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“Comunione spirituale e comunione psichica” da “Vita comune” di D. Bonhoeffer. Parte 23

Comunione spirituale e comunione psichica

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Comunione spirituale e comunione psichica” tratta dal testo “Vita comune” di Dietrich Bonhoeffer.
Lunedì 6 febbraio 2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Mc 6, 53-56)

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a lunedì 6 febbraio 2023. Ricordiamo oggi e preghiamo i martiri San Paolo Miki e compagni. Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal sesto capitolo del Vangelo di San Marco, versetti 53-56.

Continuiamo la nostra lettura del testo del teologo Bonhoeffer, Vita Comune.

Se è vero che noi, cristiani maturi, ci troviamo in difficoltà a connettere al senso generale un capitolo dell’Antico Testamento,… 

Leggo un capitolo da un libro dell’Antico Testamento, ad esempio dal libro dei Giudici, delle Lamentazioni, di Ester, di Giona, di Osea, quello che volete: Bonhoeffer dice che, se ci troviamo in difficoltà a connetterlo al senso generale di tutto l’Antico Testamento (anche di tutto il Nuovo Testamento ); se non riusciamo a connettere un capitolo a tutto il suo contesto; se restiamo come inebetiti e non riusciamo a capire:

questo è un fatto di cui possiamo solo vergognarci profondamente; infatti che tipo di conoscenza della Scrittura dimostriamo così di avere, e che tipo di lettura ne abbiamo fatto fino a questo momento?

Si può dargli torto? Si può dire che stia sbagliando? Fino ad oggi noi che lettura abbiamo fatto della Parola di Dio? Sta parlando della Parola di Dio, non di un giornale! Quanto la Parola di Dio illumina i nostri passi, come dice il salmo? 

“Lampada per i miei passi è la Tua Parola, Luce sul mio cammino; ho giurato, e lo confermo, di voler custodire i tuoi precetti”. (Sal 119,105-106).

 Quanto è vero tutto questo? Perché, se lampada ai miei passi non è la Parola di Dio, vuol dire che qualcos’altro lo è. Di una luce ho bisogno, di quale? È tutto da verificare. Sapete: una luce è fondamentale, se poi si prende una luce sbagliata, se mi faccio illuminare da ciò che, invece, è ancora più tenebra…

Che lettura ho fatto della Parola di Dio fino ad oggi? Ci sono cristiani che non hanno mai letto, per esempio, un libro dell’Antico Testamento e che arriveranno a morire senza averlo mai letto. Che non hanno mai letto, per esempio, il Libro dei Maccabei con la vita di Mardocheo. Non dico di andare a leggere l’Ecclesiaste che uno dice: “Mamma mia!”. Va bene, ma le storie più belle, le più importanti: la storia di Giuseppe, quella di Ester, quelle di Ruth, Giobbe, Giacobbe, Esaù, Abramo, Mosè, Mardocheo; i profeti Osea, Geremia, Isaia, Aggeo, Michea quante storie bellissime ci sono nell’Antico Testamento e noi non sappiamo niente! 

Poi andiamo dai maghi e dalle maghe a farci dire come dobbiamo vivere; poi andiamo dalla cartomante a farci leggere le carte o la mano; poi vado a farmi leggere i fondi di caffè; poi vado da quella che parla con i morti! Tutto questo perché, alla fine, abbiamo bisogno di risposte, di dare un senso alla vita: noi siamo “cercatori di senso”, abbiamo bisogno di “datori di senso” e dove li prendiamo? Dalla maga? Poi ci perdiamo in chiacchiere dalla parrucchiera, piuttosto che davanti alla Gazzetta dello Sport con il “bianchino”, davanti alla birra e a quant’altro ma noi ci diciamo cristiani cattolici maturi!

