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La piccola araba, S. Maria di Gesù Crocefisso: parte VII

Piccola Araba

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di sabato 4 settembre 2021

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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La piccola araba, S. Maria di Gesù Crocefisso: parte VII

Eccoci giunti a sabato 4 settembre 2021, primo sabato del mese di settembre, quindi ricordiamoci quest’oggi di offrire tutta la nostra giornata, la Santa Messa, la nostra Comunione spirituale e/o sacramentale, la Santa Confessione, se ci confesseremo oggi, per riparare le offese contro il Cuore Immacolato di Maria.

Vi prego di andare sempre a riprendere e a rileggere bene questa richiesta che fece la Vergine Maria e che poi Gesù riprese con Suor Lucia, per la pratica dei primi cinque sabati del mese. Poi sappiamo da Suor Magdolna che Gesù chiese, in realtà, che fossero nove, come i primi nove venerdì. Alla domanda: “Perché allora la Madonna ne ha chiesti cinque a Fatima?”, Lui risponde: “Per la Sua umiltà, per non chiedere la stessa cosa che chiesi Io, però sarebbe bello se fossero nove anche per Lei”.

Quindi, da questo cosa impariamo? Impariamo che il venerdì e il sabato sono i giorni dedicati ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria e quindi sarebbe bello, che ogni sabato e ogni venerdì, poi certo in modo speciale i primi, fossero un po’ tutti contraddistinti da questo ricordo intenso.

Per esempio, il sabato, un tempo, c’era la penitenza di non mangiare la frutta oppure di fare qualche piccolo sacrificio in onore del Cuore Immacolato di Maria, in onore delle Vergine, perché il sabato è il giorno dedicato a Lei.

Il venerdì idem con il digiuno, ma certo con qualsiasi altro mezzo, ognuno troverà il suo per dire che vogliamo onorare i Sacri Cuori.

Il giovedì c’è quella bellissima pratica dei primi sei giovedì, per riparare tutte le offese contro l’Eucarestia, tutti i sacrilegi, e alle 20.00 fare compagnia a Gesù, poi sempre alle 20.00 del venerdì, tramite Don Tomaselli, la Madonna chiede di fare compagnia al Signore recitando la corona delle Sante Piaghe, insomma sono tante queste belle occasioni.

Qualcuno un po’ di tempo fa mi disse: “Vedo, Padre, che lei raccomanda tanto questi devozionismi…”

Ecco, non sono devozionismi, gli “-ismi”, sapete, non sono mai buoni, sono devozioni, ma non le raccomando io, non è che mi sono messo a tavolino e le ho inventate. È il Signore che le chiede ai Santi, ma i Santi che leggo io li possono leggere tutti. Non so perché gli altri ne parlino tanto poco, forse perché sono cambiati i tempi, forse perché non sono più di moda, forse perché sono superati… boh, non lo so.

Io so che, come uomo, come Cristiano, come Sacerdote, non potrei fare diversamente, perché avverto chiaramente nella mia coscienza l’importanza, l’urgenza, la bellezza, l’utilità, il profitto di vivere queste devozioni, che non sono altro che un atto di obbedienza che il Signore chiede a noi attraverso i Santi e, se lo ha chiesto, perché non dobbiamo ubbidire? Cosa ci costa? Cos’è che ci chiede Dio? 

Quante grazie ci fa Dio! Quanti doni ci fa Dio!

E quelle poche cose che ci chiede, perché dovremmo negarle?

Perché dovremmo dire no? Perché dovremmo essere indifferenti?

Infatti, questo è proprio un lamento che avvertiamo nel messaggio di Fatima, dove proprio Suor Lucia ci dice: “I buoni vanno avanti a essere buoni per la loro strada, i cattivi vanno avanti ad essere cattivi, ma nessuno si occupa, si dà pena, si impegna, ad obbedire, ad ascoltare, a conoscere, ad approfondire, ciò che la Madonna chiede”.

La prima lettura della Santa Messa di oggi, che ho letto, è tratta dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Colossesi, capitolo I, versetti 21-23.

Ecco, qui apro una parentesi, perché ho letto qualche commento, allora vi spiego subito una cosa.

