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Il manoscritto del Purgatorio, parte 18

Il manoscritto del Purgatorio

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Il manoscritto del Purgatorio” di giovedì 15 dicembre 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Lc 7, 24-30)

Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle:
«Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto:
“Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero,
davanti a te egli preparerà la tua via”.
Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.
Tutto il popolo che lo ascoltava, e anche i pubblicani, ricevendo il battesimo di Giovanni, hanno riconosciuto che Dio è giusto. Ma i farisei e i dottori della Legge, non facendosi battezzare da lui, hanno reso vano il disegno di Dio su di loro».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a giovedì 15 dicembre 2022.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo settimo del Vangelo di san Luca, versetti 24-30.

Stiamo sempre molto attenti a questo: rendere vano il disegno di Dio su di noi è possibile. È una questione su cui non è mai abbastanza riflettere: è possibile per ciascuno di noi vanificare il disegno di Dio.

Come faccio a sapere qual è il disegno di Dio su di me?

Come fai a sapere cosa pensa il tuo amico, la tua amata, il tuo amato, tua moglie o tuo marito? C’è forse qualcuno che viene a dirti che cosa pensano? Non è molto carino: dovresti essere tu a saperlo, visto che si tratta di un tuo amico, della tua amata ecc.; non può essere la vicina di casa a venire a dirtelo!

Qual è il disegno di Dio su di me? Chiediglielo! Che cosa farebbe un bambino? Andrebbe a chiedere: “Gesù, qual è il tuo disegno su di me?”

Siccome non vogliamo vanificarlo, chiediamoglielo! Uno potrebbe dire: “Ma io sono sposato; sono una suora; sono un sacerdote… ormai so qual è il Suo disegno su di me!”. Eh, no, non funziona così! In quei casi Dio ha mostrato lo stile di vita che si aspetta da noi, ma poi, dentro a ciascuno stile di vita, Dio ha un disegno: non è che tutti i preti, tutte le suore, tutti i papà e le mamme sono uguali. Ognuno deve rispondere al disegno di Dio.

E dobbiamo stare attenti perché Gesù dice che i farisei e i dottori della Legge, non facendosi battezzare da Giovanni (i disegni di Dio sono sempre molto concreti), hanno reso vano il disegno di Dio su di loro. Allora potremmo chiederci in che modo noi possiamo rendere vano, che cosa renda vano il disegno di Dio su di noi… domande molto importanti!

Andiamo avanti con il Manoscritto del Purgatorio.

Avete fatto bene, questa sera, a dirgli tutto quel che vi ho detto. (sta facendo riferimento a un Padre che ha tenuto gli esercizi spirituali) È stato San Michele ad inviarvelo; la Comunità ne ha tratto profitto, ma quel che è certo, è che soprattutto per voi egli è venuto qui. San Michele, che voi amate e che vi protegge da lungo tempo, ha voluto che uno dei suoi Missionari conoscesse tutto quel che vi ho detto. Il buon Dio ha dei disegni in questo. Li conoscerete in appresso. Più in là potrete anche dargli notizie più precise su San Michele.

Mi domandate se Padre P. è accetto al buon Dio. Ecco quanto gli direte: che continui ad agire come ha agito fin qui; egli è accetto al buon Dio e ciò che il buon Dio ama maggiormente in lui è la sua grande purità d’intenzione ed il suo spirito interiore, (come anche) la sua bontà per le anime. Ditegli che continui ad unirsi sempre più al Cuore di Gesù. 

Unirsi sempre più al Cuore di Gesù, invocarlo sempre: ecco la pratica dei Primi Nove Venerdì del mese!

Quanto più intima sarà la sua unione, tanto più le sue azioni e la sua vita intera saran meritorie per il Cielo e di profitto per le anime. Non una perfezione ordinaria attendo da lui. Nelle Missioni e nei Ritiri raccomandi l’offerta delle azioni della giornata, perché nel mondo e finanche nelle Comunità non sempre ci si pensa abbastanza, e così avviene che molte azioni, buone in se stesse, nell’ultimo giorno non avranno ricompensa, perché non sono state offerte al buon Dio prima di compierle. 

Sono contento di leggere queste parole perché da anni le dico e talvolta qualcuno mi guarda con uno sguardo di compatimento quasi a dire: “Poverino…”. O, come si dice a Milano: “Por bagài… ha le sue fisse!”. Dico da sempre che bisogna intenzionare le nostre azioni, le nostre giornate, le nostre preghiere, i nostri sacrifici se no, come ci dice la suora dal Purgatorio:

molte azioni, buone in se stesse, nell’ultimo giorno non avranno ricompensa, perché non sono state offerte al buon Dio (intenzionate) prima di compierle.

Voi direte: “Nooo! Allora anche quella cosa…?” Eh, sì, perché intenzionare un’azione, una parola, un’opera è fondamentale! Significa offrirla, consacrarla, darla, invocare la protezione di Dio su quella cosa.

Vi svelo un piccolo segreto, quello che faccio io. Tutte le mattine recito questa preghiera che è quella che la Vergine Maria ha insegnato ai pastorelli di Fatima. Ella chiede: “Volete voi offrirvi al Signore disposti ad accettare tutte le sofferenze che vorrà inviarvi in riparazione dei peccati così numerosi che offendono la Sua Divina Maestà?” I pastorelli rispondono di sì e la Vergine Maria continua: “Dite spesso, ma specialmente nel fare qualche sacrificio…

(Prima di recitare questa preghiera dico: “Offro tutte le mie azioni, tutti i miei pensieri, tutte le mie parole, tutte le mie preghiere, tutti i miei sacrifici, tutti i miei pensieri, il mio silenzio, il mio mangiare, bere, riposare, camminare… offro questa la giornata” e poi dico:)

“O Gesù, è per vostro amore, per la conversione dei peccatori e in riparazione alle ingiurie commesse contro il Cuore Immacolato di Maria”. 

