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Compromesso o persecuzione?

Santo Stefano

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture del giorno di S. Stefano protomartire, 26 dicembre 2015.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

Compromesso o persecuzione?

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Quest’oggi, giorno dopo Natale, siamo immediatamente catapultati dentro alla realtà, che in questi giorni nelle omelie ho sempre cercato di tenere sotto i nostri occhi, cioè ho sempre cercato di richiamare tutti noi al fatto che il Natale è in proiezione della Pasqua.

Non c’è Natale senza la croce e il Natale di questo Bambino è un Natale già crocifisso. Gesù inizia già a portare le stigmate del rifiuto e dell’odio degli uomini, infatti, il giorno dopo Natale, subito, contempliamo il Protomartire, il primo Martire.

Uno dice: «Potevano metterlo in un altro giorno dell’anno…»

Invece no, lo hanno messo proprio il giorno dopo Natale, il primo Martire è il giorno dopo Natale, per non farci dimenticare che Gesù è un amico che crocifigge, non perché Lui è cattivo, ma perché sono gli uomini, che, rifiutandoLo, crocifiggono Gesù Cristo e tutti i Suoi amici.

Stefano cosa fa di male? Niente, come sempre ovviamente, come sempre.

Stefano non fa niente di male, la Scrittura dice che è pieno di grazia e di potenza e faceva grandi prodigi e segni tra il popolo. Come Gesù, faceva un grande bene, faceva bene a tutti.

Vedete come siamo stupidi, noi siamo così eh… Noi osanniamo gli anticristi, osanniamo coloro che sono contro Gesù, coloro che annunciano se stessi, che cercano la propria gloria, coloro che annunciano una religione di uomini e non di Dio, coloro che stanno a guardare le stupidaggini invece di portarci la verità, coloro che ci inducono alla menzogna, ma, chi è pieno di grazia e di potenza, chi fa grandi prodigi e segni tra il popolo, cioè chi è pieno dello Spirito di Dio, noi lo ammazziamo, perché ci dà fastidio, perché ci inquieta, perché ci smaschera, perché rovina i nostri piani loschi, perché fa vedere la nostra ipocrisia.

Questi si alzano, si mettono a discutere con Stefano, ma (questa è una avversativa fondamentale, questo “ma” è enorme, ti dice proprio l’avversione irrazionale, ingiusta, immotivata, eppure reale) non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava.

Uno dice: «Veramente questo è incredibile: si vede che questi, tutti insieme, non sanno controbattere a Stefano, non sanno resistere alle parole di Stefano, non riescono, perché sono piene di Spirito Santo, sono piene di sapienza».

Ora, invece di dire: «Sì, è vero! È sapiente, qui è all’opera lo Spirito Santo», quindi, invece di dire così e convertirsi, sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo condussero davanti al Sinedrio.

Certo, se non puoi vincerlo, uccidilo! Funziona così…

Se non sei all’altezza, perché non hai la Sapienza e non hai lo Spirito Santo, se non sei all’altezza di questa persona, di Stefano, cosa devi fare? Lo ammazzi, lo uccidi.

Solo che noi non capiamo che, facendo così, noi uccidiamo o pensiamo di uccidere la verità, cioè noi allontaniamo la verità dalla nostra vita.

Questi poi vanno a pregare al tempio, capite? Questa è la follia…

Questi non è che andavano a fare i criminali, no, andavano a pregare il Signore al tempio, andavano là a fare così con la testa, portavano la Torah sulla fronte, sulle orecchie o non so dove, erano là davanti al muro del pianto a invocare: «Adonai, adonai, shemà Israel», ma “Shemà Israel” che cosa, che, quando il Signore ti manda la risposta alla preghiera, tu la rifiuti?

