Scroll Top

Il giusto vivrà mediante la fede

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di venerdì 29 gennaio 2021

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

Scarica il testo della meditazione 

IL GIUSTO VIVRÀ MEDIANTE LA FEDE

Eccoci giunti a venerdì 29 gennaio 2021, abbiamo appena letto la Prima Lettura tratta dal cap. X, vv 32-39 della Lettera agli Ebrei.

Cosa ci dice oggi questa Parola del Signore?

Nella storia della Chiesa c’è sempre stata la persecuzione dei giusti.

“Dopo aver ricevuto la luce di Cristo..”

Noi possiamo dire dopo aver ricevuto il Battesimo.

“Dopo aver ricevuto la luce di Cristo, avete dovuto sopportare una lotta grande e penosa, ora esposti pubblicamente a insulti e persecuzioni…avete preso parte alle sofferenze dei carcerati..avete accettato con gioia di essere derubati delle vostre sostanze”

Tutto questo il mondo fa, ha fatto e farà sempre verso coloro che credono in Gesù, che hanno ricevuto la Luce di Cristo. Noi dobbiamo sopportare questa cosa, è un piccolo prezzo anche se al momento appare molto gravoso, un piccolo prezzo da pagare per la nostra appartenenza a Gesù e per il nostro voler stare con Lui in Paradiso un giorno. Impariamo a non lamentarci troppo.

Che cosa può succedere quando si è sotto il fuoco della persecuzione?

Si possono abbandonare la franchezza e l’integrità.

“Non abbandonate dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa.”

“Il mio giusto per fede vivrà; ma se cede, non porrò in lui il mio amore.”

Ho sentito di persone che hanno smesso di andare a Messa perché quella del loro paese “non gli piace” e, non potendo andare altrove per le norme anti COVID, hanno smesso di andare, alcuni perfino la domenica.

Questo é un errore gravissimo!

Non cadete nel gravissimo errore di non andare a Messa tutti i giorni se non c’è la Messa che piace a voi. A Messa si deve andare ogni santo giorno perché abbiamo bisogno di Gesù, del Suo Sacrificio, abbiamo bisogno di andare a fare la Comunione Sacramentale o Spirituale ogni giorno. Hai la Chiesa vicino a casa, vai lì, che bisogno c’è di fare chilometri e chilometri? Quello che conta è il Sacrificio di Cristo.

Quella Messa ti pare celebrata male, c’è qualcosa che ti turba? Sarà il momento di riflettere su tante messe che abbiamo vissuto, su tante Comunioni che abbiamo fatto e chiederci: come le ho vissute? A volte la privazione del dono ci serve per fare una pausa e interrogarci sul valore di quel dono.

Tanti Santi, a partire da Santa Teresa D’Avila, per arrivare a Santa Faustina Kowalska e molti altri, sono stati condotti all’inferno in visione mistica. Santa Teresa D’Avila ha fatto l’esperienza di stare all’inferno, nel posto che era stato preparato per lei se non si fosse convertita. Perché la Madonna ha mostrato l’inferno ai tre pastorelli di Fatima, dei bambini così piccoli?

Perché si impara anche da questo.

Noi impariamo anche vedendo ciò che ci viene tolto, vedendo ciò che dovrebbe essere e non è, ma non per colpa nostra, non per scelta nostra, lo vediamo fuori da noi. Questa è l’occasione per esserci come anime riparatrici, come anime che testimoniano, diventerebbe un’occasione grandissima di grazia, per noi e per gli altri.

Vi racconto un fatto. Appena diventato Prete, nel paese in cui ero stato mandato, c’era un bar osteria che era il ritrovo di tutti i comunisti della zona. Il parroco, mi diceva che lì non sarebbe andato per benedizioni di Natale, perché tanto lì non credevano, l’avrebbero insultato e preso in giro e non sarebbe servito a nulla.

Ho lasciato passare un po’ di tempo, ci ho pensatoe ho deciso di andarci. Mi sono preparato vestito bene con il mio abito religioso, ho preso il mio asperges con l’acqua benedetta, il libro delle benedizioni, la stola, come se stessi andando in un Monastero di Monache a fare la benedizione di Natale.

Arrivato davanti al bar si sentivano versi, urla, di tutto. Mi sono mosso, diritto come un fuso. Appena sono entrato si è fatto silenzio e si è aperta una muraglia a destra e a sinistra, mi sembrava di essere Mosè nel Mar Rosso. Non fiatava più nessuno. Di là dal bancone c’era una donnona enorme, sembrava di vedere una montagna, con i capelli tutti rossi arruffati. Appena mi ha visto ha urlato: “Padre! Spostatevi, fate posto al Padre! Benvenuto”. Con una bracciata ha fatto spazio sul tavolo, si sono spostati tutti. Una scena incredibile. “Cosa le offriamo?” Mi ha spiegato tutte le grappe del mondo, e tutti i vini, poi ha tirato fuori il pane col salame, con la mortadella, col lardo. Il bancone si è riempito di cibi e bevande di ogni genere.

