matteo, versetti 13-19.

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di Santa Teresa di Gesù, Cammino di perfezione. Siamo arrivati al paragrafo terzo del capitolo trentacinquesimo.

3 — Padre Santo che siete ne’ cieli, e che non osando negarci un favore di tanta nostra utilità, avete desiderato e voluto che Vostro Figlio rimanesse sulla terra, possibile che non vi sia alcuno che sorga a prenderne le difese, visto che Egli non si difende mai? E perché, o figliuole, non le prendiamo noi? Certo che nella nostra miseria sarebbe una grande temerità. Ma facciamoci coraggio! Posto che il Signore ci ha comandato di chiedere, obbediamo al suo comando, e presentandoci all’Eterno Padre in nome del buon Gesù, diciamogli con fede: Se il vostro divin Figlio non ha nulla tralasciato per dare a noi, poveri peccatori, un dono così grande come quello della SS. Eucaristia, non permettete, o misericordiosissimo Signore, che venga trattato così male! Egli si è lasciato fra noi in un modo così ammirabile da potervelo noi offrire in sacrificio quante volte vogliamo. Ebbene, per questo augustissimo sacrificio, si arresti finalmente la marea dei peccati e delle irriverenze che si commettono fin là dove questo santissimo Sacramento risiede, specialmente fra i luterani che han distrutto le sue chiese, cacciati i sacerdoti e soppressi i sacramenti!

4 — Cos’è questo, mio Signore e mio Dio? O date fine al mondo o ponete rimedio a tanti mali! No, non vi è cuore che possa ciò sopportare, neppure i nostri, benché tanto miserabili! Perciò vi supplico, o Eterno Padre, di non indugiare più oltre. Arrestate questo fuoco, Voi che volendolo lo potete! Ricordate che vostro Figlio è ancora fra noi. Almeno per rispetto a Lui, cessino, vi prego, tante ignominiose ed orribili abominazioni! No, la sua purità e bellezza non meritano ch’Egli rimanga quaggiù dove si commettono tali cose. E se questo vi chiediamo, non è per noi, o Signore, che ne siamo indegni, ma per lo stesso vostro Figliuolo. Non vi chiediamo che Egli si parta dal mondo, perché allora che ne sarebbe di noi? Non è forse per questo pegno divino che abbiamo ancora qualche cosa con cui placarvi? Ma siccome bisogna porvi rimedio, ponetelo Voi, o Signore!

5 — Dio mio, chi è da tanto da potervi in ciò importunare senza fine? E se Voi non lasciate senza premio alcun servizio, perché io non posso presentarvene di così numerosi da ottenere in ricompensa la grazia che vi chiedo? Oh! Signore, nonché aver in ciò qualche merito, sono stata forse io a provocare di più la vostra collera, per cui temo che la causa di tanti mali siano appunto i miei peccati. E allora che altro potrei fare se non presentarvi questo Pane sacratissimo? Voi ce l’avete dato e io ve lo ritorno, e per i meriti di questo vostro Figlio che ha tutti i motivi di essere esaudito, vi supplico di concedermi quello che vi chiedo. Oh! Sì, Signor mio, non tardate più oltre, calmate finalmente questo mare, affinché la nave della Chiesa non sia più in burrasca. Salvateci o Signore, perché siamo in procinto di morire!

E così si conclude questo capitolo trentacinquesimo. 

Credo che Santa Teresa ci chiami a ragionare su cosa sarebbe di noi, su cosa sarebbe della Chiesa, senza più l’Eucarestia. Cosa sarebbe della nostra vita? 

L’Eucarestia, non un pane benedetto ma l’Eucarestia “il vero Corpo, il vero Sangue, di nostro Signore Gesù Cristo” è il nutrimento, unico nutrimento, della nostra anima — e, abbiamo visto, anche del nostro corpo — l’unico vero nutrimento.

Quando abbiamo fatto le meditazioni sulle Passiflore Eucaristiche abbiamo visto che il Signore, ad alcune sante mistiche, ha concesso la grazia di vivere solo di Eucarestia per anni, anni, anni, anni, anni. Ricordate: Marthe Robin, Teresa Neumann, la beata Alexandrina Maria da Costa? Abbiamo letto la loro vita e visto come il Signore le ha fatte vivere: hanno vissuto cibandosi solo ed unicamente della particola quotidiana, ricevevano una particola al giorno, cioè, facevano una Santa Comunione. Non potevano mangiare né bere.

Marthe Robin diceva che, se anche avesse bevuto non avrebbe sentito l’acqua scendere in gola; lei diceva che c’era un fuoco che la divorava in gola dalla sete che aveva, ma l’acqua non le dava refrigerio. A parte poi che queste mistiche, quando provavano a mangiare, rigettavano.

