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Il manoscritto del Purgatorio, parte 22

Il manoscritto del Purgatorio

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Il manoscritto del Purgatorio” di lunedì 19 dicembre 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

PRIMA LETTURA (Gdc 13, 2-7. 24-25)

In quei giorni, c’era un uomo di Sorèa, della tribù dei Danìti, chiamato Manòach; sua moglie era sterile e non aveva avuto figli.
L’angelo del Signore apparve a questa donna e le disse: «Ecco, tu sei sterile e non hai avuto figli, ma concepirai e partorirai un figlio. Ora guardati dal bere vino o bevanda inebriante e non mangiare nulla d’impuro. Poiché, ecco, tu concepirai e partorirai un figlio sulla cui testa non passerà rasoio, perché il fanciullo sarà un nazireo di Dio fin dal seno materno; egli comincerà a salvare Israele dalle mani dei Filistei».
La donna andò a dire al marito: «Un uomo di Dio è venuto da me; aveva l’aspetto di un angelo di Dio, un aspetto maestoso. Io non gli ho domandato da dove veniva ed egli non mi ha rivelato il suo nome, ma mi ha detto: “Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio; ora non bere vino né bevanda inebriante e non mangiare nulla d’impuro, perché il fanciullo sarà un nazireo di Dio dal seno materno fino al giorno della sua morte”».
E la donna partorì un figlio che chiamò Sansone. Il bambino crebbe e il Signore lo benedisse. Lo spirito del Signore cominciò ad agire su di lui.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a lunedì 19 dicembre 2022.

Abbiamo ascoltato la Prima Lettura della Santa Messa di oggi, tratto dal libro tredicesimo dei Giudici, versetti 2-7;24-25

Proseguiamo con la nostra lettura e meditazione sul Manoscritto del Purgatorio di suor Maria della Croce.

– E quando un’anima è destinata ad avere un posto più bello in Cielo, non ha anche in Purgatorio un numero più grande di grazie che non tante altre?

– Certo, più un’anima è destinata ad occupare un posto elevato in Cielo e, per ciò stesso, a meglio conoscervi il suo Dio, più vaste parimenti sono le sue conoscenze e più intima la sua unione con Lui nel luogo di espiazione. Tutto qui è proporzionato al merito.

I tre amici di V.P. sono in Cielo da lungo tempo.

– Ebbene, cos’è avvenuto delle preghiere che il Padre P. ha fatto per essi?

– Le persone che sono in Cielo e per le quali si prega sulla terra possono disporre di codeste preghiere per le anime cui desiderano applicarle. È un ricordo ben dolce per le anime dell’altro mondo il vedere che parenti od amici non le dimenticano sulla terra, benché esse non abbiano più bisogno di preghiere. In contraccambio, esse non sono ingrate.

I giudizi del buon Dio sono ben diversi da quelli della terra. Egli tien conto del temperamento, del carattere, di quel che si fa per leggerezza o per pura malizia. A Lui, che conosce il fondo dei cuori, non è difficile vedere quel che avviene (nelle anime); è molto buono Gesù, ma nondimeno anche molto giusto!

Leggendo queste ultime tre righe, vi domando se si possa dunque avere paura. Siccome parliamo del Purgatorio con equilibrio, serenità e pertinenza, come un anno fa abbiamo parlato dell’Inferno e del Paradiso, vi domando se si possa avere paura? Come si fa ad aver paura, terrore e angoscia del Giudizio di Dio? Come se questo Giudizio potesse, in un certo qual senso, sorprenderci negativamente. Come quando noi andiamo convinti di avere tutti i moduli compilati, tranquilli e sereni, ma al banco l’impiegato ci dice: “No, mi spiace, mancano tre moduli/ sono stati compilati male: non possiamo accettare nulla, lei è rifiutato!”.  Il Regno di Dio non è un banco delle imposte dove uno arriva e dice: “Nooo… ero convinto che… invece, guarda un po’!”. Il Regno di Dio è il Regno di Dio: non ci sarà questo genere di sorprese!

