Scroll Top

Consacrarsi al Cuore Immacolato di Maria Santissima – 2

Cuore Immacolato

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia del 8 gennaio 2016, in preparazione alla Consacrazione al Cuore Immacolato che si terrà domenica 10 gennaio nel santuario del Carmelo di Monza.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

Approfondimenti

[vc_cta h2=”Il trattato della vera devozione alla Santa Vergine” h4=”di S. Luigi Maria Grignion de Montfort” shape=”square” add_button=”bottom” btn_title=”Leggi online” btn_style=”flat” btn_color=”orange” btn_link=”url:http%3A%2F%2Fwww.monasterovirtuale.it%2Fi-classici-della-spiritualita-cattolica%2Fs.-luigi-maria-grignion-da-montfort-trattato-della-vera-devozione-alla-santa-vergine%2Ftutte-le-pagine.html||target:%20_blank”]

E’ dunque molto importante conoscere anzitutto le false devozioni alla Vergine Santa per evitarle, e quella vera per abbracciarla. In secondo luogo, tra le tante e diverse pratiche della vera devozione alla Santa Vergine, bisogna conoscere quella che è la più perfetta e gradita alla Santa Vergine, la più gloriosa per Dio e la più santificante per noi, per impegnarci a viverla.”

(S. Luigi Maria Grignion de Montfort)

[/vc_cta]

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

Consacrarsi al Cuore Immacolato di Maria Santissima – 2

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Questo è l’ultimo giorno di preparazione alla cerimonia che faremo domenica pomeriggio, alle 15.30, nel giorno del Battesimo di Gesù, per la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria di tutti i bambini, delle mamme, delle mamme in attesa, di tutte le famiglie e di tutti coloro che vogliono consacrarsi al Cuore Immacolato di Maria, giorno nel quale daremo anche la Medaglia Miracolosa, quale segno di appartenenza e di Consacrazione alla Madonna.

Allora, in questo ultimo giorno di preparazione, ecco che volevo leggere due parole, sempre dal Trattato della vera devozione alla Santa Vergine, di San Luigi Maria Grignion de Montfort.

San Luigi spiega l’eccellenza della Consacrazione, cioè perché è eccellente, perché è così speciale consacrarsi alla Vergine Maria.

Innanzitutto lui cita San Bernardo, il grande innamorato della Madonna, e si chiede, citandolo, se non sia giusto che la grazia torni al Suo Autore, per lo stesso canale per il quale ci è stata trasmessa.

San Bernardo, infatti, si pone questa domanda: «Se Dio ha “usato” la Vergine Maria per raggiungere noi, non è forse giusto che noi “usiamo” la Vergine Maria per tornare a Dio?» Certo che è giusto!

Scrive San Luigi: “Consacrarsi in questa maniera alla Vergine Maria vuol dire imitare Dio Padre, il quale ci ha dato Suo Figlio, per mezzo di Maria; è imitare Dio Figlio, che venne a noi per mezzo di Maria; è imitare lo Spirito Santo, il quale non comunica le Sue grazie e i Suoi doni, se non attraverso Maria Santissima. Inoltre, questa Consacrazione ridonda in modo eccellente a onore di Gesù Cristo, perché così dimostriamo che noi siamo indegni, a causa dei nostri peccati, di avvicinarci direttamente da soli alla Santità Infinita di Dio e ci è necessario che la Sua Madre (questo titolo si festeggia il primo di gennaio), faccia la Sua Avvocata e Mediatrice presso di Lui”.

Non a caso la Vergine Maria è salutata come Mediatrice di tutte le grazie e c’è una Messa votiva che si intitola proprio “Maria Mediatrice di tutte le grazie”.

Inoltre, consacrarsi a Gesù per mezzo di Maria, equivale a mettere fra le mani della Vergine le nostre buone opere, che”, scrive San Luigi, “quantunque sembrino buone, molte volte sono troppo macchiate e indegne, perché Dio, davanti al quale non sono pure nemmeno le stelle, le guardi e le gradisca”.

La Vergine Maria le purifica, le custodisce e le presenta a Dio, affinché siano gradite.

San Bernardo scrive: “Desideri offrire a Dio qualche piccola cosa? Procura di presentarla per le mani di Maria Santissima, se non vuoi ricevere un rifiuto”.

Quindi, sono parole forti, no?

Noi siamo poco abituati a pensare di dover passare attraverso questa Avvocata Celeste per poter arrivare a Dio Padre, ma se vogliamo che le nostre preghiere, i nostri meriti e tutto quello che facciamo sia gradito, questa è la strada.

