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Sacrosanctum Concilium – Capitolo I, § 6: “liberati dal potere di Satana e dalla morte”

Concilio Vaticano II - Sacrosanctum Concilium

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: Sacrosanctum Concilium – Capitolo I, § 6: “liberati dal potere di Satana e dalla morte”
Domenica 6 ottobre 2024

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Mc 10, 2-16)

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: “Che cosa vi ha ordinato Mosè?”. Dissero: “Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla”.
Gesù disse loro: “Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”.
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: “Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio”.
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: “Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso”. E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a domenica 6 ottobre 2024.

 Ecco, oggi è una grande festa, perché ricordiamo la Madonna di Pompei e quindi, alle ore 12:00, reciteremo la supplica. Data l’importanza, questa volta la recita alle 12:00 la farò sul canale di YouTube veritatemincaritate, così la potremo recitare tutti insieme. So che è un orario un po’ particolare, perché la domenica alle 12:00 di solito si mangia, ma credo che il pranzo possa anche attendere qualche minuto, non credo che muoia nessuno. La preghiera della supplica alla Vergine del Santo Rosario di Pompei è veramente molto bella, e credo che la possiamo recitare tutti insieme, e sarà veramente molto molto bello.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal decimo capitolo del Vangelo di san Marco, versetti 2-16.

Mi permetto, se me lo concedete, di dirvi, in questo giorno dedicato alla Vergine Maria, di meditare molto bene questo Vangelo. È un Vangelo importantissimo, è un Vangelo che dovrebbe esserci di grande guida e anche di grande verifica per tante cose. Sappiamo bene tutti che la parola di Dio è detto che è “Norma normans non normata”, quindi la parola di Dio è la norma delle norme e non può essere normata da nessuno. Nessuno può toccare la parola di Dio, nessuno può cambiarla ed è quella da sempre. E la parola del Signore di oggi, di questa domenica, è una parola veramente molto importante. Perché vedete, anche i discepoli, arrivati a casa, interrogano nuovamente Gesù su questo argomento così “scottante”, potremmo dire; talmente scottante che è costato la testa di S. Giovanni Battista.

Per comprendere questo argomento, bisogna essere come questi bambini di cui parla il Vangelo. Sembra non entrarci niente, invece c’entra tutto, perché si sta parlando di un argomento brutto — perché è una questione brutta — e arrivano i bambini, presentano i bambini. E Gesù dice: “Lasciate che i bambini vengano a me… chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso”.

Per capire il regno di Dio, per comprendere il regno di Dio, per entrare nel regno di Dio, bisogna essere come questi bambini. Quando si cominciano a fare sofismi inutili, quando si cominciano a dire i: “sì, ma, però, forse, anche, può darsi, però vorrebbe dire anche che …”, basta, è finita, si è perso l’essere bambini. Per i bambini, il bianco è il bianco, il nero è il nero, fine; non è altro, il bianco non è verde, il bianco e bianco.

In questo Vangelo, Gesù ci dice tante cose, io adesso non sto a riprendervele, perché siete tutti capaci di leggere, ed è un Vangelo talmente chiaro che, se sei un bambino, lo capisci benissimo, se non sei un bambino… eh, allora non lo capisci e rimani — come dire — un po’ così. 

È un Vangelo sul quale uno può inciampare, perché si può non accogliere, come tante parole del Signore si possono non accogliere, perché non ci piacciono; ma questa è chiarissima. I discepoli stessi la capiscono benissimo, tanto che lo interrogano di nuovo, ma Gesù è stato chiarissimo. E sul matrimonio dice delle cose bellissime, e fa vedere l’anti-matrimonio; c’è il matrimonio e c’è l’anti-matrimonio, che Gesù assolutamente stigmatizza e lo chiama per nome, con parole molto chiare. Ora, se poi dopo uno non vuol capire, non capisce; se uno vuol girare la testa dall’altra parte, la gira dall’altra parte; se uno vuol dire: “sì, ma, però, forse, magari anche…”; no, no, qui le cose sono molto chiare.