 Invece dovremmo avere la Parola di Dio tra le mani! Ma dov’è la nostra Bibbia in casa? Dov’è? Provate a dire dov’è! Adesso ve lo chiedo: “Dov’è la Parola di Dio; dov’è la tua Bibbia in casa? Dov’è che la tieni?” Oh, mamma, aspetta che vado a prendere un cane da tartufo perché non so più dove sia! E allora che cosa leggi? A dire il vero c’è una domanda che viene prima: ma tu leggi? Quanto tempo dedichi alla lettura? 

Se conoscessimo il tema del passo che stiamo leggendo, potremmo seguire senza difficoltà la lettura di un capitolo, soprattutto se abbiamo a disposizione la Bibbia e possiamo seguire anche personalmente il testo scritto. 

Certo che abbiamo a disposizione la Bibbia, certo.

Per cui dobbiamo riconoscere da soli che la sacra Scrittura ci resta in buona misura sconosciuta. 

Ditemi se Bonhoeffer ha torto, io volentieri accetto le obiezioni, però voglio sapere dove, perché io non lo so. È vero che la Parola di Dio ci resta sconosciuta, è verissimo! Prendete ad esempio la storia di Noè, Sodoma e Gomorra: ma quanto c’è da imparare dentro tutti questi testi! 

“Ah, il Dio dell’Antico Testamento è un Dio vendicativo!”. Ma l’hai mai letto? Oggi ci sono i fanfaroni, quelli che vanno a vendere notizie false: peccato che questa gente non abbia mai letto. La domanda è: “Ma tu l’hai mai letto? Tu l’hai letto tutto?”. Non parliamo di quello che non conosciamo perché poi facciamo brutta figura! 

San Girolamo diceva: “L’ignoranza della Scrittura è ignoranza di Cristo”. 

Ecco, incredibile adesso, voi direte che Padre Giorgio lo legge prima, quindi sa già , invece no, non è così! Lo scoprirete in Cielo!

Questa colpa dell’ignoranza della Parola di Dio non può avere altro seguito che il proposito di recuperare con serietà e fedeltà quanto abbiamo trascurato, e i teologi qui dovrebbero mettersi al lavoro prima di tutti! 

Bello questo affondo! In primis siamo noi che dobbiamo studiare, amare, gustare, approfondire, cercare la Parola di Dio, no? Quindi recuperiamo! Adesso vi farò un piccolo progettino, un piccolo proposito di recupero serio e fedele di quanto abbiamo trascurato!

Non si risponda che una meditazione comune non è il momento adatto per imparare a conoscere la Scrittura, e che questo sarebbe un obiettivo troppo profano, da raggiungersi al di fuori di questo contesto. Si intenderebbe la meditazione in modo completamente sbagliato. La Parola di Dio deve essere udita da ognuno alla sua maniera e secondo la sua capacità di comprendere; il bambino sente e impara per la prima volta nella meditazione la storia biblica, il cristiano adulto vi torna, per approfondire sempre più il suo apprendimento, e non finirà mai d’imparare, ogni volta che si troverà a leggere e ad ascoltare la Bibbia.

Allora: innanzitutto è bello leggere la Parola di Dio in famiglia “Sì, ma il mio bambino non capisce niente!”. Questo lo dici tu; forse il tuo bambino capisce più di te! Leggerla, ascoltarla, leggerla ai nostri bambini, ai nostri ragazzi e vedrete che cose bellissime! Poi ci sono anche dei libri bellissimi con illustrazioni stupende!

Ricordo che uno dei miei primissimi album delle figurine — che ho ancora qui con me a Roma — è quello sulla storia di Gesù: lo porto sempre con me. Ormai questo album delle figurine avrà di sicuro più di quarant’anni è qui, dietro le mie spalle, sempre con me: forse è l’unico mio album delle figurine perché non ricordo di averne avuti altri e se ne ho avuti altri, di sicuro li ho persi tutti o sono stati buttati tutti visto che non ne ho mai finito uno, tranne questo. Vita Jesu, la Vita di Gesù: non so quanti bambini della mia età abbiano avuto qualcuno che regalasse loro questo bellissimo album delle figurine! Io ho avuto questa grazia immensa: la mia nonna mi regalò questo album stupendo. Ricordo che, ovviamente, non c’era nessuno con cui scambiare le figurine – quando eravamo bambini si usava scambiare i doppioni: i doppioni di Jeeg robot d’acciaio che avevo li davo ai miei amici che mi davano i loro per terminare l’album, ma io non sono mai riuscito a finirlo. 

