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Il Salterio di Gesù e di Maria del Beato Alano della Rupe, parte 22

Il Salterio di Gesù e di Maria del Beato Alano della Rupe

Meditazione

Pubblichiamo l’audio del ciclo di meditazioni dal titolo: “Il Salterio di Gesù e di Maria del Beato Alano della Rupe” di sabato 22 ottobre 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

VANGELO (Lc 13, 1-9)

In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

Audio della meditazione:

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Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a sabato 22 ottobre 2022.

Festeggiamo oggi san Giovanni Paolo II, papa.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo tredicesimo del Vangelo di san Luca, versetti 1-9.

Proseguiamo la nostra meditazione sul testo del beato Alano; vediamo adesso:

L’Ordinamento della Fraternità, rivelato al novello Sposo.

Ora, anche tu, figlio di così gran Padre, o mio Novello Sposo, ascolta l’insegnamento di tua Madre”.

È la Vergine Maria che parla al beato Alano.

Dopo che il mio Sposo Domenico si fu addormentato, infuriò per il mondo una peste assai terribile, dal momento che regnò sia nel Clero, che nel popolo, un’avarizia ed un’accidia più feroci che in precedenza;”

Vedremo nei prossimi giorni questi peccati come l’avarizia e l’accidia: ora non vi anticipo nulla, però ci attendono degli insegnamenti davvero importanti…

esse, insieme, mandarono in rovina a poco a poco il Salterio, la Fraternità e l’Iscrizione dei Fratelli”.

Capite che non c’è solo una peste fisica, ma esiste anche una peste spirituale; dopo la morte di san Domenico, essa appestò Clero e popolo attraverso l’avarizia e l’accidia, mandando in rovina il Salterio e l’Iscrizione alla Fraternità dei Fratelli.

Tuttavia persistono ancora, qua e là custodite, le prime forme e figure di queste fondamenta, lungo la Spagna e l’Italia, scritte su tavole, sulle pareti, e persino impresse sugli stessi vetri, a memoria per la posterità”.

Ormai l’unica memoria era rimasta nei muri, nei tavoli di legno e di pietra e nei vetri, perché nel cuore degli uomini era stato tutto corroso da queste due bestie infernali.

E ciò che è più grande, è che l’Ordine di San Domenico, detto della Penitenza, cominciò ad esistere, avanzando da queste origini. Che anzi tutti i Fratelli e le Sorelle del suo Ordine, per l’esempio e per il consiglio di San Domenico, indubitabilmente e incessantemente, servivano con somma devozione me e il Figlio mio, in questo Salterio della SS. Trinità, così che ognuno dei Fratelli, giorno per giorno, offra almeno, come un debito quotidiano, l’intero Salterio”.

L’ordine di san Domenico è nato con questa intenzione e questa missione.

E perciò, quanto più a lungo è durato questo Salterio in tale Ordine Santo, tanto più a lungo la scienza, la sapienza, l’osservanza, la fama dei miracoli, la gloria presso Dio e gli uomini sono fioriti smisuratamente. Ma quando venne meno questo Salterio, immediatamente venne meno l’Ordine dei Predicatori: così che ormai le pareti, i dipinti e i libri e gli epitaffi dei defunti lo presentano, benché le lingue degli uomini non vogliano ammettere questa cosa”.

Se avremo tempo, su questa questione vedremo anche qualche critica di qualche uomo “saputo” che, come dice la Vergine Maria, non ammette il nervo fondamentale che tiene in piedi, alimenta e sostiene questo Ordine nato da san Domenico. Le lingue di questi uomini non vogliono ammettere questa cosa cioè che, quando venne meno il Salterio, immediatamente venne meno l’Ordine dei Predicatori che è strettamente congiunto con il Salterio di Gesù e Maria. Invece, quanto più esso è durato nell’Ordine, tanto più l’Ordine è cresciuto e, quanto più esso è venuto meno, tanto più l’Ordine dei Domenicani è venuto meno.

Quindi le pareti, i libri, gli epitaffi dei defunti dicono che le cose stanno così, mentre le lingue degli uomini non vogliono ammettere questo. Ma vedremo, vedremo anche questo… speriamo di farcela!