Ecco, vi pregherei (ascoltatemi, c’è una ragione per cui vi dico le cose) in questa domenica, in questi giorni, di tenere letto questo Vangelo; fatemi questa carità. Voi mi direte: per quanti giorni? Mah, io vi direi fino a sabato prossimo, una settimana. Tenetelo letto ogni giorno, fidatevi, vi sarà utile. Vi dico solo questo, vi sarà molto utile, tenete letto questo Vangelo: letto e meditato.

Andiamo avanti con la nostra lettura della Sacrosanctum Concilium; siamo arrivati al paragrafo 6:

La liturgia attua l’opera della salvezza propria della Chiesa

6. Pertanto, come il Cristo fu inviato dal Padre, così anch’egli ha inviato gli apostoli, ripieni di Spirito Santo. Essi, predicando il Vangelo a tutti gli uomini, non dovevano limitarsi ad annunciare che il Figlio di Dio con la sua morte e risurrezione ci ha liberati dal potere di Satana — attenzione perché sono espressioni importanti — e dalla morte e ci ha trasferiti nel regno del Padre, bensì dovevano anche attuare l’opera di salvezza che annunziavano, mediante il sacrificio e i sacramenti attorno ai quali gravita tutta la vita liturgica. Così, mediante il battesimo, gli uomini vengono inseriti nel mistero pasquale di Cristo: con lui morti, sepolti e risuscitati, ricevono lo Spirito dei figli adottivi, «che ci fa esclamare: Abba, Padre» (Rm 8,15), e diventano quei veri adoratori che il Padre ricerca. Allo stesso modo, ogni volta che essi mangiano la cena del Signore, ne proclamano la morte fino a quando egli verrà. Perciò, proprio nel giorno di Pentecoste, che segnò la manifestazione della Chiesa al mondo, «quelli che accolsero la parola di Pietro furono battezzati» ed erano «assidui all’insegnamento degli apostoli, alla comunione fraterna nella frazione del pane e alla preghiera… lodando insieme Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo» (At 2,41-42,47). Da allora la Chiesa mai tralasciò di riunirsi in assemblea per celebrare il mistero pasquale: leggendo «in tutte le Scritture ciò che lo riguardava» (Lc 24,27), celebrando l’eucaristia, nella quale «vengono resi presenti la vittoria e il trionfo della sua morte» e rendendo grazie «a Dio per il suo dono ineffabile» (2 Cor 9,15) nel Cristo Gesù, «a lode della sua gloria» (Ef 1,12), per virtù dello Spirito Santo.

Sottolineiamo un paio di cose. Gesù, con la sua morte e resurrezione, che cosa ha fatto? Perché Gesù è morto? Perché Gesù è morto in croce ed è risorto? 

Per due ragioni; la prima: per liberarci dal potere di Satana. Questa è la prima ragione che il Concilio riconosce. Gesù muore e risorge — muore in croce e risorge — per liberarci dal potere di Satana, non scordiamolo mai! Anche questo, non so quanto si senta in giro. 

Perché Gesù muore in croce? “Perché ci ha tanto amati”; sì, vero. Ma diciamo che l’amore di Gesù per noi è la causa agente circa il suo sacrificio, ma qual è il fine? “Ci ha tanto amati” è ciò che ha mosso l’atto, ma questo atto a cosa mirava? A liberarci dal potere di Satana. Questa è la prima ragione per cui Gesù muore in croce e risorge.

La seconda: liberarci dal potere della morte. Ecco che ieri abbiamo parlato del “Cristo dormiente sulla croce”. Per cui la morte ci raggiunge, ma non è più, e non ha più, l’ultima parola. Noi moriamo e poi un giorno risorgeremo; importantissimo! E quindi ci ha trasferiti nel regno del Padre, benissimo.

