Scroll Top

Il Timore di Dio pt. 3 – Il cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.135

Gesù tende la mano ad un bambino

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: Il Timore di Dio pt. 3 – Il cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.135
Giovedì 14 marzo 2024

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Gv 5, 31-47)

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei:
«Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.
Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita.
Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?
Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a giovedì 14 marzo 2024. 

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal quinto capitolo del Vangelo di san Giovanni, versetti 31-47.

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di Santa Teresa di Gesù, Cammino di perfezione. Siamo arrivati al capitolo quarantunesimo, paragrafo quarto. Abbiamo visto queste caratteristiche del timore di Dio nella prima parte del paragrafo quarto, adesso facciamo la seconda.

Certo che per bene imprimerci questo timore ci vuole dell’energia. Ma lo acquisteremo facilmente se avremo un vero amore, unito alla ferma risoluzione di non mai commettere il più piccolo peccato,8 nonostante che qualche volta ci avvenga di commetterne ugualmente, perché sempre deboli. Perciò non fidiamoci mai di noi stesse, meno che meno quando le nostre risoluzioni ci parranno più ferme, ma mettiamo ogni confidenza nel Signore.

La nota dice:

8 … un solo peccato veniale, dovessimo morire mille volte. (Manoscr. Escor.).

Pensate a quando lei dice: «ferma risoluzione di non mai commettere il più piccolo peccato», «…un solo peccato veniale, dovessimo morire mille volte» …

Quando vi vedrete in queste disposizioni, non avrete più bisogno di timori né di circospezioni di sorta. Il Signore vi soccorrerà, e la buona abitudine contratta vi sarà di aiuto a non offenderlo… Allora, nelle vostre legittime relazioni con il prossimo, diportatevi pure con santa libertà, anche se doveste trattare con anime dissipate.9 

La nota dice:

9 Dopo che avrete concepito vivo orrore del peccato, esse non vi potranno più nuocere. Anzi, vi serviranno a meglio rassodarvi nelle vostre risoluzioni, mettendovi sott’occhio la differenza che passa tra il bene e il male. (Manoscr. Escor.).

Prosegue:

Se queste, prima che vi radicaste nel vero timore di Dio, vi potevano essere una pestifera occasione di morte, dopo invece vi serviranno per meglio amare e lodare Iddio, mostrandovi i pericoli da cui Egli vi ha liberate. Prima, forse, potevate assecondare la loro debolezza, ma dopo le obbligherete a contenersi con la sola vostra presenza. E si conterranno veramente, anche se non dominate da alcun motivo di rispetto.

Bellissimo! Questo capitolo finale è veramente un pozzo di cose stupende! Ci sarebbe da fermarsi non so dirvi quanto tempo su ogni riga.

Allora, affrontiamo questa seconda parte; innanzitutto, lei dice: «per bene imprimerci questo timore ci vuole dell’energia», però: se avremo un vero amore, lo acquisteremo facilmente. Quindi: ci vuole il vero amore; ci vuole la ferma risoluzione di non commettere mai il peccato veniale più piccolo (morire mille volte piuttosto che fare il più piccolo peccato veniale), «nonostante che qualche volta ci avvenga di commetterne ugualmente, perché sempre deboli».

Quindi: bisogna metterci energia, per imprimerci questo timore di Dio; però, lo acquisteremo facilmente, se avremo il vero amore e la ferma risoluzione di non fare mai il peccato veniale.

Santa Teresa dice: «Perciò non fidiamoci mai di noi stesse, meno che meno quando le nostre risoluzioni ci parranno più ferme…» — dobbiamo fidarci ancora di meno di noi stessi quando sembriamo sicuri, certi, delle nostre risoluzioni — «ma mettiamo ogni confidenza nel Signore» — non devo confidare nelle mie risoluzioni, ma nel Signore.

Quando noi ci scopriremo in queste disposizioni, il Signore ci soccorrerà, la buona abitudine ci sarà di aiuto a non offenderlo. Lei dice: «Allora, nelle vostre legittime relazioni con il prossimo, diportatevi pure con santa libertà, anche se doveste trattare con anime dissipate». Non so se ci è chiaro: anche se avremo a che fare con anime dissipate, lei dice: usate la massima libertà, la santa libertà. Se ci sta tutto questo, se ci sono queste disposizioni che abbiamo detto prima (il vero amore; la ferma risoluzione di non fare mai il peccato veniale; affidarci, confidare nel Signore, non nelle nostre risoluzioni), se c’è tutto questo, basta, Santa Teresa dice: il Signore vi soccorrerà, e la buona abitudine che avete preso di non offenderlo vi aiuterà; «allora, nelle vostre legittime relazioni con il prossimo, diportatevi pure con santa libertà, anche se doveste trattare con anime dissipate», fa niente! Perché queste anime dissipate, se prima che vi radicaste nel vero amore vi potevano essere occasione di morte, dopo vi saranno occasione per meglio amare e lodare Dio.