Le figurine dell’album di Gesù, però, non le scambiavo con nessuno visto che nessuno lo aveva. Però sono riuscito a completarlo, ce l’ho completo e, da frate, me lo sono portato con me: immaginatevi il giovane ragazzo Giorgio che entra in Convento con l’album di figurine! Abbiamo fatto anche questo nella vita: Giorgio sacerdote con l’album delle figurine. Certo, è stato uno dei miei primi catechismi, è lì che io ho cominciato a conoscere la Parola di Dio, a vedere le illustrazioni, perché un bambino impara di più con le immagini che con le parole. La prima catechesi della mia nonna fu: comincio a farti vedere delle immagini, dei quadri belli, delle immagini belle a sfondo religioso in modo tale che te li faccio vedere e te li spiego. Bellissimo, no? 

La suora testimone di tutto quello che vi sto per raccontare, che è ancora viva, probabilmente sta ascoltando, perché so che segue queste meditazioni. Non so se sentirà proprio questa, ma è molto probabile che la sentirà. Ricordo che da ragazzo, forse non ancora adolescente, uno dei libri della Scrittura che mi affascinava tantissimo, più di tutti era l’Apocalisse. Ricordo che la mia nonna me lo raccontava e io rimanevo talmente affascinato dal racconto che un giorno andai nella libreria vicino alla casa della mia nonna e alla chiesa, e lì incontrai questa suora che era una persona amica, una persona che conoscevamo. Entrai e le dissi: “Vorrei il libro dell’Apocalisse”. Io volevo solo il libretto dell’Apocalisse, perché c’erano dei commentari di tale libro. La suora mi fece tutto un discorso per convincermi che si trattava di un libro difficile, ma io non volli sentire ragioni e lo comprai.

 Certo, non ho capito, non ho compreso il libro dell’Apocalisse come posso averlo capito e compreso adesso, ma l’ho compreso come un ragazzo: ho compreso quello che ho compreso. Mi è servito? Certo! Certo che mi è servito fondamentale! 

La lettura e la meditazione in comune è fondamentale: ognuno poi capisce quello che capisce, ma è fondamentale! Si trasmette, si impara, ci vuole un adulto che trasmetta questo gusto della Parola di Dio!

E poi il proposito di “recuperare con serietà e fedeltà quanto abbiamo trascurato“. Il proposito potrebbe essere questo: scelgo un libro che può essere dell’Antico e del Nuovo Testamento e ogni giorno, in modo progressivo, leggo un paragrafo, mezzo capitolo del testo. 

Per esempio: non ho mai letto la storia, il libro di Ester (bellissimo!). Comincio: capitolo1, versetto 1 e ogni giorno leggo, non so, dieci versetti. Lo faccio al mattino, così questa parola mi scava, mi parla dentro (grazie a quella che si chiama “ruminatio“); poi, alla sera, li rileggo e vedo come è andata la giornata su quello che ho letto. “Ma io magari non capisco! A me non dice niente!”. Fa niente: la Parola di Dio, anche se sembra non dirti niente, ti scava dentro, ti parla: ti verrà utile un giorno, vedrai, ti tornerà alla mente e dirai: “Ah, adesso ho capito!”. Quindi ognuno imparerà qualcosa, anche i vostri bambini: voi potete leggere anche il libro più complesso, per esempio leggo il libro dei Proverbi, il libro del Siracide a mezzogiorno: sono come due sentenze a me il Signore oggi dice questo e lo tengo lì, lo mastico! Con fedeltà, però, ogni santo giorno!

