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La nostra mente ha bisogno di essere luminosa

Gesu-Luce

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di mercoledì 20 aprile 2016.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

La nostra mente ha bisogno di essere luminosa

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Gesù viene nel mondo e si presenta come luce, come la luce della nostra vita quotidiana, la luce dei nostri pensieri, la luce dei nostri affetti.

Quanto abbiamo bisogno di luce, nella nostra testa!

Quante volte i nostri pensieri sono pensieri tenebrosi, pensieri che pensano il male, che vedono il male anche dove non c’è, che pensano il male degli altri, che giudicano gli altri, pensieri sospettosi, pensieri negativi, pensieri cattivi addirittura.

Tutto questo è tenebra!

Quante volte la nostra mente si sofferma sull’impurità, su ciò che c’è di impuro, perché lo vediamo alla televisione, perché lo ascoltiamo dai discorsi degli altri, o anche solo perché lo pensiamo noi.

E poi i pensieri di superbia…

Tutto questo è tenebra!

Gesù viene come luce nel mondo perché la nostra testa, il nostro pensiero, la nostra mente ha bisogno di diventare luminosa, ha bisogno di spazi aperti, ha bisogno di vedere la realtà per quella che è, di saperla vedere, leggere, accogliere per quella che è. Una realtà che ci interpella continuamente alla conversione, non tanto al giudizio, nel senso di vedere il male negli altri dove non c’è, ma alla conversione.

Abbiamo bisogno di vedere Dio, abbiamo bisogno con la nostra mente di contemplare le cose di Dio, le cose del Cielo, di riflettere sulle verità ultime, sul Giudizio, sul Paradiso, sull’Inferno, sull’importanza della vita eterna, sul fatto che dovremo rendere conto a Dio della nostra vita, dei nostri pensieri, delle nostre scelte fatte minuto per minuto, e poi dei nostri affetti.

Troppo spesso amiamo in modo disordinato, amiamo ciò che dovremmo detestare, e detestiamo ciò che dovremmo amare…questo è tenebra!

Gesù per questo viene, per portale luce e, come vi dicevo ieri sera, nella misura in cui noi stiamo davanti al tabernacolo, noi acquisiamo questa luce, nella misura in cui noi stiamo in compagnia di Gesù Eucarestia, noi entriamo in questa luce, nella misura in cui noi siamo in grazia di Dio (che è fondamentale), noi abbiamo questa luce, quindi, attraverso il Sacramento della Confessione, noi purifichiamo la nostra mente, il nostro cuore, la nostra anima, per entrare in questa dimensione luminosa, che è la presenza della grazia di Dio in noi.

Potrebbe anche succedere, però, che noi non accogliamo questa luce (che vuol dire la Parola di Dio) e allora Gesù dice: «Non sono io che vi giudico. Sarete giudicati dalla Parola stessa, perché questa Parola viene direttamente da Dio Padre. È Dio Padre che mi ha comandato di dirvi queste Parole».

Noi ovviamente possiamo cambiarle, possiamo scegliere quelle che ci piacciono di più e le altre tirarle via, possiamo fare i finti tonti, possiamo fare come Ponzio Pilato, che si lava le mani per non assumersi la responsabilità di dover dare una risposta a questa Parola che ci sta interpellando oggi, possiamo non ascoltarla per ascoltare tante altre parole di tenebra, che non ci fanno cambiare di una virgola la nostra vita, che ci lasciano accomodati, ma è sicuro che, quando moriremo, noi dovremo rendere conto a Dio delle scelte che abbiamo fatto e dovremo rendere conto dei perché che hanno sostenuto e motivato il non ascolto della Parola di Gesù.

Oggi è mercoledì e quindi chiediamo a San Giuseppe la grazia di rendere il nostro cuore docile alla Parola di Dio come fu il suo, di rendere il nostro cuore puro come fu puro il suo cuore, capace di rinuncia, capace di rinnegamento di sé, capace di cambiare addirittura la sua visione delle cose, accettando di accogliere la Vergine Maria come sposa, anche se era una sposa tutta particolare.

Che San Giuseppe ci illumini e ci conceda la grazia di cogliere la grandezza del Comandamento di Dio, perché, come dice Gesù: «Io so che il Suo Comandamento è vita eterna».

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

 

Letture del giorno

Mercoledì della IV settimana di Pasqua

PRIMA LETTURA (At 12,24-13,5)

Riservate per me Bàrnaba e Sàulo.

In quei giorni, la parola di Dio cresceva e si diffondeva. Bàrnaba e Sàulo poi, compiuto il loro servizio a Gerusalemme, tornarono prendendo con sé Giovanni, detto Marco.

C’erano nella Chiesa di Antiòchia profeti e maestri: Bàrnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirène, Manaèn, compagno d’infanzia di Erode il tetràrca, e Sàulo. Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Bàrnaba e Sàulo per l’opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono.

Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, scesero a Selèucia e di qui salparono per Cipro. Giunti a Salamina, cominciarono ad annunciare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 66)

Rit: Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,

su di noi faccia splendere il suo volto;

perché si conosca sulla terra la tua via,

la tua salvezza fra tutte le genti.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,

perché tu giudichi i popoli con rettitudine,

governi le nazioni sulla terra.

Ti lodino i popoli, o Dio,

ti lodino i popoli tutti.

Ci benedica Dio e lo temano

tutti i confini della terra.

Canto al Vangelo (Gv 8,12)

Alleluia, alleluia.

Io sono la luce del mondo, dice il Signore:

chi segue me avrà la luce della vita.

Alleluia.

VANGELO (Gv 12,44-50)

Io sono venuto nel mondo come luce.

In quel tempo, Gesù esclamò:

«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.

Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.

Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

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