Scroll Top

Il manoscritto del Purgatorio, parte 17

Il manoscritto del Purgatorio

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Il manoscritto del Purgatorio” di mercoledì 14 dicembre 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Lc 7, 19-23)

In quel tempo, Giovanni chiamati due dei suoi discepoli li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».
Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”».
In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a mercoledì 14 dicembre 2022, terza settimana di Avvento. Oggi festeggiamo san Giovanni della Croce, sacerdote e dottore della Chiesa: per noi Carmelitani Scalzi è una solennità e una grandissima festa. Rimando alle meditazioni degli anni passati su San Giovanni della Croce, perché dobbiamo proseguire la nostra lettura.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo settimo del Vangelo di san Luca, versetti 19-23. 

Proseguiamo con la nostra meditazione sul Manoscritto del Purgatorio.

A riguardo di quel che vi ho detto or ora, bisogna che siate giunta ad una sì grande unione col buon Dio che nulla vi turbi: pene, gioie, successi, insuccessi, modi garbati o sgarbati. Bisogna che nulla di tutto questo v’impressioni neppure un tantino, ma che Gesù domini tutto in voi, che teniate incessantemente l’occhio interiore fisso su di Lui per cogliere i suoi più piccoli desideri.

Beh, quanto è difficile fare questo perché non teniamo l’occhio interiore su di Lui: le tante contingenze che ci accadono lungo la giornata vanno a nascondere il Volto di Gesù, diventano più importanti di Gesù che non riesce a dominare tutto questo che è in noi, non perché non ne sia in grado, ma perché noi non glielo lasciamo fare. Noi pensiamo: “Questa cosa la devo fare io, dipende da me, non c’è bisogno di Gesù!”. Non lo diciamo a parole, ma con i fatti. Quindi l’occhio interiore non è fisso su di Lui, non rimane su di Lui: pensate al lavoro, allo studio, alle faccende domestiche, alle preoccupazioni per la salute… è come se a Gesù volessimo tanto bene, ma poi…

pene, gioie, successi, insuccessi, modi garbati o sgarbati 

acquistano un valore maggiore, diventano più importanti, pregnanti e Gesù sparisce, mentre proprio dentro a queste situazioni dovremmo imparare a tenere costantemente l’occhio rivolto a Lui, che significa: devo fare queste cose, questi sono i miei impegni, queste le mie incombenze, le mie fatiche, ma tutto questo non deve distrarmi da Gesù, e, in pratica, dovrebbe concentrarmi ancora di più su di Lui. 

Cosa non ha fatto Gesù per voi? Cosa non farà ancora? Componete bene il vostro esteriore; ma quanto all’interiore è tutt’altra cosa, sapete. Occupatevi unicamente di quanto vi riguarda; abbassate gli occhi da per tutto. Parlate poco e a bassa voce; ma trattenetevi sempre col vostro Gesù. No! voi non Lo stancate; questo Egli attende da voi. Siate buona con le giovanette. Non trattatele duramente. Siate ingegnosa nel mortificarvi, nello spezzar la propria volontà. Prevenite le persone che vi sono un po’ meno accette delle altre, qualunque torto abbiano nei vostri riguardi, e ciò, per rinunziare a voi stessa; Gesù rimarrà soddisfatto. Tutto il resto cosa può farvi? Appunto quanto a questo bisognerà far tacere l’io umano, e obbedire a Gesù che lo vuole, senza far prevalere l’amor proprio, bensì facendo a occhi chiusi tutto quel che piace a Gesù.

In effetti una delle domande possibili che nel giorno del Giudizio potremmo sentire rivolgerci è: “Che cosa non ho fatto per Te?” E noi dovremmo dire: “Tutto hai fatto per me, anzi…”.

La seconda domanda potrebbe poi essere: “E allora, se Io ho fatto tutto per te, perché anche tu non hai fatto tutto il tuo possibile per Me? perché non hai avuto fede? Perché hai sempre dubitato? Perché ti sei rivolto agli uomini cercando consolazioni umane? Perché non sei venuto più spesso da Me? Perché non Mi hai chiesto aiuto? Perché, prima di studiare, di lavorare, non Mi hai rivolto una preghiera di lode, ringraziamento e, soprattutto, non mi hai chiesto di essere lì con te a fare quello che dovevi fare?

E ancora la suora nel Purgatorio ci richiama a occuparci di quello che ci riguarda e non di tutto o di tutti; a tenere gli occhi bassi cioè a non essere curiosi.

