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Il manoscritto del Purgatorio, parte 23

Il manoscritto del Purgatorio

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Il manoscritto del Purgatorio” di martedì 20 dicembre 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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PRIMA LETTURA (Is 7, 10-14)

In quei giorni, il Signore parlò ad Àcaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto».
Ma Àcaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a martedì 20 dicembre 2022. Abbiamo ascoltato la Prima Lettura della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo settimo del Profeta Isaia, versetti 10-14.

Proseguiamo con la nostra lettura del Manoscritto del Purgatorio partendo dalla domanda che abbiamo letto ieri.

Ditemi, che cosa avviene all’agonia e dopo? L’anima si trova nella luce o nelle tenebre? Sotto qual forma viene pronunciata la sentenza?

Sentiamo la risposta che dà la suora dal Purgatorio.

 Io non ho avuto agonia, voi lo sapete, ma posso dirvi che in quell’ultimo momento decisivo il demonio sfoga tutta la sua rabbia attorno ai morenti. Il buon Dio, per fare acquistar maggior merito alle anime, permette che subiscano quelle ultime prove, quegli ultimi combattimenti: le anime forti e generose, al fine d’avere un posto ancor più bello in Cielo, hanno sovente, al termine della loro vita e nelle ansie della morte, simili terribili lotte contro l’angelo delle tenebre (voi ne siete stata testimone), ma ne escono vittoriose. Il buon Dio non permette che un’anima, che si è data tutta a Lui durante la vita, perisca in quegli ultimi momenti. Le persone che hanno amato la Santa Vergine, che L’hanno invocata tutta la loro vita, ricevono da Lei molte grazie nelle ultime lotte. La stessa cosa si verifica anche per quelle che sono state devote di San Giuseppe, di San Michele o di qualche altro Santo. Allora soprattutto, come già vi ho detto, si è felici di avere un intercessore presso Dio in quel penoso momento. Vi sono anime che muoiono tranquille, senza provar nulla di quel che vi ho detto. Il buon Dio ha i suoi disegni in tutto: Egli fa o permette tutto per il bene particolare di ciascuno.

Mi fermo perché c’è molto da commentare. 

Innanzi tutto voi sapete che, quando nell’Ave Maria recitiamo “prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte”, noi invochiamo la Vergine Maria affinché preghi per noi nell’ora della nostra morte. Avremo bisogno di molte grazie in quanto, come anche i Santi hanno affermato, quello è il momento in cui il demonio si sfoga di più tentandoci soprattutto alla disperazione. Avremo tanto bisogno in quell’ora: la pratica dei Primi Giovedì, Venerdì e Sabati del Mese è legata soprattutto alle promesse che Gesù ci fa a proposito del momento della nostra morte, del non morire in disgrazia di Dio, di avere il conforto dei Sacramenti, di avere vicini Gesù e Maria essendo quello un momento molto drammatico. Non per tutti, ma per qualcuno potrà esserlo per cui è bene arrivarci preparati.

E perché è un momento drammatico? Da una parte c’è il demonio che sfoga tutta la sua rabbia, ma dall’altra il Signore che permette queste prove per far acquistare più meriti: più noi soffriamo per amore di Dio nella vita terrena, più acquistiamo meriti per il Cielo. E poi il grande amore per la Vergine Maria viene assolutamente e ampiamente ricompensato dalla sua presenza e dalla sua vicinanza.

Egli fa o permette tutto per il bene particolare di ciascuno.

Quello che accade è per il nostro bene: tutte le prove e le sofferenze che viviamo, tutte le croci che portiamo sono sempre per il nostro bene, mai per il nostro male, che il Signore non vuole. Egli vuole solo e sempre il nostro bene.

 Come dirvi e descrivervi quel che avviene dopo l’agonia? Non è possibile comprenderlo bene senza esserci passati. Nondimeno cercherò di spiegarvelo meglio che posso. L’anima, nel lasciare il corpo, si trova tutta perduta, tutta investita (se così posso dire) da Dio. Essa si trova in una luce tale che in un batter d’occhio vede tutta la sua vita e, in conseguenza, quel che merita. Lei stessa in questa visione sì chiara pronunzia la propria sentenza.

L’anima non vede il buon Dio, ma è annientata dalla sua presenza. Se è un’anima colpevole come lo ero io e che, per conseguenza, ha meritato il Purgatorio, essa è talmente oppressa sotto il peso dei peccati che le restano da espiare, che da se stessa si sprofonda nel Purgatorio.