Poi prosegue, riferendosi agli apostoli: «bensì dovevano anche attuare l’opera di salvezza che annunziavano, mediante il sacrificio e i sacramenti attorno ai quali gravita tutta la vita liturgica».

Vedete l’importanza di questo “fare sacro”. Io quando leggo “mediante il sacrificio”, immediatamente penso al sacrificio eucaristico. Credo che sia questo il primo pensiero che noi dobbiamo avere. Quindi dovevano attuare l’opera di salvezza che annunziavano, come? Attraverso il sacrificio — pensiamo al sacrificio eucaristico e pensiamo anche al sacrificio della propria vita, perché no — e i sacramenti, attorno ai quali gravita tutta la vita liturgica. La vita liturgica gravita attorno a tutti i sacramenti. Quindi pensate al sacramento della confessione, per esempio, al quale, tante volte, vi invito ad accostarvi con grandissima frequenza.

Ecco, poi il testo parla del battesimo — e qui vi invito ad andare a leggere bene che cos’è questo battesimo, attraverso il quale noi veniamo inseriti nel mistero pasquale di Cristo, quindi morti, sepolti, risuscitati — poi l’eucarestia, poi parla della Pentecoste, e poi di questo bel radunarsi, riunirsi in assemblea per celebrare il mistero pasquale, dove si leggono le scritture e si celebra l’eucarestia e si rende grazie a Dio.

Mi sembra un testo veramente molto, molto bello. 

Colgo l’occasione di oggi, che è il 6 di ottobre, ed è la festa della Madonna del Rosario di Pompei, per darvi un annuncio per domenica prossima, 13 ottobre. Sapete, è una data molto densa, se è denso il 6, immaginiamoci anche quanto è denso il 13, come giorno di ottobre. Peraltro, vi ricordate che è il giorno Mariano in riferimento a Maria Rosa Mistica; poi c’è l’unione mondiale della Santa Comunione Riparatrice, sempre in riferimento a Maria Rosa Mistica; poi ricorre l’ultima apparizione della Madonna a Fatima e, alle 12:00 del 13 di ottobre, appunto, per ricordare l’ultima apparizione del 1917, c’è la supplica alla Madonna di Fatima. Oggi facciamo la supplica alla Madonna di Pompei, e domenica prossima c’è la supplica alla Madonna di Fatima, sempre alle 12:00.

Ecco, domenica prossima 13 ottobre celebrerò la Santa Messa sulla falsariga di quella che abbiamo fatto a Maria Rosa Mistica a Fontanelle di Montichiari. Non sarà a Fontanelle, questa volta, sarà in un posto, comunque, abbastanza vicino alla zona di Milano. Celebreremo in una bella chiesa, perché a Fontanelle di Montechiari, sapete, eravamo in un tendone. Però voglio farvi proprio una sorpresa, quindi non voglio darvi altre notizie inerenti a questo luogo, a questo evento. 

Da una parte non ve lo dico per la sorpresa, però, dall’altra parte, c’è anche un’altra ragione, che è una ragione molto concreta (ve lo dico molto schiettamente) che è una questione legata ai posti. Cioè, la chiesa non è grandissima; per intenderci: non è il Duomo di Milano! Non è piccolissima, ma non è neanche grandissima, e allora, questa volta, per poter venire è necessario iscriversi. Perché siccome sappiamo quanti posti disponibili abbiamo, poi, raggiunto il quorum dei posti, basta, dovremo dire di no.

