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Il manoscritto del Purgatorio, parte 16

Il manoscritto del Purgatorio

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Il manoscritto del Purgatorio” di martedì 13 dicembre 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Mt 21,28-32)

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a martedì 13 dicembre 2022.

Festeggiamo oggi Santa Lucia, vergine e martire: un ricordo particolare per tutti i bergamaschi che oggi festeggiano con i doni il loro “Natale”… per loro è una festa grande quella di Santa Lucia: se conoscete qualcuno di Bergamo fategli un regalino!

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo ventunesimo del Vangelo di san Matteo, versetti 28-32.

Su questo Vangelo solo una osservazione: non dimentichiamoci mai che per credere, bisogna pentirsi… lo dice Gesù: “… non vi siete nemmeno pentiti così da credergli. Non si ha fede, se prima non si ha un vero pentimento dei propri peccati: comprendere i miei peccati e la loro gravità è il mio primo atto di fede. Capite quanto sia intrecciata la fede con il pentimento vero dei propri peccati: quando c’è ostinazione nei propri peccati, non si può credere.

Proseguiamo con il Manoscritto del Purgatorio; ci stiamo avvicinando sempre più al Natale, oggi poi è il tredici del mese, una giornata Mariana, e vedete quanti ritorni alla Vergine Maria che dobbiamo amare con tanta tenerezza e grandissimo ardore e zelo: mai vergognarci della Vergine Maria e della nostra amatissima Medaglia Miracolosa che dobbiamo portare sul petto senza alcun falso timore o pudore o paura! Sempre avere la nostra medaglia! 

Leggiamo:

Sì, sono ben consolata. Non sono più nel fuoco. Non ho che il desiderio insaziabile di vedere il buon Dio, sofferenza ancora assai dolorosa!

Desiderio insaziabile di vedere il buon Dio… noi possiamo vederlo in ogni momento andando al Tabernacolo!

Sento però che mi avvicino al termine del mio esilio, al luogo cui aspiro con tutto il desiderio. Ben me ne avvedo. Mi sento a poco a poco libera; ma, dirvi qual giorno e quando (lo sarò del tutto), non saprei. Solo il buon Dio lo sa. Forse dovrò trascorrere ancora degli anni in tal desiderio del Cielo. Continuate sempre a pregare, ed in appresso vi contraccambierò, benché già preghi molto per voi.

Le anime del Purgatorio pregano tanto per noi e, se facciamo loro del bene, quando saranno davanti a Dio, sapranno come ricompensarci.

 Oh! quanto sono grandi le misericordie del buon Dio verso di voi! Chi può comprenderle? Perché il buon Gesù agisce in tal modo con voi? Per qual ragione vi ama più di tante altre? Perché ha ancora tanto grandi grazie da concedervi? Forse perché lo meritate? No!… Ed anche molto meno di tante altre anime! Ma perché così vuole agire con voi; Egli è padrone delle sue grazie. Siate dunque ben riconoscente. Rimanete sempre in ispirito ai suoi piedi divini e lasciateLo fare. Siate molto vigilante sul vostro interiore. Siate ben fedele nel cercare quanto può far piacere al vostro Gesù! 

Cercare quello che può far piacere a Gesù in tutto! Un innamorato fa così: quando uno ama, cerca ciò che fa piacere all’amato o all’amata. Questo dovremmo vedere nei nostri genitori, nei nostri sacerdoti, nelle nostre suore, che ogni cosa che fanno, la fanno per far piacere a Gesù e hanno dentro una sola domanda: “Che cosa piace a Gesù? Questo fa piacere a Gesù?”. Tutto faccio per compiacere il Padre!

Non abbiate occhi, né cuore, né amore, se non per Lui! 

Continua a tornare questo tema, sempre! Il tema della verginità, sempre, in continuazione. 