Solo l’Eucaristia le nutriva, le faceva stare in piedi. Vi ricordate che il loro peso era rimasto immutato, che facevano tutto quello che dovevano fare, sono vissute tanti, tanti, tanti anni solo di questo. 

Questo non vuol dire che quindi noi dobbiamo metterci a fare come loro, cioè vivere solo di Eucarestia, perché questa è una specialissima vocazione. Il Signore non lo chiede a tutti! Lo ha chiesto ad alcune anime privilegiate per essere di esempio a tutti gli altri. Esempio di che cosa? Non del fatto che dobbiamo fare anche noi la stessa cosa, assolutamente no, ma del fatto che l’Eucarestia è vero cibo per l’anima e per il corpo. Questo è il messaggio che dobbiamo imparare, questo è il messaggio che dobbiamo assimilare. 

Non dobbiamo certo ripetere le stesse cose, ma imparare da questa esperienza, così singolare, così unica e così — per certi versi — irripetibile, perché la può vivere solo colui o colei al quale Dio chiaramente chiede questo. Non la posso vivere perché me lo sogno, non perché me lo sento, non perché lo penso, non perché “nella preghiera ho capito che”… no! Sono fatti rarissimi ed eccezionali, straordinari nella loro unicità e singolarità. Loro l’hanno vissuto, noi dobbiamo semplicemente imparare che, con questi eventi straordinari nelle loro vite, in cui vivevano solo Eucaristia, mangiavano solo quello e non bevevano niente, Gesù ha voluto dirci: guardate che l’Eucarestia è vero cibo, e il mio Sangue vera bevanda; per l’anima, questo certamente, ma anche per il corpo. 

Quindi è talmente vero cibo ed è talmente vera bevanda, che vi faccio vedere — dice Gesù — (sto parafrasando il messaggio di Gesù), attraverso queste anime elette, che si può vivere solo di Eucaristia, perché, appunto, vero cibo, vera bevanda; in loro lo realizzo concretamente, perché voi siate convinti della verità delle mie parole (Giovanni, capitolo sesto).

Non dimentichiamoci: vero cibo e vera bevanda. Questo pane — l’abbiamo già visto: dacci oggi il nostro pane “soprasostanziale” dice il testo greco — non è il pane di tutti i giorni; è un pane “transustanziato”, al quale è stata cambiata la sostanza per opera dell’imposizione delle mani del sacerdote e della preghiera consacratoria. Quindi è un cibo divino, perché è il Corpo e il Sangue di Cristo, e non possiamo mai dimenticare questa verità. Infatti, nella preghiera di consacrazione, si dice: “Questo è il mio Corpo; questo è il mio Sangue”, per ricordarci bene che sono cibo in quanto nutrono anima e corpo, ma nutrono anima e corpo solo perché sono il Suo Corpo e il Suo Sangue, capite?

Attenzione, perché non è una cosa banale, non è un dettaglio inutile. Solo per questo sono vero cibo e vera bevanda: perché sono il Suo Corpo e il Suo Sangue. Ecco perché noi sacerdoti diciamo: “Questo è il mio Corpo; questo è il mio Sangue”, allora, in funzione del fatto che sono il Corpo di Cristo e il Sangue di Cristo, allora sono vero cibo e vera bevanda, che nutrono corpo e anima.

Pane e salame non è vero cibo come lo è l’Eucarestia, perché? Perché pane e salame mi riempie la pancia, ma non l’anima; nutre il mio corpo, ma non la mia anima. Mentre l’Eucarestia, essendo il Corpo e il Sangue di nostro Signore Gesù Cristo, ha il potere di nutrire il corpo e l’anima. 

Il nutrimento del corpo avviene in quei modi così singolari, come abbiamo visto nelle Passiflore Eucaristiche e nelle sante e nelle beate che vi ho citato. Santa Teresa ci dice anche che — proprio per questo potere di nutrire, di guarire, il corpo — può anche succedere (e succedeva) che, accostandosi all’Eucaristia, spariscano dei mali. Lei dice: se bastava toccare il lembo del mantello di Gesù per essere guariti, immaginiamoci cosa succede se mangio il Suo corpo e bevo il Suo Sangue.

Ecco, ma tutto questo avviene, tutto questo ha ragion d’essere, perché quello è “il Corpo di Cristo e il Sangue di Cristo”.

Cosa ne sarebbe di noi se l’Eucarestia non ci fosse più? Moriremmo di fame. La nostra anima ha assoluto bisogno dell’Eucarestia, altrimenti moriamo: moriamo di fame. E allora Santa Teresa dice: possibile che non vi sia alcuno che sorga a prenderne le difese, visto che Lui non si difende mai? (Santa Teresa di Gesù, 1500!) Perché non le prendiamo noi? Quindi: visto che Lui non si difende mai, possibile che nessuno sorga a prenderne le difese? E lei dice: perché non lo facciamo noi?