Allora solamente si comprende il buon Dio, il suo amore per le anime e quale disgrazia sia il peccato agli occhi della sua Maestà Divina. San Michele è là quando l’anima lascia il corpo; lui solo io ho visto e vedono tutte le anime. Egli è come il testimone e l’esecutore della giustizia divina. Io ho visto anche il mio angelo custode.

Quando noi moriremo, saremo totalmente immersi in Dio, nella presenza di Dio, anche se non lo vedremo, perché la visione beatifica di Dio è riservata ai beati, non a chi va all’Inferno o al Purgatorio. La luce di Dio ci farà vedere veramente chi siamo: vedremo tutta la nostra vita, le scelte che abbiamo fatto… tutto! Se vedremo che la nostra vita è stata un imbarazzo nel rapporto con Dio, non ci verrà molto facile correrGli incontro. E poi la presenza di San Michele, testimone ed esecutore della Giustizia di Dio, e del nostro Angelo Custode.

Questo è per farvi comprendere come possa dirsi che San Michele porti le anime in Purgatorio… poiché un’anima non si porta, ma è pur vero, nel senso ch’egli è là, presente all’esecuzione della sentenza. Tutto quel che avviene nell’altro mondo è un mistero per il vostro.

E quando trattasi di un’anima che va direttamente in Cielo?

Per quest’anima, l’unione cominciata con Gesù continua alla morte: ecco il Cielo, ma l’unione del Cielo è ben più intima di quella della terra.

Perché oggi avete agito in tal modo col buon Dio? Egli non è contento della vostra condotta. Egli che è così buono con voi; questa è ingratitudine da parte vostra. E per qual motivo investigate la condotta altrui? Badate soltanto alla vostra: ciò basta. Non tutti hanno la stessa testa e, se voi aveste dovuto perderla da sette anni che vi parlo, dopo tutte le paure avute, già da lungo tempo ciò sarebbe avvenuto. Rassicuratevi, dunque, e non ricominciate mai più ad agire come oggi!

Torna il tema di non investigare la grazia, la condotta e i peccati altrui: noi dobbiamo dedicarci alla nostra vita, al rapporto con Gesù… a questo dobbiamo badare e pensare! Se avremo avuto una vita bella, in un bel rapporto con il Signore, quando moriremo lo proseguiremo, semplice! Chi ha amato Gesù e la Vergine Maria nel momento della morte continuerà ad amarli, anzi li amerà ancora di più.

Avete ben ragione di non amare le estasi. Certo, bisogna accettarle quando il buon Dio le manda, ma Egli non vuole che si desiderino. Non son queste cose che condurranno al Cielo. Una vita mortificata, umile, è più da desiderarsi e molto più sicura. È vero che molti Santi hanno avuto rivelazioni ed estasi, ma era questa una ricompensa che il buon Dio dava loro dopo lunghe lotte e una vita di rinunzia, od ancora perché voleva servirsi di loro per grandi cose in vista della sua gloria; e tutto ciò avveniva senza strepito, senza fasto, nel silenzio dell’orazione, e, quando venivano scoperti, rimanevano tutti confusi e non ne parlavano che per obbedienza.

Ecco: siccome sembra che tutti vedano il Signore e lo dichiarano su YouTube, su Facebook (ci sono mistici e mistiche più numerosi delle erbe dei campi) e ognuno ha tutti i suoi messaggi da rivelare, qui si dice chiaramente che i santi ci insegnano che chi viveva queste esperienze con il Signore si nascondeva ancora di più e, scoperti, rimanevano confusi e non ne parlavano assolutamente se non per obbedienza; oggi, al contrario, per obbedienza si dovrebbero obbligare a stare zitte e zitti certe persone che parlano a sproposito e certamente non hanno dietro il Signore. 

Quando un’esperienza ha a che fare con la dimensione mistica, chi la vive lo fa con grande pudore, riservatezza, silenzio, non va in giro a sbandierare ai quattro venti: “Gesù mi ha detto; Gesù mi ha fatto…”, non ne ha né bisogno, né desiderio, né voglia.

Dite alla Madre Superiora che qualora incontri delle anime dal carattere e dal temperamento di Suor X…, stia attenta e non ascolti tutto quel che vorrebbero pur dirle.

Noi dobbiamo stare attenti a non ascoltare sempre tutti e tutto: ci sono persone, anche religiose, che con i loro discorsi ci fanno più male che bene. Dovremmo tenerci lontani e anche se uno ha voglia di parlarci, dovremmo rispondere che non abbiamo voglia di ascoltare, che non ci interessa.

Oggi mi fermo qui; la meditazione è stata breve, ma molto densa e credo che, in prossimità del Natale, ci farà bene riflettere sulla nostra vita e sulle scelte che abbiamo fatto o che stiamo per fare.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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