Parlate poco e a bassa voce…

Appena sono entrato in convento come postulante, quando avevo ventitré anni, la prima fatica che incontrai fu quella di imparare a non urlare. Io ero convinto di non urlare, invece tutti i Padri mi dicevano: “Giorgio, non urlare, perché urli?”. Io ero convinto di parlare con un normale tono di voce, eppure tutti mi dicevano che io urlavo. Era vero: con il passare degli anni ho capito che non mi accorgevo di urlare e che la mia voce era altissima, a parte che parlavo tantissimo, ma poi la mia voce era molto alta rispetto alla loro. Mi colpiva il fatto che facevano colazione in silenzio e sempre in piedi; noi ragazzi seduti a mangiare quintali di biscotti e brioches, loro, uomini di ottant’anni, in piedi con caffè, latte e pane secco. Mai visto una volta usare un cucchiaio di marmellata, noi…. chili! Se poi c’era la marmellata alla pesca piuttosto che quella alla ciliegia, per qualcuno (potete immaginare chi fosse) era un dramma! Loro in piedi con il pane secco tutti i giorni, non solo in Avvento o Quaresima… le nostre colazioni sembravano quelle della regina Margherita, lunghe e  piene di chiacchiere, loro in silenzio, in piedi con pane secco e quando parlavano usavano un tono basso che io all’inizio pensavo fossero tutti afoni. Quando parlavano, chiedevo spesso: “Eh? Che cosa ha detto?”: abituato a un mondo che urla e che grida le sue parole, parlare con questi Padri che vivevano nel silenzio, parlavano senza urlare e solo quando era necessario farlo, potete immaginare che effetto mi facesse.

Parlate poco e a bassa voce…

Non dobbiamo essere come gli straccivendoli che urlano…

trattenetevi sempre col vostro Gesù…

Sempre dobbiamo trattenerci con Lui; dobbiamo trattare bene le persone; spezzare la nostra volontà; andare incontro anche a chi ci sta un po’ antipatico; far tacere l’io umano. Soprattutto adesso che arriva Natale impariamo a invitare alla nostra mensa anche chi, magari, ci dà un po’ di prurito alle mani e alla lingua… facciamo qualche atto di rinuncia e poi, quando sappiamo che qualche cosa fa piacere a Gesù, occhi bassi e bocca chiusa, la facciamo.

Poi c’è anche il tema del grande Purgatorio dove non si ricevono preghiere da nessuno: stiamo lontani dall’indifferenza!

Il buon Dio è sovente contrariato alla morte di non poche Religiose (se così si può dire), per il fatto che aveva chiamato codeste anime, affinché Lo servissero fedelmente sulla terra e, dopo la loro morte, andassero immediatamente a glorificarLo in Cielo… Ed invece, per loro infedeltà, avviene che rimangano a lungo nel Purgatorio, molto più a lungo delle persone del mondo, che non hanno ricevuto tante grazie!

Per questo dobbiamo pregare tanto per i sacerdoti, i religiosi, le religiose, i vescovi, il Papa: più di tutti, noi abbiamo bisogno della luce dello Spirito Santo che ci mostri l’urgenza della fedeltà assoluta a Gesù. 

Noi vediamo S. Michele come si vedono gli Angeli; egli non ha corpo. Viene in Purgatorio a rilevare tutte le anime già purificate, poiché è lui che le conduce al Cielo. Sì, è vero, egli è tra i Serafini, come ha affermato Monsignore. È il primo Angelo del Cielo. Anche i nostri Angeli custodi vengono a visitarci, ma San Michele è molto più bello di essi! Quanto alla Santa Vergine, La vediamo col suo corpo. Ella viene in Purgatorio il giorno delle sue feste e se ne ritorna in Cielo insieme con molte anime. Mentre Lei sta con noi, non soffriamo; San Michele L’accompagna, ma, quando egli è solo, soffriamo come al solito.

La presenza della Vergine Maria nella nostra vita – terrena ed eterna – fa la differenza, per cui impariamo a recitare il nostro Salterio di Gesù e di Maria con grande costanza.

Mi fa piacere leggere le vostre e-mail e i vostri messaggi con i quali mi dite che dal tal giorno del mese di ottobre avete iniziato a recitare il Salterio di Gesù e di Maria e ora lo recitate tutti i giorni, tutti i giorni tutte e tre le Corone e, in alcuni casi, anche più di un Salterio. Se fossi vissuto solo per insegnare ad alcuni di voi, fosse anche uno solo, la bellissima pratica del Salterio di Gesù e di Maria, mi basterebbe per essere felice.

Quando vi ho parlato del grande e del secondo Purgatorio, l’ho fatto per farvi comprendere. Con quella espressione intendevo dire che nel Purgatorio vi sono differenti gradi. Così, chiamo grande Purgatorio il luogo ove si trovano le anime più colpevoli, nel quale io sono rimasta due anni senza poter dare alcun segno dei miei tormenti, quindi l’anno, durante il quale avete sentito lamentarmi; voi sapete che ci stavo ancora quando ho cominciato a parlarvi.

Nel secondo Purgatorio, che è sempre il Purgatorio, differente tuttavia dal primo, si soffre anche molto, ma meno che nel primo Purgatorio; infine v’è un terzo luogo, che è il Purgatorio di desiderio. In esso non v’è fuoco. Vi si trovano le anime che non hanno desiderato abbastanza il Cielo, che non hanno amato abbastanza il buon Dio. Io mi ci trovo in questo momento; ed in codesti tre Purgatori vi sono ancora molti gradi. Via via che una anima si purifica, non soffre più gli stessi tormenti. Tutto è proporzionato alle colpe che ella deve espiare.

Vedete che il tema è quello di amare Dio sempre e di amarlo sopra tutto.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

 

Post Correlati