Quando ho parlato della Messa allo Spirito Santo, forse non sarò stato sufficientemente chiaro, intendevo dire che nel messale ci sono quelle che si chiamano le “Messe votive”. Quindi c’è la Messa votiva allo Spirito Santo, c’è la Messa votiva della Santissima Eucarestia, c’è la Messa votiva del Preziosissimo Sangue, della Santa Croce, dei Santi Angeli, alla Vergine Maria…

Questa Messa votiva dello Spirito Santo è una Messa, che non ha niente di strano; nel messale sono presenti varie Messe votive, se poi molti sacerdoti non le dicono, bisogna chiedere a loro il perché, io non lo so.

Io ho sempre avuto l’abitudine di dire, ad esempio, il lunedì la Messa votiva allo Spirito Santo, il martedì la Messa votiva del Santi Angeli — ovviamente quando non c’è una memoria obbligatoria o una festa — il mercoledì la Messa votiva a San Giuseppe, il giovedì la Messa votiva della Santissima Eucarestia, il venerdì la Messa votiva del Preziosissimo Sangue, i primi venerdì del mese ovviamente la Messa al Sacratissimo Cuore di Gesù e il sabato la Messa votiva alla Vergine Maria. Poi ce ne sono tantissime altre… Le messe votive alla Vergine Maria sono raccolte sono su un messale particolare che ha la copertina di colore azzurro, tipico della Vergine.

Sono scritte e sono lì per tutta la Chiesa, non è un testo mio segreto, non faccio qualcosa di esoterico, di strano. Sono lì; sono uguali a tutte le altre Messe che celebriamo con preghiere proprie (Colletta, sulle offerte, alla Comunione, Prefazio…), però sono Messe dove ci si rivolge in modo particolare a San Giuseppe, ai Santi Angeli, allo Spirito Santo e via di seguito.

Mi dispiace, e un po’ mi stupisce, che molti di voi non sappiano neanche di cosa stavo parlando, io lo davo un po’ per scontato, ma non è colpa vostra ovviamente, non è colpa vostra.

Arriverà il giorno in cui arriverà Gesù, arriverà…

Ogni tanto, quando studio guardo fuori dalla mia finestra, guardo il cielo e penso: “Un giorno arriverai, tornerai, e tutto questo finirà, e finalmente sentiremo da Gesù la Giustizia, cioè ciò che è giusto, sentiremo da Gesù la Verità. Abbiamo bisogno di Verità e di Giustizia! Sentiremo da Gesù che cos’è l’amore…”

Abbiamo bisogno dell’amore, quello vero! Finalmente Lui ci dirà, che c’è una destra e una sinistra, che ci sono degli agnelli e ci sono dei capri, anche di questo abbiamo bisogno, perché chi non distingue confonde e Dio non confonde. Anche noi, come dice San Paolo, non vogliamo più essere stranieri, nemici, con la mente intenta alle opere cattive, no, no, noi vogliamo essere famigliari di Cristo, amici di Gesù, con la mente intenta alle cose del Cielo.

Non fatevi confondere, non facciamoci confondere! Restiamo fedeli alla verità per essere santi, immacolati, irreprensibili davanti a Lui. Vedete… 

Con buona pace di quelli che dicono: “Ah, ma noi ci presenteremo al Signore pieni dei nostri peccati, tanto il Signore ha già perdonato tutto. Noi ci presenteremo poveri, nella nostra fragilità, con le nostre ferite”.

Però qui San Paolo scrive: 

“Per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili, dinanzi a Lui”. 

È un po’ diverso!… 

Quante stupidaggini vengono insegnate! Quante cose contrarie alla Parola di Dio!

“Purché restiate fermi e fondati nella fede”, 

cioè noi dobbiamo credere, noi dobbiamo credere sempre: Gesù c’è, Gesù ci vede, Gesù ci aiuta, Gesù ritornerà! Maranatha! 

Ripetiamo spesso: “Maranatha, vieni Signore Gesù!”

“Irremovibili nella speranza del Vangelo che avete ascoltato”.

Capite? Irremovibili, non ci deve muovere niente e nessuno!

