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Il manoscritto del Purgatorio, parte 24

Il manoscritto del Purgatorio

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Il manoscritto del Purgatorio” di mercoledì 21 dicembre 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Lc 1, 39-45)

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a mercoledì 21 dicembre 2022.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal primo capitolo di San Luca, versetti 39-45.

Proseguiamo la nostra meditazione sul Manoscritto del Purgatorio.

Ditemi, dunque, in che consiste la vera santità?

Voi ben lo sapete; ma, poiché lo desiderate, ve lo ripeterò, ve l’ho, infatti, già detto più volte: la vera santità consiste nel rinnegarsi dalla mattina alla sera, nel vivere di sacrificio, nel saper costantemente metter da parte l’io umano, nel lasciarsi lavorare dal buon Dio così com’Egli vuole, nel ricevere le grazie, che ci provengono dalla sua bontà, con una profonda umiltà, riconoscendosene indegni, nel tenersi il più possibile alla santa presenza del buon Dio, nel compiere tutte le proprie azioni sotto il suo sguardo divino, non cercando che Lui qual testimonio dei propri sforzi e per unica ricompensa; inoltre in tutte le altre cose che già vi ho detto. Questa è la santità che Gesù vuole ed esige dalle anime che desiderano essere unicamente sue e vivere della sua vita. Il resto non è che illusione.

Io credo che chi vuole vivere veramente e unicamente di Gesù non abbia bisogno di grosse spiegazioni di questo testo: è talmente chiaro, è talmente semplice e lineare che si tratta di prenderlo e seguirlo passo passo… in questo testo non c’è altro che il Vangelo, quindi la nostra vita non è una vita da passare in gozzoviglie e ubriachezze. “In Cielo non si va in carrozza” diceva Santa Teresa d’Avila.

 Alcune anime scontano il loro Purgatorio sulla terra mediante la sofferenza, altre mediante l’amore, poiché l’amore ha veramente anch’esso il suo martirio. L’anima, che cerca realmente d’amare Gesù, s’avvede che, con tutti i suoi sforzi, non L’ama quanto desidererebbe, e ciò costituisce per essa un continuo martirio, causato unicamente dall’amore e non esente da grandi dolori! È, come vi ho detto, un po’ lo stato di un’anima del Purgatorio che si slancia incessantemente verso Colui che è il suo unico desiderio, e che se ne vede al tempo stesso respinta, perché la sua espiazione non è compiuta.

Quindi capite: la nostra vita dovrebbe essere proprio questo slancio continuo, questo salto continuo. E questo sarebbe proprio il nostro Purgatorio in Terra per coloro che amano profondamente Dio, convinti che tutto il resto è un’illusione. Forse noi non siamo davvero convinti che tutto il resto è un’illusione, perché forse a noi sembra che tutto il resto sia la realtà più vera, in realtà tutto il resto non è niente: all’infuori di questo non c’è niente, perché tutto il resto passa e solo Dio resta. Quindi che cosa ce ne facciamo di tutte le cose che possiamo avere e ottenere; di tutte le cose per le quali litighiamo, combattiamo, perdiamo la pace, perdiamo la Grazia di Dio. Che cosa ce ne facciamo? Se, invece, noi viviamo di Gesù, in questo slancio continuo verso di Lui, in un tentativo ripetuto, e ripetuto, e ripetuto… noi di fatto stiamo già facendo il Purgatorio. Uno chiede: “Io che cosa devo fare per fare il Purgatorio sulla Terra?” Tu ama, ama Gesù e ti accorgerai da solo di quanto sia facile fare il Purgatorio sulla Terra!

Domandate alla Madre Superiora di rileggere quel che vi dico di tempo in tempo in luogo della lettura. Prendete un giorno ogni settimana, il giovedì per esempio, poiché a che serve lo scrivere, se non rileggete mai (quanto avete scritto)? Finireste col dimenticarlo, e non è a questo scopo che ve lo dico, ma affinché ne ricaviate profitto.

Noi scriviamo magari anche tanto, noi abbiamo magari tanti libri, prendiamo anche tanti appunti, e quando li rileggiamo? Quando dedichiamo tempo per ritornare sulle cose? Quando? E lei giustamente dice: “Allora a che cosa serve? Alla fine non ne ricavi profitto e te lo scordi”. Allora era inutile scriverlo, era inutile leggerlo!

Il giorno e l’ottava dei Morti apportano gioia e causano numerose liberazioni in Purgatorio?

 Il giorno dei Morti, molte anime lasciano il luogo di espiazione per il Cielo e, per una grande grazia del buon Dio, quel giorno solamente tutte le anime purganti, senza eccezione, partecipano al beneficio delle preghiere pubbliche della santa Chiesa, anche quelle del grande Purgatorio. Tuttavia l’alleviamento delle pene di ciascun’anima è proporzionato al suo merito. Le une ricevono più, le altre meno.

Nondimeno tutte sentono gli effetti di codesta grazia eccezionale. Molte povere anime purganti, per una giustizia di Dio, non ricevono che quest’unico refrigerio durante i lunghi anni che trascorrono nel Purgatorio. Tuttavia non nel giorno dei Morti sale al Cielo il più gran numero di anime, ma…

Quando? E qui abbiamo la quadratura del cerchio e capite perché ho voluto leggere questo testo del Manoscritto del Purgatorio per prepararci al Natale…

Tuttavia non nel giorno dei Morti sale al Cielo il più gran numero di anime, ma la notte di Natale.