Come schiavi (perché in quell’Atto di Consacrazione diremo che ci facciamo schiavi della Vergine Maria per raggiungere Gesù), dopo esserci spogliati di ogni cosa per Suo onore, avremo vestiti doppi, ossia beni a profusione, vestiti, ornamenti, profumi, meriti di Gesù e di Maria, colmeranno l’anima dello schiavo di Gesù e di Maria, che si è spogliato di se stesso ed è fedele a questa sua nudità”.

Sapete, quest’espressione, l’uso della parola “schiavo” (l’abbiamo già vista nei giorni scorsi), è un’espressione che a qualcuno fa venire l’orticaria, ma fa venire l’orticaria a quelli che non sono figli, progenie, della Vergine Maria, dice San Luigi.

Fa venire l’orticaria a quelli che non hanno il sensus Christi, a quelli che hanno il fastidio del pensare alla schiavitù, del pensare alla Vergine Maria, invece, San Luigi ci dice: «Ci facciamo schiavi della Vergine Maria, per raggiungere Gesù, perché noi vogliamo mettere la nostra libertà, totalmente e integralmente nelle mani della Madonna». “Consacrarsi in questo modo alla Vergine Maria”, scrive San Luigi, “è praticare (questa è proprio la prima lettura che abbiamo ascoltato quest’oggi nella Messa) nel grado più alto possibile la carità col prossimo…”

Quindi, non c’è atto di carità più supremo da esercitare verso il prossimo, che consacrarsi in questo modo alla Vergine Maria.

“…poiché”, scrive San Luigi, “diamo a Maria Santissima ciò che di più prezioso possediamo, perché ne disponga a favore dei vivi e dei defunti”.

Cosa vuol dire?

Vuol dire che, nel momento in cui ci facciamo schiavi della Vergine Maria con questa Consacrazione, noi diamo a Lei i nostri meriti, le nostre virtù, tutto, beni interni ed esterni, tutto, poi è Lei che dispone, cioè, dopo, non è che noi diremo: «Io prego per Tizio o io prego per Caio», no, perché io sono schiavo.

Io prego e tutte le mie preghiere e tutti i loro frutti vengono raccolti dalla Vergine Maria…e a chi andranno?

Non lo so. Io posso solo dire, dice San Luigi: «Offro queste preghiere, desidererei che fossero per…, però disponi Tu», perché gli schiavi non decidono questo o quello.

È la Vergine Maria che diventa la Regina, che decide su tutto.

Allora voi capite che non c’è carità più grande di questa totale donazione e generosità a chiunque.

Sempre San Bernardo scrive: “Se segui la Vergine Maria non ti smarrirai, se La preghi non dispererai, se pensi a Lei non errerai, se sei sostenuto da Lei non cadrai, se sei difeso da Lei non temerai. Questa Consacrazione rende l’anima veramente libera della Libertà dei Figli di Dio, allontana il disgusto, allontana la tristezza, allontana lo scrupolo. Fu proprio Gesù che insegno questa devozione alla Madre Agnese di Gesù come mezzo sicuro per uscire dalle grandi pene e dalle grandi perplessità, in cui si trovava”. Lui le disse: «Consacrati al Cuore di Mia Madre e al Mio, e sarai liberata». Lei lo fece, e all’istante fu liberata, come scrive la stessa Madre Agnese di Gesù.

Allora, in conclusione, qualcuno mi ha chiesto: «Chi può fare questa consacrazione? Possiamo portare i bambini piccoli? Un bambino nella pancia della mamma possiamo consacrarlo? Un bambino infante lo possiamo consacrare?»

Allora, se il Battesimo, che è un Sacramento, viene dato ad un neonato, a maggior ragione una Consacrazione; anzi, ancora di più, noi dovremmo proprio consacrare i bambini che sono appena stati concepiti, dovremmo consacrare la vita nel suo nascere e dovremmo consacrarci tutti noi.

Qualcuno mi ha chiesto: «Ma ci sono diversi gradi? Io ho letto su internet che ci sono diversi gradi di Consacrazione, diversi livelli…».

Guardate, San Luigi Maria Grignion de Montfort non parla di queste cose, non ci sono scritte nel Trattato; è molto semplice il Trattato, dopo siamo noi che facciamo le cose più complicate di quello che sono.

Papa Giovanni II, Santo, cosa scrisse nel suo stemma?

“Totus tuus”.

