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La piccola araba, S. Maria di Gesù Crocefisso: parte III

Piccola Araba

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di martedì 31 agosto 2021

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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La piccola araba, S. Maria di Gesù Crocefisso: parte III

Eccoci giunti a martedì 31 agosto 2021, ultimo giorno di questo bel mese di agosto che ha concesso a tanti di noi di potersi riposare un po’. È stato anche un mese nel quale sicuramente avremo avuto l’occasione di fare un po’ il punto della situazione.

Il Vangelo della Santa Messa di oggi è tratto dal capitolo IV, versetti 31-37 di San Luca.

Gesù insegna. Una delle attività preferite da Gesù, una delle più frequenti, è insegnare, perché Gesù è “IL” Maestro, vuol dire che non ce ne sono altri, è l’Unico Maestro, IL Maestro, e quindi fa quello che è, insegna, fa il Maestro. Lui però insegna in un modo nuovo, diverso.

“Insegna con autorità”

Questa parola, è diversa da tutte le altre parole. Il demonio immediatamente reagisce di fronte a Gesù Maestro, lì avviene lo scatenamento della manifestazione di Satana. Questo demonio impuro grida davanti all’insegnamento di Gesù.

Quando noi ascoltiamo la Verità, chiunque ce la dica — è quello che vi dicevo ieri — tutti i vari demoni che ci portiamo dentro reagiscono. Ecco perché si sta male, si hanno i sudori freddi, si può perdere il sonno, si può vivere un senso di ansia e di angoscia. Perché quando la Verità ci libera dal demonio è un passaggio un po’ doloroso, perché non è la Verità che ci fa venire l’angoscia ma le catene alle quali noi eravamo o siamo legati. Spezzarle provoca questi dolori profondi, è il dover mutare di pensiero, di affetti, di vita. Una donna quando partorisce non ride, grida dal dolore, ha male, poi certo gioisce, esulta, ma quel momento lì è carico di tanto dolore.

Gesù è venuto a rovinare, a distruggere l’impero di Satana, e loro lo sanno.

Gesù dice:

«Taci! Esci da lui!».

E il demonio se ne va, e non fa male. Vedete, la cosa bella è che quando noi ci lasciamo raggiungere dalla Verità, la Verità ci libera, soffriamo ma la Verità non ci fa male, Gesù non ci fa mai male, anche quando soffriamo tanto per essere persone diverse, per cambiare cuore e mente. Anche quando Gesù ci opera, se noi ci lasciamo operare Lui lo fa bene, non ci fa male, è il demonio che ci fa male, il peccato ci fa male.

“Lui comanda con autorità”

«Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?»

Era evidente chi era Gesù, eppure lo crocifiggono.

Ho un sogno nel cassetto, credo irrealizzabile, che vi confido, ma sarà impossibile per me farlo… mi piacerebbe poter fare un ciclo di catechesi, della durata di chissà quanto — per questo è impossibile — leggendo e meditando con voi i capitoli della Passione di Gesù negli Evangelisti, mi piacerebbe proprio tantissimo, avrei tantissime cose da dirvi. “I sogni son desideri”, ma non tutti i desideri possono realizzarsi. Ci accontenteremo qualche volta di dire qualche piccola parolina, impegnerebbe tantissimo tempo e sarebbe troppo lungo e sicuramente poi voi vi tediereste, perché mi direste: “Ma Padre! Adesso le è partito il pallino della Passione? Adesso tutti i giorni la Passione fino alla fine dei giorni del mondo!” Non voglio tediarvi, però i testi della Passione sono veramente bellissimi.  

Torniamo al nostro testo di Brunot “La piccola Araba”, siamo a pagina 24, come sapete e come sempre faccio, pesco un po’ qui e un po’ là.

Abbiamo visto che la piccola Araba ha tredici anni — si chiama Mariam, che poi diventerà Suor Maria di Gesù Crocifisso, Santa Maria di Gesù Crocifisso — viene promessa sposa a tredici anni ma lei non vuole e quindi fa questo proposito di verginità, si taglia le lunghe trecce, le mischia insieme ai gioielli del fidanzato e ai parenti dice che quelle cose non le appartengono.

