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Consacrarsi al Cuore Immacolato di Maria Santissima – 1

Cuore Immacolato

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia del 7 gennaio 2016, in preparazione alla Consacrazione al Cuore Immacolato che si terrà domenica 10 gennaio nel santuario del Carmelo di Monza.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Approfondimenti

[vc_cta h2=”Il trattato della vera devozione alla Santa Vergine” h4=”di S. Luigi Maria Grignion de Montfort” shape=”square” add_button=”bottom” btn_title=”Leggi online” btn_style=”flat” btn_color=”orange” btn_link=”url:http%3A%2F%2Fwww.monasterovirtuale.it%2Fi-classici-della-spiritualita-cattolica%2Fs.-luigi-maria-grignion-da-montfort-trattato-della-vera-devozione-alla-santa-vergine%2Ftutte-le-pagine.html||target:%20_blank”]

E’ dunque molto importante conoscere anzitutto le false devozioni alla Vergine Santa per evitarle, e quella vera per abbracciarla. In secondo luogo, tra le tante e diverse pratiche della vera devozione alla Santa Vergine, bisogna conoscere quella che è la più perfetta e gradita alla Santa Vergine, la più gloriosa per Dio e la più santificante per noi, per impegnarci a viverla.”

(S. Luigi Maria Grignion de Montfort)

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Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

Consacrarsi al Cuore Immacolato di Maria Santissima – 1

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

In questi due giorni, oggi e domani, al mattino, ci concentreremo su un testo, che è Il Trattato della vera devozione alla Santa Vergine e Il Segreto di Maria, scritto da San Luigi Maria Grignion de Montfort, e ci concentreremo su questo testo in preparazione della celebrazione solenne e importante che faremo domenica questa, il giorno del Battesimo di Gesù, il 10 gennaio, alle ore 15.30, qui in Santuario, dove consacreremo in particolar modo i bambini, le mamme, le famiglie, ma tutti quelli che lo vorranno potranno consacrarsi al Cuore Immacolato di Maria.

Sarà un giorno speciale, perché consacrarsi al Cuore Immacolato di Maria, secondo la formula del Montfort, vuol dire rinnovare innanzitutto le nostre promesse battesimali.

Per questo abbiamo scelto il giorno del Battesimo di Gesù, perché vogliamo fare memoria del nostro Battesimo e poi vogliamo consacrarci (l’abbiamo già visto, questo, qualche settimana fa) come schiavi della Beata Vergine Maria, per affidare a Lei tutto noi stessi, perché Lei ci conduca a Gesù, esattamente come abbiamo letto nel Vangelo di oggi, dove vengono portati a Gesù i malati, i tormentati, gli indemoniati, i paralitici, gli epilettici, cioè tutte le infermità, tutte le situazioni di dolore, vengono condotte a Gesù, e Gesù le guarisce.

Allora la Madonna è Colei, alla quale noi vogliamo affidare queste situazioni di dolore, di tormento, di sofferenza, affinché Lei le porti al Signore Gesù.

Come abbiamo letto nella Prima Lettera di San Giovanni Apostolo di questa mattina, siccome noi non abbiamo lo spirito del mondo, non vogliamo avere lo spirito del mondo, quindi noi non ascoltiamo il mondo con il suo spirito, ma ascoltiamo lo Spirito di Dio, che parla nei Santi. Sono loro che, come San Giovanni Apostolo, ci fanno echeggiare nella mente la Parola del Signore, il sensus Christi, il senso di Gesù, il gusto di Gesù, come dice il nostro Cardinale.

Allora, nel Segreto di Maria del Montfort, lui scrive: “Ho detto che questa devozione consiste nel fare tutte le cose con Maria, in Maria, per mezzo di Maria e per Maria”.

Cioè, attraverso questa devozione, noi ci incanaliamo a tenere la Vergine Maria come Regina, come Condottiera, come Madre, come Mediatrice di tutte le grazie.

Lui dice: “Non basta consacrarsi una volta per sempre come schiavo di Maria e neppure ripeterlo tutti i mesi o tutte le settimane, sarebbe una devozione troppo passeggera, che non porterebbe l’anima alla perfezione cui è capace di elevare. Non è difficile iscriversi ad una Confraternita, abbracciare questa devozione, recitare tutti i giorni alcune preghiere, ma veramente difficile è entrare nello spirito interiore di questa devozione, che consiste nel far sì che l’anima, nel suo intimo, dipenda e sia schiava della Santissima Vergine e di Gesù, per mezzo di Lei. Ho incontrato molte persone che esteriormente hanno abbracciato con ardore ammirevole la santa schiavitù, ma poche che ne abbiano preso il vero spirito, e meno ancora che abbiamo perseverato in esso”.

Possiamo fare questo Atto di Consacrazione ma, quello che conta, è capire il senso di questo Atto. Noi vi rilasceremo una pagella dove il sacerdote metterà il vostro nome, la sua firma, per portare a casa questa pegellina e ricordarci che ci siamo consacrati alla Beata Vergine.

Bene, questo è un punto di inizio, ma poi bisogna entrare nello spirito profondo di questa devozione, di questa Consacrazione e quindi metterci nella logica di dipendere, di affidarci veramente alla Madonna, non di fare la Consacrazione e poi ognuno fa quello che vuole, o di fare la Consacrazione e poi vivere una vita magari non moralmente corretta o secondo i propri gusti e consumi, perché questo non sta con questa devozione.