Ci saranno, certo, delle sorprese ma non di questo tipo, per cui, anche in questo Manoscritto del Purgatorio, ci viene ridetta la stessa cosa: Dio è buono, Gesù è molto buono — vi ho detto molte volte che Gesù È LA Bontà, non “è buono”, non “è giusto”, non “è vero”; Dio è la Bontà per eccellenza, è la Giustizia, è la Verità per eccellenza — quindi come può essere che la Giustizia sia ingiusta? Come posso avere paura della Misericordia, della Bontà, della Paternità per eccellenza, dato che Dio non è “un padre”, ma “IL Padre”? È un insulto e questo Manoscritto ci ricorda questa bellissima verità. Ecco perché possiamo parlare, confrontarci, discutere, approfondire queste tematiche che riguardano la vita eterna con la massima serenità.

Apro una parentesi: perché voi siate sempre e completamente aggiornati sul materiale pubblicato, consiglio caldamente che vi iscriviate al Canale Telegram “veritatemincaritate”. Molti mi hanno detto: “Padre, l’ho cercata su Telegram ma lei non c’è”.  No, io non ho un canale Telegram mio personale, non mi interessa averlo, c’è il canale Telegram del sito Veritatemincaritate, questo è quello che conta, non che io abbia il mio canale. Quello che conta è che tutto ciò che riguarda l’annuncio della parola di Dio, di tutte le cose più belle che riguardano il Signore siano tutte raggruppate sotto “una sola bandiera”, che è il sito www.veritatemincaritate.com e da lì, negli anni, sono come germinate altre modalità di presenza: Facebook, Instagram,  Telegram, YouTube per tutto quello che riguarda le meditazioni. 

Io vi consiglio di iscrivervi a queste realtà, così, quando le cose vengono, pubblicate restate aggiornati. Altrimenti poi accade che mi chiedete: “Mi risponda a questo: questo cosa vuol dire? Ho sentito che ha detto… però non mi ricordo dove…”. Invece se uno si iscrive resta aggiornato. Se non ti iscrivi per le tue scelte resti non aggiornato, però poi non puoi scegliere altre scorciatoie per sapere le cose, perché non è giusto, bisogna rispettare il lavoro di tutti e tutti collaborare a questo per cui si lavora tanto per dare a tutti il massimo, quindi uniamoci.

Se un professore tiene lezione nell’aula 12 B, nessuno gli dice: “Ah ma a me l’aula 12 B non piace, io vado nell’aula 11”. — “Eh, va bene, ma allora non partecipi alla lezione”. — “No però io voglio che lei venga anche di là a fare la lezione, io sono nell’aula 11 e voglio che lei dica anche nell’aula 11 le stesse cose che dice nell’aula 12 B”. — “No, siamo nell’aula 12 B, se vuoi partecipare vieni qui”. — “No, ma io con il numero 12 e la B ho dei problemi…” — “Eh, va be, peggio per te. Pazienza”.

Il concetto di fondo è: stiamo insieme nella stessa aula per ascoltare ciò che ci interessa e per confrontarci.

Il canale Telegram ve lo consiglio perché, a parte che io diverse volte scrivo delle riflessioni, delle intenzioni di preghiera, e anche rispondo e poi ci sono degli interventi molto interessanti, quindi ne consiglio l’iscrizione perché ne avrete grande vantaggio. Chiusa la parentesi.

Quando qualche giorno fa — dicevo — ho pubblicato su Telegram il link alla “Lettera dall’Inferno”. Qualcuno mi ha scritto nei commenti: “Che paura, non sono riuscito ad ascoltare tutto; adesso devo aspettare perché questo ascolto mi ha turbato…”. Credo che ciò che turba siano la confusione, la mancanza di chiarezza e il fraintendimento; quando io capisco “Roma per Toma”, vengo turbato, invece la chiarezza non turba nessuno. Non c’è niente da essere turbati.

