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Suor Maria Marta Chambon e le Sante Piaghe di N.S.G.C.: prima parte

Suor Maria Marta Chambon

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di venerdì 26 marzo 2021

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione 

SUOR MARIA MARTA CHAMBON E LE SANTE PIAGHE DI N.S.G.C. – 1° parte

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

Eccoci giunti a venerdì 26 marzo 2021, abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi tratto dal cap. X, vv. 31-42 di San Giovanni. Vogliono uccidere Gesù per l’ennesima volta, c’è sempre qualcuno che vuole ammazzare Gesù: da quando nasce, dalla strage degli Innocenti, fino alla fine, quando poi di fatto succederà, c’è sempre qualcuno che vuole uccidere Gesù.

«Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?»

Nella normalità si uccide qualcuno che ha fatto qualcosa di male, e quindi Gesù chiede cosa ha fatto di male per il fatto che vogliono ucciderlo.

Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».

Interessante: anche loro riconoscono le sue opere come buone, ma non è per quello che vogliono ucciderlo. Vogliono ucciderlo per il fatto che Lui bestemmia. Il Figlio di Dio, la Seconda Ipostasi della Santissima Trinità, cioè Dio, bestemmia. Detto questo abbiamo detto tutto, detto questo è possibile veramente tutto, ogni più incredibile follia e illogicità e sregolatezza del pensiero. Possiamo arrivare a questo grado di follia che, di fatto, non è un grado, perché qui siamo oltre la misurazione. La realtà misurabile che abbiamo intorno ha dei gradi di misurazione ma oltre un certo livello non si può andare, non esiste. Qui siamo oltre quel livello di irrazionalità, di durezza di cuore, di assurdità, di illogicità, siamo oltre.

«Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».

Quella che loro chiamano bestemmia è esattamente la ragione della caduta di Lucifero, il motivo per il quale il grande Lucifero, da meraviglioso Angelo è diventato il principe di questo mondo, il principe delle tenebre, il principe dell’inferno: “Dio non può farsi uomo”.

Questo è il punto. Questa Verità di fede, che è tutto il tema dell’Incarnazione, Dio che si fa uomo, è veramente la cosa più sconvolgente che ci sia della nostra fede.

Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre».

Queste opere sono buone o no? Far risorgere i morti, guarire i lebbrosi, sanare i muti, rimettere in piedi gli storpi, sono cose che fate tutti i giorni? o sono cose buone e assolutamente straordinarie ed eccezionali che voi non fate mai? Se sono buone — e sono buone perché sono sotto gli occhi di tutti — se sono straordinarie — e lo sono perché loro non le fanno, nessuno le fa a parte Gesù — almeno credete alle opere. Credete almeno a quelle e ponetevi una domanda: “non è che magari io sto sbagliando nella mia analisi”?

Queste opere a cosa servono?

“Perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre”

Non sono opere fatte per recare del sollievo, sono opere che sono manifestazioni: si manifesta l’unione profonda tra il Padre e il Figlio attraverso le opere, viene a emergere, si rivela.

E loro cosa fanno?

Continuano a fare le cose di prima come se Gesù non avesse neanche parlato; non c’è sordo più sordo di chi non vuole sentire. Quando uno è dentro l’ideologia nessun ragionamento lo smuove.

“E in quel luogo molti credettero in lui.”

Molti si rendono conto.

Ieri abbiamo iniziato a vedere, un po’ come una pennellata, questa bellissima figura di Suor Maria Marta Chambon e le Sante Piaghe di Nostro Signore Gesù Cristo. Ci stiamo avvicinando alla Settimana Santa, al Triduo santo, usiamo questa meravigliosa monaca come preparazione. Abbiamo visto ieri l’importanza della Scienza del Dolore, aumentano i dolori ma non aumenta questa scienza del dolore. Andiamo avanti.

Fu proprio un venerdì Santo che Nostro Signore a nove anni si rivelò a Francesca Chambon, il suo nome da laica.

“Francesca aveva appena nove anni allorché, condotta da una sua Zia il Venerdì Santo, all’adorazione della Croce, Gesù Cristo si presentò ai suoi sguardi, lacerato, sanguinante, come al Calvario. “Oh! in quale stato Egli era! Dirà essa più tardi.

Il giorno della sua Prima Comunione, Egli le si presentò visibilmente; e d’allora in poi, a ciascuna delle sue Comunioni, fino alla sua morte, essa vide sempre Gesù Bambino nella santa Ostia. Egli divenne l’inseparabile compagno della sua gioventù, la seguiva al lavoro nei campi, conversando con lei lungo la strada, riconducendola alla casuccia paterna.   “Noi eravamo sempre insieme… oh!  quanto io ero felice!  avevo il Paradiso nel cuore! ….”  diceva essa, richiamando verso la fine della sua vita questi lontani e dolci ricordi.”

Gesù Bambino che l’accompagnava a casa, che l’accompagna per strada, che le appare nell’Eucarestia. Noi ci potremmo chiedere: Ma io se ricevessi la Visita di Gesù Bambino, cosa farei? Cosa direi?