Il Vangelo porta in sé una speranza, che è Gesù Cristo e questi Crocefisso, e tutto quello che ha detto, e tutto quello che ci ha chiesto, e tutto quello che è contenuto nella Scrittura.

“Irremovibili nella speranza…”

Noi abbiamo una speranza, dobbiamo smetterla di avere paura, perché il demonio fa proprio leva sulla paura: la paura di soffrire, la paura di morire, la paura di ammalarci, la paura di perdere il lavoro, la paura…

Cosa dice Gesù nel Vangelo? Di queste cose si occupano i pagani.

Quante volte sento questi discorsi, ma risento le parole di Gesù: “Non preoccuparti di quello che mangerai, di quello che berrai, di quello che vestirai, preoccupati del Regno di Dio e della Sua Giustizia, tutto il resto ti sarà dato in più”. Quanto sono vere queste parole!

Ma noi non ci crediamo: “Eh, Padre, qui e là, allora devo fare questo passo e poi questo, se no succede questo…”

“Irremovibili nella speranza del Vangelo che avete ascoltato”. 

Allora riprendiamo la nostra Piccola Araba, nel libro di Brunot.

Guardate un po’ cosa ho trovato… adesso lo aggiungerò al mio file sul riposo domenicale. 

Sapete che ho fatto un file su questo argomento a me tanto caro, tanto caro, che mi ha causato non pochi problemi, ma noi siamo irremovibili, radicati nella speranza del Vangelo di Gesù, quindi andiamo avanti tranquilli. Tanto, al massimo, cos’è che può succedere?  Che ci ammazzano, che ci perseguitano…vabbè, tanto lo hanno fatto anche a Gesù. Gesù ci dice che non dobbiamo temere chi ci uccide, chi uccide il corpo e non dobbiamo neanche temere chi ci perseguita. Gesù dice che noi dobbiamo temere chi ha il potere di gettare nella Geenna l’anima e il corpo, quindi… 

Allora, aggiungerò nel file anche questo, perché quando qualcuno mi chiede: “Ma, Padre, questa sua teoria che è un po’ fuori moda, diciamo così, che non troviamo altrove, lei su dove la fonda?” Fate bene a fare questa domanda e io mi sono fatto negli anni questo file…

Quando mi dicevano: “Ma tu sei impazzito a dire queste cose? Sei impazzito? Queste cose non si dicono! Cosa ti salta in testa? Tu sei pazzo!”

Ecco, questo può essere, già sapete che nel reparto psichiatrico dove abbiamo dei validi dottori e maestri, come San Giovanni Maria Vianney, San Tommaso d’Aquino. Adesso ci mettiamo anche la Piccola Araba, Santa Maria di Gesù Crocefisso, carmelitana scalza. Sono loro che verranno a curarci, che verranno a curarmi.

Allora, cosa aggiungerò nel mio file?

Quindi, quando mi chiedono: “Ma tu sei pazzo?” 

Rispondo: “Questo è sempre possibile, però comunque queste cose non le dico solo io, o meglio, io le dico perché le dice qualcun altro, e fino a quando non mi portano le fonti, e fino a quando non mi portano le prove, che quello che io dico, facendo riferimento ai Santi e ai Dottori della Chiesa e quant’altro, è smentito, cioè altri Santi, altri Dottori della Chiesa, altro Magistero, smentiscono quello che c’è scritto in questi Santi, io vado avanti a dirlo, perché sui quaqquaraquà, i fanfaroni, i ciarlatani, non posso basare la salvezza eterna della mia anima”.

Un domani Gesù mi potrebbe dire: “Ma scusa, Padre Giorgio, ma tu queste cose le avevi lette?”

“Sì, le ho lette in questo Santo e in quest’altro… ”

“E perché non le hai predicate? Perché non le hai vissute? Perché non le hai fatte?”

“Sai, perché quel quaqquaraquà lì diceva altro”.

E Gesù mi dice: “Sì, ma chi è questo qui? Boh… Quindi tu abbandoni un San Giovanni Maria Vianney, per credere a questo pagliaccio, che dice che secondo lui… sì, ma chi è? E dov’è?”

