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“Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!” (2Cor 6,2)

Predicazione di San Paolo

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: « “Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!” (2Cor 6,2)»
Lunedì 19 giugno 2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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PRIMA LETTURA (2 Cor 6, 1-10)

Fratelli, poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti:
«Al momento favorevole ti ho esaudito
e nel giorno della salvezza ti ho soccorso».
Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non venga criticato il nostro ministero; ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio con molta fermezza: nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, con sapienza, con magnanimità, con benevolenza, con spirito di santità, con amore sincero, con parola di verità, con potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama; come impostori, eppure siamo veritieri; come sconosciuti, eppure notissimi; come moribondi, e invece viviamo; come puniti, ma non uccisi; come afflitti, ma sempre lieti; come poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto!

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a lunedì 19 giugno 2023. 

Abbiamo ascoltato la Prima Lettura della Santa Messa di oggi, tratta dal capitolo sesto della seconda lettera ai Corinzi di san Paolo apostolo, versetti 1-10.

La prima cosa che ci dice l’apostolo San Paolo è di:

non accogliere invano la grazia di Dio

non vanifichiamo la sua opera! 

Questo vuol dire corrispondere con la vita a quanto il Signore ci chiede e a quanto con la sua grazia ci propone di credere e di vivere.

Ogni giorno siamo chiamati a fare delle scelte. Bisogna stare attenti a vedere che scelte facciamo. Dobbiamo sempre verificare se la nostra esistenza è un’accoglienza della grazia del Signore. 

Pensate alla grazia che abbiamo di poterci accostare alla Santa Messa, alla confessione. Che cosa ne facciamo di questa grazia? Pensate alla grazia che abbiamo di essere stati battezzati e cresimati e magari ordinati sacerdoti o sposati. Di tutta questa sovrabbondante grazia noi cosa facciamo? Come la gestiamo? Ci interpella? Sentiamo l’urgenza interiore che ci fa dire: “Ecco, su questa cosa il Signore ti sta aspettando, sta aspettando da te una maggiore corrispondenza”. E questa grazia che riceviamo nei sacramenti, ad esempio, poi va fatta fruttare. Dobbiamo farla fruttare nella nostra vita, certamente, ma anche nella vita degli altri, anche al servizio degli altri. Non riceviamo le grazie a nostro uso e consumo.

Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!

Adesso! Non aspettare domani, è questo è il momento! È questo il momento nel quale chiedere perdono a Dio, fallo oggi! È oggi il momento in cui il Signore ti chiama a riavvicinarti a Lui, a ricominciare un rapporto di amicizia e di amore con lui, a intensificare quello che già c’è. «Ora è il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza». Dipende da noi, da quello che vogliamo farne di tutta questa grazia.

E poi ci dice:

Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno perché non venga criticato il nostro ministero

“Perché non venga criticato il nostro ministero” vale in particolar modo per loro che erano apostoli, per noi che siamo sacerdoti. Ma il fatto di non dare scandalo vale per tutti! Non dobbiamo mai dare occasione di scandalo, di inciampo, a nessuno. Perché è chiaro che poi ne va di mezzo il nome di Gesù. Un cristiano che si comporta male è già con la sua vita un’offesa al Signore, perché attira un giudizio negativo anche sulla fede. È una responsabilità grande quella di non dare mai scandalo agli altri attraverso il modo di parlare, attraverso il modo di fare, le espressioni che usiamo, i ragionamenti che facciamo, il comportamento che assumiamo. 

San Paolo dice:

ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio con molta fermezza

in ogni cosa, in tutto, lui dice: «presentiamoci come ministri di Dio». E ci vuole fermezza, perché, capite, non posso essere instabile!

Quindi:

nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni

fermezza! Ci vuole fermezza! In questi momenti difficili, pesanti, estremi, di grande sofferenza, di grande privazione, bisogna essere ministri di Dio, cioè bisogna continuare a portare avanti con dignità il compito che Dio ci ha affidato, nonostante le percosse, le angosce, le tribolazioni eccetera:

con purezza, con sapienza, con magnanimità, con benevolenza, con spirito di santità, con amore sincero, con parola di verità, con potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama; come impostori, eppure siamo veritieri

Vedete? Potremmo dire che in tutto, in ogni occasione, c’è richiesto di essere fermi, ministri di Dio, e fare tutto avvolto — potremmo dire — con i frutti dello Spirito Santo. Nonostante, certo, possiamo vivere in disonore, nella cattiva fama, possiamo essere ritenuti impostori, sconosciuti, moribondi, puniti, afflitti, poveri, come gente che non ha nulla… fa niente!

Vedete l’apostolo che cosa ha vissuto per il Signore, quanto ha sofferto. Ma lui dice: “Non fa niente, noi dobbiamo presentarci come ministri di Dio e lo dobbiamo essere sempre, in ogni occasione, in ogni situazione”. Quindi se magari oggi ci troveremo in una condizione o situazione di sofferenza o di torto subito, di ingiustizia, ecco, ricordiamoci queste parole di San Paolo: se sei un sacerdote comportati come Ministro, se sei invece un laico comportati… proprio come amico di Dio, comportati come testimone di questo Suo amore così eccedente, e fallo con fermezza, cioè sii fermo, non ti muovere secondo le voglie del mondo. Non è il mondo con le sue voglie che ci deve muovere.

Sapete, quando viviamo certe situazioni pesanti di persecuzione è facile perdere la pazienza, è facile arrabbiarci. E questo non va bene perché, se da una parte è comprensibile, non va bene perché vuol dire che perdiamo terreno, siamo caduti nel tranello del mondo, del nostro nemico, del diavolo. Noi dobbiamo rimanere — lui dice — con purezza, sapienza, magnanimità, benevolenza, amore sincero, parola di verità. Vedete, c’è sempre il suggerimento di fare una specie di passo indietro rispetto alla tentazione di farsi travolgere dalla situazione. È difficile, molto difficile, perché ovviamente i nostri sentimenti, dentro, si muovono.  Però, se abbiamo accolto la grazia di Dio, vedrete che questa grazia ci aiuterà tantissimo in quel momento, almeno ad accorgerci e dire: “Attenzione, questo è il momento nel quale, invece che andare a combattere, devi ritirarti. Devi ritirarti perché stai perdendo lucidità, stai perdendo pacatezza, stai perdendo serenità. Allora ritirati, lascia che tutto si calmi e poi tornerai a…”.

Ecco allora che quest’oggi il Signore ci aiuti a cogliere «il momento favorevole e il giorno della salvezza».

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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