 Vi faccio un esempio che, secondo me, rende l’idea (spero di essere abbastanza chiaro: se vi avessi davanti, potrei capire, ma non vi vedo…): giorni fa mi è capitato di andare all’Università qui a Roma; ho parcheggiato l’auto e, dovendo andare prima in un altro posto, mi sono imbattuto in una manifestazione politica di grandi proporzioni. Non volevo fare il giro dell’oca e così ho cercato di passare con il permesso dei vigili: all’andata nessun problema, ma al ritorno si è scatenato un pandemonio tra i manifestanti e la polizia schierata in tenuta anti-sommossa con manganelli, caschetti, scudi giganti in mano. Visto che ero al telefono, mi sono reso conto di quello che stava succedendo solo quando mi sono trovato a pochi metri dalla polizia, in mezzo a quel pandemonio di gente che, fino a quel momento, non mi aveva preoccupato, visto che ero al telefono impegnato in una discussione e che ero già passato di lì senza problemi.

A un certo punto mi sono ritrovato in mezzo tra la polizia in tenuta anti-sommossa e i manifestanti che gridavano e spingevano… Oh Cielo! Adesso mi ritrovo in mezzo anche a questo e mi piglio una manganellata sulla testa: mi sono spaventato, trovandomi in mezzo a una manifestazione politica degenerata con la polizia che mi bloccava il passaggio per andare all’Università! 

Mi sono spaventato, mi sono quasi nascosto dietro alla camionetta della polizia, visto che non mi era capitato mai nulla del genere e temevo di trovarmi in mezzo a una carica, a botte… Indietro non potevo tornare, davanti c’era la polizia e mi trovavo in mezzo a un pandemonio. Ho razionalizzato un attimo la situazione e mi sono detto: “Scusa un secondo: perché devo avere paura? Paura di che cosa? Non ho fatto niente: devo solo andare in Università; sono un sacerdote e devo avere paura di un manganello che non è rivolto contro di me? Io non c’entro niente con queste persone; perché devo cambiare strada? Io parlo ai poliziotti… sono esseri umani come me … mi vedono!”. 

Con molta tranquillità mi sono mosso, li ho raggiunti, mi sono trovato per la prima volta in vita mia da solo davanti a uno schieramento di poliziotti – mi sentivo come il giovane di Piazza Tienanmen – li ho guardati un attimo (avranno pensato di avere a che fare con un pazzo) e ho detto a uno di loro: “Mi scusi, sono un sacerdote; devo andare dietro lì, all’Università: mi fa passare? Per favore, vi prego!”. Si sono scostati un attimo dicendomi di passare in fretta, io sono passato tra pistole e manganelli e loro si sono richiusi come il Mar Rosso. 

Se non stiamo facendo qualcosa di male, se una cosa è giusta, perché dovremmo avere paura; se ho le idee chiare, perché dovrei avere paura? Sono un sacerdote, sto andando all’Università e ho bisogno di passare… io glielo chiedo! Era la verità, gliel’ho detta e loro ci hanno creduto! 

Secondo voi, Dio vede meno di un cordone di polizia? Spero che veda un po’ di più… Dio è meno pietoso di questi cari poliziotti che hanno avuto pietà e mi hanno fatto passare? Penso che i poliziotti non si offendano se dico che Dio è più giusto di loro, più buono di loro… Allora perché dovrei avere paura? Certo che se io confondo, se non credo nelle cose giuste e vere è ovvio che mi spavento! Guardiamo in faccia la realtà: queste testimonianze di cui stiamo leggendo che cosa ci dicono? Ci dicono che Dio è La Bontà, La Giustizia, quindi tiene conto del temperamento, del carattere, della leggerezza, della malizia, di tutto! E il giudizio è fondato su tutto questo, quindi non c’è proprio niente da avere paura: se ci spaventiamo quando leggiamo o ascoltiamo qualcosa che ci parla di Inferno o Purgatorio, credo che abbiamo le idee confuse, non stiamo ascoltando ciò che ci viene insegnato, ma ragioniamo solo in base a delle pre-comprensioni.

Che distanza c’è tra la terra che abitiamo ed il Purgatorio?

Il Purgatorio sta nel centro del globo. La terra stessa non è forse un Purgatorio? Tra le persone che l’abitano, le une ve lo fanno interamente mediante la penitenza volontaria o accettata: tali persone, dopo la loro morte, vanno immediatamente in Cielo; le altre ve lo cominciano, poiché la terra è certo un luogo di sofferenza, ma codeste anime, non avendo abbastanza generosità, vanno a terminare il loro Purgatorio della terra nel vero Purgatorio.