Quindi vediamo cosa c’è scritto a pagina 76 del libro di Brunot, alla fine della pagina.

“Nel pomeriggio, dopo la recita dei Vespri riprendono gli insegnamenti dell’Angelo… ”

Quindi, sapete che ci sono i famosi quattro giorni di possessione angelica della Piccola Araba, in cui l’Angelo detta e dà tantissimi insegnamenti che le monache trascrivono rigorosamente, con i testimoni, e scrivono letteralmente quello che lei dice, se non è esattamente così, non lo scrivono.

Prosegue: 

“…riguardano la fedeltà alla Regola, l’obbedienza, il retto impiego del tempo lungo la settimana…”

L’uso del tempo, tema che abbiamo già trattato, che non è ossessione compulsiva, che non è ansia. Quando qualcuno mi dice: “Tu, Padre Giorgio, devi controllare la tua ansia”, io dico: “No, no, non è ansia, assolutamente!”

Oggi parlare di retto impiego del tempo, parlare di rigore, parlare di precisione, vuol dire essere ansiosi. Una volta era un pregio e venivi premiato a scuola, una volta venivi premiato sul lavoro se eri rigoroso, preciso, adesso ti mandano dallo psicologo. Roba da matti!… 

Comunque, riprendiamo: 

“…sul retto impiego del tempo nella settimana, il riposo e il riposo domenicale”.

Tu guarda, l’Angelo parla del riposo domenicale, ma guarda…anche qui! Anche in questa Santa!

Capite perché non vivono così, perché non predicano così, perché attaccano quando si dicono queste cose? Perché sono ignoranti! Sono ignoranti, non conoscono i Santi e non conoscono ciò che Dio ha detto attraverso i Santi, quindi vanno avanti secondo il loro pensiero; per cui facciamo la Santa Messa alla domenica e poi, per vivere l’agape, che adesso va di moda, tutti insieme al bar a mangiare cappuccio brioche e panna montata. Ma è domenica! “Oh, vabbè, la fraternità supera queste sciocchezze!” Oppure vado a mangiare al ristorante…

Vabbè, io vado avanti per la mia strada!

“Il riposo domenicale”, scrive, “deve essere interamente consacrato a Gesù — questo è quello che dice l’Angelo — Alla domenica si dovrebbe solo pregare e leggere libri che parlano di Gesù”

Io fino a qui non sono mai arrivato, io ho solamente detto di non lavorare e di non far lavorare alla domenica, fin qui non sono mai arrivato.

Anche il Santo Curato d’Ars diceva queste cose, a dire la verità, non proprio magari così radicali, però ci è andato molto vicino. Il papà di Santa Teresina non faceva neanche mettere in viaggio in giorno di domenica, non si metteva in viaggio di domenica.

“Alla domenica”, dice l’Angelo, “si dovrebbe solo pregare e leggere libri che parlano di Gesù”.

Io vi domando: “Come potrei tacere queste cose? Ma che responsabilità avrei?” Quando io l’ho letto mi sono tremate le gambe…

“Alla domenica si dovrebbe solo pregare e leggere libri, che parlano di Gesù”.

Guardate che è una frase… ma se questa è veramente Santa…noi dovremmo rendere conto a Dio di questo, delle nostre domeniche. Capite che il tema non è più solamente: “Ah io, di domenica, non sono andato fuori a cena o a pranzo… Ah io, di domenica, non ho comprato da mangiare…”.

Qualcuno mi dice: “Padre, però, cosa devo fare? In caso di stretta necessità…”

Siccome qualcuno mi ha detto: “In caso di stretta necessità, lei disse che è ammesso che uno vada a prendersi qualcosa, che uno vada a prendere da mangiare”.

Quando l’ho sentito sono rimasto zitto, perché solitamente faccio così, sto zitto e mi metto subito in discussione, però mi è subito sembrata strana dentro di me, poi ho detto: “Giorgio, capita a tutti di impazzire, ci sono dei momenti in cui impazziamo, probabilmente devi avere detto una simile follia”.