Fine! Ci vuole tanto? Così abbiamo messo tutta la nostra giornata in Dio, dal suo sorgere al suo tramonto. Ricordiamoci che è importante mettere le intenzioni su tutto quello che facciamo: prima di studiare, prima di fare qualunque cosa!

Mai si scoraggi, se vede che i suoi sforzi non hanno l’esito ch’egli desidera; pensi che il buon Dio è contento e soddisfatto delle sue attività apostoliche, ancorché avesse infuso nei cuori un po’ d’amore solamente per un quarto d’ora!

Il Signore apprezza l’intenzione buona; poi se noi sacerdoti, con la nostra predicazione abbiamo messo “un quarto d’ora d’amore”… va bene, anche se noi sacerdoti vorremmo vedere le anime infuocate, piene d’amore per il Signore che volano come Serafini verso i cieli… va bene! Qualcuno lo farà, qualcuno non lo farà… pazienza! Quello che conta non è concentrarsi sull’esito, ma sull’intenzione, sul “per chi lo fai?”; se lo facciamo per il Signore, dobbiamo dirglielo! 

Quando a me capita di studiare delle cose che non vorrei mai studiare, dico: “Guarda, Gesù, io sono qui assolutamente contro la mia volontà; queste cose non mi piacciono neanche un po’, la Tua volontà mi chiede questo e adesso io lo devo fare. Spero che questo sacrificio possa riuscire utile a qualcuno”… offrire!

Quel che vi ho detto or ora, il buon Dio me lo ha fatto conoscere, perché egli (il Padre P.) non vi ha accolto male quando, l’altro giorno, gli avete parlato. Mettete in pratica quel che vi ha detto. Fategli sapere per iscritto tutto quel che avete appreso da me. Non dimenticate nulla e mettete a profitto tutti i consigli ch’egli vi darà a questo riguardo. Come già vi ho detto, lo ha inviato il buon Dio. Egli ha dei grandi disegni nell’agire in tal modo a vostro riguardo. Siate ben fedele a tutte le grazie che il buon Gesù vi fa. Se, in appresso, come lo spero, il buon Dio mi farà conoscere altro che interessi il vostro Padre, ve lo dirò. Ringraziatelo ancora delle sue preghiere e ditegli che non sarò ingrata. Pregherò ora per lui come per voi.

Noi, alle volte, siamo un po’ permalosetti: basta che il tal sacerdote ci dica una parola fuori posto, ci tratti con un po’ di durezza, con un po’ di ‘carta-vetrata, e noi diciamo: “Mi ha trattato male; mi ha accolto male!”. Sono anche queste occasioni che ci danno la possibilità di crescere, perché alle volte queste impressioni non sono vere! La nostra iper-sensibilità ci fa cogliere come durezze quelle che durezze non sono e pretende che siamo trattati tutti i giorni a suon di marmellata, miele e nutella! Se arriva un po’ di pane duro, subito cominciamo a piangere…

Pensate che il buon Dio vuole che diveniate una Santa. Voi potreste dire che questo non sarà in un attimo, poiché, da quanto tempo il vostro Gesù non sta dietro ed io parimenti! Tuttavia, ora è tempo, e bisogna che questa volta vi mettiate all’opera sul serio; voi l’avete capito in modo particolare durante quest’ultimo Ritiro. Non frapponete alcun ostacolo alla grazia; lasciatevi condurre dal buon Dio nel modo da Lui voluto. Ma soprattutto non resistete ad alcuna delle sue ispirazioni. Mettete da parte la natura ed il proprio io; alleggerita quindi di tal fardello, andate sempre avanti senza mai perdervi d’animo. Pregate molto per me, affinché presto giunga all’oggetto dei miei sì persistenti e sì grandi desideri! Sarò a voi ancora più utile in Cielo che qui. Il giorno di chiusura del Ritiro avete avuto un buon pensiero invitandomi ad adorare Gesù presente nel vostro cuore durante il ringraziamento. Se l’aveste fatto sempre fin qui, ne avrei avuto maggior sollievo. Fatelo al presente ed anche prima di ogni vostra preghiera; inoltre offrite per me un po’ del vostro lavoro. Ho un desiderio sì grande di vedere il buon Dio.

Tutte cose che abbiamo già detto e sono da vivere… impariamo ad offrire per le anime del Purgatorio!

Sì, i quadernetti piacciono molto al buon Dio. È codesto il mezzo più speditivo per giungere a una grande perfezione e ad un’unione intima con Gesù.

Che cosa sono questi “quadernetti”? Nel testo leggiamo:

Trattasi probabilmente di diversi taccuini, in cui Suor Maria della Croce annotava il proprio “bilancio” spirituale rispetto al “regolamento” che si era tracciato. Detti taccuini sono stati rinvenuti nelle su Carte personali.

Al Signore piacciono i nostri quaderni spirituali, il nostro prendere appunti, in quanto sono “il mezzo più speditivo per giungere a una grande perfezione e ad un’unione intima con Gesù”. Sono proprio consolato perché io ho sempre insegnato l’importanza di avere un quaderno spirituale; me l’hanno insegnato quando ero ragazzo e l’ho sempre proposto anche io, perché è molto utile che rimanga memoria di quello che siamo stati, del percorso fatto. Poi, l’annotare tutto questo ci sprona al raccoglimento, al rientrare in noi stessi, alla verifica su di noi, all’esporre quello che abbiamo nel cuore… molto utile!

Fermiamoci qui.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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