“La pratica essenziale di questa devozione”, scrive il Montfort, “consiste nel fare tutte le azioni con Maria, ossia prendere la Vergine come modello perfetto di tutto ciò che si ha da fare”.

Di tutto! La Madonna come modello di tutto.

Continua: “A questo fine, prima di fare una qualunque cosa, bisogna rinunciare a se stessi, alle proprie vedute…

Che bello sarebbe, se noi facessimo un atto di rinuncia a noi stessi, prima di compiere qualunque cosa in una giornata!

“…umiliarsi davanti a Dio, come esseri incapaci di qualsiasi bene soprannaturale o azione e  per la vita eterna”.

Bisogna ricorrere alla Vergine Maria!

Lui più avanti dice che addirittura, quando si va a fare la Santa Comunione, bisogna chiedere alla Vergine Maria di essere Lei a portarci a questo e di farci ricevere Gesù come Lo ha ricevuto Lei, nella stessa maniera.

Bisogna fare ogni cosa in Maria, abituarsi a stare raccolti per poter formare in se stessi un piccolo ritratto della Santissima Vergine. Maria sarà per l’anima il ricorso universale su tutto. Qualunque cosa faccia, la farà in Maria e in tutto farà atti di distacco da se stessa”.

Dobbiamo chiedere al Signore, attraverso la Vergine Maria, questa grazia enorme di comprendere l’essenzialità di questa Consacrazione.

Io ho sempre in mente quello che scrive Padre Amorth, quando dice che lui, da piccolino, fu consacrato dalla sua mamma, insieme ai suoi fratelli, alla Beata Vergine Maria. Infatti un suo fratello partì per la guerra e ritornò sano e salvo.

Lui, per una vita, cinquant’anni di ministero di esorcista, è sempre rimasto indenne dagli attacchi del demonio. È il demonio stesso che gli diceva tante volte: «Io non posso toccarti perché tu sei sotto il Manto della Vergine Maria».

Noi abbiamo bisogno di imparare dall’esperienza di questi Santi, da questi sacerdoti che hanno condotto una vita magari molto particolare, a contatto diretto con il demonio; noi abbiamo bisogno di imparare che quello che facevano i Santi, quello che dicevano i Santi è vero, ed è inutile seguire le proprie idee, le proprie voglie, i propri gusti, i propri stili, questi non conducono alla salvezza.

Quello che conduce alla salvezza è imparare dalla vita dei Santi come vivere da Cristiani.

Per questo, domenica, dopo l’Atto di Consacrazione, oltre alla pagella, a tutti ridaremo ancora la Medaglia Miracolosa presa a Rue du Bac, per lasciare un segno.

Portare al collo la Medaglia Miracolosa, dopo l’Atto di Consacrazione, vorrà dire fare memoria ogni giorno, mettendola al collo, che noi apparteniamo alla Vergine Maria, che noi facciamo riferimento alla Vergine Maria.

La si tiene al collo, affinché i due Sacri Cuori, che sono rappresentati dietro la Medaglia, battano sul nostro petto mentre ci muoviamo e camminiamo e questo ci aiuti a ricordare che il nostro cuore deve battere ogni minuto per la Vergine Maria e per il Sacro Cuore di Gesù.

Che la Madonna ci conceda questa grazia, in questi pochi giorni che ci separano dall’Atto di Consacrazione (tre: giovedì, venerdì e sabato, un triduo), di arrivare in grazia di Dio, di arrivare preparati, di arrivare ardenti e desiderosi.

Sarebbe bello se riuscissimo a portare anche qualcuno, una persona a noi cara, a consacrarsi alla Beata Vergine Maria, poi il resto lo faccia Lei.

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia Lodato!

 

Letture del giorno

Feria propria del 7 Gennaio

Prima lettura

1Gv 3,22-4,6 – Mettete alla prova gli spiriti, per saggiare se provengono da Dio.

Carissimi, qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da Dio, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che gli è gradito.
Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. In questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato.
Carissimi, non prestate fede ad ogni spirito, ma mettete alla prova gli spiriti, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono venuti nel mondo. In questo potete riconoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce Gesù Cristo venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell’anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo.
Voi siete da Dio, figlioli, e avete vinto costoro, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo. Essi sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta. Noi siamo da Dio: chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da questo noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell’errore.

Salmo responsoriale

Sal 2

Il Padre ha dato al Figlio il regno di tutti i popoli.

Voglio annunciare il decreto del Signore.
Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio,
io oggi ti ho generato.
Chiedimi e ti darò in eredità le genti
e in tuo dominio le terre più lontane».

E ora, siate saggi, o sovrani;
lasciatevi correggere, o giudici della terra;
servite il Signore con timore
e rallegratevi con tremore.

Canto al Vangelo

Mt 4,23

Alleluia, alleluia.
Gesù annunciava il vangelo del Regno,
e guariva ogni sorta di infermità nel popolo.
Alleluia.

Vangelo

Mt 4,12-17.23-25 – Il regno dei cieli è vicino.

In quel tempo, quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

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