“Mangi Padre, beva! Perché è qui, cosa è venuto a fare?”

“Sono venuto qui perché volevo sapere se volevate la benedizione di Natale”

“Certo! La vogliamo! Sì”

La donnina ha fatto mettere tutti in fila, ha fatto spegnere le sigarette, li ha zittiti tutti.

Ho dato la benedizione: tutti con le mani giunte a dire la preghiera, devotissimi. È stata la mia prima benedizione di Natale, tra birra, vodka, grappa, vino, salame, mortadella.

Finita la benedizione mi hanno dato borse e borse di cose da portare via. Due omoni sono venuti fuori a portarmi le borse in macchina e poi mi hanno detto:“Sa, Padre, è la prima volta che qui viene un Sacerdote a benedire. Non vengono mai a darci la benedizione. Venga ancora e quando vuole venire a bere e mangiare qualcosa, venga qui che offriamo noi”.

Vedete, siamo pieni di tanti di quei preconcetti e pregiudizi, di tante di quelle sovrastrutture pazzesche. Tu comincia ad andare, a testimoniare, poi il resto lo fa Dio.

Ma come facevano a pregare nei campi di concentramento?

Quando a Padre Pio dissero: “Padre ma lei come fa a celebrare con tutto questo chiasso in Chiesa? Dica qualcosa, non si può celebrare la Messa così”, padre Pio rispose: “E tu cosa pensi che ci fosse sul Calvario? Silenzio?”. Era tutto una grande chiasso, tutto un grande vociare, un ambiente pieno di bestemmie e parole. E Gesù lì, in silenzio, muore in Croce per l’umanità”

Se Dio ti ha messo lì, ci sarà una ragione, poi se qualche volta vuoi andare dove ti senti meglio, vai pure, però la normalità, la quotidianità, vivila lì dove Dio ti ha posto, senza bisogno di cercare chissà che cosa. Il Signore vede la tua anima, vede ciò di cui hai bisogno.

C’è chiasso? E io faccio silenzio.

C’è mancanza di amore? Lo metto io.

C’è mancanza di devozione? Sarò io più devoto.

C’è mancanza di puntualità? Arriverò io in anticipo.

C’è mancanza di ringraziamento? Resterò io a farlo dopo.

C’è mancanza di mettersi in ginocchio? Mi metterò in ginocchio io.

Una testimonianza silenziosa, raccolta e devota. Questo vuol dire mantenere la fede e non cedere.

“Il mio giusto per fede vivrà; ma se cede, non porrò in lui il mio amore. Noi però non siamo di quelli che cedono, per la propria rovina, ma uomini di fede per la salvezza della nostra anima.”

Noi dobbiamo vivere per fede. Credere che Dio non ci abbandona, che Dio ci sosterrà, che Dio è ovunque anche là dove sembra meno amato. Siamo noi che dobbiamo rimanere fedeli. E a Messa andiamo ogni giorno, perché se anche non possiamo fare la Comunione Sacramentale non ha importanza, c’è sempre la Comunione Spirituale.

Dal Tabernacolo escono fuoco, luce, calore. L’Ostia Santa ci cambia l’anima senza che ce ne accorgiamo, come il chirurgo che opera mentre il paziente dorme e non si accorge di nulla. Il Signore ci lavora dentro se noi stiamo alla Sua Presenza, se stiamo a fargli compagnia. Stiamo con Gesù, facciamogli compagnia per riparare, per stare con lui.

“Dove non c’è amore metti amore e troverai amore” diceva S. Giovanni della Croce, dove non c’è devozione metti devozione e troverai devozione, dove non c’è fedeltà metti fedeltà e troverai fedeltà.

E la Benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.

Venerdì della III settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

PRIMA LETTURA (Eb 10,32-39)
Avete dovuto sopportare una lotta grande. Non abbandonate dunque la vostra franchezza.

Fratelli, richiamate alla memoria quei primi giorni: dopo aver ricevuto la luce di Cristo, avete dovuto sopportare una lotta grande e penosa, ora esposti pubblicamente a insulti e persecuzioni, ora facendovi solidali con coloro che venivano trattati in questo modo. Infatti avete preso parte alle sofferenze dei carcerati e avete accettato con gioia di essere derubati delle vostre sostanze, sapendo di possedere beni migliori e duraturi.
Non abbandonate dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa. Avete solo bisogno di perseveranza, perché, fatta la volontà di Dio, otteniate ciò che vi è stato promesso.
Ancora un poco, infatti, un poco appena,
e colui che deve venire, verrà e non tarderà.
Il mio giusto per fede vivrà;
ma se cede, non porrò in lui il mio amore.
Noi però non siamo di quelli che cedono, per la propria rovina, ma uomini di fede per la salvezza della nostra anima.

Post Correlati