Allora, prima che io possa morire e non correggere questa follia, adesso lo dico davanti a tutti, perché probabilmente questa cosa devo averla detta a qualche persona, non so… a me hanno detto così e sono rimasto malissimo quando l’ho sentita. Sì, me lo ha detto una persona, però probabilmente l’avrò detto a più persone, non lo so…

Sono rimasto male perché l’ho sentita proprio come un tradimento del mio pensiero, quindi ho detto: “Devo essere proprio andato fuori di testa, non so, o ero ubriaco; non mi sono mai ubriacato, però… avrò perso il bene dell’intelletto, non so…”

Ecco, allora, davanti a tutti, questo passo dell’Angelo mi serve per dire che, se l’ho detto, a chi l’ho detto, io non ho memoria e mi sembra una cosa incredibile e impossibile, ma se l’ho detto, è stato un atto di follia. Se ero lucido, devo avere perso la fede in quel momento e tutto quello che conosco, quindi, io rinnego questa cosa che ho detto, mi scuso, se l’ho detto, per aver detto questa cosa, la rinnego profondamente, perché è assolutamente falsa. E mi ricordo però di avere detto, in qualche occasione, questo me lo ricordo bene, questa frase: “Nel giorno di domenica, succedesse che mi hanno rapinato il frigorifero o sono in viaggio, o qualunque cosa, e quindi non ho da mangiare, cosa facciamo?”

Ecco, io rispondo così: “Facciamo un bel digiuno!”

“Ma di domenica?”

Certo, di domenica!

“Ma non è il giorno del Signore?”

Appunto!

“Ma non bisogna festeggiare?”

Certo, ma è scritto che dobbiamo festeggiare con la pancia? Festeggio vivendo in grazia di Dio. Quel digiuno vale mille digiuni del venerdì, perché dico: “Gesù, oggi, per “x” ragioni, per “x” coincidenze, non ho niente da mangiare, ma oggi è il Tuo giorno, e seppure mille mi dicono che posso fare, brigare, comperare, mangiare, ci mancherebbe, io, per amore tuo, per rispetto di quello che dice l’Angelo, faccio digiuno e basta”.

Se preferite, potete andare in un campo a prendere una verza, una patata, una carota, se la trovate da qualche parte, senza rubarla, ovviamente, o chiedete l’elemosina, o chiedete a qualcuno se ha un tozzo di pane comprato il sabato, magari in una qualche cascina dove hanno il pane secco per le bestie, ma, guardate, non è mai morto nessuno per un giorno di digiuno. 

Se lo facciamo per la dieta, allora va benissimo, se ce lo dice il dietologo, assolutamente, ma se lo faccio per amore di Gesù e me lo dico io a me stesso, no, questo no.

A parte che fareste bene a chiedere ai dottori, io l’ho fatto e li ho fatti venire anche ad una catechesi del lunedì, erano due dottori. Li feci venire con tutti presenti e chiesi a questi dottori, se fare il digiuno a pane e acqua faceva male alla salute. Questi dottori, mi ricordo benissimo, e chi era presente se lo ricorderà, dissero: “No, Padre, non solo non è male, ma noi aggiungiamo di più, fa bene fare proprio il digiuno solo con l’acqua senza mangiare, fa bene proprio alla persona, a tutto il corpo, quindi non sta annunciando niente contro la salute. Mi ricordo anche che ci avevano portato (non ricordo bene gli estremi, sono passati tanti anni) e ci avevano fatto leggere alcuni articoli di professori, di medici, che appunto portavano avanti questa linea e dicevano: “Guardate che fa proprio bene anche non assumere nulla”.

Quindi, se quella domenica mi sono dimenticato, va bene…devo digiunare, perché no? Piuttosto che peccare…

Capite che ci sono quelli che si sono fatti bruciare vivi, che sono stati scorticati vivi, che hanno perso la testa per non peccare, per non offendere il Signore, e io mi faccio problemi se per un giorno non mi riempio la pancia?

Ma, per l’amor del Cielo, viviamo lo stesso!

“Alla domenica si dovrebbe solo pregare e leggere libri che parlano di Gesù”.