Guardate: quello che proprio mi dispiace è il vedere che i detrattori e denigratori del Salterio di Gesù e di Maria e dell’onestà intellettuale storica circa quello che la Vergine dice a proposito dei dipinti, delle pareti, dei libri e degli epitaffi che indicano lo stretto rapporto tra il Salterio e l’Ordine, scrivono quello che pensano in quattro righe, in due frasette nei commenti e nei post…

Come si fa a liquidare in quattro righe una ricerca così fondata, rigorosa, provata? A questo lavoro io sto dedicando un mese con una meditazione quotidiana di almeno trenta minuti e queste persone dedicano quattro righe per sostenere che quello che dico nella tal meditazione è falso… “È tutto falso e le cose non stanno così.”

Certo, la voglia è quella di rispondere immediatamente e di mettere le persone al loro posto perché la teologia o è rigorosa o non è teologia, come ogni scienza… e il ‘rigoroso’ non sta nel commentino di quattro righe dove non di capisce nulla e si affermano delle sciocchezze incredibili. Quindi vi dico: “State attenti quando appaiono questi maestri di teologia, dicendo che le cose non stanno così, e che bisogna fare cosà…” È come quando uno cerca informazioni circa le malattie su Google, da “Padre Google” per conoscerne sintomi, decorso ecc. arrivando alla conclusione di avere un cancro, mentre ha semplicemente mal di testa; così succede se ci rivolgiamo a “Padre Google” invece che a uno specialista neurochirurgo con una carriera di cinquant’anni! Dunque, attenzione a questo sapere tagliato a fette come la mortadella… comunque arriveremo anche lì…

Quando smentirò questi tali, richiamerò le parole della beata Vergine Maria che dice: “Fate piangere, perché smentite con la vostra lingua ciò che è scritto nei muri, nelle tele, nei dipinti, nelle opere d’arte, nelle memorie dei nostri padri!” Fate pena!

Dice la Vergine:

 E anzi, in queste primizie dello Spirito, tutti avevano una comune persuasione: se qualcuno un giorno avesse omesso il Salterio, riteneva di aver perduto un giorno”.

Se un giorno uno non aveva detto tutto il Salterio, le centocinquanta Salutazioni Angeliche e i relativi Pater Noster, aveva perso quel giorno… interessante! Vedete fino a che punto era fondamentale il legame con la sorgente, cioè con il Salterio di Gesù e Maria la cui recita era quotidiana, pena la consapevolezza di aver perso un giorno?

Per mezzo del medesimo Salterio, tanti e così grandi miracoli e prodigi prodotti, hanno riempito completamente la Spagna, l’Italia, la Francia e quasi tutto il mondo, così che per la loro frequenza si sono oltrepassati quelli ordinari; e se si dovessero affidare agli scritti, di lì crescerebbero numerosi volumi. Per mezzo di esso, si devono ammirare le perfette conversioni di peccatori e di peccatrici: dappertutto, nei Templi, nei luoghi ritirati si emettevano pianti e gemiti, risuonavano le battiture dei petti, fervevano le Penitenze, anche ammirevoli, persino nei fanciulli e in tenere fanciulle”

Oggi queste appaiono cose incredibili! Per fortuna è la Vergine Maria che lo dice, anche se ci sarà qualcuno che dirà che queste sono frottole, leggende…

La Vergine Maria ci sta dicendo che per il Salterio sono avvenuti miracoli strepitosi che, se si dovessero mettere per iscritto, chissà quanti volumi avremmo; e poi le conversioni, le penitenze… 

Il fatto che oggi a qualcuno appaiano incredibili, non significa che non siano reali: se io un cervello grande come un ditale, non significa che non esiste l’astrofisica che io non riesco a capire… se nel cervello hai tre neuroni che si muovono nel liquor, ti vogliamo bene come sei, ma non è che il mondo della chimica, della medicina, della matematica, della fisica teorica non esiste. Tu dedicati alle fragole che va bene così…però lascia stare gli altri che, magari, hanno un po’ più di tre neuroni e hanno un cervello o un po’ più grande di un ditale!

Prosegue la Vergine:

Avresti creduto, riguardo quasi alla maggior parte, che degli Angeli soggiornassero sulla terra”.

Questi padri domenicani erano proprio come angeli… Perché?

L’ardore della Fede faceva fuggire gli Eretici, e ogni buon cristiano riteneva massimo profitto, come effettivamente lo è, l’aver offerto anche la vita per la Fede”.