Ma non sarà solo il cristiano ancora non adulto a lamentarsi spesso dell’eccessiva lunghezza della lettura biblica o della difficoltà a comprenderla integralmente; simile lamentela verrà anche dal cristiano adulto. A tal proposito va detto che è proprio il cristiano maturo a trovare «troppo lunga» anche la lettura biblica più breve. Che significa questo? La Scrittura è un tutto, e ogni parola, ogni frase ha una tale molteplicità di riferimenti al tutto, che è impossibile aver sempre presente questo tutto al di là dei singoli aspetti. Qui dunque risulta evidente che la totalità della Scrittura, e quindi anche ogni singola parola di essa, trascende di gran lunga la nostra comprensione (vedete? C’è sempre un “oltre” che ci supera), perciò può essere solo un bene, se quotidianamente ci vien richiamato alla mente questo fatto, che ci rimanda a Gesù Cristo in persona, nel quale «sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza» (Col 2,3). 

E noi subito pensiamo a che cosa? All’Eucarestia! Pensiamo al Tabernacolo e diciamo che lì è nascosto tutto il nostro tesoro, quindi anche quando non capisco, quando magari mi sfuggono un dettaglio importante, un approfondimento importante, una collocazione importante, io so che in Gesù, che lì è nascosto tutto, è tutto custodito.

Forse si può dire che ogni lettura biblica deve essere per qualche aspetto «troppo lunga», per non risultare una raccolta di sentenze di sapienza pratica, ma la parola della rivelazione di Dio in Gesù Cristo.

È importante che ci disponiamo a tutto questo: la Parola di Dio ci rivela Dio in Gesù. Ecco perché in chiesa deve essere proclamata bene, non biascicata! La Parola di Dio va proclamata, non va letta! “Vieni a leggere le letture?”, “No, vengo a proclamare le letture!” Le letture in chiesa non si leggono, si proclamano!

Io ho ancora la mia Bibbia di Gerusalemme che acquistai quando ero ragazzo e mi ha accompagnato sempre durante i miei studi teologici; mi ha accompagnato quando andavo a fare gli Esercizi Spirituali da adolescente, quando andavo a fare i ritiri, quando pregavo in camera mia. È stata sempre con me, sempre quella! Dobbiamo avere un amore, una cura per la Parola del Signore!

La Scrittura è un corpus, un tutto vivente, e per questo la lettura, nella comunità di persone che vivono insieme, dovrebbe essere impostata soprattutto come lectio continua, cioè lettura continuata. Libri storici, profeti, vangeli, epistole e Apocalisse, nel connettersi gli uni agli altri, si leggono e si ascoltano come Parola di Dio. 

Infatti in chiesa diciamo sempre: “Parola di Dio”. Poi bisogna vedere se ci crediamo veramente, se l’applichiamo veramente o facciamo quello che vogliamo noi. Sapete: la Parola di Dio dice tante cose, ma poi o posso fare quello che voglio!

La comunità in ascolto si trova posta, grazie a questa lettura, nel cuore dello straordinario mondo della rivelazione del popolo d’Israele, con i suoi profeti, giudici, re e sacerdoti, le sue guerre, le sue feste, i sacrifici e le sofferenze; la comunità dei credenti entra nel cuore della storia del Natale, del battesimo, dei miracoli e della predicazione, delle sofferenze, morte e risurrezione di Gesù Cristo, partecipa a ciò che in un tempo determinato è avvenuto su questa terra per la salvezza di tutto il mondo, e a sua volta riceve in questo modo la salvezza in Gesù Cristo. La lettura continua dei libri biblici costringe chiunque sia disposto ad ascoltare a portarsi, a farsi trovare là dove Dio ha agito per la salvezza dell’uomo una volta per tutte (ecco perché è importante). Proprio la lettura liturgica ci presenta in modo del tutto nuovo i libri storici della sacra Scrittura. Diventiamo partecipi di ciò che un tempo accadde per la nostra salvezza, ci dimentichiamo di noi stessi (che bello!) e ci perdiamo, nel partecipare al passaggio del mar Rosso, nella traversata del deserto, nel passaggio del Giordano per giungere alla terra promessa, sprofondiamo nel dubbio e nella mancanza di fede insieme con Israele, e rinnoviamo l’esperienza dell’aiuto e della fedeltà di Dio attraverso la punizione e la penitenza; tutto questo non nell’immaginazione irreale, ma nella santa realtà di Dio. 