Un bel gruppo di giovani sparsi per tutta Italia si incontra tutte le sere online per recitare il Rosario – sono bravi, si impegnano – e ogni tanto invitano un sacerdote per una meditazione. Mi hanno invitato già due volte. La prima meditazione è stata sulla Eucarestia, sul Cuore Eucaristico di Gesù ed è stata molto bella, ricca di testimonianze e molto lunga, più di quanto avessi fissato. Mi hanno poi proposto il tema: “Come vivere da cristiani il fidanzamento e la castità”, chiedendomi se mi andasse bene. Ho introdotto una piccola correzione: “Come vivere il fidanzamento da cristiani: la verginità”. Una ragazza mi ha risposto che molti di loro non sono più in questo stato. Che senso ha parlare di verginità a chi non è più così? Ho risposto: “Fidati, metti questo tema e poi vi spiegherò”.

Ho davanti due immagini-esempio: Santa Agnese, Sant’Agata, Santa Maria Goretti da un lato e Santa Maddalena, Sant’Agostino dall’altro e il concetto è questo: sia che tu lo sia ancora, sia che tu non lo sia più; sia che uno abbia conservato questo valore così bello, importante e fondamentale; sia che per scelte sbagliate uno non l’abbia più, ciononostante, arrivando da strade diverse, siamo tutti chiamati a tornare al valore della verginità del cuore, delle mente, del corpo, dei sensi, delle azioni perché qui si gioca tutto, dato che Gesù vuole tutto. 

Chi ancora conserva la verginità ha l’occasione per riflettere sulla sua grandezza, importanza, unicità, sul suo valore e sul fatto che essa non possa essere donata, condivisa con chiunque… ecco perché ci deve essere un Sacramento, il Matrimonio, che dica il ‘per sempre’ per cui dentro a questo Sacramento ha valore il donarsi totalmente uno all’altro (ma ci vuole un Sacramento). 

Invece, chi non l’ha più, ha il motivo per vivere la verginità, che non ha più a livello fisico perché ha fatto le sue scelte, per andare a recuperare tutto il suo valore spirituale così da poter riproporre degli atti che dicano l’importanza e la bellezza della verginità, la sua assolutezza, unicità, donazione totale e integrale.

Non abbiate occhi, né cuore, né amore, se non per Lui! 

Questa è la verginità che è molto più della castità, che è l’orizzonte in cui si colloca la castità. Che cosa ce ne facciamo di un cuore casto che non è vergine? 

San Francesco di Sales di alcune suore diceva: “Pure come Angeli, ma superbe come demoni!”: non avevano una castità verginale perché Gesù non era la primizia del loro cuore, dei loro occhi, delle loro azioni… no! Al centro c’erano loro stesse, la loro superbia, il loro orgoglio, quindi anche un cuore puro che, però, non ha conservato la verginità a che cosa serve? Quindi siamo tutti dentro a questo richiamo di Dio ed è bello che nel suo Regno ci sia spazio per Santa Maria Goretti, Sant’Agata e Santa Lucia ed anche per Sant’Agostino e Santa Maria Maddalena (e che spazio!).

Quando parlo della mia amatissima Santa Maria Maddalena devo mettermi un timer, altrimenti vado avanti due ore… 

Santa Maria Maddalena, quando incontra veramente Gesù, si pente dei suoi peccati (il Vangelo di oggi); riconosce il suo male; lo depone con le sue lacrime ai piedi di Gesù; lo scaraventa via dal suo cuore con il bellissimo gesto di asciugare i piedi di Gesù con i suoi capelli, che, fino a quel momento segno di vanità e seduzione, riconsacra donandoli a Gesù, insieme con i suoi occhi che, dopo aver visto tanto male, lei purifica con le sue lacrime. Dall’assenza di verginità Maria Maddalena è passata a una nuova forma di verginità. Non c’è una sola forma di verginità: c’è spazio, c’è speranza; ecco perché non ha senso dire: “Molti di noi non sono più vergini…”. Appunto, appunto per questo! 