Il Salterio trasforma in Angeli non solamente questi padri domenicani, ma tutte le persone perché sviluppa nell’anima un ardore di fede…

Voi direte che Padre Giorgio è impazzito, va bene… ma voi provate a recitare per trenta giorni consecutivi un Salterio di Gesù e Maria completo e mi direte se la vostra vita, ancor prima che scocchi il trentesimo giorno, non sarà cambiata: ditemelo! Io aspetto qualcuno che mi venga a dire il contrario, che, dopo trenta giorni di Salterio, la sua vita non è cambiata. 

Invece, sapete che cosa mi sta succedendo? Esattamente il contrario: persone che mi scrivono, chiamano, mandano messaggi, vocali per dire che la loro vita è subito cambiata o sta cambiando; che stanno finalmente capendo la bellezza del Salterio e dei suoi miracoli! E questo già dai primi giorni… Tutto questo perché, ovviamente, la Vergine Maria non dice bugie! E neanche il beato Alano, quindi abbiamo gli Angeli! Certo non è una cosa automatica: bisogna recitarlo con devozione e non controvoglia, perché, in questo caso non succederà nulla! Certe cose o si fanno con amore comprendendo la loro preziosità, che è il motivo per cui mi sto spendendo in questo mese, oppure, se semplicemente si aggiungono al ‘cammello nietzschiano’, delle cose da fare, allora lasciamo perdere! 

L’invitto eroe Simone di Montfort, con tutto l’esercito apprese il Salterio dal mio Maestro Domenico, e soleva recitarlo abitualmente, e, per mezzo di esso vinse, sbaragliò, respinse, ed estirpò i nemici. I trionfi degli uomini sul nemico, che la Fede ottenne dal Cielo, sovrastano quasi i fatti della storia. Ad Albigio, con cinquecento uomini, Simone di Montfort sbaragliò e mise alla fuga diecimila eretici”.

Cinquecento contro diecimila…vedete voi!

Un’altra volta, con i suoi trenta, ne vinse tremila”.

Noi dobbiamo fare lo sforzo di vederle sul campo queste persone: trenta contro tremila! 

Un’altra volta infine con i suoi tremila, in una strage presso Tolosa, annientò il re degli Aragonesi ed il suo esercito con più di ventimila: e risultò nello stesso tempo, vincitore nella battaglia e nella guerra. Capitava di quando in quando che, grazie alla forza divina del Salterio, che portavano abitualmente, incorrevano in inaspettati ed pericolosi nemici ed erano anche innumerevoli”.

Portavano su di sé tutta la Corona del Salterio.

E pareva allora ai nemici, che non più di cento Montfortani riempissero quasi tutta la terra, essendo venuti in aiuto, in verità, i miei Angeli”.

L’aiuto a questi soldati veniva del Cielo, quindi aumentavano a dismisura!

“Questa era la forza del Salterio e la preghiera di San Domenico, il martello degli eretici. Questa milizia per terra e per mare, in pace e nella propria patria, non faceva cose di minor conto, anzi di più grandi”.

“I frutti e l’opera del Salterio sono massimi: 

1. il rinnovamento, la costruzione e l’abbellimento di nuovi Templi, di Ospizi di forestieri, di Altari; l’inclinazione a molte e grandi Rivelazioni, Segni e Prodigi; la santità di vita, l’onestà dei costumi, ed il candore degli animi; il disprezzo del mondo; l’onore e l’esaltazione della Chiesa; la giustizia dei Principi; l’equilibrio delle comunità, la pace dei cittadini, il modo di vivere delle case. 

La Vergine indicherà cinque frutti, ma io dico che basterebbe già il primo: se noi ricevessimo questo frutto, solo questo, noi saremmo le persone più felici di questo mondo e poi avremmo sicuramente tanti tempi molto più belli. Avrà il suo perché il fatto che la Vergine indichi questo per primo frutto… e poi il resto… cambierebbe tutto!

Qualcuno potrà dire di recitare il Salterio, ma di non vedere cambiamenti. Lo recita male: la ragione è solo quella! Cambi il modo di recitarlo e vedrà i miracoli.

2. “Né tacerò gli operai, la servitù, ed i salariati. Si può ritenere che, come queste, così anche tutte le altre cose si sono ottenute! Essi non mettevano mano ad un’opera, se prima non salutavano me ed il Figlio, nel Salterio; e si addormentavano, non prima di aver offerto in quel giorno, un atto di pietà a Dio, con le ginocchia piegate a terra”.