La santa realtà di Dio”: la Parola di Dio è sempre reale! 

Adesso sentite che bello, che parole bellissime!

Siamo sradicati dalla nostra personale esistenza e trapiantati nella storia santa di Dio sulla terra. 

A sentire queste cose, a me vengono i brividi!

E lì che Dio ha agito su di noi, e ancora oggi Dio agisce su di noi, sulle nostre miserie, sui nostri peccati, per mezzo dell’ira e della grazia. Non nel senso che Dio sia spettatore e partecipe della nostra vita attuale, ma nel senso che noi siamo ascoltatori e partecipi dell’agire di Dio, nella meditazione della storia sacra, della storia del Cristo in terra: questo è l’importante, e solo per quel tanto che ne siamo partecipi Dio anche oggi è con noi. Qui si verifica un completo capovolgimento. Non è nella nostra vita che si devono ancora mostrare la presenza e l’aiuto di Dio ma, al contrario, questa presenza e aiuto ci si sono già mostrati nella vita di Gesù Cristo (è lì che noi vediamo che Dio ci aiuta!). In effetti è per noi più importante sapere che cosa Dio abbia compiuto nei confronti di Israele e del proprio Figlio Gesù Cristo, che non cercare di scoprire quale sia l’intento di Dio nei miei confronti oggi. E più importante la morte di Gesù che non la mia morte; la risurrezione di Gesù Cristo dai morti è l’unico motivo della mia speranza di risorgere anch’io al giudizio finale. La nostra salvezza è «fuori di noi», non nella storia della mia vita, ma solo nella storia di Gesù Cristo posso trovarla. Solo chi si fa trovare in Gesù Cristo, nella sua incarnazione, nella sua croce e risurrezione, costui è presso Dio e ha Dio presso di sé.

La mia salvezza dov’è? La mia salvezza è in Gesù! Vedete quale opera di decentramento ci fa fare la Sacra Scrittura? Vedete quanto ci decentra da noi stessi? È importante: meditando la Sacra Scrittura, noi vediamo Dio che agisce su di noi come ha agito su di loro; “noi siamo ascoltatori e partecipi dell’agire di Dio“. È un capovolgimento! 

La presenza e l’aiuto di Dio ci sono mostrati nella vita di Gesù: è lì che noi vediamo come agisce Dio! Quanto Dio ci aiuta! Ed è importante sapere che la nostra salvezza è in Gesù, è in Lui: è lì che abita la nostra salvezza! Concludo:

Tutto questo ci renderà più importante e più salutare ogni giorno la lettura liturgica della Bibbia in ogni suo aspetto (e noi diciamo: andare alla Santa Messa). Noi parliamo della nostra vita, delle nostre miserie, della nostra colpa, ma tutto questo non è affatto la vera realtà; è nella Scrittura che troviamo la nostra vita, la nostra miseria, la nostra colpa e la nostra salvezza. È piaciuto a Dio agire su di noi in quel contesto, e per questo solo in esso riceveremo aiuto. Solo dalla sacra Scrittura impariamo a conoscere la nostra propria storia. Il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe è il Dio e Padre di Gesù Cristo e il nostro Dio.

Ecco, quindi andiamo alla Messa anche con questa attenzione! Nella Santa Messa abbiamo la Parola di Dio e l’Eucarestia: abbiamo tutto. Abbiamo la Parola di Dio che ci purifica, ci conforta, ci istruisce e poi abbiamo il suo Corpo dato e il suo Sangue sparso, Gesù veramente e realmente presente lì, nell’Eucarestia. Così siamo abbracciati da tutta la realtà di Dio.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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