Scrivono di lei:

“Il suo amore appassionato per la vita nascosta, il suo imperioso bisogno di sfuggire da ogni sguardo umano, e la sua paura che qualcuno si accorga di ciò che accade in lei”

Vedete il velo di cui parlavamo ieri fatto dalle imperfezioni? Vedete quando vi parlavo dei monaci callisti, cioè i monaci bellissimi?

“Aveva un’orazione poco comune, un raccoglimento perpetuo, una fame e una sete di Dio sempre crescenti.”

Gesù Crocifisso le faceva quasi ogni giorno contemplare le Sue Divine Piaghe, ora risplendenti e gloriose, ora livide e sanguinanti, chiedendole di associarsi ai dolori della sua Passione”

“Suor Maria Marta fu da prima invitata a passare le notti stesa sul pavimento della sua cella.”

I Santi si costruiscono giorno dopo giorno.

“Poi ricevette l’ordine (da Gesù) di portare giorno e notte un duro cilicio. Quindi, essa dovette intrecciarsi una corona di acute spine, che non le permise più di posare la testa senza sentire vivi dolori.   Dopo otto mesi, nel maggio 1867, non contento delle notti passate per terra, con il cilicio e la corona di spine, Gesù volle da Suor Maria Marta il sacrificio del suo medesimo sonno, domandandole di vegliare sola, presso il S.S. Sacramento mentre che tutte dormivano in Monastero.

A tali esigenze la natura non trova il suo conto! Ma non è forse questo il prezzo abituale dei divini favori?… Nel silenzio della notte, Nostro Signore si comunicava alla sua serva nel modo più meraviglioso. Talvolta, senza dubbio, Egli la lasciava lottare penosamente per lunghe ore, contro la fatica ed il sonno. Ma più spesso, Egli s’impadroniva immediatamente di lei e la trasportava in una specie di estasi.  Le confidava le sue pene e i suoi segreti d’amore.  La colmava di carezze, le prendeva il cuore per immergerlo nel suo. Le sue conquiste su quest’anima umilissima, semplicissima e docile, andavano crescendo ogni giorno.”

Proviamo ad immaginarci questa scena, nel silenzio della notte. I monaci callisti, i monaci bellissimi, ormai hanno imparato che nel silenzio della notte avvengono le celesti cose.

“Nel silenzio della notte, Nostro Signore si comunicava alla sua serva nel modo più meraviglioso…Egli la lasciava lottare penosamente per lunghe ore, contro la fatica ed il sonno.”

Bisogna un po’ lottare, il sonno viene un po’ a tutti però bisogna essere un po’ forti. La fatica a tutti viene, però bisogna lottare.

“Le confidava le sue pene e i suoi segreti d’amore.”

Immaginatevi cosa può voler dire Gesù che ti confida i suoi segreti, che ti confida le sue pene. Se succedesse a me, morirei di infarto. È talmente grande l’emozione che il cuore mi scoppierebbe dal petto.

“La colmava di carezze”

Questa Suora analfabeta colmata di carezze da parte di Gesù!

A chi di noi non viene voglia di dare tutta la vita per una notte così?

“Le prendeva il cuore per immergerlo nel suo”

Che operazioni d’amore da parte di Gesù! E noi che stiamo con l’orologio in mano, quando andiamo a confessarci, o quando andiamo a Messa per vedere quanto è lunga l’omelia o quando andiamo a pregare davanti a Gesù per vedere se, come e quando e perché. Noi abbiamo il problema del bigodino, della Gazzetta dello Sport di chi ha vinto la partita, questi sono i nostri problemi. Guardate che questa vita finisce.

Noi dove abbiamo messo il nostro cuore? Abbiamo bruciato il nostro cuore dentro le spine delle preoccupazioni del mondo, altro che immergerlo nel Cuore di Gesù. Noi non abbiamo neanche ansimato le carezze da parte di Gesù, perché ci siamo riempiti di carezze da parte di altro e di altri, di manacce disgustose.

Vi auguro davvero di cuore di sperimentare queste bellezze, vi auguro di avere la grazia da parte di Gesù di passare non una notte, ma mille notti così come è accaduto a Suor Maria Marta Chambon, e come succedeva anche a Santa Margherita Maria Alacoque, che tra l’altro è della stessa congregazione.

Qui dobbiamo fare un po’ una sfida, qui la sfida ci sta.

Un giorno un giovane mi disse:

“Padre ma perché tutte queste cose grandissime, stupende, meravigliose, sento che succedono solo alle donne, alle suore, alle mistiche? Ma di mistici maschi che vivono queste cose tutta questa grandezza, bellezza, ricchezza che loro descrivono non ce ne sono,… sembra quasi che ci siano più donne che uomini.”

Santi non ne mancano, ma leggere cose così alte e meravigliose non è così frequente. Speriamo che ci sia qualche giovane, adulto, qualche anziano che si senta toccare il cuore da queste esperienze bellissime, e dica come S. Agostino: “Se loro sì, perché non io?”

Lo auguro di cuore. E la Benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.

Venerdì della V settimana di Quaresima

VANGELO (Gv 10,31-42)
Cercavano di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.

In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.

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