Non posso dire dove sarà, perché voi capite che se io dico dove sarà, poi c’è sempre qualcuno che dice: vabbè, io vengo lo stesso, anche se mi hanno detto di no. Abbiamo già visto queste cose, è normale, perché uno ci tiene, a uno piace, quindi ci vuole venire; però, purtroppo, ci sono anche una sorta di regole che bisogna rispettare, per cui se la chiesa contiene, faccio un’ipotesi, cento posti, non possiamo portare dentro quattrocento persone. Ecco, questo è ovvio, è ovvio che sia così. Quindi, l’unica indicazione importante è che la celebrazione è alle ore 9:00 del mattino, il luogo, come vi ho già detto, non è molto lontano da Milano, quindi è abbastanza comodo da raggiungere e bisogna venire in macchina. Anche in questo caso, se qualcuno avesse uno sgabellino da portarsi, lo porti comunque, perché magari, sapete, non tutti sono magrissimi, quindi magari in una panca ci stanno cinque persone, e nelle altre ce ne stanno quattro, allora i calcoli sono un po’ approssimativi. Quindi se avete lo sgabellino da campeggio — quelli piccolini, molto discreti — portatelo, perché magari se uno fa fatica a stare in piedi, si può poi sedere sul suo sgabellino.

Come si fa a iscriversi per poter partecipare? Ecco, per questa cosa dell’iscrizione io, adesso, sono un attimo impreparato, non ci avevo pensato, mi sono dimenticato. Vi darò domani l’indirizzo e-mail al quale scrivere. 

Intanto oggi ci pensate, vi organizzate, tanto c’è tempo una settimana. Nella meditazione di domani, vi darò l’indirizzo e-mail al quale scrivere — domani tenetevi un pezzo di carta vicino, così potete scrivere questo indirizzo. Ovviamente chi prima arriva — spiace dirlo — meglio alloggia. Per essere giusti, andremo proprio in ordine di e-mail ricevute. Siccome so che le risposte sono sempre molto numerose, ed è chiaro che c’è un tetto massimo, per giustizia, prenderemo i primi che si iscriveranno. Se uno mi scrive l’e-mail venerdì, sarà molto probabile che non ci sia più posto. 

Per cui oggi pensateci, decidete e, se volete venire, quando domani pubblicheranno l’omelia — appena esce l’omelia su Facebook, su YouTube, su Telegram a quel punto, chi per primo la legge o la ascolta avrà l’indirizzo e-mail (su Telegram e sul sito l’omelia è anche trascritta) — chi prima vede l’indirizzo mi scrive. Nella casella le e-mail arrivano in ordine di orario, e noi andiamo a prenderle in questo ordine.

In questa iscrizione, dovete mettere i vostri dati (attenzione: vi avviso che se le e-mail sono incomplete, vengono cestinate, non possiamo rispondere a tutte le e-mail) riceverete poi la conferma dell’iscrizione; quindi non muovetevi, non venite se non ricevete questa conferma.

Voi nell’e-mail dovete scrivere: nome, cognome, l’indirizzo postale di dove vivete e il numero di cellulare.

Se manca uno di questi dati che vi ho detto, l’e-mail verrà immediatamente cestinata. Non vi chiameremo, cercheremo, scriveremo, no, perché sono stato chiaro. Dato che saranno tante le e-mail, non possiamo fare questa cosa. 

Quindi, ripeto, nel corpo dell’e-mail dovete scrivere: nome, cognome, indirizzo completo di residenza (abito in via tal dei tali, numero tal dei tali, Cap, paese, città) e numero di cellulare o il numero di telefono fisso, se non avete il cellulare. Il vostro indirizzo e-mail arriverà con l’e-mail, quindi si presume che sia quello. 

Se avete un indirizzo e-mail diverso dall’e-mail con cui scrivete, lo dovete scrivere sotto, perché poi noi le conferme le manderemo all’e-mail che abbiamo. Siccome è già successo col ritiro che uno scrivesse da un indirizzo e-mail che però poi non apre mai, se non una volta al mese, eh, non va bene. Perché poi, se voi non leggete, non è colpa nostra. Quindi mettete nel corpo dell’e-mail anche il vostro indirizzo e-mail, qualora fosse diverso dall’indirizzo e-mail con cui state scrivendo, sennò noi risponderemo all’indirizzo della e-mail che voi avete mandato.