Vedete come è lineare? Vedete come è tutto tranquillo? Non c’è niente di illogico; dobbiamo avere paura della illogicità, personalmente ho paura quando sono illogico e sragiono, quando trovo qualcuno di illogico o che sragiona; quando non voglio ascoltare o incontro qualcuno che non vuole ascoltare, ma non quando sono di fronte a un ragionamento “pulito” di fronte al quale tutti diciamo: “È vero!”.

Le morti subitanee e impreviste sono una giustizia o una misericordia del buon Dio?

Questa è una domanda che io ritrovo spesso, anche tra di noi.

Codesto genere di morti talvolta sono una giustizia e talvolta una misericordia. Quando un’anima è timida e Dio sa che è preparata e pronta a comparire dinanzi a Lui, per risparmiarle gli spaventi che potrebbe provare all’ultimo momento, la porta via da questo mondo con una morte subitanea. 

Ci avevate mai pensato? Guardate la Bontà di Dio! Giudicando sempre nel male e nel peggio possibile, tenendo dentro il gusto per il terrificante, noi diciamo subito che una morte improvvisa è un evento terribile, un segno brutto. Invece essa può essere anche un grande atto di bontà di Dio: se l’anima è timida ed è già pronta per comparire davanti a Dio, il Signore le evita gli spaventi che potrebbe avere con un tempo di agonia e di sofferenza. 

Talvolta anche il buon Dio prende le anime nella sua giustizia. Esse non sono per questo del tutto perdute, ma private degli ultimi Sacramenti o ricevendoli in fretta, senza essersi preparate all’ultimo passo, il loro Purgatorio è molto più doloroso e si prolunga maggiormente. Altre, avendo colmato la misura dei loro delitti ed essendo rimaste sorde a tutte le grazie divine, il buon Dio le toglie dalla terra affinché non vi provochino ancor di più la sua vendetta.

Vi sembra che vi sia qualcosa di illogico o ingiusto? Lineare, assolutamente lineare! Ecco che allora siamo chiamati da una parte a non essere eccessivamente timidi, e dall’altra a essere confidenti nella bontà e nella giustizia di Dio. Io vi dirò sempre questo: dobbiamo imparare a confidare tanto nella giustizia di Dio, esattamente come confidiamo nella sua bontà, perché la giustizia è bella, è ordine, non fa paura perché è giusta. È dell’ingiustizia che dobbiamo avere paura! E chi è l’ingiusto per eccellenza? Satana! Questo ci deve far paura: la sua malizia, la sua perversità, il suo tentativo di rapirci dalla grazia di Dio per portarci nel suo regno di peccato. Questo deve farci paura, non Dio!

 Il fuoco del Purgatorio è un fuoco come quello della terra?

 Sì, con la differenza che il fuoco del Purgatorio è un purificatore della giustizia di Dio e quello della terra è ben tollerabile paragonato a quello del Purgatorio. È un’ombra a confronto dei grandi bracieri della giustizia divina.

Ovvio: potremmo forse pensare che una realtà spirituale sia uguale o inferiore a una materiale? L’amore e la giustizia sono un fuoco che purificano in modo diverso e noi, già qui sulla terra, sta a noi scegliere in quale fuoco vogliamo gettarci: nel fuoco dell’Amore come Santa Teresa di Gesù Bambino? Benissimo… allora facciamolo! Dove? Semplicissimo: davanti al Tabernacolo e nel Confessionale!

Come dunque un’anima può bruciare?

Per un giusto permesso del buon Dio; l’anima che è stata la vera colpevole, poiché il corpo non ha fatto che obbedirle (infatti qual male vedete commettere da un corpo morto?), l’anima soffre come se fosse il corpo che soffrisse.

È la nostra anima la ‘colpevole del male’ o la ‘responsabile del bene’, perché il corpo morto non fa nulla ed è la mia anima che decide, quindi è lei che viene colpita.

Ditemi, che cosa avviene all’agonia e dopo? L’anima si trova nella luce o nelle tenebre? Sotto qual forma viene pronunciata la sentenza?

La riposta è un po’ lunga ed è molto interessante, quindi mi fermo per poterla leggere e commentare bene tutta di seguito.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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