Vedete qual è il dramma terribile che noi dobbiamo sempre temere e dal quale stare lontani? È che, tutte le nostre preghiere, tutte le cose che facciamo, quando vengono esaudite come vuole Dio, cioè quando Dio manda chi vuole Lui a dirti quello che vuole Lui, tu lo uccidi, perché non è quello che vuoi tu. Questa è la durezza del cuore, questa è la superbia della vita, questa è la concupiscenza della carne di cui parla San Giovanni.

Stefano come discepolo, fa il primo solenne esorcismo:

Udendo le sue parole erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti…”

Come i demoni, come i diavoli, sono diavoli incarnati questi qua, portano in sé lo spirito del demonio; lui era pieno di Spirito Santo e questi qua sono pieni dello spirito di satana, digrignano i denti come cani rabbiosi.

Perché? Perché sentono La Sapienza che viene dall’alto e sentono lo Spirito Santo.

Chi non è di Dio, a sentire queste parole, digrigna i denti come i cani rabbiosi.

Lui cosa fa?

Pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla Sua destra”.

Immaginatevi la scena, un paradosso esistenziale pazzesco:

Allora, gridando a gran voce si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori dalla città e si misero a lapidarlo”.

Guardate che questa cosa è in ogni momento alla porta del nostro cuore, di ciascuno di noi; tutti noi possiamo essere come questi uomini, che, pur di non udire la verità, urlano, si turano gli orecchi, la trascinano fuori dal cuore e la uccidono, pur di non ascoltarla.

E infatti, Gesù nel Vangelo ci dice: «State attenti! Guardatevi dagli uomini».

Perché? Perché se voi sarete così, come Santo Stefano, se voi sarete dei veri discepoli di Gesù, vi flagelleranno, vi consegneranno ai tribunali, sarete condotti davanti ai governatori, sarete odiati da tutti a causa del mio nome.

Punto primo: se tutti mi amano, io non sono un discepolo di Gesù, fine.

Dobbiamo vedere l’altra parte della medaglia della parola di Gesù: «Sarete odiati da tutti a causa del mio nome», quindi, se tutti mi amano, mi stimano, mi acclamano, qualcosa non gira… Visto che non è successo neanche a Gesù, come mai succede a te? Ma la Scrittura lo dice: «Questo succede ai falsi profeti».

I falsi profeti sono tutti acclamati dal popolo e un’icona di questo l’abbiamo nel Libro del Profeta Geremia, dove i falsi profeti erano una legione ed erano tutti sostenuti dal popolo, mentre Geremia li aveva contro tutti.

Peccato, però, che l’unico vero Profeta era lui.

Qui cosa possiamo dire? Possiamo solamente dire: «Estote parati!», state pronti!

È dura, è dura, i Santi ce lo insegnano, è dura.

Vivere così è durissima, perché vuol dire avere solo Gesù come punto di riferimento, come conforto, come sostegno, come certezza, come consolazione, è dura.

Essere odiati da tutti a causa del Suo nome, è dura.

Santo Stefano sicuramente non ha avuto una vita facile, anzi, tutt’altro.

Vivere sulla propria pelle il fatto che il fratello farà morire il fratello, i figli si alzeranno, accuseranno i genitori e li uccideranno… sono parole pesantissime.

A causa di Gesù entra la morte nelle famiglie.

Gesù ti sta dicendo che, a causa Sua, si spezzeranno e si rovineranno i rapporti primari, quelli che ci hanno generati.

Questo è un problema serio, è un problema gravissimo!

Sostenere la morte e la persecuzione all’interno di questa situazione, è terribile, è un martirio continuo. Sapete che non c’è solamente il martirio rosso, non è che si ammazza la gente semplicemente prendendo un coltello e infilandoglielo nella pancia, la gente si uccide anche in altre maniere, si uccide togliendole la stima, si uccidono le persone con la cattiveria, con la mormorazione, con la calunnia, diffondendo il dubbio.

Guardate il film “Il dubbio”.