Allora lo zio la prende a schiaffi, grida, urla e addirittura fa chiamare il confessore, il Vescovo, per convincerla che lei non deve ricusare questa tradizione, deve obbedire allo zio “a cui deve tutto”, perché lui l’aveva adottata, l’aveva presa sotto le sue ali. Mariam a tredici anni aveva già viaggiato per mezzo mondo, andate a leggere la sua storia. Quindi, siccome lui l’aveva presa sotto le sue ali, le dice:“Adesso tu me lo devi”. Sapete, quei famosi doveri di famiglia: “Ma io lo devo fare, come riconoscenza, mica posso dire di no.”

Lei fa un fagotto con le trecce tagliate, gliele restituisce e dice: “Io non mi sposo”, quindi chiamano il confessore e il Vescovo, ma lei resiste.

C’è solo quella frase di Gesù iniziale:

“Mariam io sono con te, segui l’ispirazione che io ti darò, ti aiuterò”

Andiamo avanti:

“Al colmo dell’ira lo zio decide di punire la piccola ostinata trattandola come una schiava, la manda in cucina e ordina ai domestici di non usarle alcun riguardo, anzi di destinare i lavori più umili e pesanti. Per Mariam inizia così l’aspra discesa dei gradini dell’umiliazione.” 

La manda in cucina e la tratta come una schiava, non più come una figlia, e la manda a fare i lavori più pesanti. 

Adesso attenti bene, perché da adesso in avanti ci sono dei passaggi importantissimi, qui succederà qualcosa di molto grosso. Questi passaggi vanno capiti molto bene.

Scrive Brunot:

“Si sente sola, nel modo più assoluto, senza l’affetto di cui è stata sempre circondato, senza alcun appoggio persino senza l’incoraggiamento del confessore, che arriva addirittura a negarle l’assoluzione e a proibirle la Comunione per una tale disobbedienza inaudita in quei tempi. La drammatica situazione si trascina così per circa tre mesi, ma nessuno cede, anzi i punti di vista, i cuori si irrigidiscono ancora di più”

Speriamo di essere bravo a spiegarvi queste poche righe, sono centrali.

Mariam è sola, umanamente, totalmente sola.

E io adesso sto pensando proprio a te che ascolti questo audio, forse anche tu in questo momento ti senti solo, o sola, umanamente solo, senza nessun affetto, senza nessun appoggio, ci sono persone che vivono questa solitudine. 

Mi hanno mandato una foto, che mi ha proprio ferito profondamente, di un Santuario in una nazione straniera, un Santuario che ha la chiesa al centro e attorno c’è un recinto, un grosso cancello che avvolge tutto. C’è la celebrazione della Messa all’esterno del Santuario e in questa foto sono riprese delle persone nel prato fuori dal Santuario dentro ai cancelli e delle persone fuori dai cancelli, in ginocchio, vicino al cancello ma fuori. E uno dice: “Perché sono fuori? Perché non sono dentro insieme a tutti gli altri Cristiani?”

Perché non hanno bevuto il succo di more.

Guardate, io non lo so se sto sbagliando, ma a me tutta questa storia ricorda tanto tutto quello che accadde in una precisa nazione, in un preciso tempo storico… Pazzesco!

È all’aperto, in un prato… che bisogno c’è del succo di more? Se questa non è discriminazione, non so che cosa sia la discriminazione. Io, fossi stato all’interno del cancello, avrei detto: “Cosa?!… Tutti fuori!!” Ma non c’è scritto, non dicono tutti, che dobbiamo stare con gli ultimi? Ma non dicono tutti che dobbiamo stare con i più deboli, i più indifesi, con gli emarginati, i discriminati, con coloro che sono trattati ingiustamente? Allora… cosa fanno tutti quelli dentro? Ma non sono i miei fratelli quelli che sono fuori o abbiamo perso anche l’essere Figli dello stesso Padre? Adesso forse che Dio guarda se l’ho bevuto, oppure no? Quindi ci sono i figli di un dio minore? Siamo figli di un dio minore? Quelli dentro avrebbero dovuto uscire da quei cancelli e dire: “Io sto qui con gli ultimi perché Gesù Cristo è lì! Fossero anche le persone più criminali (e non lo sono), più peccatrici, appunto per questo io dovrei essere lì! Qualcuno escluso dai cancelli di Mordor? Qualcuno escluso dai sacri cancelli? Allora io esco! Perché anche Gesù è stato crocifisso fuori dai sacri cancelli di quella religiosità falsa e ipocrita! Allora esco e condivido la sorte con gli ultimi, qualunque sia la ragione per cui sono ultimi, non mi interessa perché non tocca me giudicare e, se fosse anche la ragione più riprovevole, apposta per questo devo stare con gli ultimi!”