Dovete scrivere anche quanti siete, perché capite, se mi scrive una persona e mi mette il suo nome e cognome e poi arrivano in dieci, eh no, non si può! Quindi voi dovete scrivere il vostro nome e cognome e questo vale per una iscrizione; se con voi vengono altre sei persone, nel corpo delle e-mail dovete scrivere nome, cognome, indirizzo, telefono delle altre sei persone che vengono con voi.

Quindi, faccio ipotesi, io scrivo un’e-mail a nome di altre quattro persone, perché siamo una famiglia di quattro persone. Allora scriverò il mio nome e cognome (che sono io che sto scrivendo l’e-mail), indirizzo cellulare, telefono e quant’altro, poi, sotto, scrivo: vogliamo iscriverci e siamo in quattro, me compreso, in totale siamo quattro (dovete scrivere quanti siete in totale “In totale siamo in quattro”, “In totale siamo in tre”, oppure “In totale siamo in due”, benissimo). Allora, se siete quattro, in totale devi scrivere nome, cognome, indirizzo, numero di telefono di tutti e quattro. Voi direte: “Eh, vabbè, ma se abitiamo tutti nella stessa casa è chiaro che abitiamo tutti nella stessa via!”. Guardate, di chiaro e di ovvio in questo mondo non c’è niente, quindi, siccome non costa nessuna fatica, voi me lo riscrivete per tutti e quattro uguale, preferisco così. Quindi noi terremo in considerazione le iscrizioni complete delle persone che manderanno nome, cognome, indirizzo, numero di telefono, e quindi, in base alle e-mail, poi noi conteremo.

Riepilogando, nell’e-mail dovete scrivere, per ciascun partecipante: 

  • Nome e cognome, 
  • l’indirizzo postale di dove vivete,
  • il numero di cellulare o il numero di telefono fisso, se non avete il cellulare.
  • Mettete nel corpo dell’e-mail il vostro indirizzo e-mail, qualora fosse diverso dall’indirizzo e-mail con cui state scrivendo.

Questo va scritto per ciascun partecipante.

Questo è importante perché, se poi mi scrive una persona, mi scrive l’indirizzo, il nome eccetera, e poi questa si presenta con altre quattro persone, purtroppo dovremmo dire: no, non potete entrare. Dispiace, perché, capite, è brutto, però è una questione anche di rispetto. Se il luogo può ospitare “tot”, può ospitare “tot”, bisogna essere precisi. Non dico “non bisogna fare i furbi”, perché non penso che voi siate “furbi”, però bisogna essere precisi. Quindi quanti siete, tanti dovete mettere il nome per l’iscrizione. A quel punto inviate l’e-mail e, da lì a breve, riceverete la conferma dell’iscrizione. Quando riceverete la conferma dell’iscrizione, allora riceverete anche l’indirizzo del luogo. Quindi vi arriverà un’e-mail dove vi diranno: confermiamo l’iscrizione per una persona — due persone — tre persone — quattro persone (portatevi sul vostro telefono questa e-mail di risposta, è importantissimo, non cancellatela. Verrete registrati, perché terremo un foglio con tutti i nomi. Quindi, quando arriverete vi chiederanno il nome, così poi si spunta dall’elenco) e con la conferma vi diranno anche l’indirizzo.