Erano due suore: una, quella più vecchia, era veramente corrotta fin dentro le viscere, quell’altra, invece, era la donna del compromesso, quella che non arriva mai al dunque, che tira a campare: «Non lo so… Vedrò… Ho un dubbio… Mah… Boh… Chissà… E qui è là… Scelgo questo o scelgo quell’altro?»

Ma svegliati un po’!!

Ma, santa pazienza, è possibile che per arrivare ad una scelta ci vuole un anno?

Possibile che devi vedere una persona morire, per arrivare ad un dunque?

Possibile che sei sempre lì che non arrivi mai a tirare le somme, che non sai maturare con la tua testa un giudizio?

«No, ma io devo ponderare bene»

No, non è vero! Non è vero!

Non è che tu devi ponderare bene… innanzitutto sei bugiardo, quando dici così!

Non è che devi ponderare bene, non ci vuole un anno per ponderare bene!

È perché la tua coscienza è insabbiata nelle sabbie mobili dell’indecisione, del non avere fatto una scelta vera, radicale, del non esserti dato veramente fino in fondo a Gesù Cristo, e allora sei dentro nel “tira e molla”, come Erode davanti al Signore, come Ponzio Pilato.

«Eh sì… Mah… Però… Forse… Dunque… Quindi…»

Ma non si può seguire il Signore così!

Infatti il dubbio logora, il dubbio ti mangia vivo, il dubbio ti divora.

Il dubbio ti divora, perché la fede è un’altra cosa.

Noi dobbiamo essere pronti, dobbiamo essere preparati a dare la vita per Cristo, a subire anche questo odio, che, ripeto, è durissimo… ecco perché Gesù parla della perseveranza!

Noi dobbiamo chiedere alla Madonna la grazia della perseveranza, in ogni momento in cui preghiamo dobbiamo chiedere alla Madonna la grazia della perseveranza, perché non è detto che riusciremo a perseverare.

«Quando il figlio dell’uomo tornerà sulla terra», dice Gesù, in un altro passo del Vangelo, «troverà ancora la fede?»

È una domanda che si pone il Signore, Lui stesso la pone: «Quando il figlio dell’uomo tornerà sulla terra, troverà ancora la fede?» cioè: «Troverà ancora qualcuno che crede, che crede in Lui?»

Capite che, difronte a tutto questo, la tentazione forte qual è?

Quella di rinunciare, ma non ad andare in chiesa, no, no, il diavolo è molto più furbo!

Non è che io devo rinunciare ad andare in chiesa, a dire le mie preghierine, a fare tutti i miei piccoli versi, tutte le mie devozioni, tutte le mie cosine, no, no, il diavolo te le lascia tutte quelle robe lì.

Vai pure a Messa, fai tutte le tue cosine, vai avanti a fare la tua vita bella, tranquilla, il diavolo non si turba per queste cose, ma sapete quanta gente così è giù all’Inferno con lui?

Oh, se leggete i Santi, ce n’è delle legioni giù in questa maniera…

Vai avanti pure a fare le tue cosine, vai avanti, il diavolo non è geloso di queste cose, è capace di farle anche lui, quindi stai tranquillo vai avanti pure!

Il problema è un altro: che tu non abbia fatto la scelta fondamentale della tua vita, cioè che tu non ti sia dato veramente, unicamente e totalmente a Gesù Cristo.

Questo è il punto: che tu non abbia scelto Gesù come unica ragione della tua vita e quindi la verità; che tu sia capace di girare la testa dall’altra parte, quando vedi qualcosa che non va; che tu sia capace di tacere, quando dovresti parlare, e di parlare, quando dovresti tacere; che tu non sia in grado di resistere ai potenti; che tu ti faccia prendere dal problema del consenso degli uomini, dalla stima degli uomini; che tu abbia a cuore di più l’affetto degli altri che la grazia di Dio; che la grazia di Dio non valga più della vita, come invece dice il salmo.