Come ci insegna Papa Francesco, Papa Francesco non parla altro che di questo: dello stare con gli ultimi, del condividere la sorte degli ultimi, dell’essere in uscita, quindi non chiusi dentro i cancelli ma fuori dai cancelli! Invece questi no, tutti dentro… sì, come i pesci nella rete.

Ma Gesù Cristo dov’era in quel momento? Era dentro o fuori? “Da tutte e due le parti”. No! No, no, non era da tutte e due le parti, perché dentro non è uguale a fuori, infatti qualcuno è dentro e infatti qualcuno è fuori. 

Mi sono salvata quella foto sul telefono, ogni giorno la guardo e ogni giorno la guarderò, ogni giorno… Ogni giorno, perché voglio chiedere alla Madonna la grazia che, se dovesse mai capitarmi di assistere ad una cosa del genere, veramente mi dia lo spirito di Santa Giovanna d’Arco. Questo voglio chiedere alla Madonna! Questa grazia io chiedo alla Madonna! Già adesso mi sento bollire il sangue a tremila gradi, ma spero che la Madonna e Santa Giovanna d’Arco, che prego sempre, mi concedano la grazia di essere come lei quel giorno.

Pazzesco! Pazzesco… in quella nazione tutto cominciò così, tutto cominciò così e come finì? Eh… finì con quel fumo grigio che si alzava nel cielo, con quella polvere che scendeva e cadeva e tutti si chiedevano: “Che cos’è questa cosa che cade dal cielo, che sembra cenere? Come mai dal cielo cade la cenere?”

Mah… ma possibile che uno non abbia due grammi di cervello — non dico di fede, ma di cervello — per fare uno più uno uguale a due? Possibile che abbiamo venduto la testa all’ammasso e alla follia? Possibile che la storia non ci abbia insegnato niente? Un albero lo riconoscete dai suoi frutti, ma questi sono frutti marci, pieni di vermi, putrefatti! Possibile che non riusciamo a capirlo, che non lo vediamo? Come può un mio fratello diventare mio nemico, semplicemente perché non fa una cosa? Pazzesco! Pazzesco, pazzesco… 

Pensando a Mariam che è una bambina ed è sola mi è venuta in mente questa foto, perché mi sembra che ci fossero anche dei bambini… no, veramente aberrante, pazzesco, bambini chiusi fuori, perché?

Eh… va bene… dovevano uscire tutti, tutti, dovevano uscire tutti… e invece ognuno pensa a sé stesso, guarda se stesso e vuole salvare la propria anima, lui, da solo. Noi pensiamo di andare in cielo lasciando indietro qualcuno? Per grazia di Dio, che Gesù non ha fatto cosi!

Persone sole… Io già ve l’ho detto, ma ve lo ripeto, non siete soli! Non siete comunque totalmente soli, perché ci sono tanti bravi sacerdoti, sapete, che in ogni modo cercano di essere presenti, di farvi sentire una parola, di dire: “Non sei solo, ci sono!”

Fino a qualche mese fa, cercavo di tenermi qualche spazio anche per le tante cose che dovevo fare, adesso però ho detto: “Gesù basta, perché non è possibile, siamo in guerra…”. Quindi, mi aiuterà Lui a fare le tante cose, ma ci sono, io insieme a tanti altri ci siamo, ci siamo e non siete soli. Tanto, guardate, la mia email, il mio cellulare è ovunque, quindi è inutile che ve lo dica, tanto lo sanno tutti, perché mi chiamano da ogni parte del mondo… Non mi fa nessun problema, guardate, proprio nessun problema, noi siamo preti per amare Dio, per servirLo, per adorarLo, per farLo conoscere e poi per servire gli uomini, le donne e i bambini del nostro tempo. Quindi, se avete bisogno, per quello che so e che sono capace di fare… 

Adesso poi sono anche su Telegram, già lo sapevate, sono anche lì, sia personalmente sia attraverso il sito www.veritatemincaritate.com. Lì posso pubblicare con molta più libertà tante cose che dall’altra parte non si può, perché ti arrivano i censori, i Catone censore, che subito ti oscurano per istigazione all’odio. Allora adesso bisogna farsi furbi, bisogna trovare tutti i modi per raggiungere le persone e far capire che non devono cedere neanche di un millimetro.

Non bisogna indietreggiare, non bisogna cedere, bisogna stare fermi dove si è, non fatevi spaventare, non fatevi spaventare! Son tutte false manovre per creare paura e così far cedere. State fermi!