Chiediamoci noi come passiamo la domenica, noi come trascorriamo la domenica, ma non vi dirò: “Questo lo dice l’Angelo però di fatto, vabbè, ve lo adatto al tempo di adesso…”

No, io queste cose non ve le dico, perché l’Angelo è stato chiaro, non ha detto: “Alla domenica si dovrebbe solo pregare e leggere libri che parlano di Gesù, però poi cambieranno i tempi, però poi vedremo, però comunque…”

Ha detto così e punto.

Solo che la domenica è il giorno libero e quindi faccio quello che voglio, tutto quello che voglio, tutto, Gesù rimane la coda della mia giornata, la Messa vissuta male, partecipata male, di corsa, di fretta, perché poi ho la gita, perché poi ho il picnic, perché poi ho gli ospiti, perché poi ho gli amici, perché poi devo andare dai parenti, perché poi…

Ed è il giorno nel quale rischiamo di pregare meno di tutti gli altri, quando invece dovrebbe essere il giorno nel quale preghiamo di più di tutti gli altri, perché stiamo di più con Gesù.

Non è solo andare alla Messa, ma pregare, si dovrebbe solo pregare e leggere libri che parlano di Gesù…

Se prendete il libro, lo vedete anche voi.

Vedo adesso: 

“Alle volte si chiede all’eccezionale personaggio, quale sia il suo nome e risponde: “Sono uno di quelli che salgono e scendono, sono l’Angelo di Maria””

Quindi, chi dice queste cose è San Gabriele Arcangelo, capite?

Uno dei sette che sta sempre al cospetto di Dio! Capite?!

Un dettaglio… e io devo venire a credere a te, il primo sconosciuto che capita, devo credere a te, pagliaccio, che mi vieni a dire le tue quattro panzane, le tue idee e non devo credere a San Gabriele Arcangelo, ma ci rendiamo conto?

Vuol dire prendere la testa e farsi l’elettroshock qui! 

Ma tu chi sei? Chi sei?  Tu sei il signor Nessuno, io sono il signor Nessuno, qui stiamo parlando di San Gabriele Arcangelo! Non so se mi spiego…

Va bene, così almeno sapete bene qual è il mio pensiero adesso, abbiamo fugato ogni dubbio, abbiamo messo i puntini sulle “i”, ma adesso, se dovessi impazzire un’altra volta — o magari non sono mai impazzito, può darsi che abbiamo frainteso, si siano sbagliati e abbiano sentito qualcun altro e abbiano pensato che era Padre Giorgio, può essere… — comunque, va bene, magari dovessi perdere ancora il senno e dire cose assurde, questa rimane fissa, adesso l’avete sentita tutti, è lì, e vale da adesso fino alla fine della mia vita, quindi… Ecco, questo è ciò che io veramente credo, nel pieno possesso delle mie facoltà mentali.

Ma davvero, credetemi, non penso proprio di averlo mai detto, perché mi bolle il sangue al solo pensiero di dire una roba del genere, non è proprio nelle mie corde.

Vi auguro un santo sabato, quindi oggi sistematevi tutte le vostre cosine per domani; se dovete fare la spesa fatela oggi, se dovete prendere il pane prendetelo oggi, se dovete prendere la pasta prendetela oggi. Se domani scoprirete che vi manca qualcosa, vabbè, pazienza, si vive lo stesso, guardate, state tranquilli, si vive lo stesso!

Cercate di prepararvi bene la giornata di domani, questo sempre, studiatevela bene, preparatevi bene quelle cose che dovete fare, come viverle, come farle e verrà il giorno di domenica, proprio il giorno di far crescere la nostra fede.

Studiare, leggere libri, leggere ciò che ci parla di Gesù e stare con Gesù, stare con Gesù.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen. 

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga. 

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

PRIMA LETTURA (Col 1, 21-23)

Fratelli, un tempo anche voi eravate stranieri e nemici, con la mente intenta alle opere cattive; ora egli vi ha riconciliati nel corpo della sua carne mediante la morte, per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili dinanzi a lui; purché restiate fondati e fermi nella fede, irremovibili nella speranza del Vangelo che avete ascoltato, il quale è stato annunciato in tutta la creazione che è sotto il cielo, e del quale io, Paolo, sono diventato ministro.

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