Santa Maria Maddalena ci insegna proprio questo e dobbiamo far comprendere a questi giovani la bellezza di poter trovare la verginità spirituale che passa attraverso la riconsacrazione fisica: la Maddalena guarda i piedi di Gesù, li bagna con le sue lacrime, li asciuga con i suoi capelli, li bacia e così la sua bocca torna ad essere una bocca verginale. Immaginiamo quella scena bellissima: è come una nuova creazione di quella creatura così ferita dal male, dal peccato e soprattutto dalla cattiveria e dall’egoismo degli uomini. Ai piedi di Gesù la Maddalena ritrova la sua dignità di donna, la sua bellezza, il suo hortus conclusus, la sua fonte sigillata, il suo giardino di melograni, viti, fichi gustosissimi; ritrova la sua bellezza, le viene ridonato tutto, la sua sacralità interiore!

E Gesù a quel punto, con il suo perdono, sigilla la sua fonte, e rialza la Maddalena: “Donna, chi ti ha condannato?”. Tutti coloro che l’hanno usata e che hanno in mano i sassi, non ci sono più perché non possono reggere a una creatura nuova: nessuno può reggere a una creatura che si umilia, che cerca rifugio, salvezza, speranza davanti a Gesù! Se ne vanno tutti! Tutti! Nessuno può rimanere lì, nessuno può assistere a quell’evento di grazia che riguarderà solo Gesù e lei.

Immaginatevi lo stupore… non ci sono più, non c’è più nessuno… e allora Gesù la riprende, la riforma in tutti i sensi, la rialza e, cosa più importante, la perdona, le strappa il diavolo dal cuore, dalla mente, dalle mani e la rifà bella: adesso Maria Maddalena è bella, è una bellissima donna, è una bellissima creatura perché rimessa in grazia di Dio. Questa è la verginità: a tutti è possibile, per tutti è doveroso vivere in questo stato verginale.

Non abbiate occhi, né cuore, né amore, se non per Lui! ConsultateLo sempre avanti ogni cosa. 

Se Lui è il mio tutto e se io sono vergine, come vi ho spiegato e come è la Maddalena, è chiaro che Gesù è il mio unico riferimento, è il mio giardino ameno!

Abbandonatevi al suo beneplacito; e quindi, rimanete tranquilla. Tutto quel che vi ho detto s’adempirà; non frapponeteci alcun ostacolo! È il buon Gesù che vuol così.

Le persone che si perdono, si perdono unicamente perché lo vogliono ad ogni costo. Poiché, per giungere a tale estremo, v’è stato bisogno che rigettassero migliaia di grazie e di buone ispirazioni, inviate loro dal buon Dio. È dunque tutta loro propria colpa.

Per andare all’Inferno, ci vuole l’impegno di tutta una vita che dice; “No! No! No!”, oppure anche: “Dopo; non adesso; domani vediamo; non ancora; non così; non troppo…”. È con questa litania che si va all’Inferno e ci vuole l’ostinazione nel dire : “No!”. 

Ecco perché ripeto sempre, ora più che mai perché arriva Natale, di avvicinarci con frequenza alla Santa Confessione! Perché non dovremmo? Che motivo avremmo per non farlo?

 E quando saremo sul letto di morte, che ci sia qualcuno che abbia il coraggio sacramentale di far venire il sacerdote con frequenza a darci l’Estrema Unzione, ma soprattutto la Confessione e l’Assoluzione; a recitare le belle preghiere per una persona in agonia (che adesso ovviamente non si dicono più, anche se esistono ancora). Quando saremo sul letto di morte, che ci siano accanto degli “angeli” in carne e ossa che recitino il Rosario, l’Ufficio anche se noi non riusciamo più a dirli; che ci parlino del Paradiso; che ci invitino a pensare alla Misericordia di Dio aiutandoci contro il demonio; che recitino la Coroncina della Divina Misericordia… che ci facciano baciare il Crocifisso e tenere tra le mani la Medaglia Miracolosa…

Bene, oggi ho fatto pochissimo: voi sapete che è così… e poi terminerete voi di leggere il libro, tanto quello che c’è da dire lo avremo detto.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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