Noi come facciamo la preghiera a Dio? Nel letto, biascicando mentre stiamo addormentandoci: è così che insegniamo ai nostri figli a pregare. Sentite che cosa dice la Vergine Maria a proposito di servitù, salariati, operai che si spaccavano la schiena tutto il giorno e non stavano comodamente a una scrivania: 

“So che molti, quando a letto ricordavano che il loro consueto dovere giornaliero non era stato compiuto, con il compito del Salterio, balzavano fuori dal fianco del coniuge per recitare esso.”

Noi? “Non c’è la faccio, ho problemi, faccio fatica, ho l’ansia…”

3. “Il Salterio, presso quasi tutti i buoni e i cattivi, è tenuto in tale considerazione che, se alcuni sono più devoti, di conseguenza sono i Fratelli di Maria del Salterio. Se qualcuno si mostrava abbastanza dissoluto e riprovevole nei costumi, secondo un detto, si diceva che non era della Fraternità del Salterio”. 

4. “Sul mio e sul tuo Ordine, sappi questo: se qualcuno in qualche cosa era considerato più negligente di prima, ascoltava questa riprensione: Fratello, o non dite il Salterio della Beata Vergine, o non pregate devotamente.”

È quello che vi dicevo prima: se la tua vita non cambia, o non reciti il Salterio o lo reciti male senza devozione!

“Certamente nel Coro si trovavano appartati i Fratelli, che pregavano il Salterio più speditamente, che nel dormitorio o nello studio”.

C’era qualcuno che faceva un po’ il furbo… “se lo devo dire, lo dico in fretta”.

5. “Ora ascoltino tutti, quanto allora era onorata la mia gloria in quest’Ordine! Vedano, quanta è ora la distanza!” 

Siamo al tempo del beato Alano. E la Vergine chiede: 

“Dov’è, infatti, in esso l’antica assiduità dei miracoli? Dove si trova un’uguale abbondanza di santi uomini? Dove la forza della disciplina e il rigore della vita? Dove è lo zelo ed una così grande salvezza delle anime? Quanto Io ed il Figlio amiamo la perfezione e la vostra salvezza, tanto ora siamo dispiaciuti per la fiacchezza e per l’accidia che si ha oggi nel recitare il Salterio. Dico che, se potessimo avere la natura umana, ci addoloreremmo, ma ora la pioggia di lacrime è finita ed è un ricordo lontano”.

Questo non vale solo per i Domenicani: vale anche per tutti gli Ordini, anche per i semplicissimi cristiani laici che vivono la loro vita impegnati nelle loro attività.

Dove sono la fede di un tempo, l’amore dei nostri nonni per il Salterio, l’ardore e la devozione nel pregare? 

Davanti a Gesù facciamo dei sospiri che sembra che dobbiamo morire, che siamo all’ultimo fiato; poi, quando siamo in mezzo alle gozzoviglie e ai piaceri del mondo, non so perché, tutto bene. Avete mai visto uno che si addormenta al ristorante, o in pizzeria o allo stadio? A me non è mai successo! Invece, l’unica volta che facciamo un po’ di Adorazione… teste che ciondolano, gente che sviene dal sonno, gli occhi che vagano qua e là… Ma è possibile che non sentiamo nella coscienza che la cosa non torna? 

Noi spendiamo anima e corpo per qualcosa che domani sarà finito nella fogna e per la nostra anima che è per la vita eterna? “Ma sì, ma dai, non esageriamo! Non è umano questo modo di vivere…” Lo dicevano anche a san Francesco, a Padre Pio, alla beata Alexandrina. Invece è umanissimo! Siamo noi a non essere umani nel trattare il nostro corpo e la nostra anima: prima cura del nostro corpo perché così poi avremo cura della nostra anima. Dobbiamo capire quanto sia importante il rispetto della nostra corporeità e della nostra anima.

Tuttavia stiano attenti a se stessi, coloro che così, priveranno Me ed il Figlio mio dell’onore del Salterio. Cerchino di rialzarsi grazie a me, che sono la Regina della pietà, della misericordia e dei Predicatori, e ritornino al più presto e più devotamente ai Salteri dei Padri e delle Suore d’un tempo”.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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