Questo è quello che ha a cuore il demonio e lui lavora solo a questo livello!

L’importante è annegarti in un brodo di mediocrità, in un brodo dove tu conduci la vita cercando di non schiacciare i calli a nessuno, dove tu passi una vita ossequiosa, dove tu, quando ricevi la grazia di vedere che quella cosa non va bene, invece di prendere quella grazia e dire: «Un momento! Su questo io devo dire una parola!», tu dica invece: «Ma no, vabbè… ma non tocca me. Lasciamo stare, andiamo oltre va, perché devo andare a crearmi delle rogne inutili? Dopo mi creo dei problemi che non servono… no, no, me ne sto al mio posto».

Pensate se i Santi avessero fatto così…

Pensate se San Francesco di Assisi avesse fatto così, Santa Teresa di Gesù o Santa Chiara…

Pensate se i Martiri avessero fatto così, e tutti i Cristiani ammazzati, ai tempi e oggi…

Non dimentichiamo i Cristiani che vengono perseguitati oggi, che vengono massacrati oggi, sgozzati oggi, i bambini orfani a causa di queste cose… e noi?

E noi restiamo con questa faccia rimbambita davanti al mondo, davanti ai Cristiani che vengono massacrati: «Eh… vogliamoci bene…»

Vai a dirlo quando tu sarai là con il coltello alla gola, te lo diciamo anche noi: «Eh… vogliamoci bene…» e poi muori senza che nessuno si ponga un problema, senza che nessuno se ne faccia una cagione di sofferenza, senza che nessuno dica: «Ma è normale? Ma è normale vedere tutta questa gente andare al massacro? È normale pensare a questi bambini che subiscono queste angherie? È normale? È tutto normale? Va tutto bene? La fede in Gesù ci dice che va bene? Per Gesù va bene?»

A brevissimo arriveremo alla Festa dei Santi Innocenti, pensate alla tragedia immane dell’aborto… e noi andiamo avanti tranquilli, il panettone e la pastasciutta ce la mangiamo lo stesso, non muore nessuno.

Invece il Signore ci chiede di entrare in un’altra logica, nella logica del morire per vivere, nella logica del rigore interiore, di una grande onestà interiore, di saperci guardare dentro con verità, di fare un esame di coscienza vero e di vedere dove realmente siamo e in base a questo prendere delle decisioni, perché, sapete, la vita è breve eh…

Quanto avremo ancora da vivere? Dieci anni? Vent’anni? Quarant’anni?

Cosa sono quarant’anni?

Io ne ho compiuti quarantatré e mi sembra ieri che sono nato, non mi sono neanche accorto, altri quaranta passeranno come niente… e poi?

Poi c’è davanti l’eternità e cosa diremo quando ci presenteremo davanti al Signore?

«No, ma io non sapevo… No, ma io non potevo… No, ma io non ce la faccio… No, ma io non sono riuscito… No, ma io avevo paura… No, ma qui… No, però io ho obbedito…»

E allora? Cosa vuol dire? Ma mi vedi? Mi hai visto che sono morto in croce? Hai visto che io per non tradire la verità sono morto in croce? E tu? Tu cosa hai fatto in relazione a questo?

Non credete, quando vi viene detto, come diceva quel bravo uomo, che l’Inferno è vuoto. State attenti a queste frasi!

Innanzitutto, perché questi qua, che le dicono, non ci sono mai stati, primo.

Loro non sono mai stati a vederlo.

È una riflessione teologica fondata su cosa non si sa, perché il Vangelo è pieno di tutt’altro, dice tutt’altro, però a me hanno risposto che è un linguaggio simbolico, cioè Gesù, poverino, non era in grado di intendere e di volere, era un po’ spostato.

Allora, Lui diceva delle cose, che invece noi, intelligenti, sappiamo interpretare, cioè, Lui diceva “A” e noi interpretiamo “Zeta”, perché noi siamo più intelligenti di Gesù, sappiamo veramente cosa Gesù voleva dire.