Ecco: la Chiesa Militante — che siamo noi — si unisce spiritualmente alla Chiesa Purgante — che sono loro — proprio nella notte di Natale e questa unione ci conduce tutti alla Chiesa Trionfante, che è la Città Celeste, il Regno di Dio. Vedete, in questo giorno di Natale quante cose belle accadono? E allora capite perché parlare del Purgatorio nel tempo dell’Avvento, capite perché parlare del Purgatorio nella Novena di Natale? Perché è una notte di Grazia anche per loro, anzi soprattutto per loro, poverini… soffrono tantissimo in quel luogo e molti di loro sono dimenticati. Nella notte di Natale ricordiamoci delle anime del Purgatorio, preghiamo per loro, chiediamo a Gesù Bambino la grazia di liberarne il più possibile. E infatti lei dice:

 Ben poche anime ricevono preghiere la maggior parte sono abbandonate, senza un solo ricordo né una sola preghiera della terra.

La maggior parte… la maggior parte sono abbandonate! Quindi ecco, impariamo a far celebrare Sante Messe per le anime purganti; impariamo a dedicare il nostro Salterio per le anime del Purgatorio; impariamo a fare quel che sacrificio per le anime del Purgatorio.

 Non bisogna meravigliarsi se il demonio ed i suoi seguaci talvolta forniscono, intorno all’avvenire delle conoscenze che si realizzano. Il diavolo è uno spirito; per conseguenza, possiede astuzie e conoscenze molto più numerose che qualsiasi persona della terra, eccetto alcuni Santi che il buon Dio rischiara con la sua luce. Egli si aggira da per tutto, cercando di far male; vede quel che avviene nel mondo e, a motivo della sua avvedutezza, può facilmente prevedere delle cose che si realizzano: ecco l’unica spiegazione. Guai a coloro che divengono suoi schiavi col consultarlo; è questo un peccato che dispiace molto al buon Dio.

Sì, purtroppo tra noi cattolici c’è ancora chi va dalla maga, chi si fa leggere le mani, chi si fa leggere le carte; chi va a consultare i tarocchi; chi fa le sedute spiritiche, chi si rivolge ai medium e tutte queste cose… Questo deve essere chiaro per tutti, Padre Amorth lo ha sempre detto: in queste occasioni sono sempre e solo i demoni che rispondono, non è l’anima di Tizio o l’anima di Caio. Nessuno di noi sulla Terra ha il potere di chiamare in causa un’ anima del Paradiso o del Purgatorio, nessuno! Nessuno ha questo potere. Solo Dio può permettere a un’anima del Paradiso o del Purgatorio che ci venga a comunicare qualcosa, ma è una permissione divina, è una volontà divina e non c’entriamo niente noi: non possiamo richiamare dal regno del Paradiso o dal regno del Purgatorio, ma neanche dal regno dell’Inferno… non possiamo richiamare nessuno, non abbiamo questo potere, nessuno ce l’ha, neanche un medium. Quindi, quando noi andiamo a disturbare questi personaggi per parlare con Tizio o con Caio, per sentire il marito morto, per consultare le carte, chi viene, in taluni casi, a farsi presente, sono sempre i demoni, non sono mai potenze benefiche, non sono mai spiriti celesti, non sono angeli del Cielo, sono sempre demoni e questo è un grave peccato di idolatria. Quindi stiamo lontani da queste cose terribili che, Padre Amorth poi diceva, sono spesso un veicolo per la possessione diabolica. Quindi capite che è meglio evitare! 

Sentite adesso che cosa interessante…

Parlo a voce più bassa del solito, perché anche voi, da otto giorni, parlate al buon Dio a voce troppo bassa nella salmodia. Quando parlerete a voce più alta, lo farò anch’io.

Interessante: a volte succede che biascichiamo le preghiere oppure ci addormentiamo e si ha un po’ quella voce da cantilena, e lei dice: “Siccome da otto giorni parli a voce bassa con Dio, allora anche io parlo a voce bassa!”. È disagevole mettersi a parlare così con il Signore!

Non bisogna badare ai “che se ne dirà?”. Il vero merito di un’anima non consiste nel ricevere pazientemente dei rimproveri che essa merita un po’, bensì nel ricevere pazientemente quelli che non merita, soprattutto quando ha fatto tutto quel che era in suo potere per compiere nel miglior modo possibile quanto le si rimprovera.

Impariamo almeno qualche volta a fare silenzio se veniamo ingiustamente rimproverati, che poi, voglio dire, magari veniamo rimproverati per una forchetta, per un sacchetto della pattumiera, per un grissino, per non so che cosa, magari non c’entriamo niente… santa pazienza, non ne va di mezzo il nostro onore! Siamo sempre lì pronti a contrattaccare, a difenderci, a polemizzare, a fare questioni su che cosa? Su un capello caduto! Ma poi è il caso? E dopo tutta questa energia persa che cosa abbiamo risolto? Niente!

Ricevo maggior sollievo da una vostra azione compiuta in una grande unione con Gesù, che da una preghiera vocale, poiché che cosa il buon Dio esaudisce? Tutto quel che si fa con spirito interiore. Quanto più intima è l’unione di un’anima con Lui, tanto più Egli le concede tutto quel che chiede; un’anima intimamente unita a Gesù è padrona del suo Cuore. Tendete dunque a codesta unione che Gesù da sì lungo tempo aspetta da voi. Desiderate farGli piacere? Ecco l’unico modo: accostarvi sempre più al suo Cuore col prestare grande attenzione ai più piccoli desideri della sua divina volontà. Bisogna ch’Egli possa voltarvi e rivoltarvi come Gli piacerà e che, mai, incontri resistenza da parte vostra. Quando sarete giunta a questo, allora vedrete e comprenderete la sua bontà.

La bontà di Dio si comprende solo quando ci abbandoniamo totalmente in Lui, solo lì: solo nel lasciar fare al Signore, solo nel vivere in unione con Dio e allora il Signore si dà tutto a noi. Prepariamoci a questo Santo Natale, prepariamoci bene!

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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