Pensate un po’! Queste anime dissipate, o anche chi fa il male, se prima potevano essere occasione di caduta, di tentazione, per chi è in quelle disposizioni che abbiamo appena detto, saranno invece occasione per lodare e amare di più Dio, «mostrandovi i pericoli da cui Egli vi ha liberate». Capite? Cioè, tu vedi l’altro e dici: “Pensa un po’ Gesù da cosa mi ha salvato!” Mentre prima dicevi: “Ah, questa cosa mi seduce”, quando invece c’è l’amore di Dio, la fuga dal peccato — e tutte queste cose — quando vedi queste situazioni di dissipazione, di male, non ti viene la tentazione, ma ti viene da dire: “Signore, grazie che mi hai liberato”, quindi Lo vorrai servire meglio, amare di più e lodare di più.

Santa Teresa scrive: «Prima, forse, potevate assecondare la loro debolezza» (capite: questo gioco di “prima” e “dopo”) «ma dopo le obbligherete a contenersi con la sola vostra presenza», senza dire una parola. Guardate che questa è una cosa verissima, io l’ho sentita proprio raccontata da tantissime persone, che poi, quando te la raccontano, tu la vedi, tanto è vera.

Sarà sufficiente la presenza di questa persona — così innamorata del Signore, così lontana dal male, così confidente in Dio — per obbligare le anime dissipate — come le chiama lei — a contenersi; sono obbligate, ma non perché voi lo imponete, ma perché voi ci siete; il solo vostro esserci, le obbliga.

E aggiunge: «E si conterranno veramente anche se non dominate da alcun motivo di rispetto», ma è vero! Guardate, provatelo, è vero! Non lo fanno per un motivo di rispetto; non è perché c’è una ragione di rispetto perché “tizio” occupa una posizione particolare di dignità, di età, di formazione, non so cos’altro; no, no, no, è proprio per quello che tu sei in relazione a Dio — questo amore per il Signore, questa vita aliena dal male, questo darsi totalmente a Dio, questo Dio che ti abita dentro — questo obbligherà le anime dissipate, come le chiama Santa Teresa, a contenersi. Anche se non hanno rispetto di te, anche se non c’è nessun rispetto verso di te — anzi, magari ti disprezzano — il fatto che tu sia lì e che tu sia in questo modo, come lei ha descritto le costringe a contenersi, e Santa Teresa scrive che si conterranno veramente.

Bellissimo, bellissimo e verissimo, perché in questa parte del paragrafo che abbiamo letto, guardate, c’è tutta la verità possibile. Quindi, veramente, facciamo questa cosa, perché in questa maniera, senza obbligare nessuno e soprattutto senza parlare, con la nostra presenza noi porteremo bellezza, noi porteremo verità, noi porteremo sobrietà.

Alla presenza di queste persone, di queste anime risolute, di queste anime veramente amanti, di queste anime che non si vedono in sé stesse ma confidano in Dio, di queste anime che stanno lontane dal male, davanti a queste anime non puoi fare discorsi volgari, non riesci neanche a dire le parolacce, non ci riesci — ancor di meno a bestemmiare, è impossibile! — non riesci ad avere un atteggiamento scostumato, sconsiderato, volgare, mondano. Perché queste persone, senza dire niente, ti obbligano interiormente a contenerti.

Quindi, mentre prima tu assecondavi questa debolezza presente nelle anime dissipate, adesso invece…

Ecco, vedete la nota:

Dopo che avrete concepito vivo orrore del peccato, esse non vi potranno più nuocere…

se tu ormai hai un orrore del peccato, che è un dono dello Spirito Santo, non ti possono più far del male, le anime dissipate

…anzi, vi serviranno a meglio rassodarvi nelle vostre risoluzioni, mettendovi sott’occhio la differenza che passa tra il bene e il male.

Quello che abbiamo appena visto, no? Queste anime dissipate, vi fanno vedere ancora di più, la differenza tra bene e male; vi fanno vedere ancora di più da cosa il Signore ci ha liberati! Bellissimo!

Mi fermo qui, perché, guardate, quello che abbiamo letto oggi è troppo bello, dobbiamo proprio fermarci, meditarlo tanto e farlo nostro. 

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

Post Correlati