Quando si è in guerra, è compito dei Colonnelli, è compito dei Capitani, dire: “Non indietreggiate! Non spaventatevi! Non è questo il momento di avere paura! Non è questo il momento di indietreggiare! Non spaventatevi per le minacce! 

Vedrete, vedrete, io ne sono sicuro, vedrete che presto… sono sicuro… Uno dice: “Ma come fa a saperlo?” Boh… così… vedrete che presto, se resterete fermi, direte: “Mamma mia, grazie a Dio che non sono indietreggiato!” Non indietreggiate! Restiamo uniti! Restiamo fermi!

Affidatevi a tutti quei professionisti bravissimi, che ci sono, che stanno lottando tantissimo e che stanno aiutando tantissimo le persone! State fermi dove siete! Non spaventatevi! 

Fate gruppo! Fate numero! Fate rete! Non abbiate paura! Non abbiate paura! Non temeteli!

Quindi Mariam è sola, come tanti di noi che forse si sentono soli, ma che soli non sono del tutto, però.

A lei manca l’incoraggiamento del confessore, questo confessore che arriva addirittura a negarle l’assoluzione e a proibirle la Comunione per una tale disobbedienza, inaudita in quei tempi. Vabbè, pazienza, lei obbedisce, lei obbedisce ma non indietreggia. 

Questa è una situazione gravissima, che nella vita capita raramente, che va capita molto bene. Lei non può indietreggiare dalla sua decisione di verginità, perché è la sua vocazione. Non può indietreggiare in nome di un favore umano, in nome di un riconoscimento umano, in nome di una tradizione umana, non si può! È la sua vocazione e se il confessore non la capisce, peggio per lui. Anche lì bisogna stare fermi! Ci sono momenti nella vita, dove, per situazioni gravi, bisogna stare fermi anche se è il confessore che… perché purtroppo non sempre il confessore è illuminato.

Per tre mesi succede quello che succede: Mariam è sospesa da tutto. Immaginatevi… neanche l’assoluzione, lei che si confessava ogni settimana! La Piccola Araba si confessava ogni settimana e aveva ricevuto anche la grazia di potersi comunicare tutti i giorni. Fa niente, prede tutto. Va bene, perdiamo tutto! Vedete i Santi come sono? Se devo perdere tutto, perdo tutto! “Ma perdo anche la Comunione?” Sì, perdo anche la Comunione, pazienza, pazienza…  E ma così… ” Così niente! C’è qualcosa di talmente importante in gioco che non si può indietreggiare, neanche se mi minacciano di togliermi la Comunione.

E qui sentite l’eco… i sacri cancelli attorno, chiusi fuori… e va bene, staremo fuori! “E così non mi faranno più entrare… ” Pazienza! A parte che adesso non è così, per ora, anche se qualcuno già lo fa, disobbedendo alle leggi della Chiesa, ma se anche succedesse, va bene, pace. Ricordatevi la Piccola Araba, sospesa dalla Comunione, sospesa dalla confessione.

Ci metteremo davanti alla fontana di Trevi, farà un po’ freddo ma ci metteremo là all’aperto a passeggiare, intanto confesseremo e faremo quello che dovremo fare, vabbè… Troveremo il modo, guardate, state tranquilli. L’hanno trovato al tempo di Nerone, l’hanno trovato al tempo di Hitler e di Stalin, figuriamoci se non troviamo un modo ai nostri tempi. C’è sempre un modo, state tranquilli! Lo trovano in Cina, certo che lo troveremo, tranquilli! Troveremo il modo di fare tutto e di farlo bene, tutto e bene, ma al momento opportuno.

La drammatica situazione si trascina così per circa tre mesi.

Attenti a cosa succede adesso.

Mi fermo qui, perché sono già trenta minuti.

Adesso succederà qualcosa: la piccola Mariam farà un grosso errore, che vedremo domani, un grosso errore che le costerà tantissimo.

Allora domani, vi spiegherò, vi mostrerò, quale fu l’errore che lei compì, la ragione per cui lo compì e, nonostante questo errore, la Madonna interviene, perché la Madonna non guarda i supereroi, la Madonna vuole delle persone che La amino, e anche quando sbagliamo la Madonna ci è vicino, però è importante sapere dov’è l’errore, perché, se possiamo evitarlo, evitiamolo!

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen. 

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

 

VANGELO (Lc 4, 31-37)

In quel tempo, Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità.
Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!».
Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male.
Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.

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