E come si difende Gesù Eucarestia? Mah, guardate, in tanti modi. Come si prendono le difese del Signore? In tanti modi. 

Io credo che il modo migliore sia, innanzitutto, essere noi consapevoli della grandezza di questo Augustissimo Sacramento, come scrive Santa Teresa. Riceverlo degnamente, nel modo più devoto, più raccolto e più “in grazia di Dio” possibile, facendo bene la preparazione, facendo bene il ringraziamento — prima e dopo la Santa Messa — come Santa Teresa ci ha insegnato a fare, come la Chiesa ci insegna a fare, e credo che già questo sia il 60% — 70% del lavoro, della difesa. 

Poi: istruirci e istruire intorno al Santissimo Sacramento, perché, purtroppo, oggi c’è un’ignoranza gravissima, oggi non si sa quasi più nulla di che cosa sia l’Eucarestia.

Quanti cristiani, oggi, sono in grado di spiegare la transustanziazione? Quanti cristiani, entrando in chiesa, la prima cosa che fanno è salutare Gesù nel tabernacolo, fare la genuflessione, mettersi in ginocchio e adorare Gesù nel tabernacolo? Quanti, passando davanti al tabernacolo, fanno ancora la genuflessione? Potendola fare, perché non la devono fare? Perché è sparita? Perché sta sparendo? Perché non la si fa? Perché si è sostituita la genuflessione con l’inchino? Perché? Qual è la ragione teologica per fare questo? Non c’è. 

Perché chi desidera ricevere la Comunione, come le leggi della Chiesa prevedono, in bocca e in ginocchio, non di rado, incontra tante “difficoltà” (per dirlo in modo molto delicato)? È un diritto del fedele! È previsto dalle leggi della Chiesa. Ricordate cosa prevede l’istruzione Redemptionis Sacramentum del 2004 della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. La Redemptionis Sacramentum scrive che è diritto del fedele poter ricevere la Comunione: in piedi, in mano o in ginocchio o in bocca; anzi, l’ordine è tutto il contrario, dice: la possono ricevere in ginocchio, in bocca, in piedi, in mano. Come mai? Dov’è scritto che c’è stata questa abolizione? Non c’è scritto; non c’è scritto da nessuna parte, eppure…

Ecco, quindi, siccome di fatto Gesù è trattato così male, allora prendiamone le difese nei modi in cui vi ho detto. E diffondiamo tutta la verità possibile attorno all’Eucarestia: che cos’e la Santissima Eucarestia, e via di seguito.

Tutte le meditazioni eucaristiche che io ho fatto in questi anni sono raccolte in una playlist presente sul canale di YouTube, così ciascuno di voi, se vuole, quando vuole, può andare a rinfrescare la mente sulla verità dell’Eucarestia. 

Durante un “certo periodo”, feci sessanta ore o più di meditazioni eucaristiche, vuol dire due mesi, di fatto. E io lì feci una meditazione sui verbi paratattici, ve lo ricordate? Andate a rivederla, andate ad ascoltarla. Guardate, se scrivete: “verbi paratattici”, credo che la troviate subito, perché non credo che nessuno abbia mai fatto una catechesi sui verbi paratattici. Quindi, andate a riascoltarla, così vi rinfrescate un po’.

E quindi, Santa Teresa chiede che si arrestino questa marea di peccati e di irriverenze; noi possiamo aggiungere: di sacrilegi. Ci vuole proprio una vita eucaristica di riparazione. Che non vuol dire fare gli esaltati, no, no. Persone assolutamente decorose, rispettose, educate, che sanno di sapere, che sono preparate e che sanno rispondere a qualunque obiezione venga loro fatta. Non che rimangono lì impagliate, che non sanno cosa dire, che non sanno come comportarsi.

Ecco, questo è il centro, questo è il cuore di tutto; niente è importante, per la Chiesa e per la nostra fede, tanto quanto l’Eucarestia, niente. Noi dovremmo essere degli “esperti eucaristici”, sapere tutto sull’Eucarestia, dovremmo ogni giorno approfondire un aspetto eucaristico. 

Invece noi siamo, spesse volte, attenti ai messaggi di qui e ai messaggi di là, siamo attenti a tutte queste cose un po’ strane che accadono o che non accadono, che dovranno accadere, siamo tutti bramosi delle profezie, di non so quale altra cosa o dell’ultima preghiera di non so cosa, poi, quando veniamo a dover verificare la nostra preparazione eucaristica: disastro! Non sappiamo mai cosa rispondere, e questo è un problema. Quindi Santa Teresa chiede che cessino tante ignominiose ed orribili abominazioni; eh, certo…

Bene, allora ci fermiamo qui. Domani inizieremo il capitolo trentaseiesimo.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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