Allora la domanda è: «Vuoi consacrarti al Cuore Immacolato di Maria, sì o no?»

Lascia stare gradi, livelli e proficienti…

«Vuoi consacrarti al Cuore Immacolato di Maria, sì o no?»

I “Sì”o sono totali o non sono dei “Sì”! Non ci sono i “Sì di mezzo”! Non ci sono i “Sì, livello uno, livello due, livello tre”!

Se tu ti vuoi consacrare al Cuore Immacolato di Maria deve essere un “Sì totale”!

«Quale preparazione serve?» Serve la preghiera, serve la coscienza, serve l’essere in grazia di Dio, basta. È la preparazione dei semplici!

È la preparazione di coloro che vogliono consacrarsi interamente alla Vergine Maria.

Uno si chiede: «Ma sarò fedele?»

Altre domande che noi ci facciamo, tutte domande che vengono dalla nostra testa piena di paure…

Sentite, ma chi di noi è fedele al Battesimo? Chi di noi non ha tradito, in poco o in molto, il Battesimo? Tutti.

Chi di noi non ha tradito, in poco o in molto, la Cresima? Tutti, tutti, in poco o in molto, gravemente o lievemente, abbiamo tradito le nostre promesse battesimali… allora cosa vuole dire? Basta, vuol dire che non c’è più speranza? Ma no!

Uno fa l’Atto di Consacrazione, si impegna con tutto sé stesso a rimanere fedele a quell’Atto… cade?

Ma prende subito in mano il libro di Filotea, di San Francesco di Sales, dove parla della Grande Promessa, e San Francesco di Sales dice: «Se cadrai, vai a confessarti il più velocemente possibile», punto.

Se noi stiamo lì ad aspettare di essere perfetti per amare il Signore (lo dice Gesù ai Santi), non Lo ameremo mai!

Se stiamo lì a fare i ragionamenti, se sarò fedele o non sarò fedele, non facciamo più niente!

Quello che conta è: «Vogliamo consacrarci? Sì?» Basta! Non dobbiamo guardare alla nostra fedeltà, noi dobbiamo guardare alla fedeltà della Madonna, Lei è fedele, basta.

L’importante è che sia fedele Lei, poi, se noi cadiamo, ci alzeremo.

Noi dobbiamo avere nel cuore un solo desiderio: dare tutto a Dio per le mani della Vergine Maria. Sarà Lei, se cadremo, ad alzarci, sarà Lei a prendere il nostro “Sì” e, col tempo e con gli anni, a renderlo sempre più forte.

Infatti San Luigi dice: «Rinnovate il vostro “Sì” soprattutto nella Comunione, rinnovate il vostro “Sì”, soprattutto quando voi dite con tutto voi stessi il vostro amore per la Madonna».

Addirittura lui cita il Pio Gersone, il quale diceva (non chiedetemi come lo sapesse perché non lo so neanche io, ma c’è scritto in San Luigi, quindi mi fido profondamente) che la Madonna, quando riceveva la Santa Eucarestia (perché la Madonna faceva la Comunione), recitava il Magnificat, che è la preghiera della Madonna per eccellenza, che è la preghiera con la quale noi diciamo il nostro “Grazie” più grande e più profondo a Dio, l’unica preghiera che abbiamo della Madonna.

Allora San Luigi dice che questa è una pratica esteriore da continuare a coltivare, soprattutto ogni volta che riceviamo l’Eucarestia, per ringraziare e lodare Dio.

Invece di concentrarci sui ragionamenti, sui livelli, sui gradi, sulle paure, sulle fedeltà e infedeltà, pensare se farò sacrilegio, guardiamo questa Celeste Mamma e buttiamoci fra le Sue braccia, e se poi cadremo ci penserà Lei a rialzarci

Mi auguro che saremo tantissimi presenti, anche a ricevere la Medaglia, da portare sul petto, quale segno di Consacrazione, ma soprattutto tantissimi presenti per dire tantissimi “Sì” alla Vergine Maria.

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

 

Letture del giorno

Feria propria dell’8 Gennaio

Prima lettura

1Gv 4,7-10 – Dio è amore.

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui.
In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.

Salmo responsoriale

Sal 71

Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Le montagne portino pace al popolo
e le colline giustizia.
Ai poveri del popolo renda giustizia,
salvi i figli del misero.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

Canto al Vangelo

Lc 4,18

Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.

Vangelo

Mc 6,34-44 – Moltiplicando i pani, Gesù si manifesta profeta.

In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci».
E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti.
Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

Post Correlati