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All’esterno apparite giusti davanti alla gente…

Gesù punta il dito

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di mercoledì 25 agosto 2021

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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All’esterno apparite giusti davanti alla gente…

Eccoci giunti a mercoledì 25 agosto 2021. Ricordiamo oggi e festeggiamo San Luigi IX, Re di Francia e San Giuseppe Calasanzio, Sacerdote, due Santi che vi invito ad andare ad approfondire, veramente molto belli, molto bella la loro vita. Il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo XXIII di San Matteo, versetti 27-32.

Si capisce molto bene perché Gesù è durato tre anni da quando ha iniziato a parlare, perché avere un uomo che parla con questa chiarezza, senza guardare in faccia nessuno se non alla verità e alla giustizia è veramente un evento più unico che raro. Le cose che Gesù aveva da dire agli scribi e farisei, Gesù le dice chiamandole col loro nome, senza giri di parole. E noi non siamo abituati a fare così.

“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati”

Non dimentichiamo che Gesù queste cose le dice a coloro che in quel tempo erano i più potenti e i più rispettati del popolo, ma a Gesù non interessa, perché ciò che doveva dire lo ha detto. Non c’è niente come questo per essere malvoluti, anche dalle persone a noi più care. Chiamare le cose col loro nome e dire ciò che è vero, questo vuol dire essere malvoluti. 

Fateci caso: quando veniamo ringraziati? Pensiamo alle mamme, quando vengono ringraziate?

Quando fanno una buona pastasciutta, un buon risotto, una buona torta, un buon servizio in casa, forse, magari neanche lì, però di norma lì se non ti dicono grazie, ti dicono che è buono, ma non sempre lo dicono. È difficile che una mamma, un papà, un Sacerdote vengano ringraziati quando rimproverano, quando richiamano, quando castigano, quando dicono: “Adesso basta”. È difficile.Ti guardano, i più santi stanno zitti e basta.

Noi ascoltiamo tante cose, leggiamo tante cose, e la maggioranza — o comunque un grande numero di noi — alla fine fa sempre solo quello che vuole, questa è la verità. Ascoltiamo tanti, sentiamo molto, leggiamo tanto, ma alla fine facciamo sempre quello che vogliamo noi. Questa si chiama ipocrisia, perché le cose che non ci piacciono non ci raggiungono, non ci lasciamo mettere in discussione da quello che non ci piace. Non ci piace, fine. Sembriamo sepolcri imbiancati che all’esterno appaiono belli, devoti, pieni di amore per il Signore, che vogliono cambiare ed essere persone diverse, poi se guardiamo la vita, che di fatto prima o poi manifesta l’interiorità, se guardiamo bene vediamo che esteriormente siamo in un modo e poi internamente siamo pieni di ipocrisia e falsità. È inutile che diciamo, come dice Geremia: “Pace, pace, dove pace non c’è”. È inutile che diciamo amore, amore, dove amore non c’è, conversione, conversione dove conversione non c’è.

“Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”.

Se fossimo vissuti ai tempi dei nostri Padri avremmo fatto peggio. Guardate la vita di Padre Pio, se fosse vivo oggi noi faremmo peggio di quello che hanno fatto ai tempi suoi, contro di lui, perché a noi sta bene tutto, l’importante è che ci vengano sempre a lisciare il pelo, questa è la cosa essenziale, l’importante è che non ci facciano questioni, che non vadano a mettere il becco e il naso nelle nostre cose, nelle nostre case chiuse, asfittiche.

Ordinate, belle, pulite, ordinate, messe in ordine, per chi? Non si sa. Per che cosa? Non si sa.

Anche le tombe sono belle pulite e ordinate, sotto. Non ci sono invitati, di solito sono abbastanza tranquille, non hanno molti ospiti, si gode di un ottimo silenzio, abbastanza chiusa come realtà e si vive tranquilli, non c’è nessuno che ti stufa, che ti importuna, si è lì tutti insieme, abbastanza raccolti, ogni tanto cresce qualche filo d’erba, ma poi te lo tolgono, c’è molto ordine. Peccato che è un cimitero, ma è un dettaglio. Chissà, forse non a caso Gesù li chiama “sepolcri” imbiancati.

Impariamo a guardare la nostra interiorità, impariamo a guardare dentro di noi, a valutare chi siamo, a smetterla di essere superficiali e banali, impariamo a stare davanti al Signore da gente sveglia, da gente disponibile, da gente amante, che vuole convertirsi e fa propositi di conversione. Togliamo tutto ciò che sa di ossa, di morti, e di marciume. 

Come dice Gesù, non ci deve interessare proprio niente di apparire giusti davanti alla gente, come se il giudizio della gente avesse valore! Non ha nessun valore, non conta nulla, quello che conta è il giudizio di Dio che invece guarda molto in profondità.

Vi auguro una santa giornata e vi auguro di cuore a me e a voi di non essere né ipocriti, né falsi, né sepolcri imbiancati.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen. 

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

 

VANGELO (Mt 23, 27-32)

In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».

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