Oppure, come Santa Teresa: Santa Teresa è stata all’Inferno, ha descritto perfettamente l’Inferno e loro mi hanno detto: «No, ma neanche Santa Teresa…»

Anche lei era un po’ spostata come Gesù, non sapeva neanche lei bene quello che diceva, e quindi anche lei usava un linguaggio tipico del suo tempo, noi invece, che siamo nel tempo perfetto e siamo più intelligenti, interpretiamo anche il linguaggio di Santa Teresa.

Peccato che non c’è un Santo che non abbia parlato di questo, capito?

Non ce n’è uno!

Se andate a leggere cosa dice dell’Inferno Sant’Alfonso Maria de’ Liguori c’è da non dormire più…

Se prendete Santa Veronica Giuliani, che parla ai preti dell’Inferno, di ciò che aspetta loro, e descrive il dialogo che lei ha con Gesù e la Madonna sull’Inferno, dei preti…

Io tengo sempre nel breviario questo testo di Santa Veronica Giuliani e quando lo leggo, rimango lì un po’, perché leggere quelle parole di Veronica Giuliani…

Come quelli che dicono che Giuda si è salvato… non è vero, non è vero!

Questa cosa non è vera!

Giuda è in cielo con Gesù… ma non è vero!

Questo fa parte della nostra filantropia, non è vero!

Uno dice: «Come fai a saperlo?»

Ma perché lo ha visto Santa Veronica Giuliani. Lo ha scritto lei!

Lei ha scritto dove è Giuda: nel posto più terribile dell’Inferno, ai piedi del demonio!

O la Chiesa ha sbagliato a santificare questi qua, che sono fuori di testa, oppure, se li ha santificati, dobbiamo credere in quello che dicono.

Non può una Santa mentire, no?

Santa Faustina Kowalska cosa scrive dell’Inferno? Avete letto?

Non prendiamoci in giro, è una cosa seria la fede!

Non diciamo quello che Cristo non ha detto e non facciamo la parte dei più misericordiosi di Dio, perché non ci compete!

Il Signore solo sa cosa vuol dire essere misericordioso e giusto, noi stiamo alla Rivelazione, stiamo a quello che è scritto, stiamo a quello che c’è nel Vangelo e a quello che i Santi hanno visto, vissuto e ci hanno raccontato.

Facciamo un esame di coscienza vero, in questi giorni prima della fine di Natale, un esame di coscienza vero dove diciamo: «Signore, io sono odiato per causa del Tuo nome? Signore, io vivo questa divisione, questa frattura, a causa del Tuo nome? Signore, io sono perseguitato a causa del Tuo nome? Signore, quanti pezzi di carne del mio corpo ho lasciato in giro per il mondo a causa del Tuo nome? Quanto sangue ho versato a causa del Tuo nome? Per Te che cosa ho perso, per il Tuo nome?»

Che Santo Stefano ci illumini e ci conforti!

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

 

 

Letture del giorno

Santo Stefano

Prima lettura

At 6,8-12;7,54-60 – Ecco, contemplo i cieli aperti.

In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo. Allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenei, degli Alessandrini e di quelli della Cilìcia e dell’Asia, si alzarono a discutere con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo condussero davanti al Sinedrio.
Tutti quelli che sedevano nel Sinedrio, [udendo le sue parole,] erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano. Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio».
Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». Detto questo, morì.

Salmo responsoriale

Sal 30

Alle tue mani, Signore, affido il mio spirito.

Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi.

Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Esulterò e gioirò per la tua grazia,
perché hai guardato alla mia miseria.

Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori:
sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.

Canto al Vangelo

Sal 117,26.27

Alleluia, alleluia.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore;
il Signore è Dio, egli ci illumina.
Alleluia.

Vangelo

Mt 10,17-22 – Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».

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