Ecco, vi prego — è anche qui una questione di correttezza — di tenere per voi l’indirizzo, perché capite, se poi dopo arrivano persone che non si sono iscritte, non possiamo farle entrare, ed è brutto. Quindi, siccome c’è dietro un lavoro di fatica, voi dovrete tenere la riservatezza sull’indirizzo. “Eh, ma la mia amica anche lei ha mandato l’e-mail, però non ha ricevuto niente, quindi glielo dico io”, no! Il compito della segreteria lo fa la segreteria. Ognuno fa il suo compito; tu hai ricevuto la conferma, hai ricevuto l’indirizzo, quell’indirizzo è solamente per te e basta. Gli altri, se non hanno ricevuto l’indirizzo, ci sarà una ragione, quindi dirai loro piuttosto: riscrivi e contatta padre Giorgio. Ma voi non dovete darlo a nessuno, rimane solo per voi, perché è l’indirizzo di destinazione al quale voi siete stati ammessi, perché avete scritto per tempo. Non è una questione che uno è bravo e uno è cattivo, è semplicemente una questione cronologica: chi prima si iscrive, prima avrà la possibilità di partecipare.

Ovviamente non c’è da pagare niente, come sempre, nessuno ha mai pagato nulla — questo lo dico a scanso di equivoci — non c’è da pagare assolutamente nulla, si tratta solamente di registrarsi, tutto qua. L’abbiamo fatto una volta anche a Rosa Mistica — credo la prima volta che siamo andati — perché la prima volta che siamo andati, vi ricordate, era il tempo del … (quel tempo là) e quindi ci avevano dato il numero canonico dicendoci: “Non potete superare questo numero per il distanziamento…” e tutte queste storie; e quindi là abbiamo dovuto fare la stessa cosa: registrare le persone prima e poi registrarle all’arrivo; e anche lì abbiamo avuto dei problemi, perché poi qualcuno aveva dato l’indirizzo del luogo passando sopra la segreteria, e quindi ci siamo trovati persone in più. E io, purtroppo, ho avuto problemi, perché poi il servizio d’ordine del santuario di Rosa Mistica è venuto da me e mi ha detto: “Scusi padre, lei ci prende in giro? Le avevamo detto che potevano venire al massimo duecento persone e ce ne sono qui duecentocinquanta. E perché l’ha fatto? Lei sa benissimo che c’è un problema di distanziamento e un numero chiuso per poter essere ammessi, e lei perché si è presentato con queste persone?”. E io mi son dovuto scusare; ma non era colpa mia, ma  perché qualcuno ha pensato bene — in base alla falsa carità pelosa — di dire: “Ah sì, vabbè, anche lui ci tiene, poverino, vuol venire, allora glielo dico”, e questo, magari, si è presentato con quattro persone e siamo arrivati a duecentocinquanta al posto di duecento. Non si fa. La carità non è questa. La carità è fare ciascuno il suo.

Quindi, vi prego, per favore, quando ricevete la conferma, di tenerla per voi. Guardate che ho ripetuto le cose almeno cinque volte, è a prova di criceto, questa cosa. Anche il mio criceto Tommy ha imparato, è lì che mi guarda e mi dice: basta! (No, non ce l’ho il criceto, ma per dire). Ecco, mi raccomando.

Benissimo, allora domani vi comunico l’indirizzo e-mail, segnatevelo e scrivete. 

Intanto, adesso, se volete partecipare — vi do un consiglio, poi fate quello che volete — se avete deciso di venire, scrivetevi già l’e-mail in bozza, vi portate avanti, scrivete già il nome, il cognome, l’indirizzo — abito in via Tal dei tali, Cap paese e città — il numero di telefono, quante persone siete — siamo in 1-2-3-4-5-10 persone — e i nomi e i recapiti delle dieci persone sono: nome e cognome della prima persona, indirizzo, numero, Cap, paese, città, cellulare; seconda persona che verrà: nome, cognome, via, indirizzo. Così, quando domani mattina uscirà l’omelia — sapete che la meditazione esce molto, molto presto — voi immediatamente prendete l’indirizzo e-mail, lo copiate e la inviate subito, così non avete perso tempo. 

Intanto oggi avete tempo di parlarne tra di voi, magari di chiedere se qualcuno dei vostri cari vuol venire. Benissimo, che venga, se vi fa piacere. Bene